Un numero di telefono da salvare in rubrica per aiutare Croce Bianca a svolgere al meglio il proprio lavoro, dando informazioni e raccogliendo suggerimenti. È la nuova iniziativa di Croce Bianca, una comunità costituita dai volontari e dagli amici che la sostengono e, proprio per questo, ha la necessità di mantenere un canale di comunicazione con tutti. Pochi messaggi ma significativi, che comunichino l’attività alla comunità più estesa che è l’intera città. Testimonial dell’iniziativa i due operatori “Croce” e “Bianca” e il loro numero di telefono: 378-3072730 che è utile aggiungere ai propri contatti telefonici in modo da riconoscere la provenienza. Un numero da far girare ai propri amici nell’ottica di entrare a far parte di una Community che salva la vita. Quella della Croce Bianca di Piacenza è una grande famiglia, fatta di volontari, operatori e professionisti che dedicano il proprio tempo e le diverse competenze al bene comune. Per questo, è fondamentale che i cittadini non solo comprendano l’importanza di avere persone preparate cui fare affidamento nel momento del bisogno, ma che diventino parte integrante della nostra famiglia. Attraverso Whatsapp potremo invitare i cittadini agli eventi o informarli su questioni importanti per la loro salute e le loro esigenze. Chi vorrà potrà aderire alla comunità degli “amici di croce bianca “ ed anche devolvere il prezioso 5x1000, vitale per poter acquistare ambulanze, altri mezzi di trasporto, attrezzature di tutti i generi indispensabili per la nostra attività. Un gesto semplice, che non costa assolutamente nulla, ma che può fare la differenza. Si ricorda che per le urgenze il numero è 112 o 118 e per i trasporti quello di Croce Bianca Piacenza 0523-614422.
Congratulazioni da parte di Coldiretti Piacenza alle Società Agricole Gandolfi e Santa Faustina e al Caseificio Santa Vittoria Società Cooperativa Agricola, che hanno ricevuto il Premio AgriManager. La premiazione è avvenuta giovedì 10 aprile nelle sedi delle aziende agricole di Cadeo e al caseificio di Ciriano di Carpaneto. A ricevere la targa e il premio - 1000 euro in prodotti destinati alla Caritas diocesana Piacenza-Bobbio – sono state Elena e Paola Gandolfi, titolari delle due aziende agricole, e Alessandra Macorig, Responsabile Qualità del caseificio. Il progetto AgriManager, promosso da Agri2000 in partnership con Emilbanca, è nato dieci anni fa per sostenere le imprese agricole nell’adozione di interventi efficaci contro le crisi che hanno colpito il settore agricolo come la siccità, l’aumento dei costi di produzione e la crisi dei mercati. Ogni anno il progetto assegna un premio finale alle imprese che hanno adottato interventi di eccellenza nel loro settore. “Dai robot di mungitura all’impianto biogas, le aziende agricole Gandolfi e Santa Faustina – commenta il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli – sono un modello di zootecnia e di imprenditoria femminile che guarda all’innovazione e alla sostenibilità, mentre il caseificio presieduto da Fausto Gandolfi, dal 1978 ad oggi, ha saputo crescere e valorizzare una Dop importante come quella del Grana Padano”. Alle premiazioni hanno preso parte i segretari di zona di Coldiretti Piacenza e Fiorenzuola Giuseppe Barocelli Schianchi e Franco Fittavolini e il responsabile del Credito Agrario di Coldiretti Piacenza, Fabrizio Masini.
Con la mascherina e il bastone bianco da muovere per rilevare eventuali ostacoli che si parano di fronte, vicino a un compagno ipovedente e al pastore tedesco. Salire le scale e scenderle. E poi in carrozzina, entrare nella toilette e andare al bar. In poche parole vivere la quotidianità di chi ha una disabilità. In tanti hanno partecipato a “Mettiti nei miei panni”, l’iniziativa dell’Università Cattolica promossa dai Servizi per l’inclusione dell’ateneo che si è svolta nella piazzetta del campus di Piacenza, un evento che ha rafforzato l’empatia verso le persone con disabilità di chi ha la fortuna di non avere questo problema. Luigi D’Alonzo, delegato del Rettore per l'inclusione e direttore del Centro studi e ricerche sulla disabilità e la marginalità (CeDisMa), dice che “il messaggio è semplice, oramai in tutti i corsi e in tutte le scuole nessuno può dire che il tema della disabilità non interessi, perché noi come Italia abbiamo scelto la via dell’inclusione, che significa stare accanto al collega con disabilità, all’amico in difficoltà. Questa iniziativa, in sintesi, ha lo scopo di fare comprendere che se ci rispettiamo tutti possiamo creare un mondo migliore”.
Daniele Benedetti è il vincitore della 31ͣ edizione della Süppéra d’Argint 2024/’25, concorso indetto dall’Accademia della cucina piacentina. E’ stato premiato dal presidente della Banca di Piacenza Giuseppe Nenna nel corso della serata che si è svolta nella Sala Corrado Sforza-Fogliani del PalabancaEventi di via Mazzini. Bendetti si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento grazie alle due ricette presentate, ovvero Ravioli di cotechino piacentino su fonduta di padano, lenticchie e zafferano e Re Storione.
Seconda classificata - premiata con il Miscül d’argint - è stata Martina Fantini con i suoi due piatti, ovvero La zucca attacca bottone e Merluzzo in giardino, mentre terzi classificati a pari merito, che si sono aggiudicati il Piatt d’argint, sono stati Massimo Biagioni con Tagliolino della Marchesa Viola e Coniglio lardellato “martundirodirundello” e Gianmarco Lupi con il Risotto verza e porcini e Costine di maiale in bassa temperatura su riduzione al gutturnio.
Inoltre, la giuria del concorso ha deliberato di assegnare un riconoscimento a Giovanna Vegezzi per la realizzazione del miglior piatto della tradizione antica piacentina e ad Augusto Ridella per la valorizzazione dei prodotti e delle tradizioni del territorio di alta collina. Dopo il saluto del presidente Nenna («La Banca di Piacenza, che quando serve c’è, è lieta - e lo sarà anche in futuro - di sostenere questa bella manifestazione che valorizza il territorio e ci fa scoprire chef molto validi») e del consigliere della Fondazione di Piacenza e Vigevano Robert Gionelli («Un piacere anche per noi contribuire alla realizzazione di questo concorso che cementa tra l’altro la collaborazione con Banca di Piacenza e Camera di Commercio dell’Emilia»), il presidente dell’Accademia Alberto Paganuzzi ha rivolto anzitutto un sentito ringraziamento a tutti gli sponsor, «senza i quali non avremmo potuto affrontare un percorso così suggestivo ma molto impegnativo, ovvero la Banca di Piacenza, Camera di Commercio, Fondazione di Piacenza e Vigevano, con il supporto di Padana Impianti, RG Commerciale e la Cantina di Vicobarone che ha fornito lo spumante Iridium per l’aperitivo prima di ogni gara e che ha concorso a rendere sempre ogni serata serena, in un clima amichevole, con concorrenti che sovente si aiutavano tra loro. Un altro dato che vorrei sottolineare - ha aggiunto - è il buon livello qualitativo mostrato da tutti i concorrenti, la ricerca delle materie prime così come le accattivanti preparazioni da un punto di vista estetico. Grazie anche a tutti gli chef che di volta in volta hanno fatto parte della giuria, ai sommelier di Ais e Fisar, a Filippo Lindi per l’impeccabile e puntale servizio, al segretario Matteo Balderacchi per la perfetta organizzazione e a tutti coloro che si sono adoperati per diffondere al meglio il concorso. Non è stato semplice selezionare i quattro finalisti; i punteggi erano differenziati solo di poco, quindi onore a tutti coloro che si sono cimentati nella gara. Vorremmo che ora facessero parte della nostra associazione e partecipassero alle tante iniziative che portiamo avanti per valorizzare le tradizioni enogastronomiche. Per il prossimo anno, con l’auspicio che gli sponsor possano ancora supportarci, oltre alla Süppéra d’Argint 2025-’26, vorremmo ripristinare il concorso “Padellino d’oro”, riservato agli studenti degli Istituti Alberghieri, perché è giusto valorizzare i giovani che rappresentano il nostro futuro. Inoltre, all’interno della Süppéra 2025/’26 contiamo di riservare una menzione speciale per i concorrenti che avranno presentato una ricetta che meglio risponda alla tradizione piacentina. Lo abbiamo già previsto per quest’anno».
Infine, il vicepresidente Mauro Sangermani ha consegnato gli attestati di partecipazione ai concorrenti Monica Trioli, Corrado Piazzi, Gianluca Dallospedale, Annamaria Losi, Augusto Ridella, Alessandro Zanella, Giuliana Biagiotti, Alessia Juszczysky, Federico Link, Alberta Calissardi e Giovanna Vegezzi. Un riconoscimento “per la sensibilità dimostrata nei confronti dell’Accademia della cucina piacentina” è andato a Banca di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Camera di Commercio dell’Emilia (Filippo Cella, assente per un piccolo problema di salute, ha inviato i suoi saluti complimentandosi con tutti i partecipanti).
In Emilia-Romagna bastano 4,5 secondi per ricevere una risposta in caso di emergenza. Grazie al Numero Unico Europeo 112, che dal 3 dicembre 2024 al 1 aprile 2025 è stato attivato progressivamente su tutto il territorio regionale, e permette di richiedere l’intervento della Polizia di Stato, dei Carabinieri, dei Vigili del fuoco, del Soccorso sanitario e del Soccorso in mare. Nei primi 121 giorni di operatività, con date di attivazione differenti, il Nue 112 ha ricevuto 381.232 telefonate, con una media giornaliera di 1.500 per milione di abitanti, di cui il 46% riguardano l’emergenza sanitaria, il 28% i Carabinieri, il 19% la Polizia di Stato, e il 7% i Vigili del Fuoco. Nei primi due giorni (1 e 2 aprile) dall’attivazione completa su tutto il territorio regionale è stata registrata una media di 6.500 chiamate. Per far conoscere l’importante novità e informare i cittadini sui vantaggi che il Nue 112 comporta in termini di efficienza del servizio nella gestione delle emergenze, la Regione lancia una campagna di comunicazione in quattro lingue. Presentata oggi in conferenza stampa in viale Aldo Moro, assieme a un primo bilancio dell’attività svolta, dall’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, e dal coordinatore della rete regionale dell’emergenza 118 e del 112, Antonio Pastori. Presenti il viceprefetto di Bologna, Beaumont Bortone, il vicequestore di Bologna, Eleonora Arciani, e il direttore del Comando Regionale Vigili del Fuoco, Francesco Notaro. Con loro anche i quattro testimonial della campagna, due donne e due uomini, operatori della Centrale Unica di Risposta di Bologna e Parma e dipendenti delle Aziende sanitarie della regione: Lorenzo Lunadei e Monia Zullo (Cur di Bologna), e Simona Marinaci e Luca Bassi (Cur di Parma).
“Un risultato così positivo - sottolinea Fabi - è merito di un importante lavoro di squadra realizzato da tutte le istituzioni coinvolte nel progetto: Regione, Prefettura di Bologna, Prefetture e Questure regionali, articolazioni regionali e provinciali dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della Polizia di Stato, della Capitaneria di Porto e il Servizio 118, che ringrazio ancora una volta. Il Nue 112 è un sistema complesso e altamente tecnologico che, grazie alla professionalità degli operatori, che sono stati appositamente formati, sta dando, come dimostrano i numeri, risultati più che soddisfacenti”.
“È un servizio molto importante per il nostro territorio e per i cittadini - prosegue Fabi -, che possono ricevere aiuto, in situazioni di estrema difficoltà dove anche pochi secondi fanno la differenza, in modo veloce e con un’immediata geolocalizzazione. Grazie alla campagna di comunicazione regionale- conclude- questa importante novità sarà fatta conoscere in modo capillare su tutto il territorio, affinché sempre più persone sappiano cos’è e come funziona il Nue 112, e possano utilizzarlo in caso di emergenza”.
I DATI DEL NUE 112 IN EMILIA-ROMAGNA
Al 2 aprile 2025, nei primi 121 giorni di operatività, nei distretti telefonici dove è stato attivato con date differenti a partire dal 3 dicembre 2024, sono complessivamente 381.232 le telefonate ricevute, con una media giornaliera di 1.500 per milione di abitanti (in linea con il dato nazionale), di cui 163.787, pari al 43%, filtrato dalle Centrali Uniche di Risposta. Una delle funzioni del Nue 112, infatti, è filtrare le telefonate, ovvero smaltire quelle che non riguardano vere e proprie emergenze, liberando così le centrali di secondo livello che possono, invece, dedicarsi alla gestione delle emergenze. Delle chiamate inoltrate, le richieste riguardano per il 46% Emergenza sanitaria, 28% Carabinieri, 19% Polizia di Stato e 7% Vigili del Fuoco. Le Centrali Uniche di Risposta, una a Bologna e una a Parma, servono 57 centrali di secondo livello (di cui 3 di Emergenza sanitaria, 34 dei Carabinieri, una della Capitaneria di Porto, 10 di Polizia di Stato, 9 dei Vigili del Fuoco e dal 7 aprile una Centrale operativa della Polizia Stradale). Nel 6% delle chiamate inoltrate alle centrali di secondo livello vengono allertate più centrali contemporaneamente per garantire tempestività e rapidità di intervento. Per tutti i distretti telefonici il tempo medio di risposta al cittadino è di 4,5 secondi. Il picco di telefonate è stato registrato il 28 gennaio con quasi 5mila chiamate, perché quel giorno raffiche di vento oltre 120 chilometri orari hanno colpito le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia.
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