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«Adulti credibili nella relazione»

convegno 45 anni La Ricerca a Piacenza con Squillaci e Lizzola

«Questo non è un libro. È un programma di lavoro, perché offre una visione di futuro, che è poi quello che oggi fatichiamo ad avere». Luciano Squillaci, presidente Fict (Federazione italiana comunità terapeutiche), don Giorgio Bosini l'ha conosciuto bene, così come gli altri fondatori della rete di realtà dedicate alle dipendenze di cui è alla guida. La «passione per l'uomo» - nata dalla fede - è ciò accomunava quei sacerdoti degli inizi dei percorsi di cura per i giovani caduti nella schiavitù della droga. Per l'associazione - oggi Fondazione - da lui avviata a Piacenza nel 1980, aveva scelto un nome che è un manifesto di intenti: "La Ricerca”. Come a dire che, più che di soluzioni, bisognava aprire strade. Quarantacinque anni dopo, "La Ricerca" ha allargato il raggio d'azione educativa ma non ha perso la spinta iniziale della difesa della dignità della persona. Per questo il pensiero di don Giorgio Bosini l'ha voluto raccogliere - con un lavoro difficile di selezione, per la mole immensa di scritti, pensieri, diari - in un libro, che ha chiamato "Lo sguardo oltre”. Perché lì spinge don Bosini, verso il futuro.

«Basta dipingerci come la generazione che sta solo sul telefono»

“E certi passaggi sembrano scritti ieri”, sottolinea la curatrice Tiziana Pisati, giornalista, nel convegno del 45° che si è svolto all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, tra i partner da sempre a sostegno dell'opera de La Ricerca. Ad aprire i lavori, lo "schiaffo" metaforico al mondo adulto delle studentesse che all'Istituto Casali Stojna e Carlotta, con alcune compagne ideatrici della "task force dell'ascolto” nella loro scuola per i compagni del biennio. Un progetto di educazione tra pari che ha conquistato anche gli onori delle cronache nazionali. Ricevono tante confidenze, tante richieste di disagio, dall'ansia per la scuola ai problemi in famiglia o con gli amici. «L'altro giorno, una ragazzina è venuta e ci ha raccontato piangendo che il suo ragazzo è troppo asfissiante». Ragazze che spezzano le stereotipo del giovane tutto telefonino e divano, «basta dipingerci così», gridano alla folta platea. «Perché gli adulti e i giovani non sono in grado di incontrarsi e dialogare? Perché quando vi chiediamo di ascoltarci non avete mai tempo?».

convegno don giorgio bosini

Sopra, il pubblico in sala, tra cui, in prima fila (prima da sinistra), la sorella di don Bosini, Anna.

«Siamo bravi a organizzare per voi, non a sostare con voi»

«Siamo bravi ad organizzare per voi, ma non a metterci in gioco a livello personale, non sappiamo “sostare” con voi», ha ammesso Luciano Squillaci, accogliendo la provocazione delle studentesse. «Non è solo questione di ascolto. È questione di essere adulti credibili nella relazione». Anche il professor Ivo Lizzola, docente di Pedagogia speciale e della marginalità all'Università di Bergamo fino al settembre scorso - e oggi docente di storia in una scuola parentale dell'età delle Medie - ha rilanciato l'invito non ad azzerare le differenze tra generazioni, ma ad accoglierle, «per ospitarci gli uni nelle vite degli altri». È questa la vera "ricerca” a cui anche la realtà nata da don Bosini guarda: non una forma di controllo, ma piste di lavoro che si aprono. «C'è bisogno - ha richiamato il prof. Lizzola - di riaprire luoghi di significato condivisi, abitabili tra diversi».

don giorgio bosini libro


Con la voce di Rita Nigrelli, hanno preso forma i pensieri di don Giorgio raccolti nel libro, edito da Officine Gutenberg (presente con Nicoletta Livelli, che ha ricordato la sua esperienza da volontaria in associazione, ai tempi della scuola). “Prevenire vuol dire educare - scriveva don Bosini nell'editoriale della rivista La Ricerca nel 2005 - ed educare i giovani oggi significa dare fiducia alla loro creatività. È l'invito che dobbiamo rivolgere ai nostri giovani è quello di cogliere la bellezza, la gioia di vivere, che vuol dire appropriarsi del bene dell'imparare, della cultura, non per il successo ma semplicemente per fare bene il bene, perché è bene». I progetti che Fondazione La Ricerca porta avanti, dai più "classici” ai nuovi percorsi per giovanissimi - tra cui quello sull'educazione al mondo digitale nelle scuole, che ha riscosso grande interesse - va in questa direzione, come ha illustrato il presidente Enrico Corti. La musica del duo Soffio D'Arco di Gabriele Schiavi e Stefania Abondio ha richiamato questa ricerca di bellezza che è ricerca di senso nel cuore dell'uomo e della donna. Nel 1980 come oggi. Ad ogni età.

Nelle foto: in alto, il tavolo dei relatori con, da sinistra, Nicoletta Livelli di Officine Guternberg, il presidente de La Ricerca don Giorgio Bosini, il presidente Fict Luciano Squillaci, la moderatrice Barbara Sartori, il prof. Ivo Lizzola, la giornalista Tiziana Pisati, curatrice del libro.

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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