In occasione dei 60 anni dalla sua inaugurazione, l’impianto di stoccaggio Stogit di Cortemaggiore ha aperto le porte alla cittadinanza e alle istituzioni. Nel sito si sono svolti due momenti di visita, coordinati da personale Snam. Il primo ha visto alla mattina la partecipazione della autorità: presenti Lodovico Albasi, consigliere regionale, il sindaco di Cortemaggiore Luigi Merli e gli assessori Stefano Rancan e Simona Bozzani, il consigliere comunale di Cortemaggiore Stefano Rossi e il sindaco di Besenzone Carlo Filiberti. Nel pomeriggio, invece, decine di cittadini, suddivisi in due turni, hanno visitato l’impianto, accompagnati dal personale di Snam. Il sito di stoccaggio di Cortemaggiore, dotato di una capacità che – esclusa la riserva strategica – è pari a quasi il 5% di quella complessivamente gestita da Snam attraverso Stogit, ha contribuito ad affrontare e concludere in sicurezza una stagione invernale caratterizzata da temperature più rigide di quelle registrate negli ultimi anni. Al 31 marzo, in particolare, il livello di riempimento degli stoccaggi italiani era pari a circa il 42-43%, ampiamente superiore al livello medio di riempimento degli stoccaggi europei, pari al 34%. Questo nonostante l’incremento dell’8,8% della domanda nazionale di gas registrato nel primo trimestre 2025 in confronto allo stesso periodo del 2024, e il conseguente aumento del ricorso agli stessi stoccaggi, che a gennaio e febbraio 2025 è cresciuto del 22% rispetto all’anno precedente. A trainare i consumi le minori temperature e, soprattutto, i consumi termoelettrici (+27% nel primo trimestre), ai quali la produzione di energia solare ed eolica – compensata proprio dal gas – ha fornito un contributo inferiore alle attese. Anche per questo Snam sta proseguendo nel consolidamento del proprio sistema di stoccaggio che, con la recente acquisizione di Edison Stoccaggio (ora Stogit Adriatica), conta oggi 12 siti sul territorio nazionale, pari – nel complesso – a un sesto dell’intera capacità di stoccaggio europea. Molto positivi, grazie anche agli incentivi definiti da Arera, gli esiti delle aste per il riempimento dei siti in vista della prossima stagione invernale, con cui Snam ha già assegnato agli operatori buona parte della capacità di stoccaggio per l’anno termico corrente. Lo stoccaggio del gas è un elemento chiave della sicurezza energetica nazionale e svolge tre funzioni fondamentali: garantisce la disponibilità fisica di energia, mitiga la volatilità dei prezzi e permette il bilanciamento del sistema elettrico, proteggendolo dalla non programmabilità delle fonti rinnovabili.
Aziende agricole e agroalimentari sempre più all’avanguardia, produttive, sostenibili. È l’obiettivo della Regione Emilia-Romagna che lancia due bandi per promuovere la crescita economica delle aree rurali, favorire la sostenibilità delle imprese e migliorarne l'orientamento al mercato e la competitività nel breve e nel lungo periodo. E ancora accelerare i processi di competitività e di produttività delle imprese, rafforzando allo stesso tempo anche le performance climatico-ambientali. A disposizione del settore saranno messi complessivamente 105 milioni di euro del Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027. I provvedimenti sono stati presentati dal presidente della Regione, Michele de Pascale, e dall’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi. “Investiamo 105 milioni di euro di contributi per le imprese agricole e agroalimentari, che genereranno sul territorio un impatto previsto di oltre 270 milioni di euro. Con questi investimenti vogliamo favorire un salto di qualità per il settore, garantire il miglioramento economico e produttivo delle imprese agricole e agroalimentari, valorizzandole soprattutto dal punto di vista tecnologico e della sostenibilità ambientale - commentano de Pascale e Mammi -. Abbiamo bisogno di rafforzare la competitività e favorire servizi sempre più avanzati di fronte a mercati sempre più competitivi e ai nuovi dazi americani. Va inoltre ricordato- proseguono presidente e assessore- come per le aree montane, grazie alla priorità trasversale a tutte le misure del Programma, arrivano circa il 40% delle risorse dello sviluppo rurale e abbiamo anche recentemente proposto un incremento delle indennità compensative ora al vaglio della Commissione europea come modifica al Complemento di Sviluppo Rurale. Il