La Banca di Piacenza ha festeggiato il 65° anniversario dell’apertura, avvenuta nel 1960, della Filiale di Farini (Comune della nostra montagna che allora si chiamava Farini d’Olmo e contava su una popolazione che superava le 5.000 unità - oggi circa 1.000). “Siamo veramente lieti - scrissero allora gli Amministratori della Banca - di aver portato un novello soffio di vita nella più tipica montagna piacentina, ultima custode delle tradizioni sane della nostra gente”.
Presenti alla “festa di compleanno” il presidente Giuseppe Nenna, il vicepresidente Domenico Capra, il direttore generale e a.d. Angelo Antoniazzi, il vicedirettore generale Pietro Boselli, Elisabetta Molinari della Direzione Rete, Lodovico Mazzoni, responsabile della Direzione crediti, Francesca Michelazzi, responsabile della Direzione personale, Roberto Tagliaferri, responsabile dell’Ufficio Economato e sicurezza e Davide Sartori, responsabile del Coordinamento imprese. Gli ospiti sono stati accolti dal direttore della Filiale Mauro Cioncolini, da dipendenti, soci e clienti, dai componenti del Comitato di credito Giovanni Chinosi e Vittorio Salini. Presenti, tra gli altri, il sindaco Marco Paganelli e il primo cittadino di Ferriere Carlotta Opizzi, il maresciallo dei Carabinieri Matteo Ruggiero, Angelo Zanellotti della Croce Rossa e don Claudio Carbeni, che ha invitato a un momento di preghiera a cui è seguita la benedizione. «Una fedeltà alla montagna lunga 65 anni vi fa onore - ha osservato il parroco - così come vi fa onore l’unire le dinamiche economiche a quelle culturali con l’amore per l’arte che dimostrate quale segnale di attenzione al territorio».
«Rappresentate una presenza costante nel nostro territorio - ha affermato il sindaco -; grazie per la vostra presenza “umana”, la Banca di Piacenza non è solo una banca, è un volto che si può vedere sempre e che ci dà il piacere di venire ancora in filiale a fare le operazioni». «Resteremo qui - ha assicurato il presidente Nenna -. Vogliamo continuare a essere vicini ai territori di appartenenza, una strategia che paga, visto che da ormai 90 anni che facciamo utili. La Banca sta andando bene anche nei primi mesi di quest’anno e nel 2024 ha realizzato il miglior risultato di sempre. Segno che il nostro modo di fare banca è quello giusto».
Il direttore generale e a.d. Antoniazzi ha ribadito il buon andamento dell’Istituto: «I primi cinque mesi del 2025 sono stati molto positivi; questo ci rassicura sulla possibilità di raggiungere l’obiettivo che il Piano strategico ha fissato: 95 milioni di utile in tre anni».
«Pur essendo qui da poco - ha chiosato il direttore della Filiale Mauro Cioncolini – ho potuto notare la vicinanza e il calore della gente verso la Banca. Siamo un punto di riferimento per la vallata e cercheremo di essere sempre vicini e veloci nell’aiutare i nostri clienti».
Nella foto, i presenti alla “festa di compleanno” della filiale della Banca di Piacenza di Farini.
“Vogliamo proporre la costruzione di un protocollo territoriale per l’attuazione efficace del sistema duale, in collaborazione con scuole, enti di formazione, istituzioni e imprese”. Lo ha annunciato Giangiacomo Ponginibbi, presidente di Confapi Industria Piacenza, nel suo discorso in occasione della 21esima Assemblea generale dell’associazione, lunedì 9 giugno alla Sala dei Teatini. “L’obiettivo – ha detto Ponginibbi – è costruire percorsi concreti, con tutoraggio condiviso, semplificazione operativa e una regia comune, che consenta ai giovani di formarsi direttamente in azienda e alle imprese di contribuire alla crescita delle competenze del domani. E noi, come Confapi Industria Piacenza, continueremo ad esserci”.
