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Stefano Dordoni, dal servire il caffè a portare il Corpo di Cristo

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Tra i nuovi ministri straordinari della comunione c’è anche il 46enne piacentino Stefano Dordoni, uno dei titolari, dal 2009, della Caffetteria di via Chiapponi. Marito da 15 anni e papà di tre bambini di 9, 7 e 5 anni, da quando non è più socio delle piadinerie di Piacenza - lo è stato dal 2006 al 2024 - ha molto più tempo a disposizione. Le mattine serve la clientela nella sua caffetteria ma nel pomeriggio si mette a servizio di altro e di altri.

Da una chiesa all’altra
Infanzia, adolescenza e giovinezza le ha trascorse attorno a ben tre realtà parrocchiali: in San Giovanni in Canale fino alla cresima e in San Savino e Sant’Antonino per gli scout, iniziati all’età di 8 anni e portati avanti fino ai 35 anni circa, anche in veste di capo scout, esperienza che gli ha insegnato l’attenzione alla crescita. Poi però, un po’ per il lavoro e un po’ per la nascita dei figli, è stato sempre più difficile ritagliarsi anche solo i cinque giorni estivi alla base scout di Spettine.
Nel frattempo, dal 2010, si è aggiunta la conoscenza di una quarta realtà parrocchiale, quella di San Corrado che, da parrocchia di provenienza di sua moglie, è diventata quella della sua unione matrimoniale e della vita familiare successiva.

Un appuntamento mensile per le famiglie
“Se riuscivo ad andare a messa la domenica - racconta Stefano - era già molto. I giorni festivi erano i più intensi, lavorativamente parlando e mi mancava proprio il tempo da dedicare al Signore”. Ma a mancargli era anche il legame con quella parrocchia, legame inizialmente vissuto solo di riflesso grazie alla moglie -membro del coro della chiesa - e divenuto poi saldo e intenso solo da quando - da dieci anni a questa parte - i due hanno iniziato il gruppo famiglie.
Insieme ad altre famiglie e singoli, Stefano e la moglie Emanuela si incontrano una volta al mese per confrontarsi di volta in volta su un argomento diverso. Una specie di catechesi per adulti sorta grazie all’iniziativa del diacono e insegnante di religione Giovanni Marchioni. “Ora ci autogestiamo. Una volta a testa - spiega Dordoni - scegliamo i temi da esporre e la parte organizzativa è gestita da mia moglie”.

La proposta del diacono Giovanni Marchioni
Dopo l’esperienza delle piadinerie, Stefano riesce a passare più tempo in San Corrado, dalle feste parrocchiali fino alla guida del gruppetto dei chierichetti di cui, da un paio d’anni, fanno parte i suoi figli, sulle orme del papà. Un piccolo servizio per la parrocchia che si è ingrandito quando Marchioni gli ha proposto di diventare ministro straordinario della comunione. “Nonostante mia suocera lo sia da tanto tempo, non avevo mai pensato a questo ministero e non ne sapevo niente, se non che avesse a che fare con la distribuzione del Corpo di Cristo durante la messa. Per cui - prosegue - ho accolto l’invito di Giovanni, fidandomi di lui, che vede sempre lontano”.
Un ministero che per Stefano è essenzialmente servizio. Verso la propria comunità che, tramite il sacerdote, affida l’incarico, impedendo così l’agire individualistico, e verso le persone più vulnerabili, compresi i residenti della casa per anziani proprio davanti alla chiesa. Quando il ministro riesce a entrare in dialogo con la persona e ad instaurare un bel rapporto, è come se si stesse aprendo una porta verso la comunità.

La celebrazione con il Vescovo
Gli ha regalato tanta emozione la celebrazione solenne del Corpus Domini con il Vescovo a giugno. Entrare nella sua parrocchia di origine, alla presenza di tutta la sua famiglia e di qualche catechista dei tempi dell’infanzia, è stato come tornare a casa, circondato tra l’altro dal clima amichevole della schiera di diaconi e sacerdoti che frequentano la sua caffetteria. La processione poi, da anni la vedeva passare, da spettatore, in via Chiapponi ma mai si sarebbe aspettato di viverla così da protagonista.


Elena Iervoglini

Nella foto, Stefano Dordoni con la famiglia.

Publicato l'11 agosto 2025

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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