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La memoria di chi ha lottato per la libertà

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“È necessario prendere coraggio e tuffarsi nel bene, senza paura di scommettere sulla vita”: sono le parole di don Giuseppe Basini, pronunciate, il 25 aprile, giorno della Festa della Liberazione, nella basilica di San Francesco a Piacenza.
La liturgia, svoltasi subito dopo il rito civile in piazza Cavalli, presieduta da don Basini, vicario generale della diocesi di Piacenza-Bobbio, è stata introdotta dai saluti di benvenuto da parte del parroco della basilica, don Ezio Molinari, davanti alle numerose autorità civili e militari, presenti in chiesa.

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Ricordare il passato per costruire il futuro

Nell'omelia, don Basini ha sottolineato l'importanza di ricordare il passato per costruire un futuro di unità e pace, incoraggiando a mantenere viva la memoria di coloro che hanno lottato per la libertà e la giustizia, affinché tali valori possano continuare a guidare le generazioni future.
Don Giuseppe ha poi invitato la comunità a vivere la celebrazione della Festa della Liberazione immersi nella luce del mistero pasquale, che rappresenta la passione, morte e resurrezione di Cristo, sottolineando l'importanza di questa speranza, soprattutto in un momento storico segnato da violenza e conflitti, definendo la situazione attuale come una “terza guerra mondiale a pezzi”.

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Rilanciare le reti

Richiamando le parole di Papa Francesco, che è stato ricordato nella preghiera di suffragio, don Basini ha sottolineato che la vera speranza risiede nella forza della vita, capace di trionfare anche di fronte alle avversità, poiché Cristo ha vinto la morte. Ha quindi ricordato che il 25 aprile è un anniversario fondamentale per l'Italia, simbolo di pace e libertà, e della garanzia di democrazia contenuta nella Costituzione repubblicana.
“Nella narrazione evangelica di Pietro e dei discepoli, - sintetizziamo le parