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Notizie Varie

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Dal 4 al 10 febbraio le Giornate della raccolta del Farmaco

raccolta del farmaco

Torna, dal 4 al 10 febbraio, anche in 35 farmacie di Piacenza e provincia, le Giornate della raccolta Farmaco (GRF), giunte ormai alla 25ª edizione e organizzate da Banco Farmaceutico ETS.
Questo evento nasce nel 2000 da un gruppo di giovani farmacisti che si accorge di un problema spesso sottovalutato: chi è povero ed ha bisogno di un lavoro, di cibo, di un letto ha bisogno anche di medicine. Da qui il tentativo di aiutare e sostenere quegli enti che già operavano sul territorio nel soccorso ai più disagiati.
Partecipare è molto semplice: basta recarsi in una delle farmacie aderenti e che espongono la locandina (qui l'elenco) e acquistare un farmaco tra quelli che non richiedono la prescrizione medica. Gli enti beneficiari, che preventivamente hanno indicato i medicinali di cui fanno maggiore uso, vengono associati ad una o più farmacie e in questo modo anche chi dona sa a chi è destinato il farmaco.

Servono, soprattutto, antinfluenzali e medicinali pediatrici, decongestionanti nasali, analgesici, antifebbrili e antistaminici, farmaci ginecologici, preparati per la tosse e per i disturbi gastrointestinali, antinfiammatori, farmaci per i dolori articolari e disinfettanti.

Lo scorso anno in Emilia-Romagna donate oltre 55mila confezioni

A Piacenza e provincia, i volontari del Banco saranno presenti sabato 8 febbraio. I farmaci raccolti sosterranno 21 realtà benefiche del territorio che hanno espresso un fabbisogno di 3200 confezioni di farmaci. Durante l’edizione del 2024, sono state raccolte 3672 confezioni (pari a un valore di 33.293 euro) che hanno aiutato 1600 ospiti di 21 enti. In Emilia-Romagna, nel 2024, sono state raccolte 55.000 confezioni di farmaci in 522 farmacie, pari a un valore di 487.560 euro. I medicinali raccolti hanno contribuito a curare 41.580 persone aiutate da 220 realtà caritative del territorio regionale.

Le GRF si svolgono sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio di AIFA e in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili. Intesa Sanpaolo è Partner Istituzionale dell’iniziativa. Le GRF sono realizzate grazie all’importante contributo incondizionato di IBSA Italy, Teva Italia, EG STADA Group, DHL Supply Chain Italia, DOC Generici e al sostegno di Piam Farmaceutici, Krka Farmaceutici e Zentiva Italia.
La Raccolta è supportata da RAI per la Sostenibilità – ESG, Mediafriends, La7, Sky per il sociale, Warner Bros. Discovery e Pubblicità Progresso.

L’iniziativa è possibile grazie al sostegno di 20.000 farmacisti (titolari e non) che oltre a ospitare le GRF le sostengono con erogazioni liberali. Anche quest’anno, ci saranno oltre 25.000 volontari.

La povertà incide anche sulle possibilità di cura

«Donare un farmaco è essenziale per migliaia di famiglie che si trovano in gravi difficoltà, perché contribuisce a restituire loro speranza e la possibilità di curarsi; è un gesto semplice che ci fa partecipare della vita di chi ha bisogno, ricordandoci ciò che ci rende davvero umani. “I poveri hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro”, ha detto Papa Francesco in occasione dell’VIII Giornata Mondiale della Povertà. Le Giornate di Raccolta del Farmaco, nascono su questo presupposto, e lo traducono in azione. Fare del bene ci fa riscoprire la bellezza della gratuità, e ci fa comprendere come attraverso gesti concreti di condivisione e solidarietà possiamo costruire una società più giusta e fraterna», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Ets.
«Le farmacie aderiscono con convinzione alle Giornate di Raccolta del Farmaco, confermando così ai cittadini la propria vicinanza e l’impegno costante al miglioramento della vita collettiva. Ogni giorno infatti in farmacia veniamo a contatto con le tristi realtà di persone costrette a fare rinunce che concorrono a peggiorare il proprio stato di salute o quello dei familiari. La povertà sanitaria, che causa disuguaglianza nel diritto alla salute, tende ad aumentare in Italia e nel mondo a causa di situazioni contingenti: dall’emergenza pandemica all’inasprimento della crisi internazionale, con il conseguente aumento del caro-vita. Responsabilità sociale e spirito di solidarietà sono iscritti nel DNA della farmacia e questo ci porta ad impegnarci costantemente per la tutela della salute della comunità e, in particolare, delle persone più fragili», ha dichiarato Marco Cossolo, presidente di Federfarma Nazionale.
«La FOFI rinnova il pieno sostegno al Banco Farmaceutico per le Giornate di Raccolta del Farmaco 2025 che, nella cornice dell’anno giubilare, assumono un significato ancor più profondo di testimonianza dei valori del dono e della solidarietà nei confronti di chi ha bisogno», ha detto Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI). «La grande mobilitazione dei colleghi che saranno impegnati nella raccolta dei medicinali da destinare alle fasce di popolazione più indigenti testimonia l’impegno quotidiano dei farmacisti per garantire la tutela della salute dei cittadini ed essere vicini alle proprie comunità. Ringrazio i colleghi che hanno aderito numerosi, i volontari e tutti gli italiani che parteciperanno a questa importante iniziativa di solidarietà contro la povertà sanitaria. Mettersi al servizio del prossimo vuol dire costruire il bene comune, come ha ricordato Papa Francesco».

Pubblicato il 4 febbraio 2025

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Un corso per forestali in Alta Val Tidone

Corso forestali Valtidone

Ha preso avvio con un primo partecipato incontro nella sala consiliare del Comune di Alta Val Tidone, a Nibbiano, il corso forestale per il taglio e allestimento del legname. Il corso, nato dalla sinergia tra il Comune di Alta Val Tidone e il Centro di Formazione “Vittorio Tadini”, e gratuito, grazie ai fondi del Piano di Sviluppo rurale, consente di ottenere l’abilitazione per l’iscrizione all’albo delle imprese forestali della Regione Emilia-Romagna e il riconoscimento a livello nazionale. Ad introdurre l’incontro inaugurale, alla presenza dell’Assessore Giovanni Dotti e del consigliere delegato Thomas Manfredi, il direttore del Centro di Formazione Tadini, il dott. Massimiliano Gobbi, che ha voluto sottolineare “l’opportunità per i partecipanti di poter frequentare un corso in loco che per altro è il primo in Val Tidone tanto da vantare la partecipazione anche di agricoltori provenienti dalla Val Trebbia e Val Nure”.

“Il corso – hanno sottolineato i rappresentanti del Comune - rappresenta un'importante opportunità per le aziende agricole e per il territorio di Alta Val Tidone, che negli oltre 100 kmq di estensione, con una fitta densità di aree arbustive permetterà una consapevole valorizzazione delle risorse forestali esistenti. L'iniziativa si inserisce in un percorso a più ampio spettro, in cui l'economia agricola possa sempre meglio integrarsi nella tutela del paesaggio, in particolare a salvaguardia degli assetti idrogeologici, senza dimenticare quel patrimonio di valori e rapporti sociali generati dalla civiltà contadina e ancora presenti nella nostra terra".

Pubblicato il 3 febbraio 2025

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Aumentano i sostegni regionali alle imprese di montagna

Piu sostegni agli agricoltori di montagna 


Contributi unitari ad ettaro più alti alle imprese agricole di montagna e delle altre zone della regione con svantaggi naturali, e poi ancora un incremento della dotazione per i bandi dedicati alla produzione integrata e dell’aliquota di sostegno per gli agricoltori che investono nel miglioramento del benessere degli animali in allevamento. Sono alcune delle proposte di modifica al Complemento di programmazione per Sviluppo Rurale dell’Emilia-Romagna 2023- 27 a cui la Regione ha dato il via libera nell’ultima seduta di Giunta, con la finalità di riallocare le risorse a disposizione per meglio soddisfare le esigenze emerse durante l’attuazione del Piano. Complessivamente le risorse riallocate ammontano a quasi 10 milioni di euro, sul totale della dotazione complessiva del Complemento di programmazione per Sviluppo Rurale dell’Emilia-Romagna 2023- 2027, che verranno utilizzati per potenziare le linee di intervento che necessitano di un maggiore fabbisogno. “Le proposte di modifica approvate rappresentano un passaggio fondamentale per sostenere il reddito e la competitività delle aziende agricole che operano in montagna e nelle altre zone svantaggiate della regione - afferma l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi -. Con queste misure rafforziamo il supporto agli agricoltori che operano in questi contesti difficili, compensando i costi più elevati e le difficoltà produttive che caratterizzano queste zone e il divario economico rispetto alle zone ordinarie”. “Gli interventi puntano non solo ad offrire stabilità economica a famiglie ed imprese che lavorano in questo contesto- prosegue l’assessore- ma mirano anche a preservare l'integrità sociale e ambientale di queste aree, promuovendo la tutela del paesaggio, delle tradizioni e della biodiversità e contrastando il rischio spopolamento, con l’obiettivo di costruire un agricoltura sostenibile, anche dal punto di vista economico, e capace di valorizzare ogni angolo del nostro territorio”.

ZONE SVANTAGGIATE

Di particolare rilievo la misura che prevede l’aumento del sostegno agli agricoltori che operano in montagna e nelle zone con svantaggi naturali, in considerazione del divario di reddito rispetto a quelli operanti in zone ordinarie e della tendenza allo spopolamento delle aree caratterizzate da svantaggi naturali, anche a seguito degli eventi franosi che hanno colpito il territorio montano e collinare emiliano-romagnolo nell’ultimo periodo. Il supporto alle aziende che hanno sede in queste zone avverrà lungo due direzioni. In primo luogo, è previsto l’aumento delle indennità compensative ad ettaro nelle aree svantaggiate montane e non montane per sostenere il reddito degli agricoltori. Per le aziende in zone montane l’importo massimo riconoscibile ogni anno per ettaro di superficie passa da 200 a 300 euro per le imprese agricole zootecniche e da 125 a 200 per le altre imprese. Per quanto riguarda le aziende collocate in altre zone naturalmente svantaggiate. L’importo massimo riconoscibile per ettaro di superficie agricola per anno passa da 60 a 150 euro. L’altro fronte di intervento riguarda il ricambio generazione e gli aiuti ai giovani agricoltori che decidono di stabilirsi in queste aree. Il contributo per l’insediamento passa da 60mila a 70 mila euro.

PRODUZIONE INTEGRATA

Per quanto riguarda il bando destinato al sostegno della produzione integrata, vista l’alta mole di domande attese, si intende aumentare la dotazione prevista. Che passerà da una cifra superiore ai 17 milioni di euro a circa 23 milioni, in modo da poter sostenere impegni annuali per 7.7 milioni. A tale scopo le risorse necessarie all’intervento ammontano a circa 6 milioni.

BENESSERE ANIMALE

Vista l’importanza della causa e la crescente sensibilità rispetto al tema, aumenterà anche l’aliquota di sostegno per incoraggiare maggiormente gli allevatori ad intraprendere investimenti volti al miglioramento del benessere degli animali negli allevamenti, che passerà dal 65% al 70%.

Pubblicato il 1° febbraio 2025

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Piacenza ha chiuso il 2024 con un calo del numero d’imprese

