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Notizie Varie

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Dalla paura alla conoscenza. Un lavoro nato durante la pandemia oggi aiuta a spiegare le emozioni del cervello

morelli

Nel 2020, nei giorni più drammatici della prima ondata, Piacenza era tra le città più colpite dalla pandemia. Mentre il virus portava paura e dolore, all’ospedale di Piacenza è nato uno studio che oggi rappresenta un motivo di orgoglio: i suoi risultati sono stati scelti per illustrare un manuale tedesco di neurobiologia, usato da studenti e docenti in tutta la Germania.

La ricerca, condotta dalla Neuroradiologia diagnostica diretta daNicola Morelli, con la collaborazione diPaolo Immovilli, direttore di Neurologia dell’Azienda Usl di Piacenza, ha utilizzato larisonanza magnetica funzionale (fMRI)per osservare il cervello di una giovane operatrice sanitaria di 32 anni mentre reagiva a immagini diverse: volti sorridenti, scene ansiogene e fotografie della terapia intensiva. Proprio queste ultime, legate all’emergenza COVID-19, hanno provocato una forteattivazione dell’amigdala, la parte del cervello che regola le emozioni e la paura.

«La risonanza magnetica funzionale - raccontaNicola Morelli- ci permette di osservare il cervello mentre vive le emozioni, aprendo una finestra segreta sulla nostra mente. Mostra come paura, gioia e ansia si traducano in connessioni che si attivano, rendendo visibile l’invisibile. Sapevamo così poco della biologia del virus, ma ci eravamo già mossi per capire quali conseguenze potesse avere sulla mente delle persone. Il titolo dello studio, “La faccia nascosta della paura”, nasce da quei giorni in cui il terrore era palpabile e rimane per me un ricordo vivido. Vedere tradotto in immagini ciò che le persone percepivano allora significa comprendere come i nostri comportamenti affondino le radici nei meccanismi più profondi dell’attività cerebrale».

Le immagini ottenute sono state selezionate dagli autori del manuale tedescoNeurobiologie(Klett Verlag, Stoccarda, 2025), nel capitolo 2.5“Emotionen und limbisches System”(Emozioni e sistema limbico), dedicato allo studio dei meccanismi neurobiologici delle emozioni. I dati raccolti mostrarono un risultato chiaro: l’amigdala si attivava in modo selettivo e bilaterale, con una risposta molto intensa davanti alle immagini ansiogene e ancora più marcata di fronte a quelle legate alla pandemia. In altre parole, il cervello reagiva in maniera sproporzionata agli stimoli collegati al COVID-19, segno che la paura scatenata dall’emergenza aveva un impatto diretto e misurabile sull’attività cerebrale. Questo fenomeno è conosciuto come“amygdala hijack”– “dirottamento dell’amigdala” – e si verifica quando le emozioni istintive prevalgono sulla parte razionale del cervello. Durante la pandemia, questo tipo di reazioni incontrollate erano molto frequenti, soprattutto tra gli operatori sanitari in prima linea, in una dinamica simile a quella che si osserva nei disturbi da stress post-traumatico (PTSD).

Oggi, vedere quella ricerca riportata in un manuale internazionale significa non solo riconoscere il valore scientifico del lavoro svolto, ma anche ricordare come, da una prova durissima, sia potuto nascere un contributo utile alla conoscenza di tutti.

Nella foto, il dottor Nicola Morelli.

Pubblicato il 28 agosto 2025

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Borgonovo, in San Bernardino è stata celebrata la solennità del Perdono d'Assisi

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Una liturgia penitenziale, con preghiere, meditazioni e la confessione comunitaria, ha avviato i festeggiamenti del Perdono d’Assisi, che, come avviene da secoli, per due giorni, 1 e 2 agosto, fa della chiesa di San Bernardino il cuore della Val Tidone.
Nella prima messa del giorno don Pedro Sampaio, studente di teologia a Roma, che si trovava a Borgonovo per il periodo estivo, ha onorato la figura di Maria, a cui San Francesco volle associare l’indulgenza plenaria: “Grandi cose ha fatto Dio nella Vergine: l’ha fatta madre di Suo figlio, facendone un tabernacolo vivente, e lei non ha temuto nulla perché ha trovato grazia presso Dio. La generazione di Cristo, nato da donna, è il fondamento della famiglia, la più bella creazione di Dio, per questo il mondo contemporaneo si scaglia contro di essa per distruggerla. La maternità di Maria ci rende figli che possono amarsi a vicenda e portare agli altri questo amore vivendo nella pace, senza portar pace è inutile chiedere perdono”.
La tradizione francescana a Borgonovo

