Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

Respighi, una borsa di studio per ricordare Franco Anelli

Borsa di studio Respighi

Una borsa di studio da assegnare ad uno studente del Liceo Scientifico Respighi è stata dedicata al rettore dell’Università Cattolica, il professor Franco Anelli. Anelli, “Respighiano dell’anno 2019” verrà così ricordato nella sua scuola per desiderio della mamma Lucia Ambroggi che ha affidato al Liceo di Barriera Genova un fondo per assegnare un riconoscimento alle memoria del professore scomparso tragicamente nel maggio 2024.
Franco Anelli, classe 1963, aveva frequentato il Liceo Respighi nel corso F tra il 1977 e il 1982, aveva sostenuto la maturità uscendo con il massimo dei voti. Dopo il liceo aveva frequentato l’Università Cattolica laurendosi in Giurisprudenza; aveva quindi conseguito un dottorato di ricerca e aveva praticato l’avvocatura iscrittosi all’Ordine degli avvocati nel 1991, divenendo cassazioni sta nel 1998. Nel 1996 era stato nominato professore di diritto civile all’Università di Parma, divenendo ordinario di istituzioni di diritto privato all’Università Cattolica, dopo essere stato prorettore era diventato rettore della Cattolica dal 2013 venendo confermato per tre mandati sino alla sua scomparsa.
Per la sua attività accademica, l’Associazione Amici del Respighi, lo aveva proclamato “Respighiano dell’anno” nel maggio 2019. Nell’occasione era tornato alla sua scuola incontrando studenti ed ex compagni. Verrà ora ricordato con la Borsa di studio a lui dedicata, che verrà consegnata in occasione dell’evento che vede la consegna della altre Borse gestite dall’Associazione in proprio o su mandato di famigliari di respighiani, ex studenti o insegnanti; le borse che premiano gli studenti migliori in differenti classifiche sono dedicate a Emilio Libé, fondatore dell’Associazione degli ex alunni, a Gianni Degli Antoni, docente universitario a cui è dedicato il dipartimento di informatica dell’Università Statale di Milano e “Respighiano 2012”, ai docenti Maria Villa Bussi per anni docente di latino del Liceo, Romano Tagliaferri, artista e insegnante di storia dell’arte, e Clotilde Sadowski storica professoressa di matematica e fisica dagli anni Trenta e preside negli Anni Cinquanta.
L’evento si terrà giovedì 11 dicembre alle ore 11 nell’aula cinema del Liceo Respighi in piazzale Genova.

Pubblicato il 6 dicembre 2025

Ascolta l'audio

Una Chiesa in cammino tra le meraviglie del creato

incontro

Sulle colline di Albareto in val Tidone al Centro di vita “La Vite e i Tralci” è attivo il circolo Laudato si’.
Don Mauro Stabellini: “L’enciclica di papa Francesco mi ha risvegliato, ho riscoperto l’acqua, l’aria.

Siamo anche noi fatti di questa terra, non possiamo trattarla come se non ci appartenesse”

È sulle colline di Albareto nella val Tidone, che da alcuni anni la Chiesa piacentina-bobbiese accompagna uomini e donne in un cammino nuovo - o forse antichissimo - fatto di stupore, ascolto e responsabilità verso la casa comune.
Molti di loro arrivano al Centro di vita “La Vite e i Tralci” portando domande, inquietudini, desiderio di aria pulita non solo per i polmoni, ma per l’anima. Trovano persone che non “insegnano dall’alto”, ma che camminano accanto. Trovano la Comunità delle Operaie della Grazia, associazione privata di fedeli, che, con il loro assistente spirituale, don Mauro Stabellini, esprimono una Chiesa che non parla soltanto di creazione: la vive, la studia, la custodisce.

