A Rezzanello messa per la beata Leonella Sgorbati
Rezzanello fa memoria della "sua" beata Leonella Sgorbati: come da tradizione, a fine agosto - quest'anno domenica 24 - la comunità dove è nata e cresciuta ricorda con una messa la missionaria della Consolata uccisa in Somalia nel 2006 e riconosciuta martire dalla Chiesa. La celebrazione sarà alle ore 16.30. Nella foto sopra, una delle ultime immagini della religiosa, ritratta con una donna somala a Mogadiscio.
ll sorriso come biglietto da visita
“Perché sorridi anche a chi non conosci?”. “Perché così chi mi guarda sorriderà a sua volta. E sarà un po’ più felice”.
Era il sorriso il biglietto da visita di suor Leonella Sgorbati. Un sorriso contagioso, capace di trasmettere fiducia anche nelle situazioni più spinose. Dalla campagna piacentina, passando per la periferia di Milano, fino in Kenya e nella martoriata Soma- lia, suor Leonella ha imparato, giorno dopo giorno, a sognare in grande, sperando contro ogni speranza. “Artigiana di pace”, l’ha definita Benedetto XVI all’Angelus, pochi giorni dopo che una raffica di colpi ha spento il suo sorriso una domenica di settembre del 2006 a Mogadiscio. Nel tentativo di difenderla, ha trovato la morte anche la sua guardia del corpo, Mohamed Mahamud, papà di quattro bambini. Il sangue di una suora italiana e quello di un padre di famiglia musulmano mescolati insieme, vittime entrambi di un cieco fanatismo. “Perdono, perdono, perdono”: le parole di suor Leonella in punto di morte sono – aveva commentato papa Ratzinger – “l’autentica testimonianza cristiana, segno pacifico di contraddizione che dimostra la vittoria dell’amore sull’odio e sul male”. Suor Leonella è stata riconosciuta martire in odium fidei . "La sua vita spesa per il Vangelo e al servizio dei poveri, come pure il suo martirio, rappresentano un pegno di speranza per l’Africa e per il mondo intero”: così aveva voluto ricordarla papa Francesco all’Angelus, all'indomani della beatificazione avvenuta nella Cattedrale di Piacenza il 26 maggio 2018. La sua memoria liturgica cade il 17 settembre, giorno della morte.
Un primo piano della beata Leonella Sgorbati: il sorriso era il suo tratto distintivo.
Per l’Africa perché dell’Assoluto
“C’è una pallottola con scritto sopra il mio nome e solo Dio sa quando arriverà”, diceva suor Leonella a chi le domandava come andavano le cose, laggiù in Somalia. Paura, sì, ce l’aveva. “Ma - aggiungeva subito - come si fa ad abbandonare quella gente?”.
Nata il 9 dicembre 1940 a Rezzanello, era stata battezzata con il nome di Rosa Maria, ma per tutti era Rosetta. Allegra, piena di iniziativa, tenacia fino alla cocciutaggine quando si trattava di fare del bene, Rosetta sin da ragazza coltiva nel cuore il desiderio di diventare missionaria. Lo sarà già in Italia, a Sesto San Giovanni, dove la famiglia si trasferisce nel 1950. Quindi nei primi anni di studio in Inghilterra e, infine, in terra africana.
Suor Leonella era una donna piena di entusiasmo, che amava la compagnia e lavorare in squadra. Ma, soprattutto, era una donna che amava la vita e che della vita si era messa al servizio. Come ostetrica, accanto alle mamme e ai neonati – circa quattromila – che aveva aiutato a venire al mondo. Come insegnante dei futuri infermieri, attenta che la competenza fosse arricchita da quell’umanità che tanto vale quando ci si accosta al mistero della sofferenza. Come responsabile delle Missionarie della Consolata del Kenya tra il ‘93 e il ‘99, sempre in viaggio per spronare le consorelle al dono di sé. E infine nell’ultima sfida, in Somalia, col nuovo corso per infermieri a colmare un vuoto ultradecennale nel sistema sanitario, fatto saltare – come il resto dei servizi del Paese – da un endemico stato di guerra civile. Qui, con l’ong “SOS Villaggio dei Bambini”, dal 2001 stava lavorando per garantire un’opportunità ai giovani somali in uno Stato allo sbando.
“Sono per l’Africa nella misura in cui sono dell’Assoluto”, era solita ripetere suor Leonella. Dono per gli altri, perché donata senza riserve a Dio: sta qui la sua forza. E il segreto del suo desiderio di donare tutto: tempo, energie, competenze, disponibilità. Fino al dono totale, quello della vita.
Barbara Sartori
Pubblicato il 22 agosto 2025
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