Sulla tradizione francescana a Borgonovo si è incentrata la riflessione del parroco don Gianni Bergomi durante la messa vespertina, animata dal Coro dell’Unità Pastorale Media Valtidone: “Tanta gente è passata in questa chiesa, gente umile ma col cuore rivolto al Signore. – ha detto nell’omelia - Ma l’uomo moderno sente ancora il bisogno di essere salvato o pensa di salvarsi da solo, di essere lui a sapere cosa è bene e cosa è male? La nostra società predica una vita senza Dio, un Vangelo senza fede, il “cogli l’attimo”, dove l'uomo ha preso il posto di Dio: ognuno pensa a lasciare di sé un ricordo glorioso e questo fa giustificare ogni cosa. Il volersi liberare dalla religione isola e rende soli, incapaci di cogliere il bene e il male. Non si cerca il perdono ma solamente di discolparsi, di autogiustificarsi, senza convertirsi e senza cercare cose più alte”.
“Il cristiano – ha chiosato - non è un brav’uomo ma uno salvato da Cristo, che deve portare nel mondo le parole di Dio, confidando il Colui che perdona e salva. Accogliere il perdono è un passo verso il cielo, c’è in ballo la nostra vocazione... come Maria lasciamoci trasportare da Cristo e sarem pieni di gioia, perché siam fatti per il Paradiso!”.
Durante tutti i festeggiamenti i volontari dell’Associazione di San Bernardino hanno venduto le tradizionali ciambelline benedette il cui ricavato andrà per le spese ordinarie della chiesa.

Matteo Lunni

Pubblicato il 27 agosto 2025

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Sabato si presenta la scuola media col metodo Novara

bertamoni fabrizio e daniele novara

Sabato 30 agosto a Piacenza, alle ore 10, presso la sede dei Licei San Benedetto in Via Genocchi 4, si terrà l’incontro di presentazione della prima scuola media in Italia basata sul Metodo Daniele Novara. Un approccio pedagogico, centrato sull’educazione non punitiva, sull’apprendimento esperienziale e sulla valorizzazione del percorso di apprendimento.

“Sono lieto di poter accogliere, insieme a Daniele Novara, i genitori e tutte le persone interessate a questa importante novità - afferma Fabrizio Bertamoni, preside dei Licei San Benedetto -. Sarà un’occasione preziosa per raccontare in prima persona il progetto della nuova scuola media firmata San Benedetto, rispondere a domande e chiarire eventuali dubbi. Come sempre, desidero rendermi disponibile al dialogo e all’approfondimento, perché la nostra scuola si fonda proprio sulla relazione e sulla fiducia reciproca”.

Un’occasione speciale per conoscere da vicino una proposta educativa innovativa, che mette al centro la crescita dei ragazzi attraverso la relazione, la cooperazione e l’apprendimento attivo.

“Finalmente una scuola senza voti punitivi, senza lezioni frontali come principale metodo di insegnamento, senza cattedra, dove gli alunni lavorano anzitutto assieme piuttosto che ascoltare passivamente gli insegnanti”, precisa Daniele Novara, autore, pedagogista e direttore del CPP. Una scuola - prosegue “dove si lavora sulle domande e sul laboratorio maieutico che sono la base di un nuovo metodo, il metodo Daniele Novara, che consente di imparare nella fatica creativa, nella collaborazione, nella scoperta e nella continua conquista di nuove capacità applicative”.

“Una concreta speranza per tanti ragazzi e ragazze di trovare una scuola che risponda alla necessità di sviluppare le loro risorse, di imparare con motivazione, nel rispetto reciproco e nella consapevolezza che la scuola come comunità di apprendimento sia un'esperienza meravigliosa che può segnare positivamente tutta l'esistenza”, continua Novara. “Per farlo ci vuole metodo e il 30 lo spiegheremo. Sono invitati tutti i genitori a tutte le persone interessate, coloro che hanno cuore una scuola orientata al futuro e che sappia utilizzare gli aspetti migliori del passato e non quelli peggiori”.

Il 28 agosto è invece la volta del convegno nazionale online del CPP

Giovedì 28 agosto dalle 10 alle 13.30 si terrà invece il 6º Convegno Nazionale online del CPP dedicato al tema “Star bene a scuola. Come migliorare il clima della classe”.

Parlare di benessere a scuola significa mettere al centro il cuore della relazione educativa. Significa dare valore ai legami, al clima di classe, alla possibilità per ogni bambino o ragazzo, bambina o ragazza, di sentirsi accolto e di imparare con serenità. Il convegno sarà guidato da Daniele Novara che, insieme a Raffaele Mantegazza e allo staff del CPP, offrirà riflessioni e strumenti concreti per affrontare i conflitti, rafforzare la coesione del gruppo e creare quei rituali che rendono la vita scolastica più armoniosa e generativa.

L’evento è interamente online, accessibile da qualunque luogo, proprio per dare l'opportunità a tutti e tutte di poter trovare nuove energie e spunti pratici per iniziare nel migliore dei modi il nuovo anno scolastico.Tutte le informazioni suwww.metododanielenovara.it/star-bene-a-scuola.

Nella foto in alto, da sinistra, il pedagogista Daniele Novara e il prof. Fabrizio Bertamoni, preside del "San Benedetto".