bando dedicato alle imprese agricole dedica inoltre una particolare attenzione alle zone che hanno subito le alluvioni, dove l’intensità di aiuto e di copertura finanziaria per gli investimenti rivolti alle imprese agricole sale al 60%: un riconoscimento utile e importante per chi si impegna a fare impresa nei territori colpiti”. “Siamo orgogliosi dei nostri prodotti agricoli e della produzione agroalimentare regionale – aggiungono de Pascale e Mammi - e siamo convinti che la strada da percorrere rimanga quella di continuare a scegliere la qualità, con cibo sano per le nostre tavole e per il nostro export, puntando su processi produttivi sostenibili. Ci auguriamo, quindi, che la Commissione Europea persegua una posizione unitaria per reagire ai dazi e creare le condizioni affinché l’Europa risponda con politiche forti e coese all’offensiva economica lanciata dagli Usa. Come Regione - ricordano ancora de Pascale e Mammi - abbiamo chiesto al Commissario europeo all’agricoltura di aumentare le risorse per la promozione dei prodotti a indicazione geografica fino a 1 miliardo di euro, per proteggere e valorizzare i nostri numerosi prodotti di qualità, aprendo la strada anche a nuovi mercati. È il momento di mettere in campo la miglior strategia di difesa per i nostri prodotti- concludono-, cioè l’azione, attraverso l’innovazione e il sostegno ad imprese”.
I DUE BANDI NEL DETTAGLIO
Quello sugli investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (intervento SRD13) è destinato alle imprese agroindustriali, singole o associate, per finanziare interventi su impianti e strutture per il miglioramento tecnologico, l’integrazione delle filiere, l’adeguamento ai sistemi di qualità e sostenibilità ambientale (Azione 1) e per la produzione di energia da fonti rinnovabili (Azione 2). Il bando ha una dotazione finanziaria è di 60 milioni di euro. Con l’avviso degli investimenti produttivi per la competitività delle aziende agricole, per l'anno 2025, i contributi andranno per l’acquisto di beni specializzati (macchine e attrezzature); impianti frutticoli e irrigui, ma anche per miglioramenti fondiari, interventi edilizi, nuovi impianti. In questo modo si intende favorire la sostenibilità globale delle aziende agricole migliorandone l’orientamento al mercato e aumentandone la competitività nel breve e nel lungo periodo, anche attraverso una maggiore attenzione alla tecnologia e alla digitalizzazione. Le risorse ammontano a 45 milioni di euro. I bandi saranno disponibili entrambi on line sulla piattaforma di Agrea.
Le fondazioni non sono più dei “bancomat” ma lavorano su progettualità, in rete con istituzioni e altre realtà. Un “cambio di ruolo” che la Fondazione di Piacenza e Vigevano sta interpretando utilizzando il metodo dei bandi, lavorando sul tema dell’autonomia, cioè orientando risorse importanti a favore di soggetti che realizzano progetti sostenibili nel tempo, capaci di avere un impatto per cambiare in meglio la società. “AttivAzioni di futuro”, questo il titolo dell’evento con cui l’ente di via Sant’Eufemia ha salutato il primo mandato di Roberto Reggi da presidente e l’attività del consiglio generale, chiamato all’ultimo atto, il prossimo 22 aprile, cioè l’approvazione del Bilancio, prima di passare la mano al nuovo gruppo di 15 consiglieri, già eletti. Questi, il giorno successivo, eleggeranno il nuovo presidente. Reggi, con molte probabilità, sarà riconfermato.
Venticinque milioni in quattro anni
L’evento conclusivo del mandato, che si è tenuto lunedì 14 aprile a Xnl, è servito a restituire alla comunità piacentina il bilancio degli ultimi quattro anni. Un bilancio “positivo”, afferma con convinzione il presidente Reggi, che annuncia di aver “applicato la regola d’oro per chi fa l’amministratore di una fondazione: conservare il patrimonio. Noi l’abbiamo accresciuto”. E infatti il patrimonio netto della Fondazione di Piacenza e Vigevano è passato, nel quadriennio, da 374,6 milioni a 386,5 milioni. È cambiata la “logica” delle erogazioni: i 25,4 milioni di euro di risorse messe a disposizione dalla Fondazione sono diventati 30 grazie al contributo di altri attori del territorio che hanno sposato gli obiettivi dell’ente di via Sant’Eufemia. Sono 1.200 i progetti realizzati nei quattro anni, molti dei quali – come la YouthBank, Energia in Comune e il nuovo bando per le Comunità energetiche – un’assoluta novità.
I “volti” della collaborazione
Nel salone di Xnl c’erano i rappresentanti delle realtà che collaborano con la Fondazione, dai Comuni all’Università Cattolica, dal Politecnico di Milano alla Fondazione La Ricerca, dall’Azienda sanitaria alla diocesi di Piacenza-Bobbio. E poi il mondo della cooperazione sociale, le associazioni culturali, la Caritas e le forze dell’ordine. Presenti i sindaci di Piacenza, Katia Tarasconi, Vernasca, Gian Luigi Molinari, Morfasso, Paolo Calestani, Travo, Roberta Valla, e la vicesindaco facente funzioni di Vigevano, Marzia Segù. In prima fila anche il vescovo di Vigevano, mons. Maurizio Gervasoni. La Regione Emilia-Romagna era rappresentata dal consigliere Luca Quintavalla (Pd), presidente della commissione Politiche economiche. Durante l’incontro, alcuni “progetti bandiera” finanziati nel corso del quadriennio sono stati illustrati da Alessandra Tibollo di Kairòs (Vola Jonathan, realizzato insieme a una rete di cooperative e istituzioni), Manuela Barbieri di Unicoop (Restare in rete, realizzato insieme ad Auroradomus e Coopselios), Paolo Calestani, sindaco di Morfasso (Giardino sensoriale e Soggiorno Santa Franca), e infine Aicha Moudani e Edoardo Montenet che hanno spiegato il progetto YouthBank. In apertura, si è esibita l’Orchestra CinqueQuarti. L’incontro si è concluso con un brindisi solidale.
Reggi: “Progetti che contribuiscono a migliorare una comunità”
“Abbiamo avviato questo incontro sulle note delle ragazze e dei ragazzi di CinqueQuarti, l’ensemble di giovanissimi artisti che si è costituito grazie ai laboratori didattici che abbiamo sostenuto con il bando “Dalla classe all’orchestra” – ha sottolineato il presidente Reggi –. È un esempio di come i progetti riescano a crescere e ampliarsi, contribuendo a migliorare una comunità. La governance con cui ho avuto l’onore di condividere questi quattro anni ha cercato di sostenere al meglio il welfare, la didattica innovativa, la ricerca e la cultura, consapevoli di quanto un ente come il nostro possa contribuire a fare la differenza sul territorio. I miei personali ringraziamenti vanno alla squadra del Consiglio d’Amministrazione, al Consiglio Generale, alle Commissioni e all’intero staff. Sono certo che la Fondazione continuerà a “creare comunità” anche nelle sfide che impone il futuro, che ora è tutto da costruire”.
Azzone: “Quello dei Neet è il problema più grave della nostra società”
Ospite dell’evento del 14 aprile il presidente di Acri, l’associazione che raggruppa 86 Fondazioni e Casse di Risparmio italiane, Giovanni Azzone, a sua volta presidente della Fondazione Cariplo. “Amministriamo beni che le nostre comunità hanno messo da parte – ha detto – affinché diano frutto alle comunità stesse, rendendole più forti. Il nostro compito è creare sviluppo attraverso risorse e valore condiviso, così che queste risorse vadano a impattare sulla comunità. Esistono bisogni talmente grandi che nessuno può affrontare da solo: un esempio sono i Neet, che considero il problema più grave della nostra società. Una società che invecchia non può permettersi di perdere un numero di giovani che non studia e non lavora. Per combattere il fenomeno bisogna innanzitutto identificarli, poi ingaggiarli e formarli per renderli compatibili con un mondo del lavoro in continuo cambiamento e infine offrire loro opportunità. Per portare a termine tutti questi passaggi serve una rete: il mondo della scuola per identificarli, il terzo settore per ingaggiarli, la pubblica amministrazione per formarli e le imprese per inserirli nel mondo del lavoro”. Una fondazione, secondo Azzone, deve essere come un mediatore culturale. “Per gestire il patrimonio servono competenze professionali, conoscenza della comunità, credibilità e coordinamento tra fondazioni, perché siamo tutti parte di una stessa grande comunità. Le istituzioni vanno avanti a prescindere dalle persone, ma vivono sulle spalle di chi si impegna”.