La scaletta dell’assemblea
L’assemblea si è aperta con i saluti istituzionali della sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi, del prefetto, Paolo Ponta, e della presidente della Provincia, Monica Patelli. È intervenuto poi Filippo Cella, vicepresidente vicario della Camera di Commercio dell’Emilia, prima della relazione del presidente Ponginibbi. A seguire, due tavole rotonde focalizzate sul tema dell’assemblea: le risorse umane. Alla prima hanno preso parte il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, e gli ex ministri del Lavoro Tiziano Treu (oggi professore emerito di diritto del lavoro all’Università Cattolica di Milano) e Maurizio Sacconi, oggi presidente dell’Associazione Amici di Marco Biagi. Il secondo dibattito ha visto protagonisti l’assessore al Lavoro della Regione Emilia-Romagna, Giovanni Paglia, il direttore generale di Federmanager, Mario Cardoni, e l’imprenditore Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines, impresa parmense riconosciuta a livello internazionale per l’approccio sostenibile e innovativo nel settore della cosmetica.
Gli interventi delle autorità
“Piacenza è diventata sempre più città universitaria di livello internazionale – ha detto la sindaca Tarasconi – e perciò ha bisogno di strutture adeguate a ospitare gli studenti e di creare le condizioni per trattenere sul territorio questi talenti”. La presidente della Provincia Patelli ha affermato che le sfide poste dalle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, vanno colte e non lasciate sfuggire. Filippo Cella ha aggiunto che “le risorse umane sono fondamentali per le imprese, non tutti i contratti attivati sono a tempo indeterminato. Per essere attrattivi veramente si può investire di più su questo aspetto e non solo sulla digitalizzazione. Servono interventi a carattere strutturale anche sugli stipendi, che aiuterebbe a far avere più soldi in tasca e stabilità”.
Più di 400 imprese associate a Confapi
“Parlare di lavoro oggi significa parlare del futuro del nostro Paese. E se vogliamo un futuro solido, serve una base altrettanto solida: fatta di imprese che crescono e di persone che trovano spazio per esprimere talento e competenze”, ha esordito Giangiacomo Ponginibbi. Confapi Industria Piacenza raggruppa più di 400 piccole e medie imprese attive in diversi settori, dal metalmeccanico all’alimentare, dai servizi alle imprese all’edilizia, fino all’informatica, alla sanità, alla grafica, alla logistica e alla chimica.
Ponginibbi: “Mancano operai specializzati e professionisti dei servizi”
“Anche sul nostro territorio, come in tutta Italia – ha spiegato il presidente di Confapi Piacenza – si registra un incremento delle ore di cassa integrazione. Ma, a differenza di altre aree, Piacenza sembra per ora reagire meglio, con un tessuto produttivo che mantiene vitalità e capacità di adattamento. Un dato, però, merita particolare attenzione: nel 52,8% dei casi, le aziende dichiarano difficoltà nel reperire i profili professionali di cui hanno bisogno. Le figure più richieste? Operai specializzati, conduttori di impianti, tecnici, professionisti dei servizi. E spesso non è solo la disponibilità a mancare, ma anche l’esperienza, la preparazione, la coerenza con le esigenze concrete del mondo produttivo. Questa non è una questione astratta. È la nostra quotidianità”.
“I lavoratori chiedono flessibilità, smart working e benessere organizzativo”
Al di là delle criticità, Ponginibbi ha sottolineato le attività che Confapi mette in campo per dare risposte efficaci alle imprese: “Da due anni è attivo un servizio di ricerca e selezione del personale, in collaborazione con diverse Agenzie per il Lavoro: raccogliamo i fabbisogni delle aziende, selezioniamo profili mirati e li inviamo alle imprese associate. Oltre 500 i profili trasmessi, 96 i contratti di lavoro attivati: non sono numeri eclatanti, ma sono risultati concreti - spiega - lo scorso ottobre abbiamo promosso un convegno sul cambiamento del lavoro. È emerso che i lavoratori chiedono più flessibilità, smart working, benessere organizzativo, mentre le imprese, pur dimostrandosi disponibili al cambiamento, segnalano la necessità di strumenti più agili, politiche attive più efficaci e percorsi formativi più rapidi e mirati. Un altro esempio concreto è rappresentato dall’attività del nostro ente di formazione accreditato, PMI Informa, che nel solo 2024 ha realizzato circa 235 corsi di formazione continua e permanente, per un totale di oltre 3.380 ore erogate e quasi 2mila partecipanti tra imprenditori e personale aziendale”.
Undici aziende premiate
Al termine dell’assemblea, Confapi Industria Piacenza ha premiato undici aziende associate, simbolo di impegno, crescita e radicamento nel territorio. I riconoscimenti sono andati a Centro Berni odontoiatria e medicina Srl (premio per 30 anni di crescita e innovazione nella sanità privata), An.Bo. Srl (premio per 50 anni di evoluzione e specializzazione nell’impiantistica industriale), Arredorama di Bersani Gabriella, Mauro e Stefano Snc (premio per 50 anni di creatività e qualità nell’arredamento), El.In. Srl (premio per 50 anni di innovazione nell’automazione industriale), Schiavi inerti Srl (premio per 60 anni di eccellenza nell’industria degli inerti), Sagresti Traslochi – Trans Multi-box Sas (premio per 70 anni di storia e valori), Casa di riposo “Giuseppe Gasparini” (premio per 90 anni di impegno nella dedizione agli anziani), Itc Ageco Srl (premio per l’eccellenza nei servizi logistici integrati), S.A.T.A.C.I. di Spinello Ivo & C. Snc (premio al valore del lavoro e alla tradizione imprenditoriale familiare), Ferruccio Trabacchi - Fittinox Srl (premio giovani industriali), Maria Rosaria Maestri – Ma-Vi Trade Srl (premio donna imprenditrice).
In Emilia-Romagna, dove fuma regolarmente il 23% della popolazione adulta tra i 18 e i 69 anni - oltre 697mila persone -, si registra un calo del numero di fumatori, ma preoccupa la tendenza a iniziare in età precoce, con il 35% dei 17enni che fa uso di tabacco. Parallelamente cresce anche l’utilizzo esclusivo di dispositivi elettronici a base di nicotina. A presentare il quadro la Regione, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio. “Per affrontare questa sfida sanitaria e sociale – fanno sapere gli uffici dell’ente - la Regione Emilia-Romagna rafforza il proprio impegno con un piano integrato di prevenzione e supporto, che punta su tre pilastri: educazione nelle scuole, interventi nei luoghi di lavoro e potenziamento dei Centri Antifumo, oggi 42, attivi su tutto il territorio grazie alle Aziende sanitarie all’interno dei Servizi per le Dipendenze Patologiche (SerDP): oltre 1.900 i pazienti presi in carico nel 2024, per il 67,5% donne e con un’età media di circa 52 anni”.
I DATI SUL CONSUMO
Secondo i dati dell’indagine “Passi” condotta nel biennio 2023-2024, fuma regolarmente il 23% della popolazione adulta tra i 18 e i 69 anni (oltre 697.000 persone), con una maggiore incidenza tra gli uomini (27%) rispetto alle donne (20%). Preoccupano le fasce più giovani, dove il 26% dei 18-24enni fuma, così come i dati tra le persone in difficoltà economiche (43%) e con basso livello di istruzione (29%). In crescita anche l’utilizzo esclusivo di dispositivi elettronici a base di nicotina, che riguarda oggi il 9,5% della popolazione adulta, contro l’1,8% del 2014. Sul fronte giovanile, i numeri sono allarmanti: secondo l’indagine HBSC 2022, fuma l’1% degli 11enni, il 6% dei 13enni, il 24% dei 15enni e il 35% dei 17enni. La sorveglianza Gyts 2022 rivela inoltre una forte diffusione di dispositivi alternativi al tabacco tradizionale: tra i 13 e i 15 anni, il 17% fuma sigarette, il 15% usa prodotti a tabacco riscaldato e il 18% consuma sigarette elettroniche, con un consumo più frequente tra le ragazze. Malgrado i divieti, un quarto degli adolescenti riesce a comprare sigarette dal tabaccaio, e uno studente su tre ha visto qualcuno fumare dentro la propria scuola. “Ci sono riuscita, perché ce la volevo fare. Volevo fare bella figura, soprattutto con me stessa, ma anche con il gruppo”, racconta Lorenza, ex fumatrice, nella prima puntata di Senza Ricetta, il nuovo format video della Regione dedicato alla prevenzione e al benessere, prodotto dell’assessorato alle Politiche per la salute in collaborazione con l’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta. L’episodio, già online sul portale www.costruiamosalute.it, su YouTube, su LepidaTv e sui canali social della Regione (Facebook e Instagram), accende i riflettori su una rete capillare di servizi gratuiti che aiuta ogni anno migliaia di persone a dire addio al fumo.
