Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Ancora in calo l’export piacentino: -11%

Export Piacenza settembre 

Si attenua l’andamento negativo delle esportazioni piacentine, ma il bilancio di fine giugno resta peggiore di quello registrato nel primo semestre 2024. Dopo il -14,3% registrato a fine marzo, infatti, a chiusura del periodo gennaio-giugno la flessione si è attestata all’11,8%, con un valore di 3,02 miliardi. Il calo vistoso – evidenziato dalle analisi della Camera di commercio dell’Emilia - è influenzato, ovviamente, dal fatto che Piacenza è un polo logistico attraverso il quale transitano anche merci provenienti da altre aree del territorio nazionale destinate alle esportazioni, ma le difficoltà degli scambi trovano un’indiretta conferma anche dall’andamento della produzione manifatturiera locale, che nel primo semestre è scesa del 6,9% in volume e dell’8,1% in valore.
Proprio il manifatturiero, cui è attribuibile la quasi totalità delle esportazioni piacentine, ha trainato la flessione, con un -11,6% che ha portato il valore a 2,99 miliardi. L’unica nota significativamente positiva è giunta dall’industria alimentare che, in netta controtendenza, ha segnato un incremento del’8,6%, portando il valore delle esportazioni a 356 milioni. Con la sola esclusione dell’Africa, che però ferma il valore a 100 milioni, tutti i continenti di destinazione hanno registrato flessioni, con l’Europa (che vale il 74% dell’export di Piacenza) a -9,4% (2,241 miliardi). Nell’ambito del Vecchio Continente, i tre principali Paesi importatori sono risultati in diminuzione: la Francia con -4,8% e 472 milioni), la Germania a -9,3% e 466 milioni) e la Spagna a -14,9%, con un valore di 218 milioni. La flessione ha riguardato anche la Cina, dove le esportazioni provinciali hanno perso il 38,6%, scendendo a 156 milioni, mentre è giunto per certi versi inatteso il dato degli Stati Uniti (quinto Paese nella graduatoria dei maggiori importatori da Piacenza), dove si è registrato un +0,6%.

L’ANALISI DI FILIPPO CELLA

“I dati del primo semestre 2025 – sottolinea il vicepresidente vicario della Camera di commercio dell’Emilia, l’imprenditore piacentino Filippo Cella – ci confermano le criticità che emergono anche dall’analisi di altri valori”. “Tra questi – osserva Cella – il calo della produzione delle piccole e medie imprese manifatturiere, per le quali si sono sicuramente ridotte anche le capacità di investimento nell’ambito della ricerca di nuovi mercati esteri”. “L’aumento dei nuovi contratti che le imprese piacentine intendono attivare nelle prossime settimane – prosegue Cella - ci dicono che questa positiva tendenza non riguarda un’industria che, al contrario, prevede un calo”. “Anche soltanto l’insieme di questi elementi – conclude Cella – ci dice che servono politiche di rilancio per una manifattura che soffre un po’ ovunque in Italia e, contemporaneamente, azioni che consentano di affrontare con tempestività gli elementi negativi che i dazi americani potrebbe ora determinare”.

Pubblicato il 20 settembre 2025

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente