Venerdì 12 gennaio ricorre il 27° anniversario dell’incidente ferroviario del Pendolino dove morirono otto persone: Agatina Carbonara, Gaetano Morgese, Francesco Ardito, Pasquale Sorbo, Lorella Santone, Lidio De Santis, Carmela Landi e Cinzia Assetta. Molti furono i feriti. Una tragedia da non dimenticare. Grazie al Dopolavoro Ferroviario di Piacenza anche quest’anno è stata organizzata una cerimonia. Alle ore 10.45 il ritrovo presso la basilica di San Savino (viale Alberoni) dove alle ore 11 sarà celebrata la messa. A seguire, presso la stele ricordo in stazione, interventi delle autorità e incontro con i familiari delle vittime.
Nella foto di Del Papa, alcuni familiari davanti alla stele a ricordo della tragedia.
Domenica 14 gennaio, come ogni anno, si terrà a Bettola la commemorazione dell'eccidio di Rio Farnese: il 12 gennaio 1945 una ventina di prigionieri venne prelevata dalle scuole di Bettola – usate come centro di raccolta – e condotta vicino a un orrido naturale formato dal piccolo corso d’acqua. Lì vennero uccisi con un colpo di pistola alla nuca da un ufficiale tedesco. I cadaveri furono abbandonati sul greto del torrente. A ricordarli ora c’è una scacchiera composta da 21 blocchi di calcestruzzo sovrapposti che rappresentano i partigiani uccisi 300 metri più in alto, a Rio Farnese. Il programma della cerimonia prevede il ritrovo alle 10.30 al monumento, dove verrà deposta una corona d’alloro. La commemorazione prosegue con il saluto della presidente della sezione Anpi Valnure Elena Mazzocchi, l’intervento del sindaco di Bettola Paolo Negri e di una delegazione di studenti della scuola media e l’orazione ufficiale del consigliere della Regione Emilia Romagna Gianluigi Molinari. L’iniziativa è organizzata dalla sezione di Ponte dell’Olio-Valnure dell’Anpi e dal Comune di Bettola, insignito della medaglia d’argento al valor militare anche per l’eccidio di Rio Farnese.
Nella foto, il monumento ai ventun partigiani uccissi a Rio Famese a Bettola.
“Abbiamo appena celebrato il Natale ed è già ora di bilanci. Le azioni di solidarietà attivate sul territorio gragnanese sono state molteplici e tra queste uno spazio particolare occupa quella delle «Scatole di Natale», riproposte dal Comune per il terzo anno consecutivo a favore delle famiglie in difficoltà. Tutta la comunità è stata coinvolta: le famiglie, le scuole, il Consiglio Comunale dei ragazzi i volontari di Proloco, Avis e Mcl, commercianti e imprese locali. Ciascuno ha svolto un ruolo fondamentale”. Così Patrizia Calza, sindaco di Gragnano, traccia un bilancio sulle iniziative messe in campo nel comune della bassa Valtrebbia. “I ragazzi delle scuole – spiega il primo cittadino - hanno preparato i loro pacchi e i biglietti di auguri. Presso la Casa del Dono, i volontari hanno lavorato alacremente per confezionare ulteriori pacchi contenenti i doni: quelli raccolti presso gli esercizi commerciali del paese nella cesta predisposta allo scopo, quelli derivati dalla raccolta svolta il giorno 9 dicembre presso il Crai, quelli acquistati dal servizio Sociale Comunale con l’offerta di Coop Allenaza, altri donati da Steriltom e Lattegra e altri ancora donati da Rotary Valtidone. I ragazzi del Consiglio Comunale si sono occupati dell’impacchettamento”. “Ringraziamo di cuore chi ha voluto partecipare all’iniziativa - commentano Calza e Marco Caviati, assessore ai servizi sociali -. In questo modo ci hanno consentito di dare una mano a chi si trova in difficoltà economiche o comunque in condizioni di disagio sociale permettendo anche a loro di festeggiare il Natale. Determinante è stato l’aiuto offerto da Caritas-Mcl e Proloco e Avis. I loro volontari si sono occupati del ritiro dei pacchi a scuola e dei doni presso i negozi, del confezionamento dei pacchi medesimi e della concreta consegna ai destinatari”.