I CENTRI ANTIFUMO
L’accesso ai Centri Antifumo è semplice e gratuito: non serve la prescrizione medica, basta contattare il centro più vicino (mappa consultabile su www.mappadellasalute.it/senza-fumo). I programmi proposti combinano approcci medico-farmacologici, psicologici e gruppi di auto-mutuo aiuto. I risultati sono incoraggianti: la maggior parte dei partecipanti porta a termine con successo il percorso di disassuefazione, come dimostrano le storie raccolte nella puntata. “Sono tante le patologie, anche mortali, direttamente collegate al fumo di sigaretta - afferma l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi - dobbiamo sconfiggere questa piaga, questa dipendenza così forte che molti dei nostri concittadini hanno e subiscono, e che, come dimostrano i dati, è anche correlata a condizioni sociali di maggiore fragilità. Stiamo potenziando i servizi, coinvolgendo scuole e aziende, e rendendo più efficace la prevenzione attraverso un’azione sistemica. Abbiamo gli strumenti, le strutture e la volontà politica: ora serve il contributo di tutti, dalle famiglie agli insegnanti, dai medici alle imprese, per costruire una cultura libera dal fumo. È una battaglia, non solo sanitaria, che dobbiamo perseguire con unità di intenti e determinazione perché potrà avere una forte incidenza nelle aspettative di vita e nel benessere della popolazione”.
L’IMPEGNO DELLA REGIONE
La Regione Emilia-Romagna - riporta la nota stampa dell'ente - grazie alla legge regionale n. 17/2007 e al Piano di intervento contro il fumo varato nel 2008, ha integrato la lotta al tabagismo in diversi ambiti del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025. Tra questi, il programma “Dipendenze”, quello “Scuole che promuovono salute” - che nell’anno scolastico 2023-2024 ha visto l’adesione di 204 istituti - e il concorso “Scuole libere dal fumo”. Organizzato dal Gruppo regionale Tabagismo in collaborazione con Luoghi di Prevenzione e Istituto Oncologico Romagnolo, ha portato alla realizzazione di prodotti comunicativi multimediali ad opera di studenti e studentesse dell’Emilia-Romagna. I vincitori di questa edizione sono stati: 1^ classificato Liceo artistico Bruno Cassinari di Piacenza, 2^ classificato Istituto comprensivo Matteo Maria Boiardo di Scandiano (Re), 3^ classificato Liceo di Lugo (Ra), premio speciale Lilt Istituto comprensivo n. 1 Secondaria Pascoli di Mordano (Imola), premio speciale Ior Istituto comprensivo Ezio Comparoni di Bagnolo in Piano (Re). Anche il mondo del lavoro è parte attiva della strategia antifumo. Tra le azioni del programma “Luoghi di lavoro che promuovono salute”, che coinvolge 256 aziende per un potenziale di oltre 104.000 lavoratori, ci sono infatti iniziative di informazione, formazione e invio ai Centri Antifumo. Nel biennio 2023-2024, il 34% dei fumatori adulti ha provato a smettere, pari a circa 249.000 persone. Di questi, il 13% ha smesso da oltre sei mesi e un altro 13% non tocca una sigaretta da meno di sei mesi. Tuttavia, solo la metà dei fumatori riceve il consiglio sanitario di smettere, un segnale che evidenzia la necessità di una maggiore sensibilizzazione anche tra i professionisti della salute.
Amazon Castel San Giovanni, svolta nelle relazioni sindacali con ricadute positive per i lavoratori e le lavoratrici. L'incontro del 6 giugno tra i rappresentanti di FIT-CISL Piacenza e il management di Amazon Italia Logistica ha portato ad un accordo per il sito Amazon MXP5. Il dialogo tra FIT-CISL e Amazon Italia Logistica permette soluzioni per la conciliazione vita-lavoro, con particolare attenzione alle esigenze delle lavoratrici madri.
Flessibilità estiva: soluzione per le madri lavoratrici
Il risultato più significativo dell'incontro riguarda l'introduzione di innovative forme di flessibilità oraria per la stagione estiva 2025. Dal 1° luglio al 28 settembre, le dipendenti madri con figli da 0 a 8 anni potranno finalmente conciliare meglio i tempi di vita e di lavoro grazie a misure concrete e flessibili. "Questa è una vittoria per tutte le lavoratrici che ogni giorno si trovano a dover gestire le esigenze familiari con quelle professionali", sottolineano Salvatore Buono e Barbara Murelli, per FIT-CISL Piacenza. "Le opzioni introdotte - fanno presente i dirigenti sindacali, - dalla riduzione temporanea dell'orario fino a 6 ore, alla modifica degli orari di ingresso e uscita, fino alla possibilità di cambio turno - sono strumenti concreti che faranno la differenza nella vita quotidiana delle nostre iscritte." Particolarmente significativa è la possibilità di cumulare le diverse opzioni, offrendo così la massima flessibilità possibile. La nostra organizzazione ha inoltre ottenuto l'impegno dell'azienda a valutare l'estensione di queste misure anche ai genitori single, dimostrando l'attenzione del sindacato verso tutte le situazioni familiari.
Part-time verticale: più tempo per la famiglia
Altra conquista importante è il rinnovo del part-time verticale, che permetterà ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato di lavorare quattro giorni alla settimana invece di cinque, mantenendo turni di 7 ore e 45 minuti per un totale di 31 ore settimanali. Un'opportunità che dal 1° luglio al 31 dicembre 2025 consentirà a molti dipendenti di dedicare più tempo alla famiglia e agli interessi personali.
Il programma ParentalUTO: sostegno concreto ai genitori
L'introduzione del programma ParentalUTO rappresenta un ulteriore passo avanti nel sostegno alla genitorialità. Grazie a questa iniziativa, che sarà attiva entro fine giugno, i dipendenti potranno utilizzare le proprie ferie e permessi in alternativa alle giornate non retribuite per l'assistenza ai figli malati, ampliando significativamente le tutele previste dalla legge: 12 giorni annui per i bambini da 0 a 3 anni e 5 giorni per quelli da 3 a 8 anni.
Sostenibilità ambientale e riconoscimenti economici
L'accordo tocca anche altri aspetti importanti della vita lavorativa. L'azienda ha confermato l'erogazione del premio annuale variabile di 75 euro lordi per il 2024, riconoscendo quanto previsto dal contratto integrativo provinciale del Terziario. Inoltre, per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, è stata annunciata la sostituzione dei bicchieri di plastica con borracce personali.
Il metodo Fit Cisl: dialogo e determinazione
"Questo risultato dimostra l'efficacia del nostro metodo", sottolinea Salvatore Buono di Fit Cisl. "Il confronto costruttivo, unito alla determinazione nel perseguire gli obiettivi dei lavoratori, porta a risultati concreti." La presenza dei rappresentanti sindacali unitari Stefano Ponzini e Thierno Diouf ha garantito il collegamento diretto con le esigenze dei lavoratori del sito, rendendo il dialogo ancora più efficace e rappresentativo.
