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Nasce la fondazione di partecipazione Parco culturale ecclesiale «Terre di Passo»

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Nasce la fondazione di partecipazione E.T.S. Parco culturale ecclesiale “Terre di Passo” voluta dalla diocesi di Piacenza-Bobbio. La conferenza stampa di presentazione è in programma lunedì 26 maggio alle ore 10.30, nella biblioteca monumentale del Seminario vescovile di via Scalabrini 67 a Piacenza (entrati dall’androne principale, girare a sinistra e raggiungere l’ultima porta a sinistra in fondo al corridoio).
Per la firma dell’atto interverranno alla presenza del notaio Massimo Toscani il vescovo mons. Adriano Cevolotto e i soci fondatori. Nella mattinata verranno illustrati i primi obiettivi/azioni che saranno messi in campo nei prossimi mesi dal nuovo ente.
Questa fondazione di partecipazione voluta dalla diocesi è la prima in Italia con uno statuto ampio che affronta i temi della tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio religioso di un territorio vasto, ente E.T.S. iscritto al RUNTS.


Gli obiettivi

Tra gli obiettivi, l’organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo; interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni; organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso; educazione, istruzione e formazione professionale, ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53, e successive modificazioni, nonché le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa; interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell'ambiente e all'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali; promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata e molto altro.

I soci fondatori

I soci fondatori oltre alla diocesi stessa, sono l’Opera della Cattedrale di Piacenza, l’ente Cattedrale di Bobbio, l’ente Seminario di Bedonia, individuati al fine di garantire una rappresentanza territoriale vasta. Il CdA sarà composto, oltre che dai membri indicati dai soci fondatori, da un membro individuato dal vescovo, oltre due membri individuati dal consiglio di partecipazione. Il Consiglio di partecipazione sarà composto da persone fisiche e persone giuridiche private e pubbliche che si impegnino a contribuire, su base pluriennale, all’incremento del patrimonio della Fondazione, mediante apporto di denaro, di beni, di prestazioni d’opera o di qualsiasi elemento dell’attivo suscettibile di valutazione economica. L’auspicio è che la fondazione si qualifichi nel tempo quale strumento di lavoro e aggregazione a servizio del territorio al fine di avviare e sostenere progettualità con tutti coloro che ne vorranno condividere gli obiettivi statutari. Il progetto vede la fondamentale collaborazione dell’Università Cattolica di Piacenza che ha accompagnato la diocesi nel percorso di analisi e costituzione del nuovo ente, garantendo l’affiancamento di docenti altamente qualificati nello specifico ambito dei parchi culturali ecclesiali.

Che cos’è il Parco culturale ecclesiale

Per Parco culturale ecclesiale si intende un sistema territoriale che promuova, recuperi e valorizzi, tramite strategie coordinate ed integrate, il patrimonio storico, artistico, architettonico, museale e ricettivo appartenente storicamente al territorio diocesano, e che orbita intorno alle chiese e alle comunità ad esse legate. Il Parco costituisce quindi un sistema radicato capace di mettere in relazione tra loro comunità parrocchiali, monasteri, santuari, aggregazioni laicali, associazioni con il proprio patrimonio materiale e immateriale, arte, fede e tradizioni: è quindi un vero e proprio tessuto connettivo, in grado di valorizzare gli spazi aggregativi, ricettivi, le antiche vie di pellegrinaggio e le diverse iniziative culturali presenti, in un determinato territorio. Si tratta di un programma di sviluppo locale del patrimonio culturale durevole e sostenibile, con ricadute economiche e sociali sull'intera comunità, finalizzato a costruire un rapporto partecipato e comunitario tra cittadinanza, enti locali, territorio e operatori culturali. Si vuole attribuire al patrimonio culturale un ruolo centrale ponendolo come fondamento della crescita territoriale, garantendo la fruibilità e la valorizzazione di luoghi per garantirne la vitalità. Il progetto nasce per rispondere al bisogno di assumere nei confronti del territorio un’ampia e maggiore responsabilità che sia motore per lo sviluppo basato sul riconoscimento del patrimonio culturale - materiale e immateriale - come risorsa. Si vogliono implementare le buone pratiche finora avviate dalla diocesi in collaborazione con i partner territoriali, che valorizzino un sistema capace di mettere in relazione le comunità con il territorio, portando una partecipazione attiva e consapevole della comunità stessa, che è detentrice del patrimonio e lo abita, con una specifica attenzione ai linguaggi e suggestioni del contemporaneo. Si punta a raccogliere la sfida formativa e culturale di recuperare grandi temi e iconografie tradizionali aventi solide radici nel passato, e proiettarle al futuro, dal punto di vista del concept e delle tecniche artistiche, applicando solidi principi di conservazione, tutela e valorizzazione dei beni materiali e immateriali, al contempo facendo propri i concetti di una nuova economia generativa, con nuove visioni e opportunità.
Tramite le azioni proposte s’intende lavorare alla formazione e promozione di una nuova generazione di artisti, artigiani, guide turistiche, operatori museali e promuovere occasioni di approfondimento culturale sull’universo delle molteplici espressioni dell’arte e dello sviluppo dei linguaggi nei secoli, fino ai giorni nostri. Si vuole favorire l’avvicinamento di pubblici diversi, ad oggi distanti o perplessi, all’arte contemporanea attraverso progetti di conoscenza e sperimentazione che siano da stimolo alla creatività e che possano contribuire alla realizzazione di nuove connessioni tra individui e protagonisti e luoghi della cultura contemporanea.

Pubblicato il 22 maggio 2025

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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