donStabelliniUn risveglio iniziato nel 2015

Quando papa Francesco, nel 2015, ha consegnato al mondo l’enciclica Laudato si’ secondo don Stabellini, che è anche animatore Laudato si’ per la diocesi, molti hanno percepito un cambio di passo. Non era una semplice esortazione ecologica: era una dichiarazione di amore e un appello urgente. Il suo sottotitolo - Sulla cura della casa comune - è diventato una chiave interpretativa, un invito a riscoprire ciò che avevamo sotto gli occhi: l’acqua che ci disseta, l’aria che respiriamo, il cibo che ci sostiene, la terra che ci ospita. Tutto connesso, tutto dono.
“Sono stato come risvegliato - racconta don Mauro -, ho riscoperto l’acqua, l’aria, persino il corpo: siamo fatti di questa terra, non possiamo trattarla come se non ci appartenesse”.
È un messaggio che interpella tutti, credenti e non: il clima è un bene comune, una realtà fragile che chiede cura. È qui che la Chiesa italiana ha scelto di non rimanere spettatrice.


Una cattedrale nella natura

Dalla Laudato si’ è nato un movimento internazionale che ha preso forma concreta nei circoli locali. Anche in diocesi, il primo Circolo Laudato si’, sorto proprio ad Albareto, ha dato vita a un’esperienza singolare: un ritiro mensile che unisce spiritualità e formazione.
La mattina si prega tra i vigneti, lasciando che la natura diventi una sorta di cattedrale fatta di vento e foglie. Il pomeriggio, invece, si riflette: studiosi, agronomi, educatori ambientali, teologi si alternano per offrire strumenti concreti. Si parla di cambiamento climatico, agricoltura sostenibile, biodiversità, ma anche di teologia del creato e di stili di vita responsabili.
La fede, qui, non è fuga dal mondo: è studio, analisi, coinvolgimento. È una comunità che si forma per formare.

Una rete di comunità

Il Circolo non è un gruppo chiuso, ma un ponte. Le persone che lo frequentano provengono da parrocchie, associazioni, movimenti, gruppi spontanei della diocesi. E ognuna riporta a casa delle scintille da trasformare in azione che possono diventare: incontri sul risparmio energetico nelle parrocchie; progetti didattici con i bambini; percorsi di agricoltura di prossimità; sensibilizzazione sugli sprechi alimentari; cammini spirituali nella natura.
La Chiesa, così, non appare più come un’istituzione distante, ma come un tessuto di comunità vive che cercano nuove vie, come chiedeva papa Francesco: “riorientare la propria rotta”.

Non solo ecologia

Raccontare la Laudato si’ come un testo “ecologista” sarebbe riduttivo. Il cuore del messaggio - afferma don Stabellini - è teologico: la creazione non è un semplice scenario, ma una relazione viva che rivela la presenza di Dio.
Le Chiese d’Oriente ci hanno insegnato che la bellezza è un linguaggio divino. Ecco perché ogni anno, il 1° settembre, si celebra la Giornata del Creato, estesa poi al Tempo del Creato, un mese intero dedicato alla lode e alla custodia. Nelle parole della preghiera finale della Laudato si’, - ricorda don Mauro - la bellezza non è solo da ammirare, ma da seminare. Contemplarla è già un atto etico; custodirla, un gesto di fede; condividerla, un compito comunitario.

Scoprire Dio nel mondo che ci circonda

Oggi più che mai, la Chiesa italiana prova a mostrare che la spiritualità non è estranea alla scienza, anzi: la scienza è un alleato prezioso per leggere il libro della creazione. Per questo nascono spazi di studio, osservazione, confronto come quello di Albareto.
Chi partecipa a questi incontri, animati da don Stabellini e dalle Operaie della Grazia, lo comprende subito: esplorare un bosco, osservare un cielo stellato, comprendere il ciclo dell’acqua o il funzionamento di un ecosistema non è un esercizio accademico. È un modo per dire, con San Francesco, che tutto è fratello, tutto è sorella, tutto parla. E nella voce del Creato - fragile, potente, ferita e bellissima - molti riscoprono la voce di Dio.

Riccardo Tonna

Offerte ai sacerdoti: perché e come donare

Promuovere e raccogliere le offerte dei donatori a sostegno di tutti i sacerdoti delle diocesi italiane, inclusi gli anziani e malati e quelli in missione all’estero, è molto importante. Perché, dal 1990 il loro sostentamento non è più a carico dello Stato, ma è affidato alle persone, come te.
Sostenere i sacerdoti, inoltre, significa anche supportare tutte le nostre comunità che, grazie a loro, esistono.

