“Immagina” è un ciclo di serate dedicato ad appassionati del mondo dell’immagine e il cui scopo è erogare una formazione di alto livello nell’ambito della produzione fotografica e video, inizialmente a livello amatoriale e, successivamente, fornendo al partecipante nozioni e strumenti dedicati all’attività professionale. Il corso è suddiviso in due livelli: 1. Base - dedicato agli utenti che si approcciano per la prima volta al mondo fotografico/video e che necessitano di un percorso di formazione che porti alla totale consapevolezza e padronanza nell’utilizzo dell’apparato fotografico, della post produzione e della gestione del file ed i suoi relativi utilizzi; 2. Expert - dedicato al partecipante che ha concluso il primo ciclo di incontri o a tutti coloro i quali abbiano già una comprovata padronanza tecnica (che verrà valutata mediante questionari e brevi test pre-corso) e intendessero approfondire tutti gli aspetti legati alla creazione di contenuti di alto livello. Ognuno dei due livelli si articolerà in più incontri serali alle ore 19 e tali incontri si svolgeranno in presenza con possibilità di partecipazione virtuale per chi non potesse presenziare. Le lezioni frontali saranno tenute da Carlo Tagliaferri e verrà fornito materiale didattico ufficiale e costruito ad hoc al fine di rendere comprensibile ed accessibile a tutti il corso stesso. Il materiale didattico sarà sempre disponibile tramite i servizi cloud offerti da Fotografia di Carlo Tagliaferri e tutte le operazioni di condivisione del materiale fotografico/video prodotto dai partecipanti si baseranno sulla medesima piattaforma cloud, garantendo la massima riservatezza e senza limiti temporali o di dimensionali dei file caricati.
Inoltre, il partecipante potrà usufruire gratuitamente per tutta la durata del corso e i 6 mesi successivi del proprio spazio cloud per il caricamento di qualsiasi file anche non inerente la corso stesso senza limiti dimensionali. Il corso vedrà la partecipazione di ospiti autorevoli, che affiancheranno Tagliaferri fornendo reali e dirette esperienze professionali legate agli argomenti trattati. Per i partecipanti al livello expert è prevista la realizzazione di un portfolio fotografico e di un cortometraggio che vedrà la partecipazione attiva di tutti gli allievi suddividendone i ruoli in base alle predisposizioni degli stessi e alle esigenze di regia che il cortometraggio richiede. Il cortometraggio verrà registrato nell’arco di una giornata da pianificare assieme e un’altra giornata verrà dedicata al relativo montaggio in aula. L’obiettivo del livello expert è la formazione di operatori in grado di lavorare anche autonomamente alla realizzazione di contenuti di elevato standard conservando per il futuro il cortometraggio al quale avranno contribuito. Ogni serata inizierà alle ore 19 e avrà una durata di 2,5 ore, con una pausa intermedia di 15 minuti. I corsi si terranno di venerdì, ad eccezione della quinta lezione di ognuno dei due livelli, che si terrà di domenica presso Agriturismo Tenuta Casteldardo (Besenzone - www.tenutacasteldardo.it).
Nella foto, la presentazione a Palazzo Farnese del corso di fotografia e videomaking "Immagina", svoltasi alla presenza dell'assessore alla Cultura Christian Fiazza, Marilena Massarini e del docente Carlo Tagliaferri.
Anche quest’anno l’antica pieve di Bruso ha festeggiato, con grande solennità, la ricorrenza dei patroni Filippo e Giacomo.
La chiesa, che vanta una storia ultramillenaria, è da più di trent’anni parte della parrocchia di Borgonovo, e sebbene gli abitanti delle case circostanti siano ormai solo quattro, un gran numero di persone ha partecipato alla ricorrenza: oltre a residenti ed ex residenti e alle rispettive famiglie, anche gli Alpini, custodi dell'antica Pieve, e tante persone arrivate dal Capoluogo e dalle altre frazioni vicine, nonché l’assessore Fabrizio Franzini in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il capogruppo degli Alpini di Borgonovo cav. Pierluigi Forlini e il presidente del coro ANA Valtidone Tarcisio Bassi.
Durante la messa, celebrata da padre Alberto Quagliaroli, e animata dal Coro di Borgonovo sono state ricordate le figure dei due Apostoli, di cui si hanno pochissimi dati agiografici: San Filippo, originario della città di Betsaida, discepolo di Giovanni Battista, fu tra i primi a seguire Gesù e, secondo la tradizione, evangelizzò gli Sciti e i Parti; Giacomo, invece, era figlio di Alfeo e cugino di Gesù, ebbe un ruolo importante nel concilio di Gerusalemme (50 circa) divenendo capo della Chiesa della città alla morte di Giacomo il Maggiore, scrisse la prima delle Lettere Cattoliche del Nuovo Testamento e, secondo Giuseppe Flavio, fu lapidato tra il 62 e il 66.
“Il loro esempio – ha detto nell’omelia padre Alberto – è un invito a voler conoscere Dio attraverso Gesù, immagine concreta del Padre.”
La celebrazione è, poi, proseguita con la processione per la benedizione delle campagne e la recita delle Rogazioni, come auspicio di un prospero raccolto, della protezione dei lavoratori della terra e dei campi dagli eventi climatici avversi. In particolare, quest’anno, si è pregato per la pioggia, che torni presto a irrorare tutta la Valtidone, provata da mesi di siccità.
Terminata la parte religiosa, la festa è proseguita con un rinfresco sul sagrato della chiesa offerto dal Gruppo Alpini a cui ha partecipato un ospite d’eccezione, Stefano Bozzini, l’Alpino più famoso del mondo, che non ha mancato di esibirsi con la sua inseparabile fisarmonica.
Matteo Lunni
Nella foto, la processione a Bruso in occasione della festa dedicata ai patroni Filippo e Giacomo.
Manicure, smalto, massaggi, make up, acconciatura. Una ventina di ospiti del centro diurno del Facsal sono state preparate dalle allieve dei corsi per operatore dell'acconciatura e delle cure estetiche della scuola di formazione professionale Tutor, per "Mamme in passerella", la sfilata organizzata da Unicoop, Confcommercio-Fiva e Tutor. Nel pomeriggio di lunedì 8 maggio infatti sul red carpet del centro diurno del Facsal é andato in scena uno show che ha coinvolto anche le anziane del centro diurno della Besurica che hanno sfilato con abiti donati dall'attività commerciale Adri e Vivi e Mercanti di Qualità . "Siamo orgogliose di partecipare a questo evento - afferma Roberta Conconi di Tutor - perché, oltre a permettere alle allieve di esercitarsi, ci permette di entrare in contatto con una realtà socialmente importante". Nel giorno della festa della mamma vengono così celebrate mamme e nonne. "Chi guarda questi anziani, che si sono messi in gioco senza problemi, vede una bellezza che è quella interiore, legata alla maturità e alla serenità" ha sottolineato l'organizzatrice Isabella Bernazzani.
Nelle foto, le opereratrici di Tutor al lavoro con le anziane ospiti del Centro diurno del Facsal.
Novità importanti, a partire dall'anno educativo 2023-2024, per l'offerta rivolta alle famiglie dalle strutture del sistema integrato che accoglie, a Piacenza, la fascia d'età 0-6, costituito dai nidi d'infanzia comunali e convenzionati cui si aggiunge, per i bambini di età compresa tra 1 e 6 anni, il Servizio Edugate. A illustrare i dettagli, affiancata dalla sindaca Katia Tarasconi, dai colleghi di Giunta Matteo Bongiorni e Adriana Fantini, dal dirigente dei Servizi Educativi Luigi Squeri e dallo staff del coordinamento pedagogico comunale, l'assessora alle Politiche per l'Infanzia Nicoletta Corvi, che ha messo in evidenza “la volontà forte dell'Amministrazione comunale di costruire, insieme a una pluralità di attori del territorio, una solida rete, capace di dare risposte particolarmente attese alle esigenze dei nuclei familiari. Questo non solo in termini numerici, ma riscontrando le sensibilità che in questi anni sono state più frequentemente manifestate dai genitori”. Hanno preso la parola il vicario generale della Diocesi di Piacenza-Bobbio don Giuseppe Basini, il parroco di Nostra Signora di Lourdes don Giuseppe Lusignani, la dirigente del 2° Circolo Didattico Giovanna Solari e Giovanni Vitale, presidente del Polo per l'Infanzia Mirra. Se la disponibilità complessiva di posti era già cresciuta, per il 2022-2023, di 26 unità, arrivando a quota 615 dai 589 dell'anno precedente, “per l'anno educativo che inizierà in settembre siamo riusciti a garantire – spiega l'assessora Corvi – il mantenimento dell'offerta, con un totale di 616 bambini che potranno essere accolti e attenzione, innanzitutto, alla fascia dei lattanti per i quali si passa dagli 81 posti dell'anno scorsi ai 93 attuali. Un risultato che mi preme sottolineare, sia perché riflette un'esigenza prioritaria del nostro tessuto sociale, sia perché siamo riusciti a conseguirlo nonostante la temporanea chiusura di due storiche sedi – il Girasole di via Sarmato (presso il quale è situato anche il nido part-time Il giardino di Alice) e l'Astamblam di via Guarnaschelli – che dall'estate saranno oggetto di un consistente intervento di riqualificazione, di durate biennale, finanziato con i fondi del Pnrr”. Di qui la necessità di ricollocare oltre un centinaio di bambini frequentanti le due strutture: “Una sfida impegnativa – rimarca Nicoletta Corvi – che abbiamo voluto affrontare non solo con l'obiettivo di individuare le sedi sostitutive, ma anche come occasione per ampliare l'offerta sul territorio, distribuendo in modo più capillare i servizi dal centro verso le zone più periferiche e le frazioni. Questo ci ha consentito, grazie alla preziosa collaborazione con il 2° e l'8°Circolo didattico, la diocesi, la parrocchia di Nostra Signora di Lourdes e il Polo per l'Infanzia Mirra, di attivare ben quattro nuovi spazi destinati alla fascia 0-3: presso i poli educativi di Vallera e Borghetto, avviando così il percorso del nido in zone in cui non era precedentemente attivo, nonché trovando ospitalità presso le scuole dell'infanzia Nostra Signora di Lourdes e Mirra”. Proprio presso il Polo per l'infanzia Mirra aprirà una nuova sezione da 15 lattanti, mentre a Borghetto verranno accolti 14 bambini tra sezioni di piccoli e grandi e altri 12 – delle stesse due fasce d'età – frequenteranno la nuova sede di Vallera. Dodici i nuovi posti di fascia 1-6 anni con l'apertura della terza sezione presso il Servizio Edugate. Il Polo per l'infanzia di Nostra Signora di Lourdes accoglierà 24 bambini – tra piccoli e grandi – provenienti dal nido Astamblam, che proseguiranno il loro percorso in continuità sia per quanto riguarda la composizione delle sezioni, sia per le educatrici di riferimento. Lo stesso varrà per i 27 bambini, tra lattanti e piccoli, che dal nido Girasole si sposteranno al Pettirosso della Besurica, dove troverà spazio anche il nido part-time “Il giardino di Alice” che era operativo presso la struttura di via Sarmato, con i 6 bambini che proseguiranno in continuità e i futuri iscritti che potranno aggiungersi. Anche in questo caso, l'Amministrazione annuncia un nuovo progetto: “Per venire incontro alle esigenze dei genitori che hanno un orario di lavoro distribuito su turni, in via sperimentale il servizio part-time del Giardino di Alice si sdoppierà aggiungendo, alla possibilità di frequenza solo mattutina, l'opzione del solo pomeriggio (dalle 14 alle 20, compresa la cena) con l'opportunità anche di modulare gli orari in base agli impegni professionali di mamme e papà”. “Anche grazie all'ampliamento delle sedi – aggiunge l'assessora Corvi – l'offerta educativa per la prima infanzia assume una connotazione sempre più flessibile, che permette di valorizzare le attività all'aperto e di sperimentare progetti innovativi. I Servizi Educativi e rivolti alle famiglie non possono che crescere attraverso l'ascolto del territorio e della comunità, modulandosi sui bisogni che esprime ed estendosi, in tutti i quartieri, per dare un sostegno efficace alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.
Open Day, per conoscere da vicino le strutture
Appuntamento sabato 13 maggio, dalle 9.30 alle 18.30, con il tradizionale Open Day dei nidi comunali e convenzionati – incluso il servizo sperimentale Edugate – in vista dell'imminente apertura delle iscrizioni per l'anno educativo 2023-2024. L'accesso alle strutture sarà libero per l'intera giornata, ma è consigliata la prenotazione per fruire al meglio della visita e della disponibilità degli operatori che accoglieranno le famiglie interessate. Per le strutture comunali – Arcobaleno, Girotondo e Pettirosso, oltre al Servizio Edugate – occorre telefonare allo 0523-492509, dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 13, il lunedì e il giovedì anche dalle 15.30 alle 17.30. Non sarà possibile visitare, data l'imminente chiusura per ristrutturazione, né i nidi Girasole e Astamblam, né le nuove sedi di Borghetto, Vallera e Nostra Signora di Lourdes, dove devono ancora completarsi i necessari lavori di adeguamento e preparazione. Sulla pagina web dei Servizi Educativi del sito www.comune.piacenza.it saranno rese disponibili immagini e video di visite virtuali alle strutture.
Nelle foto, l'incontro in Municipio dedicato ai nidi d'infanzia comunali.
L’immigrazione è un problema per la sicurezza pubblica. È una scelta quella dell’Italia, che ne delega la gestione a organismi “di controllo” come le questure, le prefetture e, più in alto, il Ministero dell’interno. La legislazione ha sempre trascurato la persona umana, le motivazioni e le difficoltà della migrazione in un Paese nuovo. E l’opinione pubblica considera ancora lo “straniero” come un pericolo. Un tema complesso, spesso colpevolmente semplificato con slogan elettorali e mai affrontato nel modo corretto. A fare il punto della situazione, un partecipato convegno dell’associazione Arcangelo Dimaggio che si è svolto venerdì 5 maggio alla cooperativa La Magnana, moderato dal giornalista di Libertà Giorgio Lambri, che ha visto susseguirsi chiarimenti e testimonianze dell’avvocata Michela Cucchetti, di Manuel Sartori, funzionario dell’Ispettorato del lavoro di Piacenza, Domenico Quirico, noto giornalista de La Stampa e Nicoletta Corvi, assessora al welfare del Comune di Piacenza.
La “sicurezza” prima della comprensione umana
L’associazione Arcangelo Dimaggio, ha detto in apertura la presidente Piera Reboli, “ha voluto, nel suo piccolo, far sentire la propria voce in risposta alla tendenza a valutare l’immigrazione solo come un’emergenza e un problema legato alla sicurezza”. “È una mistificazione continua – ha riflettuto – non viene mai preso in considerazione il giusto ‘desiderio’ (o la necessità, secondo Giorgio Lambri, nda) di persone che si muovono da Stati flagellati da grandi difficoltà”. L’ordinamento italiano “non ha una legislazione efficace che permetta agli immigrati di uscire dai percorsi di clandestinità che li affliggono, costringendoli a vivere nell’ombra. Per questo motivo gli italiani sono portati a vedere il fenomeno con un alone di problematicità”.
Le ultime leggi smontano un sistema virtuoso
“L’umano non è mai stato messo al centro della normativa – ha ammonito Michela Cucchetti – dove, invece, c’è la sicurezza pubblica. Certe scelte hanno fatto sì che la tutela dei diritti fosse posta in secondo piano”. L’avvocata, esperta in diritto dell’immigrazione, ha ricordato come “l’operazione seguita alla strage di Cutro è partita come un’azione di polizia, non come missione di salvataggio”. La stretta alla “protezione speciale”, contenuta nel decreto legge 20/2023 – cosiddetto “decreto Cutro” – “non difende affatto le persone, come viene detto dal governo”, ha sottolineato Cucchetti. “Con la protezione speciale gli immigrati hanno potuto beneficiare di un lungo percorso di integrazione fatto di corsi di italiano, lavoro e famiglia. Alcuni di loro hanno addirittura acquistato una casa. Se tutto questo viene a mancare, quello che è stato costruito sparisce nel nulla”. La legale ha poi “smontato” il decreto Flussi che – ha detto – “non regolamenta gli ingressi degli stranieri, bensì favorisce un meccanismo truffaldino. Il decreto presuppone che chi entra in Italia abbia un contratto di lavoro sul territorio. Così molti, dall’Italia, attraggono immigrati chiedendo loro grosse somme di denaro: questi, impossibilitati a pagare, vengono sfruttati finché non estinguono il debito”. Anche l’accoglienza viene modificata dal nuovo decreto. “Finora chi arrivava veniva schedato e poi smistato in un centro d’accoglienza per essere curato, imparare l’italiano, ricevere assistenza legale, psicologica e lavorativa. Ora questo meccanismo virtuoso sparisce. Una cosa simile – prosegue – era successa coi decreti Sicurezza, che invece di risolvere problemi hanno aumentato il numero di clandestini, per poi indurre il governo nel 2020 alla ‘regolarizzazione straordinaria’, ovvero una sanatoria, perché il fenomeno era sfuggito di mano”. In conclusione, Cucchetti ha parlato delle lunghe code di richiedenti asilo pakistani che si formarono l’anno scorso fuori alla questura di Piacenza, che “non li faceva entrare, costringendoli a sostare per ore sul marciapiede. I piacentini non si preoccuparono della misera condizione di quelle persone, reduci dalla terribile rotta balcanica, bensì di un presunto pericolo che avrebbero corso nel passare su quel marciapiede”.
