Tre nuovi diaconi per una Chiesa che cammina nella speranza

In occasione della solennità dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre, la Chiesa di Piacenza-Bobbio ha vissuto un momento intenso del suo anno pastorale: l’ordinazione diaconale di tre nuovi ministri. Una celebrazione presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto, concelebrata dal vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio e da numerosi sacerdoti e diaconi della diocesi. I protagonisti della giornata sono stati Matteo Billi, della parrocchia di Podenzano, giornalista e insegnante di religione; Michele Politi, della parrocchia di San Giuseppe Operaio in Piacenza, bancario in pensione; e Robert Bila Ngalula, seminarista originario della diocesi di Kabinda, nella Repubblica Democratica del Congo, attualmente studente presso il Collegio Alberoni. Per i primi due, l’ingresso nel ministero diaconale avverrà come diaconi permanenti; per il giovane Robert, il diaconato rappresenta il passo decisivo che precede l’ordinazione sacerdotale.

Vescovo Cevolotto: “Siate presenza che genera speranza”
Salutando e ringraziando i sacerdoti, i diaconi, i seminaristi e le tante persone convenute, mons. Cevolotto ha ricordato il significato dell’ordinazione. Il vescovo ha spiegato come il rito si apra con una chiamata riconosciuta autentica dalla Chiesa: “È in questo orizzonte della chiamata – ha affermato – che si comprende il ministero del diacono, oggi e nel suo futuro svolgimento”. Ha poi tracciato il profilo spirituale del diacono alla luce della festa dell’Immacolata, indicando Maria come come la serva del Signore e che, proprio per questo, diventa modello di disponibilità e di ascolto.
Il diacono - ha detto il Vescovo - è “ricordo di grazia”, segno di un amore di Dio inesauribile sempre eccedente. I suoi gesti non possono esaurire la grazia, ma sono chiamati a custodirla e a lasciarla trasparire. Più che dalle azioni, il servizio trae forza dalla “presenza”: come Maria che, dopo l’annunciazione, cammina verso Elisabetta portando gioia e speranza. “Non preoccupatevi troppo di cosa dire o fare – ha invitato il presule – ma di esserci, di stare, abitati dalla grazia”. Nel mondo segnato da sfiducia e disillusione, ai diaconi è affidato- ha ricordato mons. Cevolotto -, il servizio della speranza: non ottimismo superficiale, ma certezza radicata nella grazia di Dio per il quale “nulla è impossibile”.
Il Vescovo inoltre ha ricordato che Dio “ci ha scelti prima della creazione del mondo”: è da questa elezione che nasce la carità che orienta tutto il ministero.
“Il diacono – ha concluso il presule – è servo del Dio dell’impossibile”, chiamato a fidarsi più della potenza divina che delle proprie capacità. Dio porta a compimento l’opera iniziata, e a Lui i nuovi diaconi possono affidare il loro cammino. Infine, una benedizione estesa non solo ai tre ordinandi, ma anche alle loro famiglie e comunità: “Attraverso di loro – ha detto mons. Cevolotto – Dio ha eletto anche voi nella medesima opera di salvezza".

Le promesse e la consacrazione
Dopo l’omelia, la celebrazione ha assunto la sua forma più intensa e simbolica:
La promessa di obbedienza, pronunciata da ciascun candidato davanti al vescovo e ai suoi successori.
La preghiera comunitaria, durante la quale i tre si sono prostrati a terra, mentre la cattedrale intonava le litanie dei santi.
L’imposizione delle mani, gesto silenzioso e sacro con cui il vescovo ha conferito il sacramento.Poi, i riti esplicativi: la vestizione con la stola e la dalmatica, la consegna del Libro dei Vangeli – “Annuncia la Parola, credi ciò che proclami, vivi ciò che insegni” – e l’abbraccio di pace, segno di comunione nel ministero.

Una Chiesa che riparte dal servizio
La celebrazione è proseguita con l’Eucaristia, nella quale i tre nuovi diaconi hanno svolto per la prima volta il loro servizio all’altare. Nel giorno in cui la Chiesa contempla Maria nella sua purezza originaria, Piacenza ha visto fiorire tre nuovi ministeri: tre storie diverse, tre percorsi unici che ora si intrecciano con la vita delle comunità.Una celebrazione dunque che ha fatto percepire a tutti la certezza che, attraverso il servizio dei nuovi diaconi, la speranza continua a camminare nella Chiesa e nella città.
Riccardo Tonna
Nelle foto di Carlo Pagani, la celebrazione in Cattdrale dell'ordinazione di tre nuovi diaconi della Chiesa piacentina-bobbiese.
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