Le donazioni sono raccolte a livello centrale dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero (www.icsc.it) per poi essere redistribuite equamente tra tutti i sacerdoti. Ogni persona che fa un’offerta, contribuisce alle necessità quotidiane del proprio parroco, ma anche di altri, meno fortunati e con comunità più piccole.
I dati delle offerte e dei donatori vengono costantemente aggiornati in modo trasparente e accessibile a tutti.

Le offerte dovrebbero essere la fonte principale di reddito per i sacerdoti. Purtroppo però esse coprono solo l’1,7% del necessario; la parte restante viene recuperata con parte del gettito derivante dall’8xmille, che però è stato concepito per servire altri scopi di carità.

Il contributo versato a favore dell’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero è deducibile dal reddito complessivo delle persone fisiche fino ad un tetto massimo di 1.032,91 euro annui. Se inserita nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi), l’offerta concorrerà a diminuire l’Irpef e le relative addizionali.

Come donare

Sono disponibili varie modalità per effettuare la propria donazione a sostegno dei sacerdoti:
- on line dal sito www.unitineldono.it con carta di credito o PayPal
- numero verde: 800.825000 per effettuare una donazione tramite telefono
- bollettino di c/c postale N° 57803009 intestato a: Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero - Erogazioni liberali, via Aurelia 796, Roma 00165
- bonifico bancario a Intesa San Paolo, IBAN: IT 33 A 03069 03206 10000 0011384 da effettuare a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero, con causale “Erogazioni liberali art. 46 L.222/85”

Visita il sito www.unitineldono.it

Pubblicato il 5 dicembre 2025

Ascolta l'audio

«Il futuro è ancora promessa di bene?» Riflessioni al convegno di Bobbio

bobbiobersani

Momenti di riflessione sul nostro tempo con il vescovo Adriano Cevolotto, Pier Luigi Bersani e Gian Giacomo Schiavi

L’incontro Il futuro è ancora promessa di bene?” si è svolto, con manifesta soddisfazione dei numerosi intervenuti, il 30 novembre a Bobbio   all'Auditorium comunale. E’ stato organizzato dalla giovane Associazione Culturale Pensieri e Parole”, nata l’anno scorso proprio in questi giorni. E attraverso pensieri molto ben focalizzati e parole molto ben espresse si è manifestata l’utilità di codesti … strumenti. Protagonisti il vescovo Adriano Cevolotto, il parlamentare piacentino Pier Luigi Bersani, il moderatore Gian Giacomo Schiavi, giornalista e scrittore, Mauro Martini, ideatore dell’Associazione.
 
L’importante messaggio veicolato è l’invito a pensare. Anche se qui e ora risulta molto difficile. Qui per le difficoltà che si riscontrano nelle aree interne degli Appennini, ora per la consapevolezza di essere entrati in una zona molto grigia della storia dell’umanità con le guerre vicine, la corsa alle armi, i femminicidi, un’economia rapace (da far ripensare a quella monastica senza profitto), l’amplificazione delle disuguaglianze, la concentrazione mai verificata neppure ai tempi dei faraoni di una ricchezza inaudita nelle mani di pochissimi, la politica malata di astensionismo, i profondi cambiamenti nella comunicazione, la mancanza di lavoro e prospettive per i giovani, lo strapotere della tecnologia, la perdita di un qualsiasi modello per affrontare con un pò di preparazione il salto generazionale.

La forza della tecnologia

La tecnologia è la forza motrice causa dell’attuale situazione. Chi l’ha in mano può cambiare i rapporti di potere e le gerarchie sociali. E c’è da chiedersi se il progresso tecnologico coincida col progresso umano, se sia possibile fronteggiare ciò che può travolgere culture liberali e sensibilità religiose. Da sempre ogni conquista tecnologica ha comportato drastici cambiamenti cui l’umanità ha dovuto adattarsi. Non tutto è male, né tutto è bene. Dall’uno può nascere l’altro e viceversa. Non siamo alla fine del mondo. Si va avanti.

bobbio2

Generosità, fiducia speranza

Sono state evocate categorie profondamente umane, come la generosità, la speranza, la fragilità, la fiducia, cui riferirsi in tempi in cui il senso di urgenza incalza. E’ stata sottolineata l’importanza del volontariato che sta mostrando capelli sempre più bianchi se confrontati con quelli neri delle nuove generazioni. La fiducia è quasi parola magica. Non può sparire. Permette di cogliere il valore che c’è nell’altro, che mai è da eliminare, anche se la pensa diversamente. Ogni esclusione è sempre un impoverimento. Volendolo, si può andare avanti senza violenza. Ne è esempio la nostra costituzione, creazione eccellente, nata dalla rispettosa compartecipazione di tutte le forze politiche animate da comune obiettivo.
C’è da chiedersi se il futuro sia ricerca di bene, che comporta anche rinuncia o sacrificio personale, o solo di benessere.
Non si spengono nella mente alcune affermazioni: “La prima preoccupazione della politica è domare la bestia, ovvero l’aggressività nel cuore umano”. Espressione che fa da contraltare al peccato originale, quel segno che ci portiamo dentro, che rende tutti fragili. Non dobbiamo dimenticare che ogni mala azione porta sempre conseguenze e che “C’è sempre un legno cui ci si può appendere in un mare in burrasca: la croce”.

 Appuntamento il 27 dicembre con Alberto Bellocchio

Il prossimo incontro di “Pensieri e parole” si svolgerà il 27 dicembre con la presentazione dell’ultimo libro di Alberto Bellocchio. L’attività proseguirà a fine gennaio sul tema barzellette popolari e continuerà, a ritmo mensile, solo nel periodo invernale, a Bobbio e nell’alta Val Trebbia.

Luisa Follini

Nelle foto: dall'alto, i relatori all'incontro del 30 novembre a Bobbio e il pubblico presente nell'Auditorium comunale.

Pubblicato il 5 dicembre 2025

Ascolta l'audio

Morfasso, cerimonia commemorativa al passo dei Guselli e a Rocchetta

lapdeguselli

Domenica 7 dicembre, organizzata dal Comune di Morfasso e dal Comitato Provinciale dell’ANPI di Piacenza insieme al Museo della Resistenza Piacentina di Sperongia, si svolgerà l’annuale commemorazione degli eccidi del passo dei Guselli e di Rocchetta di Morfasso dove, rispettivamente il 4 dicembre 1944 e il 7 gennaio 1945, persero la vita più di 50 tra partigiani e civili, compreso un bimbo di soli 6 anni.
Nell’inverno 1944-’45, mentre cercavano di tener testa al feroce rastrellamento invernale della Divisione militare tedesco-mongola Turkestan affiancata da reparti delle brigate nere della RSI, persero la vita nel solo comune di Morfasso cinquanta combattenti partigiani e alcuni civili, quasi tutti nel corso dei due agguati che subirono a Passo dei Guselli e presso la frazione Rocchetta.
Si renderà quindi omaggio alla memoria di quei caduti con una manifestazione che inizierà alle ore 10,30 al Passo dei Guselli e proseguirà successivamente a Rocchetta di Morfasso alle ore 11,30.

Al passo dei Guselli prenderanno la parola il sindaco di Morfasso Paolo Calestani, altri amministratori dei Comuni limitrofi e la neoeletta presidente provinciale dell’ANPI di Piacenza Nadia Maffini, che svolgerà l’orazione civile ufficiale.
Alle ore 11,30 presso la lapide di Rocchetta di Morfasso, avverrà una deposizione di fiori in ricordo della strage del 7 gennaio 1945. Un breve ricordo sarà tenuto dal presidente del Museo della Resistenza Piacentina Andrea Losi.
Il Museo della Resistenza Piacentina di Sperongia sarà aperto per le visite a partire dalle ore 15. E’ prevista una visita guidata per i partecipanti alle commemorazioni a partire dalle ore 15,30.

Nella foto, la lapide che ricorda l'eccidio al passo dei Guselli di Morfasso.

Pubblicato il 5 dicembre 2025

Ascolta l'audio

La cooperativa sociale «Casa Morgana» ha celebrato i suoi 25 anni

 Casa Morgana

Nella splendida cornice dell’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano sono stati celebrati i festeggiamenti per i 25 anni di attività della cooperativa sociale Casa Morgana. L'evento è stato l'occasione per condividere con soci, lavoratrici e lavoratori, famiglie e tutta la cittadinanza questa importante tappa nella storia della Cooperativa. Dopo i saluti di Cristina Cogliandro, presidente del Consiglio di Amministrazione a seguire con Francesco Brianzi, assessore alle politiche giovanili, università e ricerca, in veste portavoce dell’amministrazione Comunale e di amico della cooperativa che ha sottolineato il valore del lavoro svolto nella realtà piacentina in questi 25 anni da Casa Morgana.

È intervenuta anche Elena Uber, consigliera della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che ha confermato la solida collaborazione che l’Ente da lei rappresentato ha avuto in questi anni con Casa Morgana per la creazione di progetti a favore delle famiglie piacentine. Ha partecipato anche informalmente Nicoletta Corvi, assessore alle politiche per l’infanzia, la solidarietà, l’abitazione e l’inclusione sociale, con la quale Casa Morgana in questi anni ha condiviso molte tappe del suo percorso. Casa Morgana è nata come luogo accogliente e un po’ magico, dove ogni famiglia potesse sentirsi a casa e ogni bambino potesse crescere in un ambiente che gli permettesse di esplorare, sperimentare, sognare. In questi anni, la cooperativa ha trasformato quella visione in un percorso fatto di nidi, scuole, progetti e relazioni. Casa Morgana, Casa Turchina, Il Castello di Merlino: ogni nome è un richiamo al mondo della fiaba, un invito a vedere nella quotidianità educativa qualcosa di straordinario. La dimensione fiabesca è da sempre una costante nei laboratori, nei percorsi per bambini e famiglie, nei progetti educativi. Il pensiero magico diventa così la metafora del credere nel possibile, del vedere potenzialità dove altri vedono limiti, del coltivare fiducia e curiosità. E proprio la fiaba è stata il filo conduttore della mattinata, declinata come linguaggio dell’accoglienza, ma anche come strumento educativo.
I Clown Dottori di Casa Morgana hanno accompagnato i presenti ad entrare nel vivo del clima che caratterizza la cooperativa con “Assomiglia anche a te”, una performance teatrale che racconta come famiglie diverse accolgono nuovi “cuccioli”: una storia di accoglienza, di famiglie diverse e di legami che si costruiscono anche nelle differenze. Attraverso la musica, il movimento e la leggerezza, i Clown Dottori ci ricordano che la cura è anche gioia, che il sorriso è una medicina potente, e che ogni incontro può essere una storia che guarisce.

La mattinata è poi proseguita con due preziosi contributi. Daniele Novara, pedagogista e counselor ha approfondito il pensiero magico dei bambini e delle bambine, “una strategia straordinaria che i bambini usano per comprendere un mondo troppo grande per loro”. Il professor Novara ha ricordato come anche nell’educazione serva uno spazio per l’incanto: perché solo chi sa immaginare può cambiare davvero. A seguire la dottoressa Ornella Righi, medico Pediatra, ha portato il pensiero magico nel terreno della prevenzione e della cura. Nel suo approccio, la salute non è solo assenza di malattia, ma benessere globale del bambino: corpo, mente, emozioni. Ha ricordato che la sicurezza affettiva e psicologica è il primo nutrimento per la crescita, e che leggere, raccontare, sognare non sono solo gesti poetici, ma veri e propri atti di salute. Al termine  un video che ha ripercorso, attraverso alcune immagini significative, la storia della cooperativa e con un aperitivo a cura della trattoria solidale “Buontempo" della Cooperativa Dabòn.

Pubblicato il 4 dicembre 2025

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente