Suor Gil: perché ho fatto la suora
“Nulla accade per caso. È proprio così!”. L’esperienza vissuta da suor Gil da Silva lo dimostra. Brasiliana, è in Italia a Castel San Giovanni dal 2016; fa parte delle Suore Benedettine della Divina Provvidenza.
Singolare la storia della sua vocazione, raccontata alla vigilia delle Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.
“Mi sono avvicinata alle suore perché una zia, sorella di mia mamma, voleva farsi suora e non avendo il coraggio di farlo da sola mi ha convinta ad entrare in convento insieme a lei. Mi sono lasciata prendere forse dalla curiosità, avevo soltanto 15 anni. Dopo un’esperienza di dieci giorni con le suore, la zia ha compreso di non essere quella la sua strada ed è tornata a casa. Io, invece, ogni giorno che passava mi sentivo sempre più contenta della nuova vita che si apriva davanti a me, vita di comunità, di preghiera, di lavoro, di incontri... e tutto questo mi rendeva felice, realizzata. Quindi, differentemente dalla zia, ho deciso di restare”.
Ogni vocazione, sia al matrimonio che alla vita consacrata, è un cammino. Contano gli inizi e conta ancora di più la fedeltà e la ricerca di ogni giorno.
Nella foto, la comunità castellana delle Suore Benedettine della Divina Provvidenza. Da sinistra, la superiora, suor Lucia Gava, brasiliana, suor Michela Bertola, italiana, e suor Gil.
—> Leggi la testimonianza di suor Gil sull'edizione de il Nuovo Giornale del 22 aprile 2021
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Pubblicato il 23 aprile 2021
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