Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

Coldiretti Emilia Romagna raccoglie fondi per gli agricoltori alluvionati

Il conto di Coldiretti 

“Apriamo una raccolta fondi con l’intento di alleviare le sofferenze di chi si trova ad attraversare un momento difficilissimo. I campi sono ancora sott’acqua, le frane hanno devastato il territorio e migliaia di aziende hanno subito danni gravissimi, quando addirittura non sono del tutto sparite. In tutto questo tanti dei nostri soci e le loro famiglie temono ancora per la loro incolumità”. Lo ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli. “Sono sempre più numerose le telefonate di agricoltori e cittadini comuni da tutta Italia che chiedono di potersi rendere utili e sostenere chi ha perso tutto in questa circostanza catastrofica”. “Per questo motivo – ha detto il direttore di Coldiretti Emilia Romagna Marco Allaria Olivieri, delegato confederale di Coldiretti Piacenza – la Federazione Regionale di Coldiretti ha provveduto ad aprire un conto corrente destinato a raccogliere donazioni in aiuto delle popolazioni colpite dalle alluvioni che hanno martoriato il territorio della regione”. Parte dunque l’iniziativa di solidarietà “Salviamo le nostre campagne” grazie alla quale sarà possibile sostenere le aziende agricole colpite con un versamento sull’IBAN IT 55 U 02008 02480 000106765286, intestato a Federazione Regionale Coldiretti Emilia Romagna con causale “Alluvione Emilia-Romagna 2023”.

Pubblicato il 25 maggio 2023

Ascolta l'audio

Mcl Gragnano, raccolti 425 chili di generi alimentari per i bisognosi

gragnano raccolta mcl

Si è svolta nei giorni scorsi l'iniziativa di solidarietà "Dona la spesa", organizzata dalla Coop - Alleanza 3.0 presso il punto vendita di Gragnano, grazie al supporto organizzativo della parrocchia e del circolo Mcl.
Nel corso della giornata si sono alternati circa 25 volontari che oltre dagli enti organizzatori provenivano dal gruppo alpini Gragnano e Agazzano, dalla sezione AVIS locale e dai giovani del progetto JANGENCAR dell'Amministrazione comunale locale.
Alla fine della giornata si sono raccolti 425 kg di generi alimentari non deperibili che a scadenza mensile verranno donate alle famiglie indigenti residenti in Val Luretta, incluse le famiglie ucraine ospitate sul territorio.
L'iniziativa consolidata negli anni trova grande accoglienza tra l'affezionata clientela del punto vendita vista anche la finalità benefica della stessa verso il territorio locale che ha permesso alla stessa di verificare di persona la consegna diretta ai nuclei famigliari indigenti dei prodotti alimentari raccolti nel corso dell'iniziativa. Un grande momento di solidarietà che darà ossigeno a chi a causa della pandemia e della crisi economico - sociale, ha perso il lavoro, la serenità. Un grazie razie quanto donato nell'occasione ogni mese il futuro sembrerà meno incerto e forse più sereno.

Umberto Morelli
Presidente provinciale
e regionale Mcl

Nella foto, alcuni ragazzi volontari impegnati nella raccolta benefica a Gragnano.

Pubblicato il 24 maggio 2023

Ascolta l'audio

La Banca di Piacenza in aiuto all'Emilia Romagna colpita dall'alluvione

alluivione banca piacenza



La Banca di Piacenza ha aperto presso lo sportello della Sede centrale di via Mazzini un conto corrente per raccogliere fondi in favore delle popolazioni colpite dalla terribile alluvione dei giorni scorsi. “Aiutiamo l’Emilia Romagna”, questo il nome del conto da indicare anche come causale del versamento, che potrà essere effettuato (IBAN: IT63L0515612600CC0000045555) rivolgendosi ad ogni sportello della Banca. L’operazione è esente da qualsiasi spesa.
La Banca di Piacenza ha aperto la sottoscrizione con un proprio versamento.

