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Anche un barista e un commercialista tra i nuovi ministri straordinari della comunione

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C’erano anche un barista, un commercialista e un consulente del lavoro tra i 58 nuovi ministri straordinari della comunione che hanno ricevuto il mandato dal vescovo mons. Adriano Cevolotto alla messa del Corpus Domini nella chiesa di San Giovanni in Canale la sera del 19 giugno a Piacenza.

L’obiezione di Berengario di Tours
La festa del Corpus Domini nasce nel 1247 a Liegi - ha detto il Vescovo nell’omelia - per sottolineare la presenza reale di Cristo, e non solo simbolica, nel sacramento dell’eucaristia. Gesù sceglie di essere presente con tutta la ricchezza del suo amore in segni precari e semplici come il pane e vino. Da qui nasce lo stupore che si esprime nell’adorazione eucaristica che da sempre accompagna la comunità cristiana. “Prendete e mangiate, prendete e bevete…”: queste parole che Gesù pronuncia nell’Ultima Cena, e che oggi il sacerdote ripete nell’eucaristia, indicano l’offrirsi di Cristo con tutto se stesso. Il suo gesto non è quello del possesso, dell’appropriarsi, ma del donarsi totalmente. Berengario di Tours, teologo dell’XI secolo, mise in discussione la dottrina della transustanziazione, ovvero la trasformazione del pane e del vino nel corpo e sangue di Cristo durante l'Eucaristia, sostenendo che la presenza di Cristo fosse solo simbolica e non reale. L’istituzione della festa del Corpus Domini fu una risposta alla sua sfida.

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Una domanda per noi
Questa celebrazione - ha proseguito il Vescovo - ci ripropone una domanda: come ci poniamo, anche con il nostro corpo, in chiesa di fronte al Santissimo Sacramento? Come ci accostiamo all’eucaristia quando la riceviamo? Tendiamo le mani aperte, chiniamo il capo nel pronunciare «Amen». Sono gesti e parole che ci ricordano che con un atteggiamento di rispetto ci stiamo avvicinando al Mistero. Gesù si consegna nelle nostre mani, si affida totalmente.

“Mandati a incoraggiare”
Il vostro servizio - ha detto il Vescovo rivolgendosi ai nuovi ministri - non è dovuto al fatto che grazie a voi a messa si distribuisce più in fretta la comunione. È grazie a voi Gesù può arrivare a tutti, anche agli anziani e agli ammalati nelle loro case, per consolare, sollevare e incoraggiare. Avete il privilegio di portare Gesù, siate discreti e gioiosi perché prevalga in ciò che fate il dono di Cristo. Questo Pane, che è Cristo, è l’unica realtà capace di saziare fino in fondo il bisogno di amore che c’è in noi.

In preghiera in seguito al ritrovamento del feto morto in ospedale
La processione con il Santissimo Sacramento ha condotto la numerosa assemblea di laici, sacerdoti e religiosi alla basilica di Santa Maria di Campagna. Qui il Vescovo ha invocato la benedizione di Dio sulla città e su tutte le realtà di guerra, dolore e sofferenza. Di fronte a ogni tragedia e a ogni sofferenza, dalla guerra ad ogni altra forma di violenza, non si può restare indifferenti. In particolare si è pregato in seguito al ritrovamento di un feto morto nei bagni del Pronto Soccorso dell’ospedale. Le indagini sono in corso per fare piena luce sull’accaduto. Oltre il clamore mediatico, nel silenzio e nella preghiera, si è chiesto a Dio di essere luce, consolazione, guarigione del cuore.

Questa è la preghiera pronunciata dal Vescovo:

 Signore Gesù,

abbiamo camminato con te, che sei nostro fratello e compagno di viaggio,

e abbiamo parlato di speranza.

Ora siamo qui, davanti a te,

nella casa di Maria e con te ci riconosciamo suoi figli e figlie amate.

 Al termine di questo giorno

il nostro pensiero corre a quanti anche oggi hanno faticato a credere che sperare è possibile:

pensiamo alle donne vittime della violenza,

al grido di tante persone vicine e lontane soffocato dal rumore delle armi,

a chi è in preda alle dipendenze,

a chi sta migrando dalla casa e dagli affetti,

al dramma - o ai molteplici drammi - che porta con sé una vita appena sbocciata e subito abbandonata, come è successo proprio qui, a pochi passi da questa chiesa che profuma di affetti e parla di vita.

Ancora una volta, Signore Gesù,

davanti ai drammi dell’umanità noi ti chiediamo:

“Signore da chi andremo?”

 Tu che ti sei fatto pane che nutre la nostra fame

raccogli ancora una volta, oggi e sempre,

le tante fami di vita, di pace, di libertà, di ascolto, di casa

che attraversano questo mondo,

e semina nei nostri cuori il lievito della speranza

perché possiamo essere fermento di fraternità

per una umanità nuova consolata dal tuo amore.

Raggiungi con i tuoi raggi che illuminano e riscaldano

tutta la nostra città

noi, le nostre case, i luoghi da lavoro,

gli ospedali, le case di cura e i luoghi di detenzione:

su tutti scenda come rugiada consolante la tua benedizione.

Nelle foto, dall'alto, la messa nella chiesa di San Giovanni in Canale e un momento della processione verso la basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza.


Pubblicato il 19 maggio 2025

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