“Rischiamo di perdere lavoratori qualificati a causa delle difficoltà di regolarizzazione”
“L’Italia ha scelto di affidare la competenza della materia migratoria a enti di controllo – ha osservato Manuel Sartori – invece che, ad esempio, al mondo del lavoro. Invece di indirizzarsi verso una programmazione che tiene in considerazione il bisogno della persona, si tende a restringere sia gli ingressi che la possibilità di una piena regolarizzazione di cittadini non comunitari. Ogni anno lo Stato pone un limite alle regolarizzazioni: alla provincia di Piacenza, che conta 286mila abitanti, il decreto legge 20/2023 assegna solo 97 ‘quote’ da ripartirsi in tutti i settori”. Un tema su cui ha voluto soffermarsi Sartori è quello degli studenti non comunitari, che “ottengono regolari permessi di soggiorno per studiare, ma poi trovano difficoltà inenarrabili per regolarizzare la propria posizione per entrare nel mondo del lavoro. Rischiamo – ha avvertito – di perdere le professionalità di cittadini non comunitari che hanno conseguito qui la laurea e avrebbero uno sbocco facile in una delle nostre aziende”.
“Il migrante, come il povero, è indispensabile per il capitalismo liberista”
Domenico Quirico, nella sua illustre carriera di giornalista, ha sempre visto i migranti da un altro punto di vista, seguendo tutte le guerre dalla seconda metà del Novecento in poi. L’occasione di approfondire la questione è arrivata nel 2011, quando iniziò a “occuparsi dei migranti migrando con loro”. “Decisi di fare la traversata dalla Tunisia all’Italia sul barcone, nelle stesse condizioni dei migranti, pagando mille euro – racconta –: l’imbarcazione affondò e arrivarono a salvarci. Gli scafisti non salgono mai sul barcone, sono un elemento del taylorismo della migrazione”. È una menzogna, ha avvertito, “la storiella che i migranti sono un problema. I migranti sono utili, così come i poveri, indispensabili al capitalismo liberista. I poveri tengono basso il prezzo del lavoro. E il migrante è la proiezione globalizzata di questo principio: è utile alla politica sia dei razzisti che dei sedicenti antirazzisti. Il migrante rende economicamente, quindi ci deve essere, non deve sparire”. Ai colleghi Quirico dice che “scrivere dei migranti è diventato illegittimo: solo i migranti hanno diritto, se e quando vorranno, di scrivere di se stessi”.
“Alcune agenzie a Piacenza non affittano case agli stranieri”
Il problema è enorme e una vera soluzione è difficile da trovare. Ma il piccolo impegno quotidiano, hanno detto all’unisono i relatori, è indispensabile. “Ognuno deve fare il suo pezzettino all’interno di una rete che coopera: è utile organizzare incontri informativi con cittadini, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, che dovrebbero accompagnare queste persone a svolgere le pratiche amministrative necessarie”. Il Comune di Piacenza è già attivo con il Tavolo sulla grande marginalità, intorno a cui si siedono svariati enti pubblici e del terzo settore, finalizzato ad arrivare a una visione d’insieme del problema. Ma il tessuto cittadino piacentino, secondo l’assessora Nicoletta Corvi, intervenuta in chiusura, non è ancora pronto a un’accoglienza efficace. “Siamo una città ma non siamo una comunità – ha ammonito - nei confronti degli stranieri, anche minori non accompagnati, l’approccio immediato di parte della popolazione è quello che rimanda al senso di insicurezza e di espulsione del corpo estraneo. Non c’è senso di accoglienza e di comprensione, dobbiamo riappropriarci del senso delle relazioni”. Una piaga ancora molto presente è il razzismo. “C’è un grave problema nell’accesso alle abitazioni – ha rivelato Corvi –: esistono agenzie immobiliari che non affittano case a persone con cognome straniero. Hanno difficoltà anche le ‘coppie miste’ e gli studenti, rifiutati perché ‘fanno baldoria’. C’è urgente bisogno di uscire dalla mentalità secondo cui l’altro è solo un potenziale pericolo”.
Francesco Petronzio
Nelle foto, in alto, da sinistra, Piera Reboli, Manuel Sartori, Michela Cucchetti, Domenico Quirico e Giorgio Lambri; sopra, il pubblico presente all'incontro a La Magnana.
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