 Numero imprese piacentine chiusura 2024

È risultato in lievissimo calo, nel 2024, il numero delle imprese attive in provincia di Piacenza. I dati elaborati dalla Camera di Commercio dell’Emilia, infatti, evidenziano una flessione dello 0,1%, corrispondente a 16 unità in meno a fronte di dati nazionali e regionali che evidenziano, invece, flessioni più marcate (rispettivamente -0,9 e -0,7%). Le realtà piacentine si sono così attestate a 25.569 con una quota del 22,9% sul totale delle imprese attive che fanno riferimento alla Camera di Commercio dell’Emilia. “Una sostanziale tenuta – sottolinea il vicepresidente vicario della Camera di Commercio dell’Emilia, l’imprenditore piacentino Filippo Cella – che evidenzia la solidità del tessuto imprenditoriale piacentino, nell’ambito del quale, peraltro, lo scorso anno abbiamo registrato una buona propensione alla nascita di nuove imprese, con un saldo tra nuove iscrizioni (1.531) e cancellazioni non d’ufficio che è stato positivo per 60 unità”. “Il calo della produzione industriale che abbiamo registrato nella seconda parte del 2024 – prosegue Cella – conferma comunque l’attenzione con la quale occorre monitorare tutti i parametri che indicano gli andamenti economici complessivi, soprattutto in una fase in cui vi sono elementi di instabilità ed incognite internazionali importanti, che riguardano i costi energetici, i possibili dazi del governo statunitense e la crisi che investe alcuni Paesi con i quali esistono importanti relazioni commerciali”. “Proprio per questo – conclude Cella – riteniamo che il Governo debba compiere ogni sforzo per sostenere il mondo dell’impresa, perché è proprio qui che si generano quel lavoro e quella ricchezza che offrono prospettive di sviluppo per le comunità”.

I DATI

Tornando ai dati sulle imprese piacentine, dall’analisi dei settori si evidenzia che sono risultate in aumento sia le imprese attive nel comparto dei servizi alle imprese (che con 4.870 unità rappresenta il 19% delle imprese totali ed è cresciuto di 44 unità, pari a +0,9%), sia quelle del settore dei servizi alla persona che cresce dell’1,8% rispetto al 2023 (+33 unità), per un totale di 1.877 imprese attive. Col segno positivo troviamo anche i servizi di alloggio e ristorazione (con in totale 1.885 unità, pari al 7,4% del totale, in aumento dell’1,7%, con 31 unità in più) e le costruzioni (con un totale di 4.608 unità, pari al 18,0% del totale, in aumento dello 0,2%, con 8 unità in più). Col segno meno troviamo, invece, l’agricoltura (che con 4.356 imprese rappresenta il 17,0% del totale, in calo dell’1% con 42 imprese in meno), la manifattura (con in totale 2.376 unità, pari al 9,3% del totale, in calo dello 0,6% con 15 unità in meno), e il commercio (con in totale 5.464 unità, pari al 21,4% del totale, in calo dell’1,4%, con 79 unità in meno). Analizzando le imprese in base alla natura giuridica, le società di capitale attive a Piacenza, che rappresentano il 22,9% del totale, sono risultate 5.852, in crescita dell’1,9% rispetto al 2023. Le società di persone, che rappresentano il 15,5% del totale delle imprese di Piacenza si sono attestate a 3.968, in calo del 2% rispetto al 2023. Le imprese individuali, che rappresentano il 59,8% del totale, sono risultate 15.288, in calo dello 0,1% rispetto al 2023.

Pubblicato il 2 febbraio 2025

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«Io scelgo la San Vincenzo de' Paoli perché...»

genitori scuola fism Piacenza

«Io scelgo la scuola San Vincenzo de’ Paoli perché...»: nell’imminenza delle iscrizioni al nuovo anno scolastico, i genitori dei bambini che frequentano la scuola dell’Infanzia della parrocchia di San Lazzaro - una delle realtà educative storiche della rete Fism provinciale, con i suoi oltre cento anni di vita - hanno accolto l’invito delle insegnanti e inviato un video sulle motivazioni che li hanno spinti a scegliere la scuola materna.

Tante - e tutte preziose - le sottolineature che hanno evidenziato nei loro contributi: «per il metodo educativo che vede il bambino al centro», «per le maestre che sono nel cuore delle nostre bambine», «perché sono tranquilla, so che è un ambiente sereno dove tutto il personale si prende cura delle esigenze di mio figlio», «classi eterogenee, mensa interna e grandi spazi esterni», «credono profondamente in quello che fanno», «per il coinvolgimento delle famiglie». I contributi sono diventati un video-mosaico con le esperienze delle famiglie. E c’è anche chi confessa che, durante le vacanze, ha i bambini che ripetono: «ma quando è che torno nella mia scuola?».


Per informazioni e per prendere appuntamento per visitare la scuola: Scuola dell’Infanzia San Vincenzo de’ Paoli, via Emilia Parmense, tel. 0523.614385 oppure 324.8668217 -

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Pubblicato il 31 gennaio 2025

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