Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Il premio La Salle al dottor Roberto Franchi

  franchi3

Nella mattinata di sabato 13 dicembre presso la sede di via S. Vincenzo 4 a Piacenza è in programma il raduno dell'associazione Ex Allievi del San Vincenzo: all'ordine del giorno, oltre alla presentazione del bilancio dell’anno trascorso e il ricordo di chi ci ha lasciato, ci sarà il rinnovo del Consiglio, la presentazione di nuove attività ed eventi, fra cui la rappresentazione teatrale, a cura della “Maschera di Cristallo”, “Infinitamente Francesco”, in occasione degli 800 anni dal beato transito del Santo. Verranno proposte inoltre alcune testimonianze di ex allievi nello sport. In programma anche il saluto del presidente nazionale della Fedexal Federico Lampiano e del presidente della Confederex piacentina Maurizio Dossena, la testimonianza dei Fratelli delle Scuole Cristiane attivi in altre città, la celebrazione della  messa da parte del vescovo emerito di Piacenza-Bobbio mons. Gianni Ambrosio, sempre molto vicino ai sanvincenzini. Infine ci sarà  l’assegnazione del Premio La Salle al dottor Roberto Franchi, per la sua preziosa professionalità medica e per la generosa attività alla guida del “Samaritano”, l'associazione di Codogno che si prende cura del paziente oncologico e della sua famiglia, assistendoli nei momenti di maggior difficoltà e cercando di far fronte alle loro più svariate necessità.

 Il “San Vincenzo”, un pezzo di storia della scuola cattolica piacentina

La presenza a Piacenza del Collegio San Vincenzo dei Fratelli delle Scuole Cristiane ha costituito – e, in viva memoria, costituisce ancora sempre – una realtà di grande portata per la nostra città, nell’ambito della storia della Scuola, della trasmissione dei valori educativi, dei rapporti con le famiglie, con le istituzioni, con la realtà ecclesiale: la storia del Collegio a Piacenza, con la sua forte presenza e poi con l’inopinata chiusura nel 1972. Un po’di storia ci aiuta: i Fratelli delle Scuole Cristiane furono voluti nel Ducato di Parma e Piacenza nel 1843 dall’Arciduchessa Maria Luigia, insieme con l’omologo della vicina Parma, e così l’intensa e appassionata attività didattico-educativa dei Fratelli iniziò in entrambe le città: e la storia è ancora eloquente, perchè a Parma i Fratelli delle Scuole Cristiane hanno continuato e continuano la loro produttiva esperienza. Alla metà del XIX sec. la fama di San Giovanni Battista De La Salle e, soprattutto, i benéfici effetti della sua azione educativa, erano già molto ben evidenti anche nella realtà italiana: lo stile che egli impresse nell’impegno dei suoi Fratelli si denotò subito per un sapiente intreccio di attenzione conservativa valoriale e di intelligente modernità pedagogica, un tratto che l’azione dei Fratelli ha saputo ben conservare nel tempo, così come nell’altrettanto sapiente intreccio fra senso della disciplina e forte attenzione alla persona, senza distinzioni sociali.
A Piacenza i Fratelli subentrarono ai Padri Teatini, che vi erano presenti dal 1810: ecco la motivazione dell’intitolazione dell’Auditorium di via Scalabrini, che ha successivamente rappresentato la rinascita dell’abbandonata splendida chiesa di San Vincenzo, coi suoi capolavori di arte barocca, uno dei più cari gioielli della realtà del San Vincenzo.
1972, un fulmine a ciel sereno! il “San Vincenzo chiude”! Un colpo che gli ex-allievi e la città tutta accusarono negativamente, una ferita che, diciamolo pure, dopo più di mezzo secolo non si è ancora del tutto rimarginata. Ma guardiamo al presente, lasciamo i pur cari muri e veniamo alle persone: muri che, peraltro, dopo anni di abbandono oggi hanno nuova veste e nuove funzioni e dove la “Storica Associazione Ex Allievi” ha la sua sede e i suoi lavori, una vivida Associazione che è stata guidata, dal 1955, da Tino Concesi, poi, dal ’67, da Diego Braghieri e successivamente, per diciotto anni, da Roberto Egalini, con la ripresa della pubblicazione della “mitica” rivista “Nostra Fiamma”, foglio di coordinamento di tutta la vita lasalliana piacentina. E’ seguita poi la guida di Maurizio Dossena e quella di Giuseppe Ticchi, coadiuvato dai componenti il Consiglio: S. Campagnoli, M. Dossena, T. Inzani, A. Stragliati, C. Dionedi, R. Laurenzano, E. Tirelli, A. Maccari.

L’Associazione e il suo Consiglio Direttivo (che sarà prossimamente rinnovato) cercano di portare avanti, non solo nel ricordo, ma anche propositivamente, lo spirito del La Salle nella loro vita personale, famigliare, culturale, sociale, professionale, ecclesiale, avendo come particolare attenzione la sorte della Scuola Cattolica, in generale e in particolare nella realtà piacentina, una realtà ricca di valori e forti tradizioni, ma anche di notevoli problemi aperti, a cominciare dalla situazione della scuola cattolica a Piacenza, città, provincia e diocesi. Fra gli impegni dell’Associazione in questi anni possiamo cogliere l’obiettivo di una degna collocazione delle preziose reliquie di Sant’Urbico, trasferite a Piacenza per disposizione di Papa Gregorio XVI nel 1849, un santo preadolescente di epoca paleocristiana che per i sanvincenzini piacentini costituisce un affetto e una devozione particolari: bellissime le processioni con fiaccolate che si facevano in Collegio in onore di questo martire bambino, sentito un po’ come il patrono della gioventù studiosa! Le ospita ora la chiesa di San Dalmazio, certo sono patrimonio spirituale della città, in primis, certo, lasalliano.

Il Premio La Salle
 
A decorrere dal 1991 l’Associazione Ex-Allievi del Collegio San Vincenzo di Piacenza assegna annualmente il prestigioso Premio La Salle, come “riconoscimento agli ex-allievi che hanno offerto significative testimonianze e si sono distinti nel campo sociale, professionale, imprenditoriale ed ecclesiale”.
Ricordiamo nomi di grande valore: dott. Carlo Mandelli, rag. Roberto Gentilotti, dott. Luigi Gatti, prof. Giacomo Vaciago, già sindaco della città e valente economista, ing. Leonardo Garilli (a cui dobbiamo, peraltro, un Piacenza Calcio in serie A che appartiene ormai alla storia!), comm. Valentino Cigala, dott.Pietro Bassi (il valoroso medico del soccorso alpino in Val d’Aosta), padre F. Maria Parenti, mons. Enrico Risposi, parroco emerito di Castel San Giovanni, presenza sacerdotale di guida ai giovani sanvincenzini negli anni cinquanta e sessanta, rag. Roberto Rasperini, fratello di Carlo Rasperini, giovane laico modello di fede cristiana attiva e animatore di Azione Cattolica e Scouts, morto tragicamente in giovanissima età nel 1950 ), prof. Domenico Ferrari, prof. Piero Cravedi, dott. Beniamino Anselmi, dott. Carlo Bravi, già Provveditore agli Studi di Piacenza, dott. Carlo Emanuele Manfredi, uomo di cultura appartenente a una delle più importante famiglie nobili piacentine, già Direttore della Biblioteca Comunale “Passerini-Landi” e Priore della Confraternita della Beata Vergine del Suffragio in Sopramuro, recentemente scomparso, geom. Paolo Scaravaggi, il sanvincenzino che diede grande impulso ad “Africa Mission”, rag. Dario Squeri, già Presidente della Provincia, don Luciano Ravetti, il quale scelse il sacerdozio dopo esser stato “fratello”, prof. Giancarlo Schinardi, a lungo docente di lettere del Liceo “Respighi”, grande animatore della partecipazione studentesca e del giornalismo scolastico, prof. Fabio Fornari, valoroso medico piacentino impegnatissimo negli screening tumorali, gen. Umberto B.A. Rossi dell’Aeronautica Militare, i Fratelli Salvatore, Sandro, Gianni e Stefano Casalini, imprenditori i tre con la “S”, medico Gianni; il giornalista di Telelibertà Alberto Brenni, il cav. Bruno Giglio, il noto tennista di Coppa Davis Giordano Maioli, il Ggen. Fabrizio Castagnetti, già Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e responsabile di prestigiosi incarichi diplomatico-militari a livello internazionale. Più recentemente, il dott. Paolo Corvi Mora, esponente di un’importante casata nella farmacologia; il geniale artista Franco Scepi, “grande artista della comunicazione” (come titolava “Nostra Fiamma”), amico di Gorbaciov (che ospitò nella nostra città) e promotore dei premi per la pace; e anche il regista Marco Bellocchio, che appunto al “S.Vincenzo” ha svolto una parte dei suoi studi.
Accanto ai premii “La Salle” le stelle d’argento: Roberto Bravi, solerte Segretario dell’Associazione, Luciano Molinelli, referente dell’Associazione in Val Tidone, i Fratelli Giuseppe e Maurizio Dossena, Tommaso Inzani, animatore a suo tempo dei convittori del S.Vincenzo, Antonio Mutti, Amilcare Maccari, Felice Delli Antoni, Paolino Fornaroli, Gaetano Favari, il giornalista Sandro Pasquali.
E anche premi speciali, come a Federico Ghizzoni, in memoria del padre Flaminio, maestro di cultura e di vita cristiana; all’Associazione Difendiamo i Nostri Figli, intensamente e fermamente impegnata nella difesa della Famiglia.
 I nomi di alcuni fra i tanti Fratelli che hanno lasciato la loro forte impronta educativa al san Vincenzo e a Piacenza: solo alcuni qui, perchè sarebbero tanti…, per lo più, purtroppo, non più viventi: Egidio, grande animatore dei raduni piacentini, Candido Saracco, l’ultimo direttore, Valerio, Domenico, Giovannino, Gabriele, Delfino direttori, Candido Sirocchi, Riccardo, Ladislao, Clemente, Casimiro, Giustino, Giovenale, Agapito, Giustiniano, Livio, Baldovino, Vittorio.

Un patrimonio di insegnamenti: la storia del San Vincenzo, con il suo glorioso passato, ma anche la sua testimonianza al presente, ci porta alla non facile realtà della scuola cattolica in genere e a Piacenza in particolare e questa doverosa rievocazione di una storia importante ci deve indurre a una piena consapevolezza della forza che tali radici culturali, formative e cristiane possono avere per una comunità, dell’apporto che esse hanno dato alla nostra comunità: parlarne oggi non ha solo il sapore del ricordo nostalgico, ma si fonde concretamente con la ricerca di un terreno solido per l’educazione e la scuola che possiamo e dobbiamo dare ai nostri figli, ai Piacentini e agli Italiani di domani.

Nella foto, il dottor Roberto Franchi.

Pubblicato il 2 dicembre 2025

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente