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Pellegrinaggio diocesano a Roma: in Santa Maria Maggiore il primo passaggio della Porta Santa

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Sono 460 i fedeli che il 3 ottobre si sono messi in viaggio per Roma per partecipare al pellegrinaggio giubilare diocesano. Sono famiglie, singole persone, amici, religiose. Altri si aggiungeranno nella giornata di sabato. Con loro il vescovo mons. Adriano Cevolotto e 16 sacerdoti. All’alba della giornata di venerdì 8 pullman sono partiti da quasi tutti i comuni della provincia. La mattinata è trascorsa in preparazione di questa importante esperienza di fede. I pellegrini hanno infatti recitato le Lodi del mattino e il santo rosario.

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Nel primo pomeriggio i fedeli si sono riuniti nella chiesa del Santissimo Redentore a Val Melaina nella capitale dove si è svolta la celebrazione penitenziale presieduta dal vescovo con i sacerdoti presenti. Al termine i pellegrini si sono accostati al sacramento della Confessione.

“Fare verità significa partire dall’amore che Dio ha in noi e per noi – ha detto mons. Cevolotto durante la celebrazione-. Lo sguardo sull’amore di Dio ci permette di trovare fiducia. Ciò che ci giudica è l’amore di Dio e questo giudizio non è per la condanna ma è per la salvezza. Dio chiede di essere amato nel fratello. Questa verità ha la forza di smascherare le nostre ambiguità, di giustificarci accampando diverse ragioni. La prima, forse la più diffusa, è quanto l’altro è meritevole di amore. Questa forse è la grande resistenza che c’è in noi, dimentichi di un amore che ci ha preceduto e ci precede sempre. Ci è chiesto di fare verità anche sulle nostre intenzioni reali, sul nostro desiderio di conversione all’amore – ha continuato-. Oggi, oltre a dare un nome ai nostri sentimenti, ai sentimenti che proviamo verso le persone che ci stanno accanto, dobbiamo domandarci qual è la verità delle nostre azioni. Quanto ci lasciamo dominare dai sentimenti di avversione che gli altri possono suscitare in noi. Possiamo, dobbiamo mettere queste nostre relazioni faticose dentro la relazione costitutiva, quella del Padre. Vi invito in questi giorni, in questo pellegrinaggio, a mettere davanti al Signore nella preghiera quelle persone verso le quali noi non riusciamo a nutrire veri sentimenti di amore, di perdono”.

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Al termine i pellegrini si sono recati nella Basilica papale di Santa Maria Maggiore per il primo passaggio attraverso la Porta Santa. Sono seguite la visita e una preghiera sulla tomba di Papa Francesco che si trova nella navata laterale della basilica tra la Cappella Paolina, che custodisce l’icona della Salus Populi Romani e la Cappella Sforza, in prossimità dell’altare laterale dedicato a San Francesco d’Assisi.

                                                                                                                           Giuseppina Agosti

Nelle foto: dall'alto, i pellegrini arrivano in Santa Maria Maggiore; la messa nella chiesa del Santissimo Redentore e il passaggio attraverso la Porta Santa nella basilica papale.

Pubblicato il 4 ottobre 2025

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