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L'appello: «Sentitevi tutti coinvolti nel flash mob per la pace del 16 maggio»

flash mob per la pace Piacenza

Un drappo bianco alla finestra, sulla borsa, al braccio. Una stretta di mano a chi si ha vicino, di fronte casa o per strada. Un momento di sosta in cortile per le scuole oppure in azienda e in ufficio con i colleghi. 
Non c'è nessuno che non debba sentirsi coinvolto nell'appello per la pace che il comitato piacentino di ”Europe for Peace” lancia con il flash mob del 16 maggio, non a caso, Giornata internazionale del vivere insieme in pace, proclamata dall'Onu nel 2017.
Le oltre trenta associazioni del mondo laico e cattolico (tra cui Caritas, Acli, Azione Cattolica, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento Cristiano Lavoratori, Protezione della Giovane, Punto Incontro “Don Eliseo Segalini”) che da mesi si stanno impegnando per far sentire anche a Piacenza la voce di chi chiede passi concreti per costruire la pace - in Ucraina anzitutto, ma senza dimenticare gli oltre cento conflitti meno documentati dai media in corso nel mondo - sono pronte ad una nuova iniziativa. Nuova in tutti i sensi, hanno evidenziato i promotori. Nuova per le modalità. Nuova per l'impegno corale, che intende contagiare tutta la cittadinanza, dai paesi di montagna ai Comuni più grandi. Nuova perché tutti possono trovare la propria "strada" per partecipare là dove sono, si tratti di impiegati, studenti, insegnanti, agricoltori, sanitari, commercianti, artisti e si potrebbe andare avanti all'infinito.
L'obiettivo - ha sintetizzato alla presentazione di questa mattina Roberto Lovattini per ”Europe for Peace" - è amplificare l'appello per la pace attraverso un gesto semplice, che è veramente alla portata di tutti. Il 16 maggio, alle ore 11.30, si chiede di interrompere brevemente la propria attività (dai 2 ai 5 minuti) diventando portavoce di gesti di pace con chi si ha attorno, scambiandosi dunque un augurio di pace reciproca, per l'Ucraina e per il mondo intero.

Dai sindaci ai sacerdoti: l'appello a far conoscere l'iniziativa e partecipare

Questa mobilitazione dal basso - che si spera anche i sindaci e le amministrazioni comunali, così come le associazioni di categoria e, non ultime, le parrocchie, possanno far propria e divulgare - ribadisce la richiesta che "Europe for Peace", a Piacenza come in tutta Italia, sta portando avanti: tacciano le armi, negoziato subito, protezione della popolazione civile. "Speriamo che Piacenza, come ha auspicato il Vescovo, possa diventare davvero anche Primogenita di pace", ha sottolineato Lovattini. Anche le istituzioni possono partecipare in vario modo: suonare le campane delle chiese a festa, far suonare le sirene delle aziende o le campanelle delle scuole. Appendere drappi bianchi all'esterno delle proprie sedi. Indossarne uno al braccio, sullo zaino, sulla borsa. "Creeremo anche un sito dove le persone possono inviarci foto, filmati, piccole riflessioni su come hanno aderito al flash mob", annuncia Lovattini.

C'è già, tra i promotori, chi si sta organizzando per un flash mob collettivo, come le Donne in Nero, che alle 11.30 si ritroveranno in piazzetta San Francesco per condividere  questo momento. Il maestro di sport Carlo Devoti ha coinvolto diverse scuole in cui è impegnato con i propri progetti. Il Laboratorio popolare di cultura e dell'arte con Alberto Esse proporrà l'istallazione "Guerre in città", che riproduce i suoni della guerra. Ma ci sono anche semplici cittadini che si sono messi a disposizione, a titolo personale, per sensibilizzare i vicini di casa, le scuole del quartiere, gli amici. Bruno Sozzi della Rete Radié Resch lancia un appello particolare ai sacerdoti, perché informino i parrocchiani anche in occasione degli avvisi delle messe. "Il flash mob è un piccolo gesto, ma che vuole coinvolgere tutti - rilancia Marco Natali di Legambiente -: solo un movimento dal basso può spingere chi ha potere a intervenire per arrivare alla pace, ecco perché è importante far sentire la nostra voce, unita e il più possibile diffusa".

Chi desiderasse avere ulteriori informazioni sul flash mob del 16 maggio può scrivere all'indirizzo . Sono stati stampati dei segnalibri con tutte le indicazioni, che verranno distribuiti nei prossimi giorni, così da far circolare ancora di più l'appello alla pace. Li si può richiedere all'indirizzo mail indicato sopra, per farsi a propria volta promotori e ambasciatori di pace nel proprio paese e nei propri ambienti di studio e lavoro.

Pubblicato il 28 aprile 2023.

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