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Notizie Varie

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Nel ricordo di Carla Molinaroli, una mamma per le Coccinelle di Piacenza

carla


È mancata di recente a 93 anni Carla Molinaroli. È stata figura di riferimento dello Scoutismo piacentino e in particolare della sezione locale dell’AGI Associazione Guide Italiane, femminile, nata a livello nazionale nel 1943. Nel 1974 dall’unificazione dell’ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani), maschile, e l’AGI è nata l’Agesci Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani.Grazie ai suoi meriti nel corso degli anni Carla Molinaroli aveva ottenuto incarichi di prestigio fino a diventare commissaria nazionale della Branca Coccinelle.

“Era un vulcano”

Ben presto a Piacenza si era creato un gruppo di ragazze unite da solida amicizia che dura tuttora. Alcune di loro Matilde Astrua, Gabriella Cavalli e Paola Icardi la ricordano affettuosamente così: “è stata sempre per noi un punto fermo, una sicurezza per lo svolgimento delle nostre attività all’interno della Associazione ma soprattutto è stata una guida sicura e coinvolgente, un vulcano, un’amica sincera a cui appoggiarsi e a cui fare riferimento nei momenti di debolezza, di difficoltà o di crisi”. Un’amicizia nata più di 60 anni che non si è mai assopita. “Quando è stata a capo delle Coccinelle, ero la sua vice - ricorda Matilde Astrua -. Era molto attenta ai bisogni delle bambine, come fa una mamma”. “Anche dopo avere lasciato il movimento degli Scout siamo sempre rimaste in contatto - racconta Gabriella Cavalli -. Le siamo state vicine e la abbiamo aiutata fino all’ultimo quando è mancata. È stata per noi un riferimento di vita. La sua grande umanità, l’attenzione ai bisognosi ne facevano una persona che è stata un faro per tanti. Desideriamo salutarla come i Rover e le Scolte con fai “Buona strada””.
Tante le attività alle quali Carla Molinaroli si è dedicata. Negli anni ’60 nel Comune di Farini D’Olmo aveva ottenuto un terreno da utilizzare per lo svolgimento dei campi scuola nazionali. Si trattava campi di formazione dei capi delle branche: Coccinelle, Guide, Scolte alla cui partecipazione erano ammesse ragazze provenienti da ogni parte d'Italia.


Tutto partiva dalla fede

Come assistente sociale ha svolto la sua professione inizialmente a Milano, successivamente all’ospedale civile di Piacenza. Ha fatto parte di “Doce nos orare”, associazione con lo scopo di coltivare e di vivere la preghiera “come il credere, sperare e amare fondato sulla Parola di Dio e nutrito dai sacramenti”. “Carla ci ha insegnato a vivere la vera fede come lei stessa ha sempre vissuto, una fede incrollabile in Dio dalla quale ha attinto la forza che le ha consentito di trasmettere valori e realizzare al meglio tutto quello che si è sempre prefissata di fare”, sottolineano le amiche scout. Dopo la pensione si è dedicata a diverse attività di volontariato. Da ricordare l'apertura negli anni ’90 di un ambulatorio in collaborazione con il fratello medico Pietro per prestazioni mediche gratuite per i bisognosi all’Istituto Figlie di Gesù Buon Pastore in città, realtà nella quale gestiva anche un centro di aggregazione per le persone anziane.

G. A.


Nella foto, Carla Molinaroli (in piedi nella foto) a un campo dell’AGI a Mangiarrosto di Montereggio.

Pubblicato il 10 maggio 2025

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Per 200 studenti appuntamento «a schermi spenti»

Ragazzi e Social Network foto pagani

Metti un’intera mattinata a comunicare a telefonino spento. Muto anche l’I-pad e il pc. Nessuno schermo attivo, solo mente, cuore ed emozioni. Lo hanno voluto loro, i giovani, più di duecento fra studenti e studentesse che si sono dati appuntamento venerdì 16 maggio nel cortile di San Sepolcro per parlarsi, ascoltarsi, scambiare opinioni, giocare, insomma per cercare di conoscersi “sfidando” le emozioni dell’impatto vis à vis. Sarà il momento conclusivo di quattro mesi di riflessioni condivise a scuola su criticità e utilità della web comunication in nove classi piacentine (Istituti Isii Marconi, Cassinari-Tramello, Romagnosi-Casali) con il progetto di educazione digitale “Connessioni oltre gli sche(r)mi” ideato e realizzato da Fondazione La Ricerca con il finanziamento della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Una mattinata per trovare alternative allo schermo
Sarà una mattinata "per giocare e trovare insieme alternative allo schermo", convinti – come deducono gli educatori-La Ricerca che hanno seguito e coordinato i confronti in classe – che “il digitale ha un grande impatto sulle nostre vite, sulle modalità di stare insieme, condiziona le relazioni, le complica con l’illusione di facilitarle”. La mattina in cui verrà raccontato quanto vissuto nei laboratori esperienziali del progetto sarà proprio il passaggio dalle parole ai fatti: “Tre ore, dalle 9 a mezzogiorno, lontani dagli schermi: vediamo che succede”, lancia il sasso il referente dell’operazione a schermi spenti, lo psicoterapeuta Carlo Grassi, di Fondazione La Ricerca. “Dal loro punto di vista - anticipa - punti critici sulla comunicazione digitale ne sono già emersi, spingendosi al futuro imminente che comporterà l’inevitabile rapporto che si sta creando fra l’Uomo e l’Intelligenza Artificiale: come potersi relazionare se manca il calore umano?”. Ma soprattutto è emerso un gran bisogno di contatto umano e di senso di appartenenza: “Ragazzi e ragazze hanno apprezzato l’essere stati coinvolti in un percorso in cui hanno potuto stare insieme, la forza dell’attenzione reciproca, l’occasione di viversi, cioè di misurare se stessi nel confronto con gli altri compagni di classe a un livello più intimo e informale oltre l’ordinaria convivenza scolastica”. Unica eccezione della mattinata, ma a fine mattinata, intorno alle 11,30: la diretta di Pc Radio Cult, on air sulle piattaforme streaming online e sui social, dove i ragazzi potranno raccontarsi in diretta.

Il contributo della Fondazione Piacenza e Vigevano
Fondazione di Piacenza e Vigevano sarà presente: “Siamo particolarmente lieti - sottolinea il presidente Roberto Reggi - di prendere parte alla conclusione di questo percorso educativo realizzato dalla Ricerca, una realtà che svolge un ruolo cruciale nell’ambito della tutela e dell’educazione dei giovani sul nostro territorio, mettendo a valore le straordinarie competenze delle sue educatrici e dei suoi educatori, per anni impegnati nel fronteggiare la piaga terribile delle dipendenze. Oggi La Ricerca agisce su più fronti, nella direzione di prevenire il disagio e di contrastare la povertà educativa, costruendo reti fra i soggetti educanti e promuovendo il protagonismo giovanile. Ne è un bell’esempio questo progetto, che affronta una condizione in continua espansione, quale l’influenza delle tecnologie digitali sulla vita e le relazioni fra le persone, senza giudizi o risposte preconfezionate, ma sollecitando dal basso, la riflessione, la sperimentazione di possibili alternative, l’acquisizione di una maggiore consapevolezza nelle giovani generazioni”.

Pubblicato il 10 maggio 2025

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Alla scoperta della val Tidone tra borghi storici e pievi antiche

comitato

Successo per l'evento “Val Tidone: i luoghi del sacro – Storia, cultura e devozione nelle pievi e nelle chiese minori” che si è svolto domenica 27 aprile tra cammino, convegni e musica, alla scoperta del patrimonio storico-religioso della vallata.

La passeggiata tra borghi antichi e vigneti

Al mattino e nella prima parte del pomeriggio, una passeggiata da Borgo Mulino Lentino alla Pieve di Stadera – eccezionalmente riaperta per l’occasione – ha coinvolto decine di partecipanti, grazie alla collaborazione con la Delegazione FAI di Piacenza. Il percorso, immerso nel paesaggio primaverile della Val Tidone, ha offerto scorci suggestivi tra vigneti, borghi storici, la Diga del Molato e il Sentiero del Tidone. Letizia Anelli, capo delegazione FAI, ha evidenziato la bellezza ancora poco conosciuta di questo territorio e ha ricordato le precedenti collaborazioni con l’Alta Val Tidone, tra cui le Giornate FAI del 2016, le visite al Giardino Botanico Caplez e a Caminata e ha evidenziato l’entusiasmo dei partecipanti alla passeggiata e l’importanza di camminare lentamente nel paesaggio per cogliere la bellezza autentica della Val Tidone.

passeggiata

Un viaggio nella storia religiosa della vallata

Nel pomeriggio, presso il Borgo Mulino Lentino, si è tenuto il convegno che ha dato il nome all’evento, segnando anche la prima uscita pubblica del neonato Comitato Storico Culturale Val Tidone. La presidente Simona Traversone, che ha ricevuto il testimone da Pietro Luigi Bonoldi, ha presentato ufficialmente il Comitato, composto da un gruppo eterogeneo per età e competenze: Pierluigi Bavagnoli (vicepresidente), Fausto Borghi (vicepresidente), Camillo Casaroli, Greta Cavallari, Canzio Ferrari, Vanessa Ferrari, Mirna Filippi, Cristina Garzella, Claudio Magri, Sandro Genesi, Gabriella Marazzi, Gianluca Misso, Giuseppe Noroni (presidente Via degli Abati), Daniele Razza.
«Siamo uniti dalla passione per la storia locale – ha dichiarato Traversone – e in questi mesi abbiamo avviato progetti di ricerca, escursioni, raccolta di fonti storiche e attività divulgative. Il nostro obiettivo è diventare un punto di riferimento per tutta la Val Tidone, da Romagnese a Rottofreno, coinvolgendo le realtà locali in una rete di sinergia e valorizzazione condivisa».
Il convegno, patrocinato dal Comune di Alta Val Tidone, dalla Provincia di Piacenza e dalla diocesi di Piacenza-Bobbio, ha proposto un viaggio nella storia religiosa della vallata, con uno sguardo alle pievi e alle chiese minori, simboli di devozione e identità. L’assessore Dotti, portando i saluti dell’amministrazione comunale, ha sottolineato l’importanza di custodire le radici storiche e spirituali del territorio, ricordando il ruolo fondativo dell’abate San Colombano e del Monastero di Bobbio.
Gli interventi dei relatori hanno spaziato tra epoche e temi: Pierluigi Bavagnoli, storico locale, ha introdotto il tema delle pievi nel Basso Medioevo; Pietro Scottini (Archivio Storico Diocesano di Parma e Piacenza) ha illustrato le visite pastorali dei vescovi nei secoli XVI-XIX; Emilio Bardella ha approfondito la presenza del Monastero di Bobbio in Val Tidone durante l’età carolingia. Bavagnoli ha anche moderato l’incontro, rimarcando la volontà del Comitato di riportare alla luce il ruolo centrale di questi luoghi di culto.

chiesa

Gli interventi dei relatori

I relatori hanno espresso vivo apprezzamento per l’organizzazione e per la grande partecipazione del pubblico. Emilio Bardella ha sottolineato il valore dell’iniziativa per la riscoperta dell’identità storica del territorio e delle sue radici medievali. Pietro Scottini ha ringraziato il Comitato per l’invito, rimarcando l’intreccio tra storia, cultura e devozione emerso durante la tavola rotonda. Pierluigi Bavagnoli ha ricordato la funzione centrale delle antiche pievi e l’obiettivo del Comitato di riproporne la memoria e la centralità.
A impreziosire il convegno, anche gli intermezzi musicali di Maddalena Scagnelli e Franco Guglielmetti, che con salterio e fisarmonica hanno eseguito musiche tratte dall’Antifonario di Bobbio, dal Laudario di Cortona e il canto rituale La Santa Croce.
In chiusura, il pubblico ha potuto degustare la “merenda del pellegrino” con il Batarò, prodotto De.C.O. di Alta Val Tidone, mentre i relatori sono stati omaggiati con prodotti locali offerti dal Comitato.

Nelle foto, in alto, il neonato Comitato Storico Culturale Val Tidone e i luoghi visitati in occasione dell'evento di domenica 27 aprile.