Pubblicato il 27 agosto 2025

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ISSR dell’Emilia: informazioni e iscrizioni aperte per l'anno accademico 2025-'26

issr

L’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Emilia (ISSRE) è un’istituzione accademica ecclesiastica promossa dalle diocesi di Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla, Parma, Fidenza e Piacenza-Bobbio, che opera dal 1 settembre 2017 ed è collegata alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna.
Ha la sede legale a Modena, in corso Canalchiaro 149, con un polo formativo a distanza (FAD) situato a Parma. L’ISSRE è al servizio della vita ecclesiale, avendo come fine la formazione alle scienze religiose di operatori qualificati della vita ecclesiale e pastorale, con particolare attenzione al versante dell’evangelizzazione, dell’inculturazione della fede, dell’insegnamento della religione cattolica, dell’animazione cristiana della società, nell’ambito della missione propria della Chiesa.
E’ possibile svolgere l’intero percorso di Studi conseguendo i titoli accademici di Baccalaureato (Laurea triennale) o di Licenza in Scienze religiose (Laurea magistrale).
I corsi sono rivolti anche a coloro che vogliono iscriversi per interesse personale o per integrare la propria formazione accademica, scegliendo tra le diverse aree disciplinari: Biblica, Sistemica, Filosofica, Storica, Morale, Pedagogico-Didattica.

Corsi extracurricolari

Le lezioni avvengono con doppia docenza su Modena e Parma o in modalità FAD (Formazione sincrona a distanza). E’ possibile iscriversi anche ai singoli corsi per avere un assaggio di quello che potrebbe essere lo studio accademico e poi il lavoro futuro. A tal proposito, nell’anno accademico 2025/26 saranno attivati alcuni corsi extracurricolari con modalità di fruizione diversa (solo on-line, solo presenza o modalità mista).
Se ne segnalano qui alcuni:

“Un ragazzo che sapeva solo ridere. Isacco, il figlio «imperfetto»”, a cura del prof. don Claudio Arletti.

“«Cristo è il nostro Ecclesiaste!». I vangeli alla prova del libro più corrosivo di tutto l’AT, Qohelet", a cura del prof. don Claudio Arletti.

“Teologia spirituale”, a cura del prof. don Fabrizio Colombini.

“Femminile e maschile nella storia della filosofia. La sfida del pensiero delle donne”, corso a cura del prof. Giuseppe Ferrari.

“Sociologia della Religione”, corso a cura del prof. don Mattia Ferrari.

Infine, ci saranno altri corsi extra-curricolari a Parma e Piacenza che ad oggi sono in fase di definizione.

Informazioni

Per chi volesse avere maggiori informazioni, è possibile contattare la mail issremilia [AT] gmail [DOT] com o chiamare allo 059211733 o visualizzare il sito www.issremilia.it e i canali Facebook o Instagram dell’ISSRE. Le iscrizioni per il prossimo anno si apriranno il 25 agosto 2025.

ISSR dell' Emilia

Pubblicato il 27 agosto 2025

  

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Calano nel primo semestre le imprese giovani: -3.2%

Calano imprese giovanili

Consolidando il trend già registrato a marzo, sono scese a 1.795 le imprese giovanili attive a Piacenza; il dato, riferito al 30 giugno scorso, emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi Statistica della Camera di commercio dell’Emilia, che evidenziano un calo del 3,2% (-60 unità), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’incidenza delle imprese guidate da giovani under 35 sul totale di quelle attive in provincia è ora pari al 7%, un dato sostanzialmente in linea con quello regionale (7,2%). Rispetto ai primi sei mesi del 2024, solamente un settore ha aumentato il suo stock di unità giovanili attive, vale a dire quello dei servizi alla persona che, con 194 realtà imprenditoriali, è cresciuto del 7,2% (13 attività in più). Tutti gli altri comparti dell’economia piacentina hanno invece registrato andamenti negativi; le costruzioni sono scese di 39 imprese giovanili (-10,3), con il totale attestato a 339 unità; l’agricoltura (202 unità attive) è scesa del 9% (20 imprese in meno), la manifattura ha perso due sole unità (ora è a 108), i servizi alle imprese sono rimasti sostanzialmente stabili (due aziende giovanili in meno, con 388 realtà), così come i servizi di alloggio e ristorazione (una impresa in meno con il totale fissato a 210 unità attive). Tra le flessioni più rilevanti, in termini assoluti, spicca quella del commercio, che al 30 giugno scorso ha registrato la presenza di 32 imprese giovanili in meno rispetto alla stessa data del 2024, pur confermandosi, con 346 imprese guidate da under 35, al secondo posto della graduatoria dei comparti, che contano la maggior presenza di imprese di questo tipo. Quanto alla forma giuridica, le imprese giovanili sono per lo più società individuali (1.450 unità e 80,8% delle imprese under 35 attive); seguono, con 262 unità attive, le società di capitali (14,6%) e le società di persone (4,2% e 76 imprese). L’impresa giovanile è valutata dall’indagine camerale anche in base al grado di presenza di giovani, vale a dire secondo la percentuale di quote possedute da under 35, identificando tre gradi di presenza crescenti: “maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”. Sul totale delle imprese della provincia individuate come “giovanili”, il 91,6% (1.645) delle imprese attive è a presenza “esclusiva” di giovani, il 6,6% delle imprese giovanili attive è a presenza “forte” (118 unità) e l’1,8% delle attive è a presenza “maggioritaria” (32 imprese).

Pubblicato il 26 agosto 2025

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