Dopo dieci anni di silenzio, la comunità di Olmo di Bettola ha celebrato con grande gioia il ritorno della Festa della Madonna di Lourdes, un evento che ha unito fede, tradizione e solidarietà. Domenica 10 agosto, la chiesa di San Cristoforo Martire è tornata a essere il cuore pulsante della frazione, grazie all'impegno di un affiatato gruppo di parrocchiani con il supporto di don Federico parroco della frazione bettolese. La giornata è iniziata con messa solenne svoltasi al pomeriggio, seguita da un apericena che ha riscosso un grande successo tra i parrocchiani ed amici giunti da Bettola e da Farini, ma anche dai villeggianti che ogni estate popolano la località bettolese. Tra un po’ di buona musica di sottofondo e qualche chiacchiera, i partecipanti hanno potuto gustare un piatto di specialità locali e trascorrere la sera in compagnia, rafforzando i legami comunitari.
Il ricavato per la manutenzione della chiesa
L'intero ricavato della festa sarà destinato alla parrocchia e verrà utilizzato per il mantenimento dell’attività della chiesa stessa che risale al 1500 e all’interno ha decorazioni che risalgono ai primi del 900. La ripresa di questa tradizione dopo almeno 10 anni è stata accolta con grande entusiasmo, come testimonia il consigliere comunale Alessandro Ferrari presente: “Siamo contenti come amministrazione comunale che è ripresa un’altra festa nelle nostre frazioni e nelle nostre parrocchie, ma soprattutto come cittadino. I miei nonni paterni abitavano ad Olmo e pertanto sono legato sentimentalmente a questa chiesa e a questa comunità”.
A rappresentare tutti i parrocchiani è Manuela Callegari che ci tiene a ringraziare tutti gli organizzatori e i volontari che in ogni modo hanno contribuito, don Federico che ha accolto con entusiasmo la proposta di rifare la festa e ne ha consentito lo svolgimento e il Comune di Bettola per la collaborazione. L'evento ha dimostrato ancora una volta il grande spirito di iniziativa dei volontari e la forza di una comunità che sa unirsi per raggiungere un obiettivo comune, riaccendendo una fiamma che, dopo un decennio, è tornata a splendere più forte che mai. L’appuntamento è dunque per il prossimo anno.
Vacanze a Bedonia per il prefetto del Dicastero per il clero, il cardinale Lazzaro You Heung-sik. 73 anni, coreano, già vescovo della diocesi di Daejeon, in Corea del sud, nell’agosto 2014 ha accolto papa Francesco durante il suo viaggio nel paese. Nel 2021, dopo la rinuncia del cardinale Beniamino Stella, il papa lo ha nominato prefetto del suddetto Dicastero. Il prelato è stato a capo del Comitato per la pace della Conferenza episcopale coreana e ha visitato quattro volte la Corea del Nord. Ma com’è che un cardinale coreano è arrivato a Bedonia? Il tramite tra lui e il rettore del Seminario dove ha soggiornato, monsignor Lino Ferrari, è stato un diacono di Assisi di origine tarsognina, fondatore del movimento “I Servi inutili del Buon Pastore” – approvato dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino –, che lo scorso anno aveva organizzato a Bedonia gli esercizi spirituali del movimento predicati dal cardinale Bassetti. Monsignor You è stato accolto dalla comunità presbiterale che vive lì – sei presbiteri che si occupano delle 30 parrocchie della comunità pastorale di Bedonia, oltre che del Santuario della Madonna di San Marco e del Seminario – e, come testimonia don Lino, si è subito inserito nella vita ordinaria della casa.
Nelle foto: sopra, il cardinale Lazzaro You con don Giuseppe Basini, Giuseppe Conti e il diacono Luca Lucchini; in alto con mons. Lino Ferrari.
Mons.You ha condiviso la vita della Comunità pastorale
“È arrivato con il diacono Luca Lucchini, e da subito si è mostrato cordiale, semplice, sentendosi subito in famiglia con la nostra piccola comunità del Seminario. Ha partecipato con noi alle lodi e ai vespri e ha preso i pasti con noi. Durante il pranzo e la cena addirittura si alzava a raccogliere i piatti. Anche con gli ospiti presenti in Seminario si fermava a conversare. Inoltre abbiamo potuto notare la sua profonda devozione a Maria santissima”. Il cardinale ha accolto volentieri le proposte di presiedere la messa solenne nella festività dell’Assunta, nel parco del Seminario, e poi di celebrare una santa messa sul monte Penna. “Da tempo era in programma, il 16 agosto, questa celebrazione per inaugurare una targa a ricordo dei caduti della Brigata Monte Penna, abbiamo approfittato della sua presenza. Ci ha raggiunti anche il vescovo Adriano che è salito sul Pennino per benedire la lapide. Monsignor You ha visitato anche Bardi dove ci attendeva il vicario generale don Giuseppe Basini. Il cardinale ha apprezzato molto la visita al castello, guidata dal direttore del Centro studi Giuseppe Conti. C’è stata anche l’occasione di vedere la pala del Parmigianino e di andare a salutare don Luigi Pini in canonica”. Mons.You, oltre che del clero, si occupa della preparazione al sacerdozio, dei seminari e della pastorale vocazionale. Di lui ha colpito la fede e l’invito rivolto alla gente a riconoscere gli aspetti positivi della vita e a portare gioia agli altri. Continua mons. Ferrari: “Più volte ha ripetuto il desiderio che tutti i sacerdoti siano felici. Mi ha detto: «Se un sacerdote non è felice lo sento come colpa mia». Ci ha raccontato che quando papa Francesco gli ha affidato questo incarico, mentre era in Corea, gli ha detto: «Ho pensato a te perché ho visto che vuoi bene ai tuoi sacerdoti». You gli ha proposto di tenere in Corea la prossima Giornata mondiale della gioventù”.
Nella foto, la celebrazione eucaristica del 16 agosto a “La Nave” del monte Penna: presente anche il vescovo Cevolotto.
Il Seminario, una struttura storica
La Comunità pastorale di Bedonia comprende tre Comuni e 30 parrocchie, alcune piccolissime. D’estate si ripopolano anche i piccoli centri in alta montagna. Ogni comunità ha un presbitero come particolare punto di riferimento, anche se poi i confratelli tra loro si aiutano. Don Attilio Defendenti è parroco di Bedonia e vicario foraneo. In Seminario abitano don Domenico Accorsini, parroco di Carniglia, Caneso e Montarsiccio; don Bruno Cardinali di Scopolo, Masanti e Tasola; don Stefano Segalini dell’alta Valceno e don Ernest Mafuala Mafuala dell’alta Val Taro. Don Piero Lezoli svolge il suo servizio pastorale soprattutto a Compiano e ad Albareto. Mons. Lino Ferrari è rettore del santuario e del seminario e moderatore della comunità pastorale. Il Seminario di Bedonia ospita un centro di documentazione sull’emigrazione e un planetario, inoltre è sede di alcune raccolte museali. Ospita anche convegni culturali, esercizi spirituali, iniziative diocesane per sacerdoti, diaconi, insegnanti di religione, e offre soggiorni a gruppi parrocchiali, famiglie, singoli, gruppi sportivi e gruppi musicali. “Oltre alla struttura storica abbiamo una casa con 47 posti letto e un ostello con 24 posti. Non da ultimo offriamo una buona cucina” conclude il rettore.
Anche quest'anno a Ciregna e Metteglia - tra il Comune di Ferriere e quello di Corte Brugnatella - sono terminati i 10 campi scout che hanno allietato l'estate dei nostri monti. Sono quindici gli anni di ospitalità scout (l’iniziativa partì nel 2011), otto i prati predisposti per i campi scout, 151 i gruppi che hanno piantato le loro tende qui, provenienti da un po' tutto il Nord Italia (Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Liguria e Piemonte) e dal Belgio. Si parla di 7mila ragazzi e ragazze che hanno soggiornato in questi anni. A loro vanno poi sommate le 550 presenze del grande Campo di Zona dell'Agesci Piacenza, che nell'agosto 2012 portò a Castelvetto l'intero scoutismo E/G piacentino.
E tutto questo tra Ciregna, Metteglia e Castelvetto. “Quando si parla di 'Aree Interne' - interviene don Ezio Molinari, parroco a Ciregna e Metteglia, che si occupa dell’iniziativa - la parrocchia di Metteglia-Ciregna potrebbe esserne l'esempio più tipico. Due frazioni in due valli diverse, Trebbia-Aveto e Nure, tutte e due alla fine della strada, due cul-de-sac, quindi senza alcun traffico di passaggio. Con un'altitudine tra i 1000 e i 1200 metri, e dove i servizi sono tutti lontanissimi (per la farmacia o per il giornale bisogna fare almeno 12-15 chilometri, e per la città ce ne vogliono 70). Ormai da anni sono praticamente a zero residenti fissi per 11 mesi su 12, eppure sono comunque riuscite a creare questa bellissima rete di ospitalità e a dar vita a tante altre cose. Per dire che cos'è la nostra montagna anche quando sembra esser finita”.
Don Ezio però svela una novità per l’anno prossimo. “Probabilmente a Metteglia-Castelvetto il 2025 sarà l'ultimo di questa bellissima esperienza. Gli anni sono passati, e ci accorgiamo che non abbiamo più le energie necessarie. Dietro a tutta questa attività c'è un impegnativo lavoro (contatti, predisposizione di permessi e documenti, manutenzione e preparazione dei campi e delle loro strutture, controlli della potabilità dell’acqua, e assistenza durante la presenza dei ragazzi, dove sono soprattutto le signore dei paesi a eccellere). A Ciregna, dove le strutture sono più semplici e un po' di energia c'è ancora, l'ospitalità proseguirà sicuramente”.
“Sono stati quindici anni di una storia entusiasmante e bella – riflette il parroco - fatta di tante amicizie e anche di un bel po' di lavoro, a dimostrazione che l'unione fa la forza. Grazie all'aiuto della Regione, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, del Consorzio di Bonifica, di Iren, dell'Università Cattolica e di tanti altri amici, ma soprattutto grazie all'impegno degli abitanti, sono state create captazioni di sorgenti, costruite fontane, posate tubazioni di acquedotto, costruite stazioni per Wc e bagni, sistemate e liberate strade, posizionati cartelli stradali, puliti prati, realizzati recinti, adattati bracieri, predisposti luoghi per i frigoriferi e dispense. E così le estati sono state popolate dal canto, dai giochi dalla vivacità e dai sorrisi dei ragazzi, dai loro fuochi che hanno punteggiato le notti, e dalle squadriglie che, passando nei paesi, si incontrano lungo le strade, stracariche dei loro zaini”.
Fino al 27 agosto in dodici località del territorio piacentino sarà operativo un punto mobile attrezzato per acquistare o rinnovare gli abbonamenti al trasporto pubblico: prima tappa a Rottofreno-San Nicolò (lunedì 18 agosto), poi si prosegue a Rivergaro, Podenzano, San Giorgio Piacentino, Castell’Arquato, Pianello Val Tidone, Agazzano, Bettola, Cadeo, Pontenure, Cortemaggiore e Monticelli d’Ongina. I nuovi abbonati, grazie ad una speciale promozione, risparmiano i 5 euro di costo di emissione della card.
Anche quest’anno, nei mesi di agosto e settembre, Seta allestirà una biglietteria mobile che sarà operativa in oltre 35 località dei bacini provinciali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con le rispettive Amministrazioni comunali interessate, ed è finalizzata ad offrire un utile servizio ai tanti utenti che risiedono al di fuori dei capoluoghi o delle località in cui è presente una biglietteria in sede fissa. Grazie a questo servizio, vecchi e nuovi abbonati potranno acquistare o rinnovare la propria tessera con comodità, senza doversi necessariamente recare presso le biglietterie centrali. Per i nuovi clienti, poi, c’è una convenienza ulteriore: acquistando un abbonamento annuale presso la biglietteria mobile Seta si risparmiano i 5 euro di costo della tessera, grazie ad una speciale promozione attivata dall’azienda.
Nel territorio piacentino il punto mobile attrezzato di Seta dove acquistare o rinnovare gli abbonamenti al trasporto pubblico sarà operativo a partire da lunedì 18 agosto a Rottofreno-San Nicolò (Piazzale Barca), dalle ore 9,30 alle 13 e dalle ore 14 alle 17. Si prosegue martedì 19 agosto a Rivergaro (in Piazza della Pesa dalle ore 9,30 alle 13) e Podenzano (in Piazza Nuova dalle 14,30 alle 17,30). Mercoledì 20 agosto la biglietteria mobile Seta sarà presente a San Giorgio Piacentino (Piazza Marconi, dalle ore 9,30 alle ore 13), mentre nel pomeriggio dalle ore 14,30 alle ore 17,30 si sposterà in Piazza XX Settembre a Carpaneto. Giovedì 21 agosto farà tappa a Castell’Arquato (Piazza San Carlo), venerdì 22 agosto a Pianello Val Tidone (Largo Dal Verme), sabato 23 agosto ad Agazzano (Piazza Europa) e lunedì 25 agosto a Bettola (Piazza Colombo): in tutte queste località l’orario di esercizio sarà dalle ore 9,30 alle 13 e dalle ore 14 alle 17. Martedì 26 agosto il punto mobile Seta farà tappa in mattinata a Cadeo (via Emilia 149) dalle ore 9,30 alle 13; nel pomeriggio sarà a Pontenure (Piazza Re Amato) dalle ore 14,30 alle 17,30. Le ultime due tappe in territorio piacentino sono previste per mercoledì 27 agosto: al mattino, dalle ore 9,30 alle 13 a Cortemaggiore (Piazza Patrioti); nel pomeriggio, dalle ore 14,30 alle 17,30 a Monticelli d’Ongina (Via Martiri della Libertà).
Presso la biglietteria mobile Seta sarà possibile acquistare o ricaricare gli abbonamenti ordinari annuali per il servizio di trasporto pubblico, con rilascio immediato delle tessere di nuova emissione grazie ad una postazione informatica dotata di computer e stampanti. Il pagamento potrà avvenire esclusivamente mediante carte bancarie (bancomat o carte di credito). Chi deve sottoscrivere un abbonamento Seta per la prima volta deve portare con sè una fototessera recente, il codice fiscale ed un documento di identità (per i minorenni è sufficiente il documento del genitore o tutore legale). Chi invece è già titolare di un abbonamento Seta e deve solo rinnovarlo deve portare con sè la tessera già in suo possesso. Per ulteriori informazioni sui costi degli abbonamenti e sulle modalità di acquisto/pagamento è possibile consultare il sito internet www.setaweb.it oppure contattare il servizio di informazioni telefoniche di Seta al numero 840 000 216. E’ disponibile anche un servizio informazioni via WhatsApp, accessibile gratuitamente al numero 334 2194058.
Come si può assicurare un’assistenza continua rispettando la privacy e, nello stesso tempo, accompagnando gli ospiti in un percorso di autonomia in totale sicurezza? Una risposta l’hanno trovata alla Gasparini di Pieve Dugliara di Rivergaro: la casa di riposo accoglie sedici persone nella Comunità Alloggio per adulti “Piuma”, un’esperienza consolidata negli anni attivata in collaborazione con il Dipartimento di Salute mentale e delle Dipendenze patologiche dell’Azienda USL di Piacenza. Si tratta del progetto “Insieme per il Benessere: l'Intelligenza Artificiale - per migliorare l’assistenza nell’esperienza di parziale Co-housing”, presentato nei mesi scorsi alla Fondazione di Piacenza e Vigevano per ottenere un sostegno finanziario e accolto, nell’ambito della seconda sessione erogativa, con un adeguato contributo. Un intervento che migliora l’assistenza durante le ore prive di operatori e, grazie a un sistema ad hoc, monitora il benessere dei residenti tramite sensori, rilevando anomalie comportamentali e sanitarie. Chatbot vocali e brevi inserti video offrono supporto emotivo e promemoria per le attività. L'AI garantisce privacy, analizza dati in tempo reale e allerta un intervento tempestivo degli operatori in caso di necessità. «La telemedicina, e i supporti che la tecnologia fornisce, possono venire in aiuto agli operatori e agli utenti e rappresentare un’opportunità di accesso alle cure che non sostituisce le prestazioni tradizionali, ma le integra potenziandone l’efficacia - sottolinea il presidente Roberto Reggi -. Come Fondazione siamo particolarmente attenti a ogni forma di assistenza e cura innovative, utili alla comunità: esperienze di telemedicina che abbiamo finanziato stanno avendo effetti particolarmente positivi tra la popolazione anziana, e sono certo che anche in questo caso, declinate su un'altra tipologia di utenza fragile, potranno dare risultati importanti». Il progetto che verrà realizzato alla Comunità alloggio di Pieve Dugliara garantirà sicurezza, autonomia e benessere degli ospiti con disturbi psichiatrici.
«È un intervento che ha diverse ricadute positive - sottolinea il presidente Filippo Gasparini -. Anzitutto ci consentirà di migliorare l’assistenza con un sistema innovativo che ci pone all’avanguardia. Piuma è un servizio che abbiamo consolidato negli anni e di cui siamo orgogliosi, anche per la sua capacità di contribuire ad alleviare una richiesta che è in continuo aumento e alla quale l’Azienda Usl cerca di far fronte. Da parte nostra, stiamo organizzando l’avvio di una nuova struttura d’accoglienza che possa consentire di realizzare un co-housing vero e proprio. Esiste già un progetto che prevede il recupero e l’adeguamento funzionale di un edificio esistente: gli ospiti avranno a disposizione dei mini appartamenti e sarà implementato il loro percorso verso l’autonomia. Si libereranno anche nuovi posti per la casa di riposo, consentendo di mitigare la carenza di spazi che oggi può costringere chi presenta le domande a entrare in lista d’attesa».
Molteplici i benefici
Attualmente la Gasparini ospita e assiste un centinaio di persone anziane non autosufficienti di livello lieve e medio-grave, e in regime di semi-residenzialità presso un Centro Diurno. La sezione Piuma ha ospiti adulti segnalati dal Dipartimento di salute mentale, che hanno a disposizione una stanza, usufruiscono dei servizi e degli spazi comuni della casa di riposo e sono seguiti da personale specializzato che organizza attività e terapie. La nuova tecnologia, la cui applicazione viene seguita dal direttore della Gasparini Paolo Favari - che sta coordinando anche il progetto per la creazione della nuova struttura di co-housing - consente un monitoraggio continuo e non invasivo: non ci sono telecamere, ma sensori e dispositivi indossabili per rilevare in tempo reale parametri, comportamenti anomali e situazioni di rischio. Con un supporto personalizzato, tramite chatbot (il software che simula ed elabora le conversazioni) si consente agli utenti di interagire con i dispositivi digitali come se stessero comunicando con una persona reale. I vocali basati su IA per fornire supporto emotivo, promemoria per attività quotidiane (ad esempio l’assunzione di terapia) e gestione di richieste, favoriscono l'indipendenza. Il sistema consentirà anche agli operatori la raccolta e l’analisi dei dati comportamentali e sanitari per identificare pattern, prevenire crisi e personalizzare i piani di assistenza. I benefici attesi sono molteplici: il monitoraggio continuo rileva tempestivamente situazioni di rischio, anche nelle ore notturne, quando il personale non è in servizio per l’assistenza. La rilevazione della necessità consentirà l’immediato intervento da parte degli operatori della casa di riposo che sono in servizio per gli anziani. Inoltre, i chatbot supportano gli ospiti in attività quotidiane e favoriscono indipendenza e autostima e, nello stesso tempo, l’AI riduce il carico sugli operatori, permettendo loro di concentrarsi su interventi complessi migliorando l’efficienza delle prestazioni.
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