Prossimi obiettivi
La Fit Cisl non si ferma qui. Durante l'incontro sono state sollevate ulteriori questioni che necessitano di approfondimento: dall'aumento del numero di SWAP trimestrali, alle problematiche sui varchi di uscita, fino alle modalità di accesso all'infermeria. L'organizzazione sindacale ha ribadito la volontà di proseguire il confronto anche a livello territoriale per affrontare le tematiche relative all'organizzazione del lavoro.
L’obiettivo è chiaro: attrarre, coltivare e trattenere il talento a Piacenza. Per farlo, occorre promuovere la co-progettazione tra imprese, studenti, università e istituzioni. È nato con questo fine, nel campus di Piacenza, “Talento a KM Zero: coltivare e trattenere il futuro”, la nuova iniziativa realizzata grazie ai Fondi Europei della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito di UC CareER Hub, promossa dal Servizio Stage e Placement dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Questo progetto rappresenta un momento qualificante di dialogo e collaborazione tra università, imprese e istituzioni, con l’obiettivo di generare sinergie concrete per la valorizzazione del capitale umano sul territorio piacentino» spiega Franca Cantoni, docente di Organizzazione aziendale nella Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica. «In un’economia sempre più basata sulla conoscenza, la capacità di attrarre, di sviluppare e di trattenere il talento locale diventa un asse strategico per la competitività e la coesione del sistema territoriale». Proprio per questo, “Talento a KM Zero” si propone di trasformare l’incontro tra mondo accademico e sistema produttivo in un vero e proprio laboratorio di innovazione condivisa», come lo ha definito la professoressa Cantoni. Una realtà innovativa «capace di tradurre i bisogni delle imprese in nuove opportunità formative e occupazionali».
Dopo i saluti di Paola Romersi, responsabile del Servizio Stage e Placement del campus piacentino, sono state presentate due ricerche scientifiche, a cura di Franca Cantoni e Caterina Muzzi, docente di Organizzazione aziendale all’Università di Brescia, e di Paolo Rizzi, docente di Politica economica all’Università Cattolica, che hanno acceso i riflettori sul mercato del lavoro a Piacenza, sui giovani e il lavoro, e sul talento nel territorio piacentino. «La nostra idea di territorio è un network di relazioni sociali» prosegue la professoressa Cantoni. «Sul talento vi è molta difficoltà a trovare una definizione condivisa, perché esistono tante accezioni. Abbiamo però capito che esistono sostanzialmente due approcci: quello esclusivo, che identifica e gestisce i pochi migliori, gli high performers, e quello inclusivo, che sviluppa il potenziale dell’intera forza lavoro. Ed è il secondo approccio a caratterizzare le PMI».
Nella seconda parte dell’evento, i partecipanti sono stati chiamati a intervenite in prima persona, grazie a diversi laboratori nei quali gli studenti e le aziende si sono confrontati su sfide reali, per ideare insieme attività ad alto impatto aziendale e territoriale. Le soluzioni sviluppate nei laboratori non rimarranno su carta, ma saranno integrate nei percorsi formativi del prossimo anno accademico. «Questo progetto non ha contribuito alla nascita di un incontro tradizionale, bensì a far nascere nuove idee, grazie ai tanti studenti che si sono messi in gioco, anche nel mezzo della sessione di esami» chiosa, con un sorriso, la professoressa Cantoni, ricordando anche «l’imprescindibile contributo dei facilitatori dei laboratori», Ilaria Tirelli, Daniela Girometta, Caterina Muzzi ed Enza Odorisio, che hanno contribuito a raggiungere «un risultato addirittura sopra le aspettative».
Tra i numerosi imprenditori, professionisti e manager presenti, infatti, i primi feedback sono stati molto positivi, a sottolineare «l’arricchimento che porta l’interazione tra università e aziende», ma anche l’approccio fresco degli studenti, che «sono sempre fonte di novità e di energia». Grande soddisfazione, quindi, anche da parte di Angelo Manfredini, direttore della Sede di Piacenza-Cremona, che ha sottolineato la «grande opportunità» che questo progetto rappresenta per gli studenti del campus piacentino, realizzato grazie ai Fondi Europei della Regione Emilia-Romagna e «all’ottimo lavoro dal Servizio Stage e Placement».
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