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Dieci campi scout nell’estate 2025 tra Ciregna e Metteglia

 

Campi scout don Ezio 

Anche quest'anno a Ciregna e Metteglia - tra il Comune di Ferriere e quello di Corte Brugnatella - sono terminati i 10 campi scout che hanno allietato l'estate dei nostri monti. Sono quindici gli anni di ospitalità scout (l’iniziativa partì nel 2011), otto i prati predisposti per i campi scout, 151 i gruppi che hanno piantato le loro tende qui, provenienti da un po' tutto il Nord Italia (Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Liguria e Piemonte) e dal Belgio. Si parla di 7mila ragazzi e ragazze che hanno soggiornato in questi anni. A loro vanno poi sommate le 550 presenze del grande Campo di Zona dell'Agesci Piacenza, che nell'agosto 2012 portò a Castelvetto l'intero scoutismo E/G piacentino.

E tutto questo tra Ciregna, Metteglia e Castelvetto. “Quando si parla di 'Aree Interne' - interviene don Ezio Molinari, parroco a Ciregna e Metteglia, che si occupa dell’iniziativa - la parrocchia di Metteglia-Ciregna potrebbe esserne l'esempio più tipico. Due frazioni in due valli diverse, Trebbia-Aveto e Nure, tutte e due alla fine della strada, due cul-de-sac, quindi senza alcun traffico di passaggio. Con un'altitudine tra i 1000 e i 1200 metri, e dove i servizi sono tutti lontanissimi (per la farmacia o per il giornale bisogna fare almeno 12-15 chilometri, e per la città ce ne vogliono 70). Ormai da anni sono praticamente a zero residenti fissi per 11 mesi su 12, eppure sono comunque riuscite a creare questa bellissima rete di ospitalità e a dar vita a tante altre cose. Per dire che cos'è la nostra montagna anche quando sembra esser finita”.

Don Ezio però svela una novità per l’anno prossimo. “Probabilmente a Metteglia-Castelvetto il 2025 sarà l'ultimo di questa bellissima esperienza. Gli anni sono passati, e ci accorgiamo che non abbiamo più le energie necessarie. Dietro a tutta questa attività c'è un impegnativo lavoro (contatti, predisposizione di permessi e documenti, manutenzione e preparazione dei campi e delle loro strutture, controlli della potabilità dell’acqua, e assistenza durante la presenza dei ragazzi, dove sono soprattutto le signore dei paesi a eccellere). A Ciregna, dove le strutture sono più semplici e un po' di energia c'è ancora, l'ospitalità proseguirà sicuramente”.

“Sono stati quindici anni di una storia entusiasmante e bella – riflette il parroco - fatta di tante amicizie e anche di un bel po' di lavoro, a dimostrazione che l'unione fa la forza. Grazie all'aiuto della Regione, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, del Consorzio di Bonifica, di Iren, dell'Università Cattolica e di tanti altri amici, ma soprattutto grazie all'impegno degli abitanti, sono state create captazioni di sorgenti, costruite fontane, posate tubazioni di acquedotto, costruite stazioni per Wc e bagni, sistemate e liberate strade, posizionati cartelli stradali, puliti prati, realizzati recinti, adattati bracieri, predisposti luoghi per i frigoriferi e dispense. E così le estati sono state popolate dal canto, dai giochi dalla vivacità e dai sorrisi dei ragazzi, dai loro fuochi che hanno punteggiato le notti, e dalle squadriglie che, passando nei paesi, si incontrano lungo le strade, stracariche dei loro zaini”.

Pubblicato il 20 agosto 2025

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