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Notizie Varie

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«Aiuto alla Chiesa che soffre»: ricordiamo i sacerdoti morti per coronavirus

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Il coronavirus si è purtroppo portato via numerosi sacerdoti italiani, rimasti accanto al loro gregge fino alla fine. Per ricordarli possiamo pregare e far celebrare messe in loro suffragio dai loro confratelli della Chiesa perseguitata.
Da sempre Aiuto alla Chiesa che Soffre permette ai propri benefattori di far celebrare delle messe secondo le loro intenzioni da parte dei sacerdoti della Chiesa povera e perseguitata. «In un momento tanto drammatico quale quello che stiamo vivendo – afferma il direttore di ACS Alessandro Monteduro – ciò che più ci unisce è la preghiera. Ed è per questo che invitiamo i nostri benefattori a ricordare i tanti sacerdoti purtroppo morti in questi giorni, aiutando al tempo stesso i loro confratelli perseguitati».
Un invito a sostenere questa particolare tipologia di progetti giunge dalla martoriata Nigeria, dove nell’ultimo decennio migliaia di cristiani sono stati uccisi in odio alla fede. A scrivere ai benefattori della Fondazione è monsignor Matthew Man-oso Ndagoso, arcivescovo di Kaduna, provincia ecclesiastica situata nel nord-ovest della Nigeria.  In quest’area, spiega monsignor Ndagoso - «vi è una sistematica persecuzione dei cristiani» e «siamo obiettivo di un numero crescente di attacchi compiuti da Boko Haram e da altri gruppi fondamentalisti».
Il presule ricorda in particolare uno dei tragici attacchi anticristiani che di recente hanno colpito la sua diocesi. Si tratta del rapimento di quattro seminaristi del Seminario maggiore del Buon Pastore di Kaduna, sequestrati nel gennaio scorso. Tre di loro sono stati rilasciati, mentre il quarto, Michael di appena 18 anni, è stato ucciso. «Celebrare il suo funerale è stato un dolore immenso», afferma l’arcivescovo di Kaduna, notando come in alcune aree della Nigeria «essere o voler diventare sacerdote significa mettere a rischio la propria vita».
Ecco perché sostenere i sacerdoti attraverso la celebrazione di Sante Messe secondo le proprie intenzioni, «è oggi più essenziale che mai, anche per consentir loro di sostenere i fedeli, su cui grava il peso della povertà ma ancor di più quello dell’ingiustizia e della persecuzione».
Come nota inoltre Monteduro, il sostegno ai sacerdoti non è essenziale soltanto in Nigeria, ma anche in numerosi Paesi, tra cui la Siria, il Niger, il Burkina Faso, l'Iraq, il Venezuela. «È sorprendente vedere come in questi giorni tanto difficili per l’Italia – continua il direttore di ACS – i cristiani perseguitati preghino per noi, nonostante le difficoltà che da sempre sono costretti ad affrontare quotidianamente. Motivo in più per non dimenticarli, neanche in un momento tanto drammatico come questo».
Lo scorso anno sono stati 40.569 - uno ogni 10 nel mondo - i sacerdoti che hanno celebrato messe secondo le intenzioni dei benefattori di ACS, usufruendo così di un sostegno indispensabile in Paesi in cui i fedeli non hanno mezzi per aiutare la Chiesa e sono essi stessi dipendenti dal supporto ricevuto dai sacerdoti. Le Sante Messe celebrate secondo le intenzioni dei Benefattori ACS in tutto il mondo sono state 1.421.001, una 22 ogni secondi.

Pubblicato il 25 marzo 2020

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Disabilità: appello delle associazioni piacentine

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Certificazioni, limitazioni, distanziamento sociale, attività chiuse: per le famiglie con ragazzi con disabilità intellettive e con disturbi dello spettro autistico le misure messe in campo per contrastare l'emergenza coronavirus hanno un impatto ancora più forte.
Si trovano infatti a dover rinunciare sia ai servizi socio assistenziali sia ad abitudini consolidate, che scandiscono il tempo e danno sollievo alle famiglie.

Le associazioni Afagis, Angsa Piacenza, As.So.Fa, Fondazione Pia Pozzoli e Piacenza In Blu-Aps, hanno così deciso di scrivere alle autorità piacentine e all’Ausl, chiedendo che siano previste deroghe alle direttive ministeriali per il contenimento del Covid 19.

“Siamo in costante contatto con il dottor Corrado Cappa, direttore dell’unità operativa della psichiatria di collegamento dell’Ausl – spiega Lucia Cervato di Angsa Piacenza -, per chiedere che ci venga data la possibilità di uscire, con i nostri ragazzi, con un permesso equiparato a quelli di carattere sanitario”.

"Le famiglie delle associazioni firmatarie sono oltremodo consapevoli e condividono l’importanza di ottemperare a tutte le misure di sicurezza promulgate - si legge nella richiesta -. Il blocco dei servizi e delle routine di questi ragazzi costituisce però un trauma spesso difficile da spiegare e far comprendere e gestire nelle esclusive mura domestiche, specie per chi ha problemi di iperatttività".
"Muniti di certificazione 104 - scrivono le associazioni - si chiede dunque di consentire questa flessibilità che si garantisce di voler utilizzare responsabilmente solo in caso di bisogno ed in zone e aree opportunamente distanziati da altre persone".

“Alcuni genitori vorrebbero che fosse prevista la possibilità – afferma Lucia Cervato – di poter mandare i ragazzi, ovviamente individualmente e con un operatore, nei centri diurni, ora chiusi, oppure che sia prevista la possibilità di avere un educatore domiciliare due ore alla settimana”.

Pubblicato il 26 marzo 2020

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I Maestri del Lavoro al fianco del dott. Luigi Cavanna

Donate all’Amop le quote associative 2020

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I Maestri del Lavoro del Consolato di Piacenza al fianco del dottor Luigi Cavanna impegnato, con altri medici, sul fronte della lotta al coronavirus: hanno deciso di donare all’Associazione Onlus AMOP di Piacenza, che supporta l’iniziativa del Direttore del Dipartimento di Oncologia-Ematologia dell’Azienda USL di Piacenza, le quote associative 2020, per un totale di 5.000 euro.
Il dott. Cavanna insieme ad altri medici dell’ospedale piacentino da alcuni giorni gira casa per casa con un saturimetro, un ecografo portatile e un sacchetto di farmaci per trattare i sintomi della malattia prima che la situazione degeneri.

"Diamo il nostro piccolo contributo di Maestri a questo team di medici ed infermieri - afferma il console Emilio Marani - che, con coraggio, vanno nelle case delle persone che accusano i primi sintomi sospetti del virus per provare ad anticipare, con le cure, la somministrazione precoce dei farmaci antivirali che funzionano meglio quanto prima vengono assunti e così fermare questo nemico terribile e invisibile prima che distrugga altre vite, altre famiglie piacentine".

Pubblicato il 26 marzo 2020

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Agricoltura, 55 milioni di euro dalla Regione per l’emergenza

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La Regione interviene a sostegno dell’agricoltura della Emilia-Romagna, provata dall’emergenza Coronavirus, dopo aver pubblicato due giorni fa il bando per le aziende agricole montane, finanziato con 12,6 milioni di euro e aver promosso semplificazioni per la richiesta di carburanti agricoli (Uma). Attraverso Agrea, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, la Regione ha infatti liquidato in meno di un mese oltre 55 milioni di euro (55.683.615) ai beneficiari di diversi canali di finanziamento (Domanda Unica, Ocm, Psr) per un totale complessivo di oltre 2.400 mandati di pagamento elaborati. E sono in arrivo una serie di proroghe nel settore vitivinicolo, decise sempre da viale Aldo Moro, per andare incontro alle richieste degli imprenditori agricoli, in questo periodo alle prese con grosse difficoltà di approvvigionamento dei materiali di base (pali, fili, barbatelle, ecc.) e reperimento della manodopera necessaria a proseguire e portare a termine i lavori iniziati nell’ambito degli interventi per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, grazie ai finanziamenti europei.
“Diamo liquidità alle imprese in un momento di difficoltà, accelerando il più possibile i pagamenti e proroghiamo le scadenze dove si può per dare più tempo alle aziende per organizzarsi- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. Queste proroghe rappresentano una prima, parziale, risposta che come Regione abbiamo ritenuto di dare alle richieste di rinvio di numerose scadenze e adempimenti. Richieste espresse dagli operatori del settore nell’ultima riunione della Consulta agricola dedicata al vitivinicolo, in considerazione del difficile momento. Siamo determinati a continuare il pressing nei confronti del ministero dell’Agricoltura affinché conduca una serrata trattativa con la Commissione europea per ottenere deroghe più ampie ai regolamenti comunitari, in particolare per consentirci di liquidare gli aiuti dell’Ocm vino sulla base dei controlli amministrativi, derogando dai controlli in loco, oggi impossibili”. E analoghe richieste di deroga indirizzate ad erogare gli aiuti sulla base dei soli controlli amministrativi, evitando i sopralluoghi presso le aziende, riguardano altre linee di finanziamento quali domanda unica, misure Psr, Ocm ortofrutta. “Al tempo stesso- continua l’assessore- continuiamo a stringere sulle liquidazioni e stiamo proseguendo il lavoro di ricognizione relativo agli altri bandi del Programma regionale di sviluppo rurale, in stretta collaborazione con le rappresentanze del mondo agricolo, per valutare altri eventuali provvedimenti di proroga, nel caso si rendessero necessari”.

Le proroghe
La Regione ha disposto il rinvio di una serie di scadenze e adempimenti legati ai bandi varati negli anni scorsi e non ancora del tutto chiusi. Anzitutto è stata prorogata dall’1 al 23 aprile 2020 la scadenza per presentare la richiesta di variante al cronoprogramma dei lavori per gli interventi ammessi a contributo relativi alle campagne 2017-2018, 2018-2019 e 2019-20. In secondo luogo, sempre per le stesse tre campagne, slitta dal 31 maggio al 22 giugno 2020 il termine per il fine lavori (nuovi impianti, impianti irrigui su vigneti esistenti, ecc.). Ancora, viene prorogato al 22 giugno 2020, sempre per le tre campagne 2017-2018, 2018-2019 e 2019-2020, anche il termine per presentare le domande di anticipo, pagamento a saldo e svincolo fideiussione. Invece resta confermata per il 31 luglio prossimo la scadenza per la domanda di fine lavori e contestuale richiesta di svincolo della fidejussione per la campagna 2016/2017. L’assessorato regionale all’Agricoltura, nell’ambito dell’ultima riunione della Consulta, ha inoltre sollecitato le organizzazioni agricole e cooperative a presentare al più presto eventuali proposte di modifica al nuovo bando in gestazione per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti relativo alla campagna 2020-2021, previsto tra fine marzo e inizio aprile.

Pubblicato il 26 marzo 2020

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La Regione per gli over 50 disoccupati e a rischio esclusione dal lavoro

 

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Un aiuto concreto a chi ha più di 50 anni, il solo titolo di studio della scuola dell’obbligo ed è in cerca di un lavoro stabile. É quello messo in campo dalla Regione Emilia-Romagna, che ha approvato e finanziato con 4 milioni di euro del Fondo sociale europeo 18 percorsi brevi, due per ogni provincia. Si tratta di percorsi formative di alfabetizzazione informatica e linguistica, personalizzati e individuali, per consentire a persone non occupate e a rischio di marginalità nel mercato del lavoro di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per trovare una occupazione stabile. “Intendiamo dare un’opportunità effettiva e concreta alle persone in difficoltà, accompagnandole con percorsi brevi e personalizzati verso un lavoro adeguato alle proprie potenzialità, con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno” commenta l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Vincenzo Colla.
Questi percorsi, che potranno essere fruiti da circa 7mila persone non occupate, che non possiedono un diploma di scuola media superiore o professionale o che comunque abbiano superato i 50 anni di età, dovranno prevedere un’offerta di corsi formativi di durata variabile, sulla base delle esigenze dei singoli, finalizzata in particolare a dare alle persone le competenze trasversali necessarie per inserirsi e rimanere nelle organizzazioni di lavoro. Nuove opportunità di formazione professionale sono previste anche per 300 persone impegnate in percorsi di recupero e di reinserimento sociale e lavorativo nelle comunità pedagogiche e terapeutiche dell’Emilia-Romagna. La Regione le finanzia con quasi 800mila euro del Fondo sociale europeo. Tre le comunità coinvolte: San Patrignano (Coriano di Rimini), la Comunità San Maurizio (Borghi, Forlì-Cesena), e la Comunità di Open Group Società Cooperativa Sociale onlus (Bologna). I percorsi formativi, aggiuntivi rispetto alle attività educative e formative già svolte in comunità, riguardano diverse aree professionali: dalla progettazione e produzione meccanica ed elettromeccanica, all’erogazione di servizi di pulizia; dalla produzione alimentare al marketing e alle vendite. Ma si potrà approfondire anche la logistica industriale, il trasporto e le spedizioni, così come la produzione e la distribuzione dei pasti, la progettazione e la produzione di pelletteria e di prodotti tessili e abbigliamento. Ai corsi potrà seguire anche un’attività di tirocinio.

Pubblicato il 25 marzo 2020

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