Francesco Petronzio
Nelle foto: in alto, Roberto Reggi e Giovanni Azzone; sopra, il Consiglio generale uscente.
Il ruolo delle Fondazioni
L’incontro era organizzato anche per ragionare insieme sulle sfide che attendono le fondazioni bancarie e, in generale, istituzioni, enti e realtà impegnate nel supporto delle comunità. “Le Fondazioni di origine bancaria erogano ogni anno un po’ più di un miliardo di euro, circa tre quarti del Terzo Settore è finanziato da una Fondazione - ha sottolineato Giovanni Azzone nel corso del suo intervento -. È una grande responsabilità, per chi nei diversi ruoli si trova a dover scegliere i progetti che arrivano e non può sostenerli tutti, per forza di cose. Noi dobbiamo aiutare a creare sviluppo e valore condiviso, e fare in modo che le risorse vadano a intervenire sulle disuguaglianze”. Qual è il ruolo delle fondazioni? Secondo il presidente Azzone, il primo è avere competenze professionali, poi una conoscenza della comunità, ma anche la credibilità. “Da presidente di Acri – ha concluso – aggiungo il coordinamento tra fondazioni. Attraverso progetti di sistema, nazionali, ma anche lo scambio reciproco di esperienze, buone prassi e competenze tra enti”.
La situazione patrimoniale
Al termine di questo mandato, la situazione patrimoniale della Fondazione di Piacenza e Vigevano appare estremamente positiva. Nel 2024 Il patrimonio netto è passato dai 374,6 milioni del 2021 ai 386,541 milioni. Il rendimento lordo degli investimenti è salito al 4,74% (4,19% quattro anni prima). Inoltre, grazie all’incremento del valore di mercato del portafoglio finanziario (400 milioni di euro) – incremento pari a circa il 5% nel 2024 – si è consolidato ulteriormente il valore reale del patrimonio della Fondazione. I valori positivi sono la conseguenza di una politica di investimento accurata. Tra i punti chiave, la predisposizione di un’asset allocation strategica: un documento guida che, a partire dagli obiettivi della Fondazione, stabilisce come distribuire il patrimonio tra le diverse tipologie di investimento, tenendo conto del portafoglio nel suo insieme e dei possibili scenari futuri. Parallelamente, come risposta tattica all’improvviso aumento dei tassi d’interesse, la Fondazione ha aumentato gradualmente gli investimenti “illiquidi”, fondi di Private Equity e Private Debt con rendimenti più elevati e maggiore stabilità. Altro fattore determinante: sono state identificate e smobilizzate risorse che erano ferme e poco produttive, reinvestendole in portafogli obbligazionari selezionati con attenzione.
I numeri delle erogazioni
Le erogazioni sul territorio, da risorse proprie, nel corso del mandato sono state pari a 25,4 milioni di euro: una cifra che negli anni ha avuto un progressivo aumento, passando dai 4,86 milioni del 2021 ai 7,68 milioni del 2024. Con queste risorse si sono potuti realizzare a Piacenza e a Vigevano circa 1200 progetti, il cui valore complessivo è pari a circa 100 milioni di euro: si parla di un “effetto leva” di circa 3,9 punti. Da segnalare anche il coinvolgimento di partner istituzionali, che ha consentito di convogliare in questi anni circa 4,5 milioni di euro su obiettivi comuni, portando le risorse per il territorio a 30 milioni di euro. Un focus particolare meritano i bandi, avviati per la prima volta nel 2022: da allora ne sono stati promossi 17, compreso l’ultimissimo Bando CerS per lo sviluppo di comunità energetiche rinnovabili e solidali, avviato solo alcuni giorni fa. Grazie ai 14 Bandi già conclusi è stato fornito supporto a 124 progetti, prevalentemente in ambito welfare, ricerca e educazione.
I tanti progetti
Nel corso dell’incontro a XNL hanno preso la parola, per testimoniare la loro esperienza, anche alcuni protagonisti dei progetti sostenuti in questi quattro anni. Una piccola selezione rappresentativa di quelli che sono stati i temi cruciali: il welfare all’insegna dell’inclusione promosso dal Bando Autonomie, testimoniato da Alessandra Tibollo, vicepresidente Kairòs e pedagogista, in rappresentanza di una grande rete (Kairos, Casa del Fanciullo, Le Nuvole, L’Ippogrifo, Protezione della Giovane, Dalla parte dei bambini, CIPM Emilia, Winner mestieri, Comune di Piacenza, Asp città di Piacenza) con il progetto “Vola Jonathan” per neo-maggiorenni che hanno vissuto nelle case protette. A seguire Manuela Barbieri, direttrice tecnica della cooperativa sociale Unicoop per il progetto "Restare in Rete" (sostenuto dal Bando Anziani) che con Unicoop, Auroradomus e Coopselios ha coinvolto quarantadue comuni della provincia di Piacenza per una risposta integrata e coordinata ai bisogni degli anziani in termini di assistenza domiciliare. Paolo Calestani, sindaco di Morfasso, ha fatto il punto di alcuni progetti pensati per sostenere i territori di montagna, come il Giardino Sensoriale al centro Filoss, e il servizio infermieristico destinato alla struttura per anziani “Soggiorno Santa Franca”. Infine, focus sul tema delle nuove generazioni con il modello YouthBank che unisce filantropia, imprenditorialità e protagonismo giovanile e che è stato raccontato dai suoi rappresentanti, Aicha Moudani e Edoardo Montenet.
(Ufficio Stampa Fondazione di Piacenza e Vigevano)
Si è tenuta nella sede di Assiprime in via Gorra la conferenza stampa di presentazione del nuovo Consiglio Direttivo dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Piacenza (Ugdcec). L’incontro ha ufficializzato la conferma alla presidenza di Fabio Maggi, eletto all’unanimità dall’assemblea per guidare l’unione nel triennio 2025-2027. Insieme a lui è stato rinnovato il vertice dell’associazione, con alcune riconferme e nuove nomine. Confermato anche Mattia Magnani nel ruolo di responsabile delle comunicazioni esterne, mentre entrano a far parte del direttivo Roberta Grazioli (vice presidente), Daniela Cristillo (segretaria), Maria Immacolata De Martino (tesoriera) e Margherita Ferrante (probiviro unico). All’evento hanno partecipato Francesco Brianzi, assessore alle Politiche Giovanili, Università e Ricerca del Comune di Piacenza, e il consigliere comunale Andrea Fossati, che hanno espresso il pieno sostegno dell’Amministrazione comunale all’attività del sindacato. Presente anche Fabrizio Samuelli, direttore della Confesercenti, a testimonianza della vicinanza del mondo associativo oltre al presidente di Assiprime Valentina Casoni sostenitrice dell’associazione. “Il nuovo mandato – ha dichiarato il presidente Fabio Maggi – sarà caratterizzato da una serie di progetti ambiziosi, pensati per rafforzare il ruolo dei giovani professionisti sul territorio. In particolare, vogliamo avviare una scuola professionale dedicata alla formazione del personale per studi professionali, rispondendo così a un bisogno concreto e sentito della categoria. Inoltre, lavoreremo su progetti legati all’intelligenza artificiale, affinché gli studi possano cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia, e porteremo avanti un’attività propositiva nei confronti delle istituzioni, per promuovere iniziative a favore dei giovani commercialisti”.
“Sono onorata - ha aggiunto la vice Roberta Grazioli - di far parte di questo gruppo. La mia attenzione sarà rivolta in particolare al progetto Accademia promosso dall’Ungdec di cui faccio parte che rappresenta un’iniziativa strategica di straordinario valore, pensata per investire sul futuro della professione. Rivolto ai giovani dottori commercialisti under 32, questo percorso formativo di alto livello non solo mira a potenziare le competenze tecniche e relazionali dei partecipanti, ma intende anche avvicinarli concretamente al mondo dell’Unione e alle dinamiche delle associazioni di categoria”. “Mi impegnerò - ha dichiarato la segretaria Daniela Cristillo - affinché ogni iscritto possa sentirsi parte attiva di un’associazione dinamica e moderna. Il nostro obiettivo è chiaro: costruire una comunità professionale giovane, dinamica e preparata capace di affrontare le sfide del presente e contribuire con competenza allo sviluppo del nostro territorio”.
Maria Immacolata De Martino, nominata membro del direttivo e tesoriere, ha sottolineato l'importanza di rafforzare la collaborazione tra Ugdcec e Università, con l’obiettivo di avvicinare i giovani studenti alla professione del commercialista. Tra i progetti prioritari è stato evidenziato il ripristino del Corso Praticanti, in coordinamento con le altre unioni territoriali, per offrire una formazione pratica di qualità agli aspiranti professionisti. In qualità di tesoriere, De Martino ha inoltre espresso l’intento di consolidare i rapporti con gli sponsor per promuovere eventi a carattere formativo e professionale.
Mattia Magnani, confermato alle Comunicazioni Esterne, ha rilanciato con entusiasmo. “Continueremo a investire sulla visibilità e sulla comunicazione, facendo rete con altre realtà territoriali e professionali per promuovere la figura del giovane commercialista anche al di fuori dei contesti tecnici. Negli triennio passato, come unione abbiamo raggiunto risultati importanti in quanto: abbiamo aumentato significativamente il numero degli iscritti, abbiamo costruito solide collaborazioni con tutte le principali associazioni di categoria, creando un vero e proprio sistema di rete e ad ottobre 2024 abbiamo organizzato con successo il Congresso Nazionale dei giovani commercialisti, un evento che ha portato a Piacenza più di mille colleghi da tutta Italia, dando grande visibilità al nostro territorio e alla nostra realtà professionale. Per quanto riguarda i prossimi tre anni, l’impegno continuerà ad essere quello di rafforzare la presenza dell’Unione sul territorio e sui canali di comunicazione, con l’obiettivo di avvicinare sempre più giovani colleghi alla nostra Unione”. “Il mio ruolo – ha concluso Margherita Ferrante - sarà quello di garante della correttezza e del rispetto dei principi statutari, in un clima di confronto costruttivo e inclusivo». La partecipazione delle istituzioni comunali e dei rappresentanti delle associazioni di categoria ha confermato la crescente attenzione verso il lavoro svolto da UgdceC Piacenza. Un segnale importante che rafforza la sinergia tra giovani professionisti, politica e mondo produttivo locale”.
Il Consiglio di amministrazione della Banca di Piacenza - riunitosi nella tarda serata di sabato, al termine dell’Assemblea che ha approvato il miglior Bilancio di sempre con un utile netto di 34,5 milioni, in crescita del 15% - ha confermato Giuseppe Nenna nella carica di presidente ed ha esercitato la facoltà, prevista dallo Statuto, di nominare l’amministratore delegato, chiamando a tale carica Angelo Antoniazzi, ferma restando la coincidenza - statutariamente prevista - di detta figura con quella di direttore generale, ruolo che Antoniazzi continuerà a svolgere. Tale scelta è volta ad assicurare sempre maggior organicità alla gestione aziendale attraverso un sempre più stretto raccordo tra l’Organo di amministrazione e le strutture operative della Banca.
Angelo Antoniazzi aveva assunto la direzione generale dell’Istituto di credito di via Mazzini nel 2020. In banca fin da giovanissimo, il nuovo a.d. della Banca di Piacenzaha debuttato al Banco AmbrosianoVeneto per poi passare al Banco Desio, dove nel tempo ha assunto importanti incarichi inbanche territoriali nonché in società dalle stesse partecipate. Banco Desio (una banca con più di2.500 dipendenti e 250 sportelli circa, in 10 regioni) di cui era poi diventato direttore generale.
Come già riferito, l’Assemblea aveva eletto i consiglieri proposti dal Consiglio di amministrazione: Angelo Antoniazzi, Giuseppe Nenna e Antonio Rebecchi e pure eletto alla carica di presidente del Collegio sindacale Maria Luisa Maini, quali sindaci effettivi Cristina Fenudi e Cristiano Guidotti e quali sindaci supplenti Claudio Carpanini e Valentina Visconti.
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