Si consolida la collaborazione tra il Comune di Alta Val Tidone e la segreteria CISL di Parma e Piacenza. Forte di una convenzione già in essere da un anno e che già offriva una stretta sinergia e reciproco supporto, nei giorni scorsi è stata definita l’apertura anche di un presidio fisico del sindacato che, ogni martedì, garantirà un recapito presso la sede dell’Ente, nel palazzo comunale di Nibbiano. La novità è emersa nel corso di un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi tra il Sindaco di Alta Val Tidone, Franco Albertini e una delegazione della CISL Parma e Piacenza, guidata dal segretario generale Michele Vaghini. “La presenza di operatore FNP CISL presso la nostra sede, grazie al servizio svolto da Romana Franzini, che è residente del nostro territorio e persona molto attiva nella nostra comunità – commenta il Sindaco Albertini – garantirà un importante presidio di consulenza in ordine a temi fiscali, legali, contributivi e pensionistici. Ringrazio per questo motivo il Segretario Vaghini e tutta la struttura sindacale della CISL con cui già da più di un anno collaboriamo proficuamente per dare un servizio attento e puntuale alla cittadinanza”. Nel corso dell’incontro, il primo cittadino e la delegazione CISL hanno potuto affrontare e approfondire diverse tematiche di reciproco interesse e progettare un piano per l’organizzazione delle attività future, nella comune consapevolezza dell’importanza di una stretta sinergia tra l’ente comunale e il sindacato.
Nella foto, la delegazione Cisl con i rappresentanti del Comune Alta Val Tidone.
“Il fatto che la scuola sia intitolata a San Benedetto è perché ha voluto ispirarsi al compatrono d’Europa, il santo che ha profondamente segnato le radici e la cultura dell’Europa”: sono le parole di mons. Luigi Chiesa che ha portato i saluti del Vescovo mons. Adriano Cevolotto, all'Istituto delle Suore Orsoline di Piacenza, in via Genocchi, il 7 gennaio, dove si è celebrata, con grande entusiasmo, l'inaugurazione della nuova sede del Liceo Sportivo San Benedetto, che si è spostato dal monastero di San Raimondo di Corso Vittorio Emanuele. Un evento di importanza significativa, accentuato dalla presenza e dalle parole ispirate dei protagonisti principali di questa iniziativa educativa.
Un luogo di tradizione scolastica
Il presidente della Fondazione San Benedetto, Giovanni Rapaccioli, ha delineato l'importanza di questo nuovo spazio nel contesto dell'insegnamento. Ha sottolineato come l'ambiente bello e accogliente possa essere un catalizzatore per stimolare gli alunni a perseguire un apprendimento più profondo e stimolante. Suor Elena Scotti delle Orsoline, figura emblematica nell'istituto, ha manifestato la gioia che la struttura possa continuare la sua missione educativa, ed ha offerto un'affettuosa riflessione sulla lunga tradizione dell'Istituto. Con quasi quattro secoli dedicati all'istruzione e al sostegno educativo delle famiglie del territorio, ha sottolineato il ruolo imprescindibile che l’Istituto di Piacenza ha avuto nel tessuto sociale locale.
La missione di inclusione
Il preside del Liceo San Benedetto, Fabrizio Bertamoni, ha messo in evidenza l'incantevole cornice della nuova struttura, descrivendola come un luogo che ispira all'eccellenza e al miglioramento costante della qualità della vita degli studenti. Ha espresso gratitudine nei confronti del personale docente e non docente per il loro impegno e ha sottolineato la necessità di questa nuova sede a causa dell'aumento costante degli iscritti. Ha evidenziato come il Liceo sia un ambiente inclusivo che permette a tutti gli studenti di raggiungere la maturità in un clima di serenità e impegno nello studio. Bertamoni ha altresì rievocato l'evoluzione del Liceo nel tempo, passando da 64 studenti nel 2015 al numero di 186 iscritti nell'anno scolastico attuale. Ha sottolineato la missione di inclusione della scuola e la sua capacità di coltivare talenti nascosti, nonché di reinventare la passione per lo studio in coloro che potrebbero aver pensato di abbandonare gli studi. Le testimonianze degli studenti e delle studentesse hanno colorato l'evento con emozioni palpabili. Hanno condiviso storie di una scuola che va oltre la mera istruzione, che regala coinvolgimento e passione per l'apprendimento. Hanno evidenziato l'importanza dei professori come veri educatori, che hanno instillato amore per lo studio oltre il semplice voto.
Una solidarietà che educa
Mons. Luigi Chiesa, che è anche consulente ecclesiastico della Fondazione San Benedetto, ha sottolineato il pensiero del santo monaco, compatrono d’Europa, che concepiva la comunità un dono da accogliere, di fronte al quale continuare ad essere poveri e continuare a mendicare. “Perché una comunità - ha affermato mons. Chiesa - , qualunque comunità, e tanto più una comunità scolastica, si costruisce solo tra poveri, nella solidarietà tra poveri. La solidarietà, che è alla base dell’educazione, non è mai fra uno più forte e uno più debole (che il più forte si chiami preside, professore, primo della classe, il più intelligente, il più ricco, … e il più debole, che si chiami studente, meno intelligente, in difficoltà, meno dotato, …); la solidarietà è sempre l’aiuto che le persone si danno tra loro, da poveri, per crescere insieme ed essere più forti assieme”.
Un'eredità da recuperare
Mons. Chiesa ha poi sottolineato come la scuola San Benedetto è nata dal desiderio di recuperare la coscienza e l’esigenza di avere luoghi capaci di testimoniare che tutti i valori che fanno parte della nostra storia sono buoni se ne accoglie la sorgente, cioè il fatto che sono doni di Dio e lasciati in eredità da una tradizione educativa. A questo proposito il sacerdote ha citato una frase tratta da una celebre e profonda pagina del Faust di J.W. Goethe: “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo” . Una eredità che - per mons. Chiesa - non si mantiene e non si trasmette se con essa e per suo tramite, non si trasmette l’amore alla vita che ne è all’origine.
L’educazione: la più bella delle missioni
“E oggi più che mai - ha aggiunto don Luigi - vediamo quanto sia importante e necessario per le nuove generazioni, un luogo educativo così. Per i giovani, per le famiglie, per la città in cui viviamo, per la società, per il nostro paese. Che il Signore - ha concluso mons. Chiesa - benedica e ricompensi tutti coloro che hanno speso energie, spirituali e anche materiali durante tutti questi anni, e benedica tutti coloro che oggi operano e vivono la scuola San Benedetto: tutti, con l’umiltà e la gratitudine per quanto ricevuto, e la solidarietà tra poveri che rende appassionante lo studio e crea relazioni belle per la vita”. L’inaugurazione della nuova sede del Liceo sportivo San Benedetto, presso l'Istituto delle Suore Orsoline di Piacenza, ha rappresentato un momento di celebrazione non solo per la crescita fisica della struttura, ma soprattutto per l'approccio umanistico e inclusivo che permea l'intera esperienza educativa offerta. Un ambiente dove l'educazione è vissuta come la più bella delle missioni, un rifugio che nutre non solo le menti, ma anche i cuori degli studenti, trasformando la scuola in un luogo di crescita integrale.
Riccardo Tonna
Nelle foto, l'inaugurazione della nuova sede del Liceo San Benedetto nell'ex Istituto delle Suore Orsoline.
Nel 2023 in Emilia-Romagna i livelli registrati dalla rete regionale della qualità dell'aria mostrano per quasi tutti gli inquinanti concentrazioni medie inferiori a quelle osservate nell'ultimo quinquennio. Come si legge nella sintesi del Rapporto annuale, redatto da Arpae, sulla qualità dell’aria in Emilia-Romagna, per la prima volta nel 2023 è stato sostanzialmente rispettato il numero di giorni con superamento del valore limite giornaliero di Pm10 (35 sforamenti) in tutte le stazioni tranne una, anche se questo sforamento potrebbe rientrare in seguito alla valutazione del contributo delle polveri sahariane che è ancora in corso. Nel 2017 questo limite era stato superato in ben 27 stazioni, nel 2020 in 25 e nel 2022 in 12, appare quindi evidente una tendenza positiva del fenomeno. “Questi dati sono il segnale di una tendenza positiva e del fatto che le azioni che stiamo mettendo in campo ci portano nella giusta direzione - afferma la vicepresidente della Regione con delega all’Ambiente, Irene Priolo -. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di inquinanti proseguendo, come delineato con il Piano aria integrato regionale 2030 a intervenire simultaneamente su trasporti, combustione di biomasse, agricoltura, ma anche sull’industria, e farlo sia su scala estesa, di Bacino padano e nazionale, che locale. In questo modo-chiude Priolo- sarà possibile prevenire gli episodi di inquinamento acuto, riducendo i picchi locali. La strada è tracciata, ora serve la collaborazione di tutti, istituzioni, imprese e cittadini per raggiungere questi importanti risultati”.
Anche i valori medi annuali delle polveri Pm2.5, risultano ampiamente entro i limiti di legge mentre il limite sulla media annuale di biossido di azoto (NO2) è stato superato, senza però superamenti del valore limite orario, in una sola stazione, Bologna-Porta San Felice, a causa di una situazione puntuale superata. Meno bene i livelli di concentrazione di ozono e il numero di superamenti delle soglie che non rispettano ancora gli obiettivi previsti dalla legge. Entro soglia sono risultati biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio. La rete regionale della qualità dell’aria è composta da 47 stazioni: in ognuna viene rilevato il biossido di azoto (NO2), 43 misurano il Pm10, 24 il Pm2.5, 34 l’ozono, 5 il monossido di carbonio (CO), 9 il benzene e 1 il biossido di zolfo (SO2). Le stazioni si trovano prevalentemente in area urbana e sono rappresentative, pertanto, delle aree a maggiore densità abitativa della regione. I dati della Qualità dell’aria in tempo reale sono pubblicati da Arpae Emilia-Romagna ogni giorno sulla pagina web dedicata alla qualità dell’aria in cui sono riportati i dati delle stazioni e le mappe di valutazione e previsione quotidiane su tutto il territorio regionale. La pagina “aria”, nella sezione Situazione riassuntiva regionale riporta anche i livelli giornalieri e le statistiche riepilogative relative al superamento dei limiti in ciascuna stazione. Il sito “Liberiamo l’Aria” è aggiornato quotidianamente e, durante il periodo autunno-inverno, riporta le informazioni relative ai provvedimenti emergenziali e le informazioni aggregate a livello provinciale relative al superamento del valore limite giornaliero per Pm10. I dati sono disponibili anche in modalità open data.
E' iniziata da oggi 8 gennaio l’attività del Centro di Assistenza e urgenza (“Cau”) della Casa della Salute e della Comunità di Podenzano. L’obiettivo è quello di prendere in carico e curare i cittadini con problemi urgenti, ma non gravi. In una prima fase iniziale, il Cau di Podenzano sarà aperto nei giorni feriali dalle ore 13 alle 19, nei giorni festivi e prefestivi dalle ore 8 alle 20. Il Cau è collocato all’ingresso della struttura, con accesso autonomo dall’esterno, nei locali già utilizzati per il Servizio di Continuità assistenziale (ex Guardia medica). Le persone sono prese in carico in ordine di arrivo, ritirando un numero all’eliminacode collocato all’ingresso della sala d’attesa. I principali sintomi per i quali ci si dovrà recare ai Cau e non al Pronto soccorso sono: lesioni o dolori agli arti; eritemi; punture da insetti; febbre; lombalgia; dolori addominali; lievi traumatismi; ferite superficiali; irritazioni cutanee; dolori articolari o muscolari; coliche; sintomi influenzali; tumefazioni; nausea o vomito; richiesta di counselling su terapie e prescrizioni; medicazioni e altre prestazioni infermieristiche. La presa in carico avviene mediante un’equipe multiprofessionale costituita da un medico e un infermiere. La visita medica eseguita al Cau e gli esami del sangue (profilo base) sono gratuiti per i cittadini residenti in Emilia-Romagna, mentre per le visite specialistiche differibili, gli esami strumentali come radiografie e gli esami del sangue che implicano un'analisi più complessa, prevedono il pagamento del ticket. Per i cittadini non residenti in Emilia-Romagna, che non abbiano fatto la scelta, anche provvisoria, di un medico iscritto negli elenchi in ambito regionale, è previsto il pagamento di 20 euro anche per la visita ambulatoriale eseguita al Cau. L’Ausl fa presente che, in seguito all’apertura del Cau, varia anche l’orario della Continuità assistenziale (ex Guardia medica) della Casa della Salute e della Comunità di Podenzano. Per attivare il servizio, è necessario chiamare il numero 0523-343000. Dall’8 gennaio, i Podenzano il servizio è disponibile dalle ore 20 alle 8.
Come ogni volta che inizia una nuova annata è da sempre tempo di bilanci alla cui regola e tradizione non si scansa neppure la Caritas della Comunità pastorale 2 nel Vicariato media e bassa Val Trebbia-Val Luretta che si avvale della collaborazione operativa del circolo MCL presente a Gragnano. Nel corso dell'anno appena concluso sono state sostenute 40 nuclei famigliari provenienti da quattro comuni della Val Luretta che globalmente contavano 119 persone, nella comunità gragnanese le famiglie da sostenere sono segnalate anche dagli uffici comunali dei servizi sociali. Nel corso dell'anno sono stati distribuiti 4862 kg di generi alimentari provenienti dal circuito di solidarietà di Caritas -Agea, grazie alla parrocchia locale dedicata a San Michele Arcangelo, da anni inserita in questo percorso di solidarietà che garantisce mensilmente il sostegno ai nuclei famigliari . A questi aiuti vanno aggiunti 2700 kg di generi alimentari non deperibili raccolti attraverso raccolte di solidarietà, donazioni di aziende o da nuclei famigliari. Nella gestione di questa opera di solidarietà per la preparazione delle varie distribuzioni e nella tenuta contabile dell'organizzazione sono impiegati nelle varie mansioni organizzative mensilmente otto volontari della parrocchia e del MCL locale e nelle varie collette alimentari hanno collaborato 25 adolescenti dei gruppi parrocchiali insieme ai volontari del gruppo alpini di Gragnano-Agazzano e della sezione AVIS locale. Sono state donate nello stesso periodo 1120 euro che saranno impiegati o nel sostegno ai nuclei famigliari o nell'acquisto di generi alimentari a favore di questi ultimi. Un attività silenziosa di solidarietà consolidata nel tempo e punto di riferimento per le parrocchie del territorio da cui vengono segnalate le emergenze economiche dei nuclei famigliari che provengono dagli orrori della guerra nel cuore dell'Europa, dalle varie crisi aziendali o grazie alla precarietà degli aspetti contrattuali di chi è impiegato nei vari siti della logistica limitrofi, ma anche da una pandemia economico sociale sempre più difficile da affrontare e superare sopratutto per le famiglie monoreddito, ma grazie a questa iniziativa solidale è possibile per i vari nuclei famigliari trovare nonostante il momento non facile un briciolo di serenità e di sostegno.
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