Baskin significa sport, inclusione e divertimento. A Nibbiano il Comune di Alta Val Tidone accoglie a braccia aperte il Baskin Piacenza. Domenica 1 giugno, per il terzo anno consecutivo, si è svolta una dimostrazione di questo sport inclusivo che permette a normodotati e disabili di giocare insieme. Il pomeriggio di sport e inclusione si è svolto presso la palestra della. Scuola Secondaria di I grado “Ada Negri” . Hanno sostenuto l’iniziativa la famiglia Magistrali, parte integrante della squadra Piacebaskin da diversi anni, l’Amministrazione comunale di Alta Val Tidone con il supporto dell’Associazione Curte Neblani. L’organizzazione ha portato a vivere una piacevole giornata di sport e di condivisione. Come di consueto, la partita si è svolta nel pomeriggio fra gli atleti di Piacebaskin, divisi in due squadre miste: agonismo e sportività non sono mancati nei quattro tempi di otto minuti previsti dal regolamento. Una sfida combattuta sino all’ultimo secondo, tra canestri e azioni a profusione: il pubblico numeroso ha potuto assistere a una vera e propria sfida come accade nei campionati ufficiali. La giornata si è conclusa con atleti e famiglie ospiti a Trevozzo in occasione della Festa delle Rose a conclusione di una felice domenica sportiva.
L’ictus cerebrale è la prima causa di disabilità, la terza di morte. L’associazione Alice sostiene i pazienti nella fase cronica, dopo l’evento acuto, con iniziative che vanno dalla sensibilizzazione alla prevenzione fino alle attività motorie e cognitive. Nel pomeriggio di giovedì 5 giugno il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha fatto visita alla sede piacentina dell’associazione, in via Pallastrelli, dove ha incontrato una ventina di pazienti e alcuni volontari.
“Una felice scoperta”
“Ho conosciuto questa associazione in occasione della visita pastorale – ha commentato il Vescovo – quando ci siamo incontrati con tutte le realtà del volontariato. È stata una felice scoperta, perché in una maniera così semplice offre a tante persone colpite da ictus l’opportunità innanzitutto di uscire di casa e incontrarsi, e poi di svolgere, con l’aiuto di professionisti, attività che aiutano a conservare le funzioni vitali. Ho respirato un clima molto semplice, familiare, immediato. Alcuni familiari chiedono che questo servizio venga consolidato ed esteso anche ai mesi estivi. Per farlo, bisognerebbe garantire contributi in più”.
“Il tempo è cervello”
Il motto di Alice Odv – acronimo di Associazione per la lotta all’ictus cerebrale – è “Il tempo è cervello”. “La prima cosa che raccomandiamo – ha spiegato la presidente Annamaria Barbieri – è di chiamare subito il 118 e correre al pronto soccorso appena compaiono i primi sintomi, come la mancanza di forza in un arto, perdita di equilibrio, di vista o di parola. Chi arriva in tempo all’ospedale ha più probabilità di non rimanere disabile”. La sede dell’associazione Alice è aperta due giorni a settimana, lunedì e giovedì, dalle 15 alle 17. È possibile effettuare controlli del colesterolo, della glicemia e della pressione. In più, grazie all’aiuto dei professionisti, esistono attività motorie e cognitive come la logopedia. “Dopo l’evento acuto molte persone non ricevono più aiuto da nessuno – osserva Barbieri – noi diamo sostegno a loro e alle famiglie”. Per i pazienti, l’associazione è un luogo in cui non si sentono diversi, per i caregiver è un’occasione per “staccare”.
Quaranta pazienti iscritti
I pazienti arrivano all’associazione Alice “tramite la Neurologia oppure i banchetti e le altre nostre iniziative di comunicazione, ma anche attraverso i medici di base e il passaparola”, spiega Annamaria Barbieri. Nei tredici anni di vita dell’associazione a Piacenza, “sono passati di qui circa cento pazienti, oggi abbiamo quaranta iscritti che vengono con regolarità”. Ogni anno, in media, a Piacenza ci sono “circa 500 casi di ictus”, dice Barbieri. Tuttavia, “siamo la provincia emiliano-romagnola con meno casi di invalidità e morte”.
E' morto a 86 anni Luigi Bertuzzi, storico sindaco di Coli ed esponente piacentino della Democrazia Cristiana. Ha guidato il Comune dell’Alta Valtrebbia per 33 anni, in diversi mandati, dal 1976 fino all’ultima esperienza, nel 2009. Di professione insegnante alle scuole magistrali, ha dedicato la sua vita alla politica locale, con un'attenzione particolare all'Alta Valtrebbia e alla montagna. Da tempo era ospite in una casa di riposo della vallata. La sua scomparsa genera un vasto cordoglio in tutta la vallata e nel mondo politico locale: Bertuzzi era una figura molto conosciuta, che negli ultimi anni aveva trovato rifugio, dopo la diaspora della vecchia Dc, nell’Udc. Nel corso del suo impegno è stato anche consigliere provinciale e presidente della comunità montana. “Sono un democristiano - disse in un’intervista all’indomani della sua ultima vittoria alle Comunali - e non c’è ragione per nasconderlo, anzi, ci sono al giorno d’oggi ancora più ragioni per esserlo più di prima”. “Chi usa il termine «democristiano» in senso spregiativo o come un insulto - aggiunse con orgoglio - significa che ha qualcosa lui da nascondere”. Bertuzzi si è sempre dichiarato un “politico cattolico”: “seguo la Dottrina sociale della Chiesa, e la trovo molto differente dalle dottrine che propongono destra e sinistra: preferisco restare al centro”.
Le “scuole di politica”
Negli ultimi anni del suo impegno pubblico più volte ha richiamato l’attenzione sulla necessità di garantire un percorso di formazione e conoscenza per i politici del futuro. “Per chi vuole fare il ministro, il parlamentare ma anche il sindaco del suo paese - spiegò proprio in una conversazione a “Il Nuovo Giornale” - è necessario partecipare alle scuole di politica, che ora non esistono più. Io frequentai quella della Democrazia Cristiana a Marina di Carrara: in cattedra c’era Nicola Pistelli (fondatore della rivista fiorentina «Democratica») e padre Ernesto Balducci”. Questa era la sua ricetta per formare la classe dirigente della politica locale e nazionale del domani. Più formazione, più scuola di partito, meno improvvisazione e più politici di professione: ovvero gente che fin da giovane dedica alla cosa pubblica anima e corpo. “Non essendoci più il lavoro dei partiti che assicuravano esperienza, conoscenze ed equilibrio - rifletteva Bertuzzi - la politica non è più una questione di idee, ma di carriere professionali e personali. Prima si stava all’interno di un partito con regole, canoni, comportamenti e schemi: oggi si va avanti per colpi e dichiarazioni ad effetto”.
Il senso della politica
Ai tempi della Dc la formazione di un politico era ben strutturata: scuole di politica, riviste, correnti. Oggi si fa politica più velocemente. “Non eravamo - fu l’analisi di Bertuzzi - più lenti: si faceva politica a partire dalla scuola politica della Dc, che io ho frequentato. E il Partito Comunista aveva la Scuola delle Frattocchie a Roma dove indottrinava i suoi amministratori e funzionari con idee diverse dalle nostre”. Bertuzzi fino a che ha potuto ha dispensato consigli ai colleghi amministratori. “È più complesso - ammetteva - amministratore in quest’epoca storica rispetto ai tempi della Dc. Gli enti locali e la burocrazia sono farraginosi, la vita istituzionale del 1976 era molto più semplice e semplificata. Ci vuole ancora più preparazione di allora per gestire la cosa pubblica”. Per lo storico sindaco di Coli il senso della politica era “una scelta di vita che, se non ha la ragione di tradurre un’idea in concreto, non ha senso. Io, ad esempio, mi definisco ancora oggi «democristiano», e c’è sempre qualcuno che mi fa notare che la Dc è morta. Allora rispondo: il partito non ci sarà più, ma le idee che portava avanti le condivido e le rappresento ancora”.
