Quaresimale, la Bignardi in Cattedrale

Sarà Paola Bignardi a tenere la Lectio quaresimale “Una Chiesa in ascolto” di giovedì 24 marzo alle ore 21 nella Cattedrale di Piacenza.
Presidente dal 2020 della Fondazione Don Primo Mazzolari, pedagogista, rappresentante della diocesi di Cremona, dal 1999 al 2005 è stata presidente nazionale di Azione Cattolica Italiana. È direttrice responsabile della rivista quindicinale “Scuola Italiana Moderna” e si occupa di temi legati alla condizione dei laici cristiani nel mondo e nella Chiesa. Collabora inoltre con la casa editrice La Scuola di Brescia ed è autrice di diversi libri.
— Com’è giunta alla fede?
La mia esperienza è molto comune, simile a quella di tanti altri della mia età. È stata la mia famiglia, cristiana praticante, a trasmettermi la fede. Poi, crescendo, è stata determinante la parrocchia del mio paese, Olmeneta, alla periferia di Cremona. Frequentandone l’oratorio ho conosciuto l’Azione Cattolica, che ha avuto un ruolo molto importante nel mio percorso.
Ad ogni modo, la fede è un’esperienza dinamica; non si crede mai una volta per tutte e sempre allo stesso modo perché, se così fosse, essa resterebbe bambina. Vita e fede sono profondamente intrecciate.
— Dunque, è in parrocchia che si è avvicinata all’associazionismo laicale?
Sì, incominciando dalla parrocchia sono cresciuta dentro un’esperienza associativa. Poi, negli anni universitari la Federazione Universitaria Cattolica Italiana e le settimane teologiche a Camaldoli. Sono state esperienze che mi hanno fatto fare uno scatto nel mio percorso di fede, grandi occasioni di crescita. Da lì ho sperimentato che l’AC è un continuo tirocinio di vita ecclesiale.
— Lei è stata la prima donna nella storia ad aver guidato l’Azione Cattolica. Cosa porta con sé di quell’esperienza?
Ho un’immensa gratitudine verso l’AC perché mi ha insegnato il valore e la grandezza di una vita cristiana normale. Tra doni e fatiche, ho sperimentato una fraternità e una quotidianità semplici. Essere stata la prima e, fino ad ora, unica donna presidente mi ha permesso di capire quanto sia impegnativo per una donna occupare un posto tradizionalmente occupato da un uomo.
— Il 24 marzo lei terrà a Piacenza la Lectio quaresimale dal titolo “Una Chiesa in ascolto”. A cosa pensa?
Oggi la Chiesa ha bisogno più che mai di lasciarsi interrogare e di farsi raggiungere da quello che accade e che le persone vivono. Una Chiesa che va incontro, la “Chiesa in uscita” di cui parla papa Francesco. Più tendiamo l’orecchio e più ridimensioniamo le nostre pretese onnipotenti sulla vita e questo vale anche per la Chiesa.
— Ci sono momenti di tenebra e di luce nella sua vita?
I momenti della vita sono luminosi o oscuri in base allo sguardo con cui noi ci poniamo nei loro confronti. Se lo sguardo si purifica affidandosi alla vita e credendo che essa è sempre abitata da Dio, allora ci sarà luce. Tutto dipende dalla nostra vita interiore.
— Che cosa prova davanti a questo tempo che stiamo vivendo?
Al momento, grande angoscia, sbigottimento e ansia di pace che penso ci accomunino tutti di fronte a quel che sta accadendo. La guerra, sempre più assurda e disumana, papa Francesco l’ha definita “anticreazione”. Arrivati a questo punto della storia siamo ancora capaci di distruggere lucidamente? Distruggere in un moto di follia può accadere ma quando la follia è lucida, allora essa sconcerta. Non è tanto inquietante politicamente, quanto lo è umanamente. Mi viene in mente l’inizio di una poesia di Quasimodo scritta appena dopo la seconda guerra mondiale: “Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo…”.
Elena Iervoglini
Pubblicato il 22 marzo 2022
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