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Il 12 a Castel San Giovanni si prega per la pace

pace per tutti in alto

“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”: sono queste le parole del Vangelo di Giovanni che hanno ispirato i giovani della comunità di Castel San Giovanni, spingendoli a organizzare qualcosa di concreto per reagire agli incessanti conflitti che sono in atto in tutto il mondo, e in particolare a quello che da anni sta martoriando la Palestina.
In un quotidiano andirivieni di cessate-il-fuoco, tregue stipulate e subito spezzate, promesse di un cielo finalmente senza razzi, il sangue continua a scorrere e persino la pace sembra un’idea su cui è difficile mettersi d’accordo. In questo presente, cosa può fare quindi un giovane cristiano? Quale senso dare a questi eventi? Mercoledì 12 novembre alle ore 21, in collegiata a Castel San Giovanni, sarà celebrata una veglia di preghiera proprio per questo: non per dare risposte certe o soluzioni ma per costruire uno spazio di dialogo in cui porsi queste domande.

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Nella foto, don Tosetti in una vacanza parrocchiale con i giovani di Castel San Giovanni.



Una pace stabile e durature
“Proponiamo questa veglia - spiega don Simone Tosetti, sacerdote che a Castello si prende cura in particolare della pastorale giovanile - perché di fronte alle tante manifestazioni e mobilitazioni delle scorse settimane noi abbiamo il desiderio di mostrare ai giovani e ai ragazzi che lo strumento principale che il cristiano ha per cambiare le cose è la preghiera, è mettersi davanti a Dio e chiedere la pace. Sappiamo infatti che quella è la pace che ci dà il Risorto, ed è diversa dalla pace che il mondo ci vorrebbe dare: quest’ultima è sempre comunque parziale, legata alle capacità di diplomazia e trattativa dei singoli Paesi. Invece, ciò che vogliamo chiedere noi è una pace che sia stabile, duratura e segnata veramente dal dialogo. Da soli, gli uomini non riescono a costruire una pace così. Pregheremo quindi perché si arrivi a una pace nei tanti luoghi di conflitti, ma che sia una pace di questo tipo”.

Una veglia aperta a tutti
La veglia, dal titolo “Non come il mondo ma come il Padre”, sarà aperta a tutta la comunità e si articolerà in tre momenti: il conflitto, il dialogo, la comprensione reciproca, che raccontano come si possa provare a costruire attivamente una pace autentica, anche nelle proprie relazioni. L’équipe che ha pensato e sta organizzando la veglia è composta da alcuni giovani dell’oratorio e da alcuni scout, che nella sezione di Castel San Giovanni sono guidati dall’assistente don Matteo Rebecchi.
“Questa iniziativa coinvolge diversi fronti della parrocchia - conclude don Tosetti -: è bello perché ci raduna, perché consente a realtà che durante l’anno seguono cammini diversi che a volte faticano a incrociarsi, di incontrarsi. Insomma la pace ci mette insieme, fa sentire l’esigenza di lavorare in comunità, dunque ha un suo valore e un risvolto bello e positivo anche all’interno della parrocchia”.  


Paolo Prazzoli

Pubblicato il 5 novembre 2025

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