A Gragnano nell'anniversario della strage di Capaci è stato inaugurato in biblioteca lo scaffale della legalità. In bella vista l'immagine illustrata di Peppino Impastato a cui lo scaffale è stato dedicato.
L'iniziativa che vuol ricordare chi ha fatto della lotta alla mafia e alla criminalità organizzata lo scopo della propria vita e soprattutto vuol richiamare le coscienze sull'importanza del rispetto delle regole e sull'impegno civico, nasce dalla collaborazione di tanti: il Comune, la Biblioteca, il Consiglio comunale dei ragazzi, il centro aggregativo giovanile "Quasi C'entro", e gli studenti delle superiori Emma Tassara autrice dell'illustrazione di Impastato, Annachiara Emeri, Pietro Sogni e Emma Bracchi autori di trailers dedicati. Luigi Gazzola autore di testi sulla presenza mafiosa nel piacentino è stato l'ospite d'onore. Tornerà per presentare il suo nuovo libro. Presenti anche insegnanti, cittadini e Anpi della Val Luretta. La giornata si concluderà con la proiezione, presso il Centro Culturale, del film "I cento passi”.
Coro Marketing ha dedicato il proprio tempo alla salvaguardia del patrimonio naturale locale attraverso l’iniziativa di volontariato aziendale “RipuliAmo il Trebbia” tenutasi presso l’argine di Calendasco.I collaboratori, solitamente impegnati in attività di loyalty marketing, si sono cimentati questa volta nella raccolta rifiuti. Divisi in tre squadre, dietro la supervisione del partner organizzativo Airbank, hanno scandagliato il lungo argine recuperando e smaltendo 310 chili di rifiuti. La giornata di volontariato aziendale è stata pensata anche per favorire la collaborazione e la creazione di legami tra i collaboratori, rafforzando il senso di appartenenza, favorendo l'inclusione e la partecipazione di persone di diverse età e background. Coro Marketing ha donato inoltre 6 isole ecologiche alla scuola primaria “Istituto Comprensivo Gandhi” di San Nicolò, in accordo con il comune.
“È un orgoglio come azienda dare vita ad un progetto per il benessere e la sostenibilità del territorio locale. Coro Marketing ha sempre fatto del volontariato un elemento centrale della propria attività, in linea con il Manifesto di Sostenibilità. Per la tutela degli ecosistemi è di grande importanza il ruolo e delle imprese, a partire da quelle radicate sul territorio. Lo è per quanto riguarda la responsabilità sociale e, soprattutto, per la creazione di comunità sensibili ai temi della conservazione della natura. In questo senso il volontariato aziendale costituisce un importante momento di partecipazione e condivisione dei valori relativi alla protezione della biodiversità”, commenta Corrado Marchetti, Ad di Coro Marketing. Coro Marketing ha varato nel 2021 il proprio “Manifesto di Sostenibilità”; un piano di cinque anni redatto sui seguenti dieci obiettivi da perseguire: 1) Riduzione dell’impatto ambientale su prodotti, imballi, materiale di comunicazione. 2) Attenzione green nel day-by-day lavorativo. 3) Miglioramento delle politiche del lavoro. 4) Valorizzazione dei Fornitori visti come interlocutori preziosi. 5) Sviluppo di relazioni trasparenti con i Clienti. 6) Impegno a strutturare ogni concept promozionale con attività collaterali di sostenibilità. 7) Sviluppo delle attività di fundraising e delle proposition di green loyalty. 8) Coerente e continuativa attività di beneficenza. 9) Continuativo sostegno al territorio. 10) Redazione del Bilancio sostenibile. Per poter implementare tutto questo è stata creata una struttura aziendale che presidia questo processo monitorandone anche la performance.
Lunedì 19 maggio la Casa del Fanciullo ha vissuto un momento molto emozionante andando ad inaugurare la sua “FATTORIA A 6 ZAMPE” alla presenza del questore Ivo Morelli, dei bambini con i loro genitori, i ragazzi del Centro Educativo Tandem che hanno animato i giochi per i più piccoli, i volontari. Dopo una breve presentazione del progetto, i saluti istituzionali del Questore e dei rappresentanti del Rotary e la benedizione di frate Franco e i canti del coro dei bambini della scuola tra cui il pezzo vincitore al concorso internazionale di Fano da cui erano appena tornati; i presenti hanno avuto la possibilità di conversare con il dott. Fina, medico veterinario esperto in comportamento animali e in I.A.A. (interventi assistiti con animali), la dott.ssa Ballestrazzi educatrice cinofila e coadiutrice in I.A.A., conoscere grazie ad Alberto e Vittoria le caratteristiche delle galline di razza Moroseta, scoprire grazie a Margherita le pecore nane d’ouessant, accarezzare un bellissimo pony grazie all’amico Pietro, nella foto sotto.
Una fattoria pedagogica
La fattoria pedagogica sarà attiva da luglio e sarà un nuovo spazio educativo della Casa del Fanciullo un luogo per educare alla natura, all’inclusione e al rispetto, con laboratori esperienziali e animali. La fattoria sarà un luogo in cui bambini e ragazzi potranno imparare a conoscere la natura e gli animali attraverso esperienze immersive, laboratori interdisciplinari e interventi assistiti. Un progetto che unisce benessere, educazione e cura in un contesto unico. “La nostra missione è da sempre quella di educare attraverso l’esperienza, il contatto diretto, la relazione - spiega Maria Scagnelli, presidente della Casa del Fanciullo -. Con la “Fattoria a 6 zampe” vogliamo offrire uno spazio in cui i più piccoli, e non solo, possano prendersi cura, comprendere e crescere insieme alla natura e agli animali”. Nata dall’esperienza maturata negli anni con l’outdoor education e gli interventi assistiti con gli animali (IAA), la fattoria diventa oggi un luogo stabile e accessibile in cui proporre percorsi didattici individualizzati, di gruppo o per scuole, secondo l’approccio One Health, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. I bambini hanno bisogno di toccare con mano, di sporcarsi le mani, di sentire il respiro degli animali. È in questo legame concreto che nasce l’empatia, il rispetto, l’apprendimento vero”, aggiunge Scagnelli.
Il motore di questo progetto è stato il Rotary gruppo piacentino Distretto 2050, hanno condiviso la giornata Domenico Compagnini in rappresentanza del Rotary Cortemaggiore Pallavicino, Tiziana Meneghelli Assistente del Governatore Massimiliano Pini per il Gruppo Rotary Piacentino, Luigi Swich Past President del Rotary Piacenza, Corrado Pati del Rotary Fiorenzuola e Claudio Mazzari Presidente del Rotary Fiorenzuola, Lorenzo Pancini Past President del Rotaract Piacenza, Maria Scagnelli ha sottolineato anche l’onore di vedere tutte le sezioni del Rotary unite su unico progetto, felice che la Casa del Fanciullo riesca sempre ad essere un punto d’incontro e condivisione. La Casa del Fanciullo fa parte della storia di Piacenza ma anche del futuro perché i minori sono il futuro di tutti e l’unico modo per aiutarli è stare accanto a loro, leggere i bisogni emergenti, offrire servizi che li aiutano a stare bene con se stessi e con gli altri.
Nelle foto, vari momenti dell'inaugurazione alla Caa del Fanciullo della “Fattoria a 6 zampe”.
“Esperienza unica che ha riempito i nostri cuori e le nostre anime e che non dimenticheremo mai. A Cascia siamo stati accolti come fossimo a casa, in famiglia, e tutto questo ha reso ancora più intensa la nostra partecipazione alle celebrazioni in onore di Santa Rita come rappresentanti di tutta la comunità di Piacenza, città che quest’anno si onora del gemellaggio proprio con Cascia. Un gemellaggio di fede, nel nome di Rita e dei valori universali di pace e perdono che proprio lei rappresenta da secoli come nessun’altra santa al mondo, ma anche un gemellaggio laico di semplice amicizia, di vicinanza umana, di condivisione”.
E’ il primo commento della sindaca Katia Tarasconi al termine della spettacolare benedizione delle rose avvenuta nella tarda mattinata di oggi di fronte alla Basilica di Santa Rita, a Cascia, provincia di Perugia, per mano del cardinale Baldassarre Reina di fronte a una folla di fedeli e pellegrini arrivati da ogni parte d’Italia, d’Europa e del mondo. Con lui, a benedire le migliaia di rose rosse alzate al cielo, c’era il vescovo della Diocesi di Spoleto-Norcia Renato Boccardo, c’era Padre Giustino Casciano, rettore della Basilica di Santa Rita, e c’era anche don Giuseppe Basini, vicario del vescovo di Piacenza e Bobbio. Era presente anche padre Jarbson Batista, rettore del Santuario di Santa Rita a Piacenza: è lui che, dopo essersi confrontato con la sindaca Tarasconi, ha promosso la richiesta di riconoscimento formale del santuario cittadino come luogo di devozione ufficiale e ha avviato l’iter per il gemellaggio di quest’anno.
Un momento davvero suggestivo e potente, quello di oggi, arrivato al termine della messa solenne celebrata dallo stesso cardinal Reina, il quale ha da poco ricevuto da Papa Leone XIV l’importante nomina a gran cancelliere del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia.
E oggi, a Cascia, di sposi e di famiglie ce n’erano davvero tantissime. A sottolinearlo poco fa - mentre di fronte a loro, nelle vie del borgo antico, sfilavano orgogliosamente uomini, donne e bambini in abiti medievali - sono state le assessore di Piacenza Nicoletta Corvi e Adriana Fantini che, con la sindaca Tarasconi, formavano la delegazione comunale piacentina tutta al femminile. “E’ emozionante - hanno detto - vedere arrivare qui, in una cittadina lontana da tutto, in mezzo alla splendide montagne dell’Umbria, così tante persone di ogni età e di ogni Paese del pianeta, anche oltreoceano. Qui si respira una fede autentica e fortissima ma sempre composta, senza eccessi. E’ davvero bello esserci”.
Tra le tante autorità che hanno partecipato alle celebrazioni ritiane - che si sono svolte a partire dalla serata di martedì 20 maggio con la straordinaria salita notturna allo “Scoglio” di Roccaporena, frazione di Cascia in cui è nata Santa Rita -, era presente anche Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria e già sindaca di Assisi, ed erano presenti sindaci e assessori di oltre venti comuni umbri.
Oggi, dunque, giornata clou in memoria della morte di Santa Rita avvenuta il 22 maggio del 1457, con il corteo storico che si è sviluppato nelle vie di Cascia fino al Santuario dedicato alla santa e durante il quale sono state ripercorse le varie fasi della sua vita. Il gonfalone di Piacenza, città gemellata, era in testa al corteo che ha fatto ingresso nella piazza della basilica, gremita in ogni angolo.
Ieri, invece, giornata particolarmente intensa per la delegazione istituzionale piacentina guidata dalla sindaca Tarasconi. In mattinata si è tenuta la firma ufficiale del gemellaggio all’interno di Palazzo Frenfanelli, sede del Comune di Cascia, alla presenza del sindaco della cittadina umbra, Mario De Carolis, del vicesindaco Marco Emili e di Luisa Di Curzio, presidente del Consiglio comunale casciano. La firma è stata l’occasione per riaprire la sede comunale dopo una lunga e complessa serie di lavori di consolidamento a nove anni di distanza dal devastante terremoto che nel 2016 ha colpito il centro Italia.
Nelle stessa giornata Katia Tarasconi, in qualità di sindaca della città gemellata, ha avuto l’opportunità, particolarmente toccante, di posare un mazzo di rose all’interno della stanza - chiusa al grande pubblico - in cui sono conservate le spoglie perfettamente conservate di Santa Rita. Ad accogliere la prima cittadina è stata suor Maria Grazia Cossu, priora del Monastero di Santa Rita, con cui la sindaca si è trattenuta a lungo.
La serata di mercoledì 21 è stata cruciale per tantissimi pellegrini in visita a Cascia e in particolare per la delegazione piacentina: la tradizionale e suggestiva fiaccolata che si snoda per la cittadina umbra, con sbandieratori e “tamburini”, è culminata con l’accensione del tripode votivo di fronte alla Basilica di Santa Rita da parte della sindaca Tarasconi alla quale, poco prima, era stata consegnata la “Fiaccola della Pace e del Perdono” da parte di Thomas Sassi, classe 2007, campione piacentino di judo, promessa della Nazionale, medaglia di bronzo ai mondiali dello scorso anno in Perù e oggi considerato il numero uno nella categoria under 21. Una grande emozione anche per lui che, a soli 17 anni, è stato accolto dall’applauso di migliaia di persone riunite in piazza.
Nelle foto, momenti della festa a Cascia: in alto, la delegazione piacentina con il vicario generale don Giuseppe Basini, il sindaco Katia Tarasconi e padre Jarbson Batista, rettore del Santuario di Santa Rita a Piacenza.
Si è svolta nei giorni scorsi una riunione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, presieduta dal prefetto Paolo Ponta, che aveva all’ordine del giorno l’aggiornamento del piano territoriale per gli interventi per la gestione del fenomeno migratorio nella Provincia di Piacenza, predisposto con il supporto dell’Istituto psicoanalitico per le ricerche sociali. All’incontro hanno partecipato il dirigente dell’ufficio immigrazione della Questura, unitamente ai rappresentanti del Comune di Piacenza, della direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate, della Camera di Commercio dell’Emilia, Acer, Confedilizia, Confindustria, Confagricoltura, Coldiretti, Anpas, Croce Rossa e della Cisl. In apertura della riunione il Prefetto ha presentato al tavolo il nuovo dirigente dell’Area III-Tutela dei Diritti Civili, Cittadinanza e Immigrazione della Prefettura, viceprefetto aggiunto Francesca Filice Vaccari, evidenziando le importanti statistiche relative alla presenza di cittadini stranieri nel territorio piacentino. Al 1° gennaio 2025, secondo i dati provvisori Istat, nella provincia di Piacenza gli stranieri residenti erano complessivamente 42.840, corrispondenti al 14,9% della popolazione residente sul territorio: una percentuale decisamente superiore rispetto a quella nazionale (9,2%) e, sia pur con minore intensità, a quella regionale (12,8%). I cittadini non comunitari rappresentano il 79,3% degli stranieri residenti e dunque la loro incidenza risulta superiore a quanto si verifica in Emilia Romagna (78%) e nel resto del Paese (73,5%). La comunità rumena è in assoluto la più numerosa (7.063 individui pari al 16,6% del totale), seguita da quella albanese (5.065, 11,9%) e marocchina (3.952, 9,3%). I titolari di permesso di soggiorno sono oltre 28mila. La proporzione di titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo, pari al 60,4%, è lievemente superiore a quella che si rileva a livello nazionale (59,3%) e leggermente inferiore a quella regionale (61,8%). La percentuale di minori - che può essere considerata indicativa sia del grado di integrazione e di potenziale “stabilità” degli immigrati, sia della diffusione di bisogni e necessità di servizi specifici a loro dedicati - è del 21,8%, dato anch’esso superiore ai corrispondenti valori regionale (20,1%) e nazionale (19,6%).
Realtà imprenditoriali guidate da stranieri
A testimonianza della sempre maggiore progressiva integrazione dei cittadini stranieri nel tessuto economico-sociale della Provincia è stato evidenziato il dato relativo alle realtà imprenditoriali guidate da cittadini stranieri, salite nel primo trimestre 2025 a 4031 unità, con un aumento del 4,7%, pari al 15,8% del totale. I settori maggiormente interessati sono l’edilizia e il commercio. L’aggiornamento è stato realizzato sulla base degli elementi informativi e conoscitivi relativi al sistema e ai percorsi di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri nel contesto territoriale della provincia di Piacenza, intervenuti negli ultimi due anni. Il Piano, nella sua versione aggiornata, vuole essere uno strumento di orientamento e una guida a supporto del lavoro della Prefettura e del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione allo scopo di contribuire a pianificare i progetti e le azioni della attuale stagione di programmazione europea per la gestione del fenomeno migratorio e del sistema di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio.
Possibili soluzioni
Il Piano è articolato nelle seguenti sezioni: analisi di contesto, che illustra, con dati aggiornati, la situazione generale e gli andamenti nel tempo della presenza e composizione dei cittadini stranieri nella provincia, con una particolare attenzione ai principali fenomeni emergenti e alle specificità della situazione territoriale; analisi dei fabbisogni di accoglienza e integrazione e possibili soluzioni, ovvero degli interventi che potrebbero essere attivati e perseguiti e delle modalità operative e gestionali per garantire approcci integrati. Tale sezione è stata integrata sulla base dei contributi offerti dai soggetti che compongono la rete di intervento sui fenomeni migratori e da un’analisi della documentazione disponibile. Nello specifico la questione abitativa continua a rappresentare un problema prioritario sul territorio provinciale soprattutto per i numerosi lavoratori precari e per chi intraprende il percorso di inclusione, uscendo dall’accoglienza straordinaria. Il disagio abitativo è particolarmente evidente nelle aree con più alta concentrazione di cittadini di paesi terzi, e dunque oltre al comune Capoluogo in quello di Castel San Giovanni, con fattori diversificati. Viceversa, è stato segnalato dai partecipanti all’incontro il miglioramento dei servizi, in particolare di quelli offerti dalla locale Questura, dove grazie all’introduzione del sistema “Prenota Facile” si sono notevolmente attenuate le criticità registrate in passato con un abbattimento anche delle tempistiche per i rinnovi dei permessi di soggiorno, ora in linea con la media nazionale.
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