Gragnano approva una delibera per vietare i social agli under 15

È stata approvata con i soli voti della maggioranza la delibera con cui il Comune di Gragnano, facendo proprio l’appello dei pedagogisti e psicoterapeuti Daniele Novara e Alberto Pellai, in rappresentanza de "La rete dei Patti Digitali" (più di 10mila famiglie impegnate attivamente in accordi sulla gradualità digitale a livello locale), "Il Forum Nazionale delle Associazioni Familiari" con circa 4 milioni di famiglie aderenti alle associazioni rappresentate e 105mila firmatari della petizione Novara-Pellai, chiedono al Parlamento italiano di procedere in tempi brevi alla necessaria approvazione di una legge che sancisca il divieto di accesso ai social ai ragazzi sotto i 15 anni, con l’obbligo di efficace verifica dell’età da parte delle piattaforme. “Le misure prese dalle piattaforme social – è il testo della delibera - per contrastare il fenomeno - animate senz’altro anche da buone intenzioni - con la messa in campo di sistemi di parental control e di altre funzionalità di protezione insieme a tecniche di verifica dell’età di chi si collega, non si sono rivelate sufficienti ad affrontare un fenomeno che, in Italia e ovunque nel mondo, sta assumendo le dimensioni di una vera emergenza di salute pubblica con ricadute importanti sul benessere emotivo, cognitivo e socio-relazionale dei minori. Inoltre le famiglie si ritrovano spesso disorientate di fronte alla decisione su quando e come dare accesso al proprio figlio/a ai social media, e in generale alle piattaforme commerciali, in modo autonomo. Sono altissime le pressioni dei coetanei, della società, del mercato, a volte anche della scuola. Non è affatto facile mantenere salda la convinzione di promuovere un approccio graduale alle tecnologie e ai servizi digitali, che tenga conto delle fasi dello sviluppo cognitivo ed emozionale, come ci suggerisce un sempre più ampio numero di esperti”.
Le dichiarazioni del sindaco Calza
“Condividiamo le preoccupazioni di Novara e Pellai e nel nostro piccolo abbiamo deciso deciso di non stare a guardare ma responsabilmente agire – ha dichiarato il sindaco Patrizia Calza –. Ne è prova, oltre alle numerose attività sia educative sia ricreative e sportive che da tempo portiamo avanti per sottrarre i ragazzi alla dipendenza dei social, anche lo specifico progetto realizzato nel corrente anno finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con 30mila euro, finalizzato al corretto uso dei social e dell’intelligenza artificiale, rivolto agli studenti della secondaria di primo grado e chiuso con una serata che ha visto come ospite proprio il dottor Alberto Pellai. Ma la normativa non aiuta a evitare i danni derivanti dall’uso indiscriminato e incontrollato delle tecnologie e dei servizi digitali. Pertanto l’invito a mettere al centro la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza con opportuni cambiamenti riteniamo debba nascere anche dalle piccole comunità che si trovano ad affrontare i gravi problemi sociali che sempre più coinvolgono ragazzi di età sempre più ridotta sostenendo la richiesta di autorevoli esperti del settore”, continuano gli amministratori. Nella delibera si fa tra l’atro richiamo alle analoghe proposte di legge bipartisan giacenti in parlamento (Madia-Mennuni), alla proposta del garante per l’infanzia e l’adolescenza Marina Terragni e ad analogo provvedimento chiesto anche dal Consiglio europeo nella seduta del 23 ottobre. Tra l’altro questa è anche la direzione verso cui si sta andando in diversi Paesi europei, come Francia, Spagna, Regno Unito, Grecia, Danimarca e Norvegia e, con scelte coraggiose, anche fuori dall’Europa come in Australia. Senza tacere il fatto che sono gli stessi giovani che si stanno dolorosamente rendendo conto di aver perso una parte della propria infanzia. La cerimonia del Nyc Delete Day del 10 ottobre scorso a New York , una cerimonia collettiva in cui ai partecipanti era chiesto di cancellare uno dei propri profili sui social media, e di farlo tutti insieme, nello stesso momento, ne è una prova. “Moltissimi giovani americani della generazione Z (i nati tra il 1996 e il 2012), dando vita movimento «Time to refuse» («Il momento di rifiutare») stanno chiedendo ai giganti dei social e alle istituzioni di introdurre seri metodi di verifica dell’età e delle regole per rendere più sano l’uso dei social media. Sono più responsabili e concreti di tanti adulti ed esperti che pensano di risolvere tutto con il dialogo sottovalutando i problemi. Le regole e i limiti veri non solo servono, sono fondamentali – sostengono gli amministratori – per questo appoggiamo l’appello Novara-Pellai invitando i nostri parlamentari piacentini e il Governo ad agire in tal senso”.
Pubblicato il 20 novembre 2025
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