Pubblicato il 24 maggio 2023

Ascolta l'audio

La beatificazione di don Beotti ha avuto eco nel Consiglio comunale a Piacenza

 Salvatore Scafuto

L’annuncio della beatificazione del sacerdote piacentino don Giuseppe Beotti ha avuto eco anche in Consiglio comunale. Papa Francesco ha riconosciuto il martirio: nel luglio 1944 don Beotti offrì la vita per la sua gente di Sidolo di Bardi, nel parmense, durante il grande rastrellamento da parte dei soldati nazisti. Entro la fine del 2023 avrà luogo a Piacenza la beatificazione. L’ultimo sacerdote piacentino a essere stato beatificato è stato papa Gregorio X nel 1713.
“Una bella notizia per tutti quanti noi”, ha dichiarato Salvatore Scafuto, consigliere del Partito Democratico, che in aula a Palazzo Mercanti ha ricordato la figura di don Beotti e la sua vicenda personale. “È un evento molto significativo - ha aggiunto il consigliere -, dopo la canonizzazione del vescovo Giovanni Battista Scalabrini. La beatificazione di don Beotti è un messaggio: «solo vivendo una generosità resa vera, ci si può prendere cura gli uni dagli altri».
Papa Francesco ha detto che la casa parrocchiale di don Beotti era aperta a chiunque avesse bisogno. Il sacerdote piacentino aiutava chi chiedeva l’elemosina, mandava aiuti tramite i chierichetti, senza dire chi mandava il sostegno. Durante gli anni bui della guerra si è impegnato per salvare più persone possibili. Morì facendosi il segno della croce, con il breviario tra le mani”.

Nella foto, Salvatore Scafuto, consigliere comunale.

Pubblicato il 24 maggio 2023

Ascolta l'audio

E' sbocciata la «rosa di San Colombano»

rosacolomabano castello in fiore bobbio

In concomitanza con “Castello in Fiore”, la rassegna di maggio di fiori, colori e sapori che da anni Eliana Ferioli organizza al castello medievale Malaspina Dal Verme di Bobbio, domenica 28 maggio, verrà presentato un mazzo reciso della nuova “Rosa di San Colombano Abate”. La newentry è nata da una proposta del piacentino Cesare Bollani (promotore e consulente turistico, Direttore del Centro Lavanda) e Franco Stalla (titolare dell’azienda di Albenga dedita a sperimentazione e gestione brevetti), appoggiata poi da don Mario Poggi, parroco della Basilica di San Colombano di Bobbio, e infine brevettata. Prodotta dal vivaio Nino Rose di Sanremo è già prenotabile, ma sarà disponibile dalla primavera 2024. Grazie a Colombano e al suo Cammino Europeo la rosa nasce già a vocazione internazionale.

San Colombano e il suo amore verso la natura

E’ una rosa rifiorente dalla primavera all’autunno, profumata, caratterizzata da particolari colori e sfumature: un caldo giallo solare al centro che vira al rosso ai bordi dei petali.
Di San Colombano la rosa richiama immediatamente il forte amore per la natura, connaturato con la sua origine celtica e alimentato dalla sua formazione druidica. Amore così profondo da farlo considerare un ecologo ante litteram, in anticipo su San Francesco (dal 1979 patrono dei cultori dell’ecologia). Tradizione vuole, infatti, che Francesco sia andato a Bobbio a pregare sulla tomba di Colombano, con cui tanto condivideva in spiritualità e identificazione divina nel creato. I missionari colombaniani, in giro per il mondo dalla Casa Madre di Dalgan Park nei pressi di Navan (Repubblica d’Irlanda, località d’origine di Colombano gemellata con Bobbio), vivono da sempre il carisma ambientalistico di Colombano. Impegnati ovunque a formare una coscienza che indirizzi a comportamenti responsabili verso il pianeta hanno dato un contribuito alla “Laudato sì” di papa Francesco.

La genesi della rosa: una fiaba

La genesi della rosa di Colombano ha risvolti quasi fiabeschi. Deriva da un incrocio con un’antica rosa autoctona dell’isola Gallinara, classificata la prima volta da due botanici francesi al seguito di Napoleone. Nell’isola erano insediati monaci colombaniani provenienti dal monastero di Bobbio. La dedicazione al Santo è quindi quasi un ritorno alle origini.

Esiste un altro curioso legame, oltre al nome dell’irlandese Colombano, tra la rosa e l’isola di smeraldo. In particolare con Bangor, la località della contea del Nord Irlanda da cui il Santo prese il largo verso il continente europeo. La catena dorata indossata dai rappresentanti istituzionali della comunità nelle cerimonie ufficiali è composta di tante tessere rappresentanti diverse varietà di rose. E’ in omaggio alla famiglia che ha donato alla comunità il castello di Bangor, ora sede municipale, cui è aggregato il Museo della città e un grande meraviglioso parco. La famiglia era coltivatrice di rose.

Luisa Follini

Pubblicato il 23 maggio 2023

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente