
Arrivano da trenta diversi Paesi del mondo e parlano diciassette lingue: sono i bambini e i ragazzi che hanno da poco concluso i corsi di alfabetizzazione promossi dal Comune di Piacenza in collaborazione con l’associazione Mondo Aperto Aps nei locali della scuola primaria “Alberoni” di Piacenza. Un’opportunità fornita a 84 giovanissimi, da poco trasferitisi in Italia, affinché l’impatto con l’inizio della scuola sia un po’ più semplice, almeno dal punto di vista linguistico. Nella mattinata di venerdì 5 settembre hanno fatto visita a scuola la sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi, insieme all’assessore alle politiche educative, Mario Dadati. Ad accoglierli la dirigente scolastica del 2° Circolo didattico, Giovanna Solari, e la presidente di Mondo Aperto Aps, Rita Parenti.
Studenti e docenti
Gli “studenti” – 27 iscritti alla primaria e 57 alla secondaria di primo grado – hanno tra i 6 e i 14 anni: le lezioni di italiano “pratico”, a cura dei professionisti e dei volontari di Mondo Aperto, si sono concentrate su situazioni di vita quotidiana. Tra gli insegnanti, l’associazione ha messo a disposizione docenti specializzati nella didattica delle lingue, volontari, mediatori culturali e studenti delle scuole superiori. Il progetto, già attivo anche negli anni passati, è stato finanziato dall’amministrazione comunale grazie ai fondi regionali del Piano di zona.
Il percorso formativo
“Buongiorno sindaca!”, così i bambini hanno accolto la prima cittadina, che ha ricambiato il benvenuto, prima di consegnarle due cartelloni realizzati per l’occasione. “Questo corso è inserito all’interno di un percorso più grande di insegnamento dell’italiano come L2 per i neoarrivati – spiega Rita Parenti – svolto in coprogettazione con il Comune di Piacenza. Dura trenta ore e permette ai ragazzini che arrivano d’estate o negli ultimi mesi dell’anno scolastico di imparare le prime cose che servono in italiano per comunicare poi in classe, organizzare il materiale di studio, eccetera. Il percorso formativo ha previsto cinque gruppi di lavoro, guidati da altrettanti insegnanti e molti volontari, tra cui giovani in Pcto, universitari, due counselor, e anche persone in pensione come me che fanno volontariato”.

Italiano “pratico”
L’italiano che serve ai bambini e ai ragazzini per ambientarsi, da imparare in sole due settimane, non è quello della grammatica o della sintassi, bensì quello più “pratico” che riguarda la vita di tutti i giorni. “Abbiamo fatto principalmente comunicazione in italiano e poi lettura, scrittura, comprensione di tutte quelle cose che permettono di inserirsi nella città, come ad esempio la tessera della biblioteca, di presentarsi e capire quello che viene richiesto nei primi giorni di scuola”, dice Parenti. Gli ottantaquattro bambini provengono da oltre trenta Paesi del mondo, “moltissimi dal sudest asiatico – rivela Parenti – quest’anno tanti dal Pakistan, dal Bangladesh, lo Sri Lanka, India, poi dall’Africa i paesi ‘storici’ come Marocco, Tunisia, Egitto, ma anche Camerun, Guinea, Costa d’Avorio e Senegal, e poi dal Sud America – Honduras, Repubblica Dominicana, Ecuador, Brasile – oltre ad Albania e Ucraina”.
Piacenza punto di arrivo di tante culture
“È un progetto che dimostra ogni anno la sua importanza per la scuola e per la cittadinanza – afferma l’assessore Mario Dadati –. Anche quest’anno i numeri sono importanti: stiamo parlando di un corso frequentato da 84 bambini tra scuola primaria e secondaria di primo grado, 17 lingue di provenienza e circa una trentina di Paesi di provenienza. Piacenza si conferma come un punto di arrivo di tante culture, di tante nazionalità, di tante situazioni diverse e complesse e questo primo approccio preventivo all’apertura dell’anno scolastico diventa un momento fondamentale per iniziare a condividere con queste famiglie, perché anche il rapporto con le famiglie con i genitori diventa importante, per iniziare a connetterle con la nostra cultura e con il nostro sistema scolastico”.
Francesco Petronzio
Nelle foto, l'incontro avvenuto alla scuola Alberoni.
Pubblicato il 6 settembre 2025