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Don Eliseo, «un prete del Concilio»

monsSegaliniEliseo

Dovessi definire in uno slogan don Eliseo Segalini, direi che don Eliseo era “un prete del Concilio”.
Anche se la sua formazione era precedente al grande evento che ha radicalmente mutato il volto della Chiesa, potremmo dire che l’entusiasmo per il Concilio e per i suoi risultati ha segnato tutto il cammino spirituale e pastorale di don Eliseo. A questo era arrivato certamente grazie alla sensibilità maturata negli anni della formazione, in cui i fermenti preconciliari attraversavano una Chiesa ancora legata al passato, ai grandi numeri, all’idea che tutto il mondo fosse permeato di cristianesimo.
Accorgersi delle prime falle, sentire il desiderio di una primavera dello Spirito, cercare proposte pastorali nuove: tutto questo ha mosso don Eliseo ad abbracciare la Chiesa conciliare, a sentirla sua perché in grado di interloquire con la modernità.

Passione per la Chiesa e passione per il mondo: il manifesto di don Eliseo è stato certamente la Costituzione Gaudium et Spes. Una Chiesa che non si ritira dalla scena della storia ma immette, in questa realtà complessa e postcristiana, i germi fecondi del cristianesimo autentico: questo è il programma di don Eliseo, come fu ed è il programma dell’Azione Cattolica.
La “sua” Azione Cattolica, perché non è pensabile il percorso di don Eliseo a prescindere dalla realtà associativa cui ha dato l’anima, il tempo e le migliori energie. Ma non è pensabile nemmeno l’Azione Cattolica della nostra Diocesi senza il contributo di don Eliseo, il suo sostegno convinto al ruolo significativo dei laici, al loro contributo per la costruzione della comunità Chiesa.

Non è facile mettere per scritto i sentimenti che abitavano il cuore e l’azione di don Eliseo, tanto forte era la sua convinzione e profondo il suo attaccamento alla Chiesa. Un attaccamento che lo ha portato ad assumere ruoli diocesani, come l’Ufficio di Vicario per la pastorale e poi quello di Vicario Generale; ma era sempre lo stesso don Eliseo dei campiscuola, delle relazioni suddivise in quattro punti (sempre quei quattro punti, mai tre ma nemmeno cinque!!!: una cifra stilistica che significava attenzione alla complessità delle questioni).
Chi l’ha conosciuto e amato, chi lo ha stimato e anche contestato quando i tempi erano cambiati e occorreva uno sguardo diverso sulle cose, non può non riconoscergli la passione per la Chiesa, per i laici, per la cultura, per la politica, per il mondo.
Grazie don Eliseo.

Don Gigi Bavagnoli

Pubblicato il 28 aprile 2021

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