“Piacenza ha un enorme potenziale turistico ancora inespresso. Sfruttare appieno questa opportunità significa sostenere il nostro commercio, rafforzare la nostra economia, creare nuove opportunità di lavoro e migliorare la qualità della vita per tutti i piacentini”. Così il presidente di Confcommercio Piacenza, Raffaele Chiappa, nella sua relazione in occasione dell’80esima Assemblea generale che si è tenuta al PalabancaEventi nel pomeriggio del 5 giugno. Tema dell’assemblea è stato, appunto, il turismo: nei giorni scorsi l’Istat ha pubblicato i dati provvisori dei primi quattro mesi del 2025, che vedono calare i turisti sul territorio piacentino (76.783 nel quadrimestre, lo 0,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024) ma aumentare i pernottamenti (174.194, lo 0,1% in più rispetto al quadrimestre gennaio-aprile dell’anno precedente).
La proposta: un Tavolo permanente sul turismo
Chiappa è convinto che per far crescere il turismo sul territorio “è indispensabile una stretta collaborazione tra tutti i soggetti protagonisti: le istituzioni pubbliche, le associazioni di categoria, gli operatori turistici, il mondo della cultura e dell’università e Piacenza Expo. Come Confcommercio, siamo pronti a fare la nostra parte, ad essere «aggregatore» e «facilitatore» tra territorio e il lavoro delle piccole e medie imprese”. L’invito del presidente dei commercianti piacentini è a “gettare le basi per la costituzione di un Tavolo permanente sul turismo, che coinvolga tutti i portatori di interesse, dalle istituzioni agli enti locali alle associazioni di categoria, dai consorzi di promozione turistica agli operatori del settore, a Piacenza Expo, alla diocesi, agli enti culturali, alle associazioni sportive, al mondo universitario e della formazione. Con l’obiettivo di giungere ad una pianificazione strategica condivisa, rispettosa delle competenze di ognuno”.
Piacenza, un grande potenziale
“Crediamo in un approccio strategico al turismo che riesca a valorizzare le bellezze naturali del nostro territorio, con le sue valli, il fiume Po, i castelli, i percorsi ciclistici, quelli religiosi, l’enogastronomia oltre a segmenti con enormi potenzialità, quali il turismo congressuale e convegnistico e quello sportivo”, ha detto Raffaele Chiappa, che ha sottolineato come Piacenza, per la sua posizione geografica strategica, sia un crocevia di culture e di traffici commerciali, che nei secoli l’ha resa un punto di riferimento. Il presidente di Confcommercio Piacenza ha ricordato il patrimonio artistico della città e della provincia di Piacenza, le strutture museali, le botteghe storiche e i borghi. E poi il potenziale derivante dall’enogastronomia, dallo sport e dagli eventi fieristici di Piacenza Expo.
Gli itinerari religiosi
“Ricordiamo anche come la nostra storia è stata plasmata con una forte impronta religiosa. Piacenza si trovava lungo importanti vie di pellegrinaggio come le Vie Romee e in particolare la Via Francigena, e la variante di montagna detta “la via degli Abati”: itinerari millenari, che ancora oggi richiamano un flusso di visitatori interessati a riscoprire la spiritualità e la storia del nostro territorio. Questo legame con la fede rappresenta un’opportunità unica per sviluppare un turismo religioso che affianchi le mete devozionali tradizionali, con la scoperta del nostro patrimonio culturale e paesaggistico”, ha detto Chiappa.
Foti: “Via Francigena un biglietto da visita importante”
“Oggi la competizione non è più tra i territori dello stesso Paese, ma è a livello europeo ed extraeuropeo”, ha sottolineato il ministro per gli affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, Tommaso Foti, che ha messo in evidenza due aspetti critici del turismo: gli alloggi e la digitalizzazione. “Non possiamo pensare che ci sia turismo in zone in cui i telefoni non funzionano. In un mondo che è cambiato, questi sono strumenti indispensabili che accompagnano la vita dell’uomo. Mi auguro che i fondi stanziati dal Pnrr possano trovare una completa attuazione nei prossimi anni”. Secondo Foti, se la provincia di Piacenza vuole un “turismo diffuso”, non può dimenticare i cammini religiosi, in particolare la Via Francigena, “uno dei biglietti da visita più importanti agli occhi dell’Europa e del mondo”.
