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Nasce la nuova parrocchia dedicata a Sant’Antonio di Padova

parrocchiantonio

È stato un momento storico, per la diocesi di Piacenza-Bobbio, il 13 giugno, ricorrenza liturgica di Sant’Antonio di Padova, in cui si è ufficialmente istituita la nuova parrocchia a lui dedicata, frutto dell’unione di tre storiche realtà: San Francesco, San Pietro e Santa Maria di Gariverto.

Il decreto ecclesiastico

La cerimonia inaugurale si è svolta nella suggestiva cornice della chiesa di San Pietro, in via Carducci, alla presenza del vescovo, mons. Adriano Cevolotto, che ha presieduto la celebrazione eucaristica. Nel corso della liturgia, don Fabio Galeazzi, vice cancelliere della curia diocesana, ha dato lettura del decreto ecclesiastico con cui si sancisce la soppressione delle tre parrocchie originarie e la costituzione della nuova comunità unificata, dedicata al santo taumaturgo di Padova. Lo stesso decreto ha anche ufficializzato la nomina di don Ezio Molinari come primo parroco della nuova parrocchia.

Un tesoro in vasi di creta

Nell’omelia mons. Cevolotto ha richiamato le parole di San Paolo che parlano del "tesoro custodito in vasi di creta", sottolineando che non deve inquietare la fragilità, anzi: essa è parte essenziale del modo in cui Dio opera. La nuova parrocchia - ha detto - non nasce per essere "più forte" secondo logiche umane, ma per accogliere e custodire il tesoro del Vangelo nella debolezza e nella semplicità delle comunità che la compongono. Il vescovo ha poi spiegato che Dio ha sempre scelto ciò che è fragile e imperfetto: un popolo non perfetto, una comunità non impeccabile, ma disponibile ad accogliere la missione. E questa missione - ha sottolineato - sembra "esagerata": annunciare il Vangelo al mondo, ma proprio in questa sproporzione si manifesta la grandezza di Dio.

Antonio annunciatore del Vangelo

Affidare la nuova parrocchia a Sant’Antonio di Padova - per mons. Cevolotto - significa scegliere un patrono che non è solo taumaturgo, ma soprattutto annunciatore instancabile del Vangelo. Infine, ha ricordato come Antonio venga spesso rappresentato con Gesù Bambino tra le braccia, segno che richiama la parola di Gesù: “Per entrare nel Regno bisogna diventare come bambini”. Gesù allora - ha rimarcato il presule - si fa bambino per disarmarci, per insegnarci la fiducia, la semplicità, la disponibilità ad accogliere.

Comunità viva nel cuore della città

L’iniziativa di unificazione nasce da un più ampio progetto pastorale della diocesi, volto a rendere le comunità cristiane del territorio più coese e capaci di rispondere alle sfide spirituali e sociali del nostro tempo. Mons. Cevolotto ha invitato i fedeli a vivere questa nuova tappa con fede, guardando a Sant’Antonio non solo come intercessore, ma come modello di evangelizzazione, per diventare una comunità viva che testimonia il Vangelo nel cuore della città.

Al termine della celebrazione, numerosi fedeli hanno partecipato a un momento di festa condivisa, segno di una speranza rinnovata e di una volontà comune di costruire, insieme, una Chiesa che sa accogliere, ascoltare e camminare unita.                                                                        

Riccardo Tonna

Nella foto, la celebrazione nella chiesa di San Pietro.

Pubblicato il 14 giugno 2025

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