Verso Tor Vergata: per Davide e Beatrice l'annuncio di matrimonio in diretta tv
“Il prossimo anno ci sposiamo”. I piacentini Davide Livelli e Beatrice Boeri hanno annunciato il loro matrimonio in diretta su Tv2000 il 2 agosto nel programma (clicca per rivedere la puntata) dedicato al Giubileo che ha visto protagonisti i giovani piacentini insieme a don Fabio Galeazzi e al prof. Francesco Luppi, responsabili della Pastorale giovanile in diocesi.
Sopra, don Fabio Galeazzi, responsabile in diocesi del Servizio per la Pastorale giovanile vocazionale
in studio a Tv2000. Nella foto in alto, i piacentini Davide Livelli e Beatrice Boeri mentre annunciano
il loro matrimonio nel 2026 nel programma “Giubileo dei giovani” in onda il 2 agosto su Tv2000.
Nel programma condotto da Gennaro Ferrara ed Eugenia Scotti, a poche ore dalla veglia con Leone XIV a Tor Vergata, i giovani della diocesi si sono raccontati nel loro cammino di fede. A esordire è stata Gabriele Fugazzi, seminarista del Collegio Alberoni. Prima di iniziare il percorso verso il sacerdozio, ha lavorato come informatico. Seguire Cristo - sintetizziamo le sue parole - dà la felicità. La decisione sulla mia vocazione non l’ho presa da solo, ma insieme alla comunità cristiana che mi ha accompagnato. Ciò che mi muove è il desiderio di testimoniare Cristo.
Il seminarista piacentino Gabriele Fugazzi durante l'intervista in studio.
In cammino con gli altri
Luca Carioni di Caorso è cresciuto nella casa famiglia avviata dai suoi genitori Mauro e Ludovica nell’ambito della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Siamo arrivati a essere anche 15 o 16 - ha detto -, questa esperienza ci ha insegnato a vivere come fratelli, accogliendo l’altro così com’è. L’incontro con l’altro è sempre una scoperta. La vita di una casa famiglia, mentre condividi la quotidianità, ti costringe a essere te stesso.
Luca Carioni di Caorso.
Accettare la fragilità
Ci accomuna - ha detto Beatrice Boeri - l’incontro che ha cambiato la nostra vita, un incontro che si manifesta nei tanti incontri quotidiani con gli altri, grazie ai quali si sperimenta di non essere da soli.
Il giornalista Alessandro Cirella di Castel San Giovanni.
Alessandro Cirella ha messo a fuoco il rapporto tra l’apostolo Pietro e i giovani del Giubileo: la sua testimonianza ci insegna a essere saldi nella fede. A volte è difficile dire che siamo cristiani, ci sono attorno a noi tanti pregiudizi. Camminando insieme però possiamo ritrovare la gioia della fede per poterla vivere senza vergogna tutti i giorni.
Il prof. Francesco Luppi.
Il mondo - ha spiegato Francesco Luppi - ci spinge a far vedere di noi la parte esteriore, quella in apparenza più bella. Ciò che conta è invece non lasciarsi spaventare dalla propria fragilità. Se la consegniamo veramente a Cristo, grazie al suo amore possiamo sentirci tutti fratelli e affrontare ogni cosa con uno spirito nuovo.
Alice, a sua volta, ha raccontato i tanti incontri di questi giorni con i romani nella capitale: “Ci hanno detto che abbiamo trasmesso loro molto gioia, ci hanno fatto i complimenti per la nostra educazione”.
Il vescovo mons. Adriano Cevolotto durante il suo intervento.
In studio è stato poi proiettato un video del vescovo mons. Adriano Cevolotto. La speranza - ha detto - non abita un cuore isolato, è sempre in frutto di un cammino vissuto insieme.
“Nella vita non si può essere «mezzarecci»”
Con i giovani piacentini in studio è intervenuto don Benedetto Rossi, rettore del santuario casa di Santa Caterina da Siena nella città toscana. Il suo intervento ha messo in luce la ricchezza umana dell’esperienza della fede.
Le ricerche - ha detto - dicono che il 75% dei giovani europei è indifferente alla fede, mentre per il 42% di loro la vita non ha senso, cosa che spiega il sensibile aumento dei suicidi nel Continente. Tanti sono i giovani passati nei giorni scorsi per Siena nel loro viaggio verso Roma. Parlavano e cantavano per Cristo: la loro gioia ci insegna che nella vita non si può essere “mezzarecci”, o si sta da una parte o dall’altra.
L’esperienza cristiana - ha sottolineato il sacerdote - è innanzitutto un rapporto con Dio. Grazie a Lui la vita si trasforma. Come San Paolo e San Pietro, anche noi tocchiamo con mano la nostra fragilità, ma proprio grazie alla fede possiamo dire: “Quando sono debole, è allora sono forte”. Invito i giovani - ha aggiunto - a scrivere queste parole dell’Apostolo sugli stipiti delle loro porte di casa per non dimenticarle mai. Dio ci rialza, il suo perdono ci fa vivere. Se io però sono pieno solo di me stesso, il Vangelo non trova posto dentro di me.
I giovani sono poi ripartiti per Tor Vergata. Durante la trasmissione non è mancato il richiamo alla tavola: “A Piacenza si mangia molto bene”.
I giovani piacentini all'esterno degli studi di Tv2000 a Roma.
Pubblicato il 2 agosto 2025
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