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Alessandro Guidotti è il nuovo presidente dell’Opera Pia Alberoni

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Alessandro Guidotti, 58 anni, avvocato, è il nuovo presidente della Fondazione Opera Pia Alberoni.
E' stato annunciato nella Sala degli  Arazzi sabato 15 novembre in occasione dell'evento dell'Orchestra del Mare.
Subentra al dott. Giorgio Braghieri che aveva assunto questo incarico nel 2013. L’Opera Pia Alberoni, e in particolare l’omonimo Collegio, ha raccolto l’eredità del cardinale Giulio Alberoni, piacentino vissuto a cavallo del ’700, uomo-chiave nel suo tempo (fu primo ministro della Corona di Spagna). L’Opera Pia Alberoni amministra i beni lasciati dal Porporato per sostenere l’attività del Collegio che dal secolo dei lumi ha formato generazioni di sacerdoti e non solo, meritando a questa istituzione l’appellativo di “fabbrica dei cardinali”. Ancora oggi, oltre ai seminaristi piacentini, ospita studenti in cammino verso il sacerdozio che provengono da diversi continenti. Il Collegio Alberoni, forte di una lunga tradizione scientifica, è ancora oggi un importante punto di riferimento in campo culturale.

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Nella foto, Giorgio Braghieri nella Sala degli Arazzi in occasione dell'evento dell'Orchestra del Mare.

Avvocato Guidotti, quali sono i progetti per il futuro?

La mia è una nomina in continuità con la precedente. Ringrazio il dottor Giorgio Braghieri per l’importante attività svolta. Intendo portare avanti quello che in modo egregio è stato fatto negli anni e quindi valorizzare i beni della Fondazione a beneficio della formazione dei futuri sacerdoti. Da un lato la gestione del patrimonio, il miglioramento anche fondiario e dove possibile la sistemazione dei fabbricati esistenti e chiaramente anche le strutture del Seminario. Nei miei sogni c’è la Casa di Veano, già in parte ristrutturata anni fa dalla presidente Anna Braghieri. Per terminare la ristrutturazione saranno necessarie ingenti risorse economiche e adesso sicuramente non rientra fra le priorità dell’Ente, e sognare non costa nulla….
Penso a un investimento importante che abbiamo già fatto ossia la sistemazione di Palazzo Portici che fino a fine 2025 ospiterà i corsi di Medicina dell’Università di Parma e che dal prossimo anno verrà certamente ulteriormente valorizzato. Intendo dunque mantenere questa linea e poi sviluppare l’aspetto della cultura. Che è già stato seguito da chi mi ha preceduto. Ci sono tante opere già a disposizione della collettività ma che si possono maggiormente evidenziare e fare conoscere anche oltre i confini nazionali. Si può sostenere ancora di più questo ambito sia museale che culturale. Penso alla possibile divulgazione tramite la rete, online con gli strumenti che ci offre la tecnologia. Il Collegio Alberoni è uno scrigno d’arte con l’Ecce Homo di Antonello da Messina e la Sala degli Arazzi, citando due dei suoi tanti tesori. Penso dunque che questo potrà essere un settore da valorizzare e ampliare ulteriormente.

È impegnato in prima linea nel volontariato ma non solo. Ci racconta di lei? Dell’uomo Alessandro?
Fino al matrimonio ho vissuto in centro a Piacenza e ho frequentato la parrocchia di San Francesco. Nel 2005 ho sposato Valeria Perini e sono andato a vivere nel quartiere della parrocchia della Santissima Trinità. Abbiamo due figli, Federico 19 anni che frequenta a Milano il primo anno di Ingegneria Informatica presso il Politecnico e Maddalena, 17 anni, studentessa al quarto anno del Liceo scientifico - indirizzo Bioscienze al Gioia. Nella mia vita ho avuto il dono di incontrare tre Papi, Giovanni Paolo II, Francesco e Leone XIV.

Con sua moglie Valeria fa parte del Cammino neocatecumenale.
Nel 2011 abbiamo conosciuto e ci siamo avvicinati al Cammino neocatecumenale. Da allora frequentiamo la comunità della Santissima Trinità. Quella neocatecumenale è una scelta. È un cammino di preghiera che la coppia percorre. Ed è un percorso che condividono anche i nostri figli. Si tratta di un cammino di fede importante che prevede oltre la messa in comunità il sabato sera anche altri momenti di preghiera. Fondamentale nella vita di coppia e in quella familiare. Aiuta nel matrimonio e nel rapporto con gli altri perché si dà una impostazione diversa alla vita, a come ci si rapporta con il prossimo. I fratelli e le sorelle di comunità si sostengono reciprocamente attraverso la preghiera quando qualcuno di loro si trova in difficoltà o deve affrontare un problema

Il volontariato è parte integrante della sua vita.
Sì, sono molto attivo nel volontariato. Sono volontario della Croce Rossa Italiana dal 1988. Ho prestato il primo servizio in Duomo quando è venuto Giovanni Paolo II. Da allora sono passati quasi 40 anni, sempre in Croce Rossa. Dove ho ricoperto diversi incarichi. Dal 2014 al 2016 sono stato commissario della Cri di Piacenza e nel 2016 sono stato eletto presidente del Consiglio direttivo del comitato della Cri piacentina. Sono stato riconfermato nel 2020 e lo sono rimasto fino a fine maggio del 2024. A scadenza del secondo mandato non si è più ricandidabili e dopo un necessario corso di aggiornamento sono così tornato a fare il soccorritore in ambulanza.

Ci sono esperienze in questi anni che l’hanno segnata? Che hanno avuto la forza di cambiare il modo di vedere la vita?
Devo dire che soccorrere persone giovani lascia solchi nell’animo. E poi i ricordi, le esperienze che mi hanno coinvolto e segnato moltissimo sono state quelle durante la gestione del Covid. Il rapporto quotidiano con il dolore e la morte. Facevo parte del Centro coordinamento soccorsi della Prefettura e c’erano riunioni ogni giorno. Il ricordo indelebile è quello delle bare accatastate al cimitero di Piacenza di persone che dovevano essere cremate o sepolte. Ma non c’era il tempo perché i morti erano sempre di più e arrivavano continuamente feretri. L’altra emergenza che ho gestito, sempre per la Croce Rossa, è stata quella dell’arrivo dei profughi afghani, che avevano collaborato con l’Italia e l’esercito italiano, fuggiti all’avvento dei Talebani. Li abbiamo accolti a San Polo in una struttura di proprietà dell’aeronautica militare.

C’è una passione che non ha mai abbandonato, quella per i campi di calcio.
Dal 1984 sono arbitro di calcio. Ho fatto l’arbitro fino alla Promozione e quindi il guardalinee in Eccellenza, infine l’osservatore arbitrale. Fino al 2014 l’ho fatto a livello provinciale e regionale. Ora non sono più operativo ma quando posso frequento la Sezione. È un amore che rimane da 41 anni.

Giuseppina Agosti

Nella foto, Alessandro Guidotti

Pubblicato il 16 novembre 2025

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