Pubblicato l'8 maggio 2025

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Escursione a Casa Gazzoli di Pianello. Apertura dell'oratorio della Vergine Addolorata

oratoriocasegazzoli

Il ciclo di escursioni di "Val Tidone Lentamente" offre un nuovo appuntamento sabato 10 maggio nel territorio comunale di Pianello  con la guida escursionistica ambientale AIGAE Giuseppe Noroni.
Attraverso un itinerario ad anello con partenza e arrivo dalla località Case Gazzoli, i partecipanti verranno condotti alla scoperta di piccoli oratori, preziose tracce nascoste tutte da valorizzare.
Il percorso, di circa 10 chilometri e adatto a tutti, si snoda tra i torrenti Chiarone e Tidone nel pregio delle semplici architetture rurali locali e nel suggestivo contorno primaverile delle colline valtidonesi, caratterizzato da vigneti e da ricca vegetazione dove, a passo lento, si potranno cogliere tutti i colori e gli odori che questa stagione può offrire.
A seguire, merenda per festeggiare la fine dei lavori di restauro dell'oratorio settecentesco dedicato alla Beata Vergine Addolorata (complesso ex Casa degli Orsi di Gazzoli) di Case Gazzoli: bene tutelato e identitario del luogo che sarà per l'eccezionale occasione aperto al pubblico e dove si potranno nuovamente vedere i colori del Settecento all'interno dell'edificio.

Come partecipare

Grazie alla collaborazione con "Progetto Vita" l'escursione sarà cardio-protetta.
Quota di partecipazione € 10 e comprende la completa organizzazione e la parte assicurativa. La quota comprende anche la merenda offerta dalla comunità di Case Gazzoli.
L'iscrizione obbligatoria deve pervenire entro venerdì 9 maggio e l'escursione si svolgerà con un numero limitato di partecipanti. Tutte le informazioni dettagliate si trovano sull'evento Facebook oppure contattando direttamente la guida escursionista ambientale AIGAE Giuseppe Noroni tramite i seguenti riferimenti: telefono 3297265227 (anche WhatsApp) oppure tramite email info [AT] nomadgeography [DOT] com

Nella foto, l'oratorio di Case Gazzoli dedicato alla Beata Vergine dell'Addolorata.

Pubblicato l'8 maggio 2025

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«Oltre i confini», l’Azione Cattolica si prepara al viaggio a Trieste e Gorizia

Alessandra Danesi Roberto Magni Foic e Chiara Sacchi AC

“Trieste è la porta dell’Europa, per la maggior parte dei migranti è solo un punto di passaggio”. È stato dedicato alla rotta balcanica, alle sue caratteristiche e alle persone, la maggior parte dell’incontro informativo che si è tenuto nella serata di mercoledì 7 maggio nel Salone della Cattedrale di Piacenza. Cinque volontari dell’associazione “Fiorenzuola oltre i confini” – Alessandra Danesi, Roberto Magni, Isabella Spurio, Daniele Bonetti, Davide Sarpedonti – hanno raccontato ciò che accade sul confine italo-sloveno e l’impegno dell’associazione “Linea d’ombra” con cui collabora. Il 31 maggio e il 1° giugno un gruppo di piacentini sarà in viaggio a Trieste, Gorizia, Nova Gorica e Aquileia con l’Azione Cattolica della Comunità pastorale 1.

Nel 1996 l’aiuto durante la guerra nei Balcani

“La rotta balcanica è meno raccontata di altre – ha introdotto Chiara Sacchi dell’Azione Cattolica della Comunità pastorale 1 – i migranti spesso respinti con violenza alla frontiera. Chi arriva in Italia è in condizioni estreme, con ferite e senza cibo. Questa realtà va affrontata con gesti di tenerezza”. I volontari di Fiorenzuola oltre i confini (Foic) hanno raccontato le proprie attività: nata nel 1996 con viaggi di consegna aiuti umanitari in Bosnia-Erzegovina, l’associazione ha costruito negli anni una rete di solidarietà attiva, locale e internazionale. Foic promuove una cultura della pace, dell’incontro e della cooperazione, radicata nel territorio ma con lo sguardo aperto sul mondo.

Le attività Foic sul territorio

Fiorenzuola oltre i confini promuove “progetti di volontariato e sostegno in decine di Paesi del mondo, tenendo sempre forte e costante il legame con la comunità locale, valorizzando il dialogo tra culture e il senso civico. Nel 2024 ha ricevuto il Premio San Fiorenzo, per il suo impegno in favore della pace e della solidarietà. Il servizio più “continuativo” di Foic è lo sportello migranti, aperto quattro giorni a settimana, con cui offrono supporto ai “nuovi cittadini” per permessi di soggiorno, carte di soggiorno, richieste di cittadinanza, domande per test d’italiano. Gli utenti sono oltre 1300. Sul territorio fiorenzuolano, l’associazione offre ospitalità a cinque famiglie (20 persone) provenienti dall’Ucraina, e a settembre organizza la Festa multietnica.

Nel mondo

“Oltre” i confini, Foic supporta le rette scolastiche per cinque ragazzi che frequentano la Secondary school a Chebole, in Kenya, e promuove progetti per l’infanzia e l’educazione alla cooperazione in Bosnia. Poi interventi “spot” come raccolte fondi e donazioni per emergenze, calamità naturali e vittime di conflitti e interventi di “advocacy”, per portare consapevolezza nelle scuole o attraverso conferenze e attività in rete. Il progetto più grosso è quello che riguarda la rotta balcanica. “Migliaia di persone – è stato spiegato – attraversano i Balcani in fuga da guerre, persecuzioni o povertà per raggiungere l’Europa occidentale. La maggior parte di loro parte da Afghanistan, Pakistan, Siria, Turchia, Kurdistan e attualmente anche dal Nepal”.

Il viaggio

“The Game”. Il gioco. “Così i migranti chiamano il tentativo di attraversare i confini – hanno detto i volontari – settimane o mesi a piedi, tra freddo, fame, boschi e violenze da parte delle forze di polizia. I migranti sono costretti a pagare per il passaggio a trafficanti senza scrupoli. Non c'è nessuna tutela neppure da parte delle autorità locali, che anzi sono un ulteriore fattore di rischio. L’Italia, molto spesso, è solo la porta d’ingresso in Europa. Solo una minima parte si ferma. Tuttavia, Trieste, essendo la prima città sul confine balcanico, è una tappa praticamente obbligata, senza alcun tipo di supporto o assistenza fornita dalle autorità”. I cinque volontari, ospiti dell’AC in Cattedrale, hanno raccontato alcuni brevi aneddoti raccolti negli ultimi anni a Trieste, dove si recano periodicamente con un furgone – messo a disposizione grazie all’aiuto della parrocchia di San Fiorenzo – per consegnare viveri. Lì opera l’associazione “Linea d’ombra”, fondata nel 2019 dai coniugi Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, che accoglie in media 30 migranti al giorno in piazza della Libertà a Trieste. Il racconto è stato arricchito dalla proiezione di foto e spezzoni di telegiornali.

In due mesi 1.400 attraversamenti illegali

Tra gennaio e febbraio 2025, secondo i dati Frontex citati dai volontari durante l’intervento di mercoledì sera, ci sono stati 1.400 attraversamenti illegali del confine europeo nei Balcani occidentali, il 64% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “C’è un’accoglienza istituzionalizzata e un’altra «informale» – hanno spiegato – molti preferiscono viaggiare nell’ombra, senza essere schedati. Le cifre si riferiscono a migranti intercettati o presentatisi spontaneamente. La diminuzione è quindi in primis indice del perfezionamento dei metodi dei trafficanti: in Bosnia, ad esempio, i migranti non si spostano più a piedi ma in auto e furgoni, non stazionano nei campi, ma in case di privati conniventi”.

Donazioni

Per il prossimo viaggio a Trieste, Fiorenzuola oltre i confini cerca zaini, sacchi a pelo, felpe e pantaloni di tuta (con elastico in fondo) da uomo, nuovi o in ottimo stato, di taglia M o L. Le donazioni possono essere effettuate anche tramite bonifico (IBAN: IT49V0623065310000030212525) con la causale “Progetto Trieste”.

Francesco Petronzio

Nella foto, da sinistra Alessandra Danesi, Roberto Magni (Foic) e Chiara Sacchi (AC).

Pubblicato l'8 maggio 2025

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