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Veglia Pasquale in Cattedrale: una notte di luce e di rinascita

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“Il buio esistenziale che tante volte attraversiamo, rimane insopportabile perché crea incertezza e paura”: sono le parole di mons. Adriano Cevolotto, pronunciate nella Veglia Pasquale, il 19 aprile, nella cattedrale di Piacenza, sottolineando come la luce del Risorto trionfa su ogni buio.
Questo rito, profondamente radicato nella tradizione cristiana, è considerato la "madre di tutte le veglie", un momento che commemora la risurrezione di Cristo e celebra la nuova vita donata attraverso i sacramenti.

Il fuoco nuovo
La celebrazione ha avuto inizio all'esterno del duomo, dove il Vescovo ha benedetto il fuoco nuovo, simbolo della luce divina che squarcia le tenebre. Con il lucernario, i presenti hanno acceso le candele in segno di speranza e di attesa per la risurrezione del Signore. Questo gesto ha significato l'ingresso nella celebrazione di una vita rinnovata, che è continuato con la liturgia della Parola, dove le letture bibliche hanno richiamato l'incontro dell'umanità con Dio e il suo piano di salvezza.
Testimoni di speranza
Nell'omelia il vescovo ha evidenziato che la parola di Dio, ascoltata durante la celebrazione, è un messaggio vivo che si intreccia con i riti e i segni, rivelando la presenza divina tra noi.
Mons. Cevolotto ha fatto riferimento ai nove catecumeni, descrivendo le loro storie come segni concreti della risurrezione e della forza del Battesimo. Ha anche menzionato il significato della Pasqua come un momento di novità e rinascita, ricordando che in Francia quasi 18.000 persone, tra adolescenti e adulti, saranno battezzate, segno di una vita di fede in crescita.
“Vivere la Pasqua - sintetizziamo le parole del vescovo - è un'opportunità per trasmettere la bellezza e la potenza del Risorto, per ribadire la necessità di evitare la mediocrità e le abitudini sterili. Significa essere discepoli e testimoni di speranza, sottolineando che ogni giorno può essere vissuto con gioia e aspettativa perché il crocifisso è risorto”.

Il dono dei sacramenti
La Veglia Pasquale si è poi sviluppata attraverso la liturgia battesimale, un momento culminante in cui il Vescovo ha amministrato i sacramenti dell’iniziazione cristiana a nove catecumeni. Questi, che hanno seguito un percorso di preparazione guidato dal Servizio diocesano per il catecumenato, hanno ricevuto il Battesimo, la Confermazione e la prima Comunione, diventando così membri a pieno titolo della comunità cristiana.
Un altro elemento significativo della celebrazione è stato il rinnovo delle promesse battesimali da parte degli appartenenti al Cammino neocatecumenale della quinta Comunità della parrocchia cittadina della SS. Trinità.
La Veglia ha così anticipato la Domenica di Pasqua in cui ha preso avvio avvio il "gioioso spazio" della Pentecoste, periodo in cui la Chiesa celebra non solo la presenza del Risorto, ma anche l'effusione dello Spirito Santo, fonte di nuova vita e di missione.
La Veglia Pasquale nella Cattedrale di Piacenza si è rivelata dunque un momento profondo di riflessione, celebrazione e comunione, ribadendo il messaggio di speranza e di rinascita che caratterizza la Pasqua.

Riccardo Tonna



Pubblicato il 21 aprile 2025

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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