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Ottant'anni fa Maria Teresa Tosi faceva il suo ingresso al Carmelo di Bologna

tosi madre maria teresa

Esattamente ottant'anni fa, l'8 settembre 1945, festa della Natività di Maria, faceva il suo ingresso nel Carmelo di Bologna la piacentina Maria Teresa Tosi (nella foto sopra), che diverrà suo malgrado famosa per la radiointervista di Sergio Zavoli nel documentario "Clausura" del ‘58, che per la prima volta portò il microfono di un giornalista al di là della grata. La testimonianza gioiosa di questa donna dalla inconfondibile “erre” piacentina, per la quale il silenzio non era fuga dal mondo, ma modo per stare con più consapevolezza dentro il mondo, ebbe un effetto dirompente.

Restò a Bologna per 19 anni, ricoprendo il ruolo di consigliera fino al 1951, sotto priora dal 1957 e priora dal 1960 al 1963. Partecipò al trasferimento della comunità nella sede di via Siepelunga, più salubre della poverissima sede di via Malcontenti. Nel 1963 iniziò un percorso travagliato fuori dal monastero – ma sempre in obbedienza alla Chiesa e alla volontà di Dio – che la condusse a fondare nel ‘72 l’Eremo della Trasfigurazione di Collepino, diocesi di Foligno. Dal suo carisma nell’ottobre del ‘64 erano nate le “Piccole Sorelle di Maria, Madre della Chiesa”, titolo che anticipava di lì a poco sarebbe stato esplicitato nella “Lumen Gentium”.

La figlia dei gioiellieri di via XX Settembre 

Maria Teresa era la settima figlia dei gioiellieri Giovanni e Giovanna Tosi, terziari francescani, che con l’esempio educavano alla sobrietà e alla preghiera. Una volta a settimana preparavano dei fagottini, con qualche golosità e un soldino, da portare all’ospizio. A pranzo spesso ospitavano degli orfani. La sensibilità di Maria Teresa a mettersi in ascolto dei dolori del mondo affonda qui le radici. Quando, all'indomani della guerra, partì per farsi monaca, scelse il Carmelo di Bologna, pesantemente bombardato, che versava in una condizione di grande povertà.

In questi ultimi anni, è stato avviato un processo di riscoperta del cammino e della spiritualità di Madre Tosi, morta il 18 giugno 2007. Due libri in particolare possono aiutarci a conoscerla meglio: “La vita contemplativa in uscita”, scritto per la Sugarco da madre Eliana Pasini, dal 2005 responsabile della comunità, e, sempre per la Sugarco, nel 2022, “Parole Senza Voce" di suor Marzia Ceschia, docente di Teologia spirituale presso la Facoltà Teologica del Triveneto (testo realizzato grazie al contributo della Banca di Piacenza).
Un targa nella casa natale in via XX Settembre testimonia le radici piacentine di madre Tosi, così come l'iscrizione apposta nella chiesa di San Pietro, la sua parrocchia d'origine: nella Cappella dell’Apparizione di Lourdes è ambientato il sogno, fatto dalla Tosi nel febbraio del 1958, che in qualche modo anticipava la sua chiamata a portare la vita contemplativa nel mondo. 

eremo della trasfigurazione a collepino di spello

L'Eremo della Trasfigurazione aperto ai cercatori di senso e di Dio 
«Nessuno mi scriveva di essere felice», confidò, a proposito delle tante lettere ricevute al Carmelo dopo l’eco del radiodocumentario “Clausura”. Per quanto amasse la vita carmelitana, il suo sogno di un monastero contemplativo missionario in quel frangente storico non poteva realizzarsi se non in una forma nuova. Nasce così l'Eremo della Trasfigurazione a Collepino di Spello, che tuttora resta aperto all'ospitalità dei cercatori di Dio e di senso. Qui è sepolta madre Tosi. Ai tempi, la sua esperienza attirò l'attenzione dei media: sul sito dell'Eremo si possono rivedere le interviste, ad esempio, ad Enzo Biagi. Nel 2023, il Comune di Spello ha assegnato la cittadinanza onoraria alla memoria a Madre Maria Teresa.

Per chi volesse mettersi in contatto con l'Eremo: 0742.651211 - www.eremodellatrasfigurazionecollepino.it.

Nella foto sopra, uno scorcio dell'Eremo della Trasfigurazione a Collepino di Spello.

Pubblicato l'8 settembre 2025

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