Giubileo dei Giovani, un'esperienza indimenticabile per i ragazzi di Carpaneto
Il Giubileo dei Giovani svoltosi a Roma dal 28 luglio al 5 agosto è stata un'esperienza di fede indimenticabile. I momenti di comunione, le riflessioni, i canti, i silenzi sono ancora ben scolpiti nei cuori e nelle menti dei nostri giovani.
Di seguito le testimoniaza del gruppo dei giovani della parrocchia di Carpaneto.
In noi risuona ancora l'appello del card. Zuppi
Insieme a migliaia di altri giovani da tutto il mondo, anche noi ragazzi della parrocchia di Carpaneto Piacentino siamo partiti alla volta di Roma per partecipare al giubileo dei giovani e vivere un'esperienza che ci ha profondamente motivato nell'essere "pellegrini di speranza". Insieme al gruppo della diocesi di Piacenza-Bobbio, abbiamo vissuto momenti di preghiera, di catechesi e vari incontri che ci hanno donato importanti spunti di riflessione per noi stessi e, soprattutto, nuovi sguardi sulla realtà che ci circonda. Nelle nostre menti risuona ancora l'appello del cardinale Matteo Zuppi “Disarmiamo i nostri cuori per disarmare cuori e mani di un mondo violento, per guarirne le cicatrici, per impedire nuovi conflitti” ascoltato durante l’omelia per la Professione di fede dei giovani italiani in piazza San Pietro e divenuto monito per il futuro che vogliamo costruire. Alcuni dei temi principali che ci hanno accompagnato nel corso della settimana sono stati quelli della scoperta, del riscatto, della misericordia e, naturalmente, della speranza. Attraverso i canti, le preghiere, gli abbracci, i sorrisi e le risate un piccolo angolo della terra è diventato il centro del mondo ricordandoci, come ha detto il nostro Vescovo Adriano, che noi giovani possediamo la "capacità di rendere qualsiasi periferia del mondo il centro della nostra umanità, grazie alla fede". In conclusione, non abbiamo solo vissuto momenti di gioia e condivisione, ma abbiamo anche dato l'avvio a un nuovo inizio: un cammino quotidiano in cui poter avere cura dell'altro e donargli speranza. Uno speciale ringraziamento va al nostro parroco don Roberto, presenza significativa e costante nella nostra esperienza di fede.
I giovani di Carpaneto al Giubileo
A Roma ho visto tanta luce
L'esperienza del Giubileo è stata per me fonte di grande ispirazione per continuare a camminare e a contagiare tutti con la speranza nella vita di ogni giorno. Inoltre, mi ha trasmesso la consapevolezza che nonostante le difficoltà e gli ostacoli del nostro cammino è sempre possibile trovare una strada nuova. Anzi, sono proprio le cadute a essere un punto di partenza per rialzarsi e le fragilità un segno di forza. Come ha detto Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile di Milano e fondatore della comunità Kayrós, durante un incontro di catechesi presso la chiesa di San Filippo Neri "speranza è dolore che non si arrende". Quindi ciò che vorrei è che quel dolore possa generare luce per gli altri e diventare motore per renderci il "sale della Terra" di cui il mondo ha bisogno. A Roma di luce ne ho vista tanta, Gesù ha camminato con tutti noi e ho potuto percepirlo negli sguardi, negli abbracci e nei gesti di cura e amore dei ragazzi intorno a me. In particolare, uno dei momenti più emozionanti è stato durante l'adorazione alla veglia a Tor Vergata perché ho capito che il silenzio di un milione di giovani, provenienti da ogni parte del mondo e uniti nella fede, può fare più rumore di mille parole e arrivare oltre ogni muro o confine.
Alice Gambazza
Nella foto, i giovani della parrocchia di Carpaneto al Giubileo a Roma.
Pubblicato il 3 settembre 2025