In ricordo di Antonietta Lasagni della comunità «Oasi Rosa Mistica»

Il 24 novembre è morta Maria Antonietta Lasagni della comunità “Oasi Rosa Mistica” di Torrazzetta in provincia di Pavia.
Nata nel 1932 a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, fin dall’infanzia Maria Antonietta aderì all'Azione Cattolica, e ne fu poi un membro attivo pure come educatrice. Ciò che respirò nella sua giovinezza, la ricorda don Mauro Stabellini, trovò terreno fertile quando le venne proposto di conoscere don Niso Dallavalle che a Piacenza stava iniziando una nuova esperienza di giovani donne che si mettevano in ascolto della volontà del Signore. Fu così che Antonietta fu la prima che lasciò casa sua per far parte della nuova Comunità denominata “Oasi Rosa Mistica”.
Era il 1956, anno in cui don Niso apriva a Piacenza “Famiglia Studentesca”, una comunità di accoglienza di giovani ragazze; e, quasi contemporaneamente, acquisiva e iniziava la ristrutturazione della Villa di Torrazzetta. Antonietta, insieme poi alle altre consorelle, cominciò la doppia attività: a Piacenza, come educatrice delle ragazze; e a Torrazzetta, come aiuto per l’accoglienza di gruppi e persone, esperienza che sempre più si espanderà dagli anni ‘60 fino alla fine del ’90. Ha condiviso tutto di questo cammino, fino alla nascita della Fondazione don Niso, che ora porta avanti e gestisce il Progetto iniziale.
Ricordiamo Antonietta sempre sorridente, dedita e attenta alle persone, collaboratrice nelle decisioni della comunità, soprattutto dopo il grande dolore per la perdita improvvisa di don Niso. La sua fede e la sua spiritualità, che a volte ci spiazzava e il suo grande amore per la Madonna l’hanno accompagnata sino alla fine. Pure negli ultimi giorni, all’Hospice, ormai sedata, quando qualcuno iniziava a pregare lei accompagnava con le labbra.
«Faccio la volontà del Signore»
“Pensavo di farmi religiosa – raccontava – ma proprio in quegli anni l’AC di Reggio sottolineava la grandezza dell’ideale di dar vita a una famiglia. Avevo dei pretendenti, ma non mi sentivo a mio agio nella relazione con un’altra persona; era come se ciò che io cercavo fosse altro. Fu allora che mi raggiunse don Niso per raccontarmi della comunità. Ci pensai seriamente e quando ne parlavo con qualcuno, subito mi chiedevano: ma come si chiama questa comunità? Io, che ero attratta da quell’ideale, non sapevo cosa rispondere e dicevo semplicemente: «è una cosa nuova!». A me non importava il nome o dove ci saremmo sistemate, per me l’importante era rispondere alla voce di Dio. Mi fidai e mi buttai in quella nuova strada. Il 16 ottobre 1956 sono stata la prima ad entrare nella casa che don Niso aveva acquistato. Partii contenta dicendo: «faccio la tua volontà Signore!»”.
Nella foto, Maria Antonietta Lasagni.
Pubblicato il 2 dicembre 2025
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