Il Rotary Club Fiorenzuola in pellegrinaggio a Roma: un percorso emotivo e identitario

Tre giorni intensi, densi di storia, incontri e spiritualità. Il Rotary Club Fiorenzuola d’Arda guidato dal presidente Rinaldo Onesti ha vissuto così il suo pellegrinaggio a Roma in occasione del Giubileo 2025: non un semplice viaggio culturale, ma un percorso emotivo e identitario, alla ricerca di una Roma diversa, meno scontata, più profonda.
Il viaggio verso la Capitale e il primo tuffo nella Roma nascosta
Il gruppo – 43 partecipanti tra soci, amici e ospiti, guidati dal presidente Rinaldo Onesti con la presenza del Prefetto del Distretto 2050 Stefano Pavesi – è partito da Piacenza all’alba. Arrivati alla stazione Termini, i rotariani hanno raggiunto l’Hotel Genio, a pochi passi da Piazza Navona, dove è iniziata la prima immersione nella città eterna. Roma, sin dai primi istanti, si è presentata come un mosaico di storie: da Piazza della Repubblica alle Mura Aureliane, da Via Veneto con la sua atmosfera dolce-vitaia fino al verde di Villa Borghese e ai Parioli, quartiere elegante affacciato su Piazza del Popolo.
“I nostri occhi si sono illuminati: il fascino di questa città conquista tutti”, ha scritto una socia nel suo diario di viaggio, riportando non solo luoghi, ma suggestioni, emozioni, percezioni. La prima vera sorpresa è arrivata sotto Piazza Navona: la visita ai sotterranei dello Stadio di Domiziano, patrimonio UNESCO, ha rivelato a molti una Roma invisibile, dimenticata, fatta di marmi, archi e gradinate che raccontano la vita dell’antica Urbe con una potenza evocativa inattesa.
Tra piazze iconiche e storie di Roma
Il pomeriggio ha segnato il passaggio alla Roma “classica”, quella che tutto il mondo conosce ma che, guidati da Maurizio di ASIARCA, i soci hanno percorso con un occhio diverso. Trinità dei Monti, Piazza di Spagna, la Fontana di Trevi, il Pantheon: luoghi magnifici ma spesso attraversati distrattamente, che invece, grazie a spiegazioni puntuali e alle audio-guide, hanno rivelato dettagli insoliti, curiosi, sorprendenti. La giornata si è conclusa nei pressi della Bocca della Verità, dove una cena animata da due musicanti ha trasformato la serata in un piccolo spettacolo conviviale: un’immersione nella romanità vera, fatta di stornelli, battute e sorrisi.
Tra fede, arte e archeologia: una domenica che lascia il segno
La domenica mattina ha spalancato la dimensione spirituale del viaggio: alcuni soci hanno assistito alla messa in San Pietro attraverso i maxischermi in piazza, mentre tutti si sono riuniti alle 12 per l’Angelus di Papa Leone XIV, un momento corale che ha saldato il senso del pellegrinaggio.
Ma la tappa più sorprendente è stata la Basilica di San Clemente, un capolavoro stratificato: un livello medievale, uno paleocristiano e, ancora sotto, un mitreo romano. Luoghi che permettono di “sentire” fisicamente il passare dei secoli, un unicum capace di parlare tanto ai credenti quanto agli appassionati di storia, arte o archeologia .
La visita , supportata dalla presenza di una validissima guida, è proseguita con il Colosseo, i Fori e il Campidoglio. Roma, in quelle ore, ha mostrato tutta la sua grandezza, ma anche la sua fragilità: pietre millenarie che resistono, pur ricordando la caducità del tempo. La sera, invece, è stata un omaggio alla vivacità contemporanea della città: Trastevere, con le sue trattorie e i suoi vicoli intrisi di vita, ha accolto il gruppo con una cena genuina, in cui amatriciana, carbonara e dolci romani sono diventati una forma ulteriore di condivisione.

Nella foto, l'ingresso alla Porta Santa.
La Porta Santa e l’incontro con il Rotary di Roma: il cuore del viaggio
Lunedì mattina il pellegrinaggio ha raggiunto il suo culmine. Percorrendo Via della Conciliazione, il gruppo si è diretto verso la Porta Santa della Basilica di San Pietro. L’attraversamento della Porta è stato un momento di profonda emozione, vissuto in silenzio, con intensità, quasi in un tempo sospeso. Subito dopo, la visita alla Pietà di Michelangelo e alla tomba dell’apostolo Pietro ha chiuso la parte spirituale del viaggio con una nota di straordinaria solennità.
A seguire, il pranzo interclub con il Rotary Club di Roma, presieduto da Maddalena De Gregorio, composto da 150 soci e che quest’anno festeggia i suoi 100 anni, ha aggiunto una dimensione internazionale all’esperienza: saluti ufficiali, scambi di doni (tra cui prodotti tipici piacentini), testimonianze reciproche di amicizia e l’intervento della professoressa Marina Righetti sul tema “Pellegrini e Giubilei”. Un incontro caloroso, che ha rinsaldato il legame tra i due club e ha dato un valore aggiunto al viaggio. Il Presidente Onesti ha consegnato a nome del club tre confezioni di Grana Padano DOP, una Coppa Piacentina DOP (stagionata oltre 6 mesi) e tre bottiglie di vino DOC di altrettante rinomate cantine e una bottiglia di Vin Santo DOC di Vigoleno. La Presidente De Gregorio ha omaggiato Onesti con un cofanetto contenente un ferma-fogli d’argento con lente d’ingrandimento e un volume che raccoglie i 100 anni di storia del Rotary Club Roma
L’ultima tappa: Santa Maria Maggiore e Santa Prassede
Il pomeriggio si è chiuso con un’ulteriore visita giubilare alla Basilica di Santa Maria Maggiore, passando per la Porta Santa e sostando presso la tomba di Papa Francesco, semplice e raccolta. Ultima suggestione: la Basilica di Santa Prassede, gioiello nascosto dell’arte bizantina, affidata ai Benedettini Vallombrosani fin dal 1198 . Alle 18 il gruppo ha salutato Roma. Il rientro a Piacenza, quasi a mezzanotte, ha concluso una tre giorni in cui, come ha scritto un partecipante, “Roma è apparsa non solo immensa, ma intima: una città che sa parlare al cuore di chi la guarda davvero”.

Nella foto, l'incontro con il Rotary di Roma.
Un viaggio che continua
Il pellegrinaggio del Rotary Fiorenzuola non è stato un semplice itinerario turistico, ma un percorso di scoperta: di luoghi, di persone e – come spesso accade in questi viaggi – anche di sé stessi. Una Roma “che non ti aspetti”, fatta di contrasti e rivelazioni, capace di stupire chi la visita per la prima volta e chi la conosce da una vita. Ed è forse questa la vera forza del viaggio: aver ricordato che Roma, come ogni esperienza spirituale autentica, non si esaurisce mai. Resta dentro, e continua a parlare.
Nella foto in alto, il gruppo del Rotary Club Fiorenzuola in piazza San Pietro a Roma.
Pubblicato il 25 novembre 2025
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