Il programma dell’assemblea
L’assemblea è stata aperta dai saluti istituzionali. Sono intervenuti il prefetto di Piacenza Paolo Ponta, la sindaca Katia Tarasconi, l’assessora regionale al turismo, al commercio e allo sport Roberta Frisoni, il vicepresidente della Provincia Franco Albertini, il vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia Filippo Cella e il vicepresidente della Banca di Piacenza Domenico Capra. A seguire, gli interventi del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli e del ministro per gli affari europei, Pnrr e politiche di coesione Tommaso Foti. Alla tavola rotonda, condotta dal giornalista Carlandrea Triscornia, hanno preso parte Ludovica Cella, presidente di Federalberghi Piacenza, Manuel Ferrari, direttore dell’ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi, Christian Fiazza, assessore alla cultura e turismo del Comune di Piacenza, Simone Fornasari, presidente di Destinazione Turistica Emilia (e assessore comunale al commercio), Anna Gianfreda, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Francesco Petronzio
Nella foto, Raffaele Chiappa presidente di Confcommercio.
Dal 10 al 13 luglio il Centro Tabor di Gaiato, nel cuore dell’Appennino modenese, ospiterà il secondo Seminario Biblico Regionale promosso dal Settore Apostolato Biblico dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con l’Ufficio Catechistico Regionale. L’iniziativa, rivolta in particolare a catechisti, operatori pastorali, diaconi permanenti, insegnanti di religione e, in generale, a tutti gli appassionati della Sacra Scrittura, offrirà un’immersione approfondita nel Vangelo di Matteo, protagonista dell’anno liturgico 2025-2026 (anno A). Titolo scelto, “Matteo, il Vangelo dell’Emmanuele. Gesù, il Dio-con-noi, narrato dal Primo vangelo”. Sarà l’occasione per conoscere meglio questo vangelo, attraverso l’approfondimento di alcune tematiche principali e la figura di Gesù, che in questo vangelo è identificato in modo esplicito con il “Dio-con-noi”.
Il programma
Il programma, articolato in tre giornate, alternerà momenti di studio e meditazione a esperienze di condivisione e fraternità. Le sessioni bibliche saranno guidate da alcuni biblisti della regione; oltre alle lezioni frontali, il seminario prevede laboratori, attività all’aperto, tra le colline dell’Appennino, visite a luoghi significativi del territorio e momenti di convivialità, come la cena tipica. Il Seminario biblico regionale vuole essere un’occasione preziosa per approfondire la conoscenza biblica e, allo stesso tempo, per rafforzare i legami tra le realtà ecclesiali delle diocesi dell’Emilia-Romagna, tramite momenti di preghiera comune e di fraternità. Il soggiorno, in pensione completa, inizierà con la cena di giovedì 10 luglio e si concluderà con il pranzo di domenica 13. Le iscrizioni sono aperte fino al 20 giugno e possono essere effettuate online, attraverso un modulo, con possibilità di partecipazione anche senza pernottamento.
Si inizia la sera del 10 luglio con un’introduzione alle coordinate ermeneutiche del Primo Vangelo, affidata a fr. Maurizio Guidi (da Reggio Emilia), che presenterà la figura del Messia, l’Emmanuele. Le giornate successive saranno scandite dagli interventi dei biblisti della regione: don Paolo Mascilongo e Laura Bernardi di Piacenza, don Giacomo Violi e don Claudio Arletti di Modena, don Paolo Bovina e Marcello Panzanini di Ferrara, fra Mirko Montaguti di Faenza e don Marco Giordano da Imola. Tra i temi affrontati: lo sviluppo narrativo del vangelo, la rivelazione del Dio-con-noi nella passione e risurrezione, la geografia evangelica e l’universalismo dell’annuncio. Nella serata di sabato 12 luglio è previsto un evento pubblico intitolato “Vangelo in piazza”, che si terrà a Monteobizzo, mentre la domenica si concluderà con una plenaria e la celebrazione della messa. Il programma completo e il link per iscrizioni al seguente link: https://drive.google.com/file/d/10gDaTee8DBe5dNvJ0YWOrbiIUonxqA0h/view?usp=sharing
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