Costruire educatori credibili: un viaggio tra formazione teologica e pedagogica
Che cosa significa oggi essere educatori credibili? In un’epoca in cui l’impegno educativo è messo costantemente alla prova da fragilità sociali, culturali e relazionali, la Pastorale giovanile vocazionale della diocesi di Piacenza-Bobbio e la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore del campus di Piacenza promuovono un percorso formativo originale: "Sulla vocazione educativa. Riflessioni e laboratori”.
Primo incontro il 29 alla presenza del Vescovo Cevolotto
Due incontri serali e un laboratorio pratico finale offriranno a educatori, insegnanti, catechisti, animatori e a tutti gli interessati un’occasione preziosa per approfondire il senso dell’azione educativa e interrogarsi sulla propria capacità di accompagnare.
Il ciclo prenderà il via lunedì 29 settembre presso il Salone della Parrocchia di Santa Franca con una serata dal titolo “Consegnare e accompagnare. Il senso dell’azione educativa”, alla presenza del Vescovo di Piacenza-Bobbio, mons. Adriano Cevolotto, e con gli interventi di Francesca Peruzzotti, docente di teologia, e Pierpaolo Triani, pedagogista, entrambi dell’Università Cattolica.
Il secondo appuntamento, il 6 ottobre, sarà dedicato al tema “Essere in cammino. La credibilità dell’educatore” e vedrà protagonisti la docente di pedagogia sociale Alessandra Augelli e il teologo Roberto Maier.
Il ciclo si concluderà sabato 18 ottobre, con un laboratorio di confronto (dalle 9 alle 13) nella sede piacentina dell’Università Cattolica, guidato dal professor Fabio Gianotti, per tradurre in pratiche e strumenti concreti i contenuti emersi durante gli incontri.
A sottolineare il valore e il senso profondo dell’iniziativa è il professor Domenico Simeone, preside della Facoltà di Scienze della Formazione: “La partnership tra la Pastorale giovanile della diocesi di Piacenza e la facoltà di Scienze della Formazione dà vita a un progetto formativo a due voci, teologica e pedagogica, intorno al tema dell'accompagnamento educativo e della credibilità dell'educatore.”
Ma non solo. Il preside guarda anche al passato per rilanciare una visione nuova del futuro: «In passato e, in alcuni contesti, ancora oggi, l'oratorio era luogo di esperienza educativa vissuta, in cui si manifestava la stretta relazione tra vocazione educativa che nasce in un contesto di gratuità e l'ispirazione a trasformarla in professione. Vorremmo recuperare questo desiderio di impegno presente in molti giovani, affinché possa trasformarsi in un lavoro certamente impegnativo, ma indispensabile e capace di dare grandissime soddisfazioni».
L’iniziativa si inserisce in un più ampio sforzo di rilancio della figura dell’educatore, troppo spesso marginalizzata, ma oggi più che mai centrale nel tessuto sociale.
In un tempo che chiede relazioni autentiche, accompagnamento competente e presenza significativa, il progetto invita a riscoprire l’educazione come vocazione, prima ancora che come professione.
La partecipazione è gratuita, ma è richiesta l’iscrizione per il laboratorio del 18 ottobre (scansionando il QR code disponibile nella locandina ufficiale).
Un'occasione concreta per ripensare il ruolo educativo, fare rete e costruire insieme un futuro in cui l’educazione torni ad essere motore di cambiamento e speranza.
Pubblicato il 25 settembre 2025
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