“Giuseppe Ghezzi, Marco Quagliaroli, Alberto Barbieri e Umberto Morelli in particolare ci hanno raccontato di bimbi in attesa straordinariamente felici. È bello sapere di poter condividere con altri la gioia del Natale, facendo arrivare, attraverso questo semplice gesto, anche a chi, per cause diverse, potrebbe esserne escluso, il vero significato: quello della fraternità, della pace e della solidarietà - proseguono Calza e Caivati -. Così come una menzione particolare va alle insegnanti che si sono fatte tramite presso gli studenti nella trasmissione del vero significato dell’iniziativa”. “La generosità dei nostri concittadini è stata commovente. È evidente il desiderio di voler far partecipare della gioia del Natale anche chi sta vivendo momenti di difficoltà economica. Una lezione di condivisione e fraternità particolarmente toccante soprattutto da parte dei nostri bambini che hanno preparato le scatole non per sé ma per altri”, sottolineano gli amministratori. “Ci tengo a sottolineare che questa iniziativa - continua il sindaco Calza - è pensata anche come piccolo semplice esempio di economia civile. Come invitano a fare Papa Francesco ma anche economisti illuminati come Stefano Zamagni. Occorre promuovere un modo di pensare il sistema economico come basato su gratuità, reciprocità e fraternità superando la logica del mero profitto. L’esclusivo paradigma della crescita che può avvenire indipendentemente dal numero di persone che rimangono indietro va abbandonato promuovendone uno nuovo, quello dello sviluppo che mira a eliminare i lacci che impediscono di crescere insieme. In questa logica il dono assume un valore fondamentale che è quello della relazione e della reciprocità che si instaurano tra chi dà e chi riceve. E infatti abbiamo insistito sulla necessità di accompagnare la scatola con un messaggio, un biglietto di auguri. Proprio perché si favorisse la percezione del desiderio di stabilire una relazione aldilà del gesto dell’offerta del dono”.
Un atto di grande generosità, che può radicalmente cambiare in meglio la vita di tante persone. Un gesto di altruismo che può far riacquistare la vista a chi non vede a causa di patologie che compromettono la trasparenza e la funzionalità corneale. L’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle ha fatto registrare il nuovo record storico per le donazioni di cornee e di trapianti oculistici in Emilia-Romagna. Nel 2023 – attestano i dati resi noti dalla Banca delle Cornee regionale, che ha sede presso l’ospedale maggiore di Bologna - sono stati 1.062 (+18,7%) i donatori che hanno dato la disponibilità di 2.121 cornee (+18,8%) per l’esecuzione di 788 trapianti (+20%) che hanno consentito di ridare la vista a centinaia di persone. Il record di donazioni e trapianti del 2023 conferma una tendenza sempre in aumento, fatta eccezione per il 2020, anno della pandemia da Covid che fece registrare solo 513 donatori e 372 trapianti eseguiti. Dal 2021 i dati sono di nuovo in crescita con 1.581 cornee rese disponibili da 792 donatori e 448 trapianti. Ancora meglio nel 2022, con 1.786 cornee ricevute da 895 donatori e 657 trapianti eseguiti. Tra i casi emblematici da segnalare nel 2023, quello di una donna di 80 anni, deceduta sul finire dell’anno, che ha donato le proprie cornee, idonee al trapianto. Il donatore più giovane è stato invece un bimbo di tre anni i cui genitori, con un gesto di straordinaria generosità, hanno scelto di donare i suoi organi e tessuti, incluse le cornee, che sono state trapiantate in un bimbo di pari età affetto ad entrambi gli occhi dalla sindrome di Peters, una malformazione congenita della parte anteriore dell’occhio. In Emilia-Romagna, grazie al coordinamento del Centro regionale trapianti, sono più di una trentina gli ospedali che partecipano al programma regionale per la donazione di cornee. Tra gli obiettivi futuri l’incremento delle sedi dove poter effettuare la donazione delle cornee e la riduzione dei tempi di attesa per effettuare un trapianto.
Si consolida la collaborazione tra il Comune di Alta Val Tidone e la segreteria CISL di Parma e Piacenza. Forte di una convenzione già in essere da un anno e che già offriva una stretta sinergia e reciproco supporto, nei giorni scorsi è stata definita l’apertura anche di un presidio fisico del sindacato che, ogni martedì, garantirà un recapito presso la sede dell’Ente, nel palazzo comunale di Nibbiano. La novità è emersa nel corso di un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi tra il Sindaco di Alta Val Tidone, Franco Albertini e una delegazione della CISL Parma e Piacenza, guidata dal segretario generale Michele Vaghini. “La presenza di operatore FNP CISL presso la nostra sede, grazie al servizio svolto da Romana Franzini, che è residente del nostro territorio e persona molto attiva nella nostra comunità – commenta il Sindaco Albertini – garantirà un importante presidio di consulenza in ordine a temi fiscali, legali, contributivi e pensionistici. Ringrazio per questo motivo il Segretario Vaghini e tutta la struttura sindacale della CISL con cui già da più di un anno collaboriamo proficuamente per dare un servizio attento e puntuale alla cittadinanza”. Nel corso dell’incontro, il primo cittadino e la delegazione CISL hanno potuto affrontare e approfondire diverse tematiche di reciproco interesse e progettare un piano per l’organizzazione delle attività future, nella comune consapevolezza dell’importanza di una stretta sinergia tra l’ente comunale e il sindacato.
Nella foto, la delegazione Cisl con i rappresentanti del Comune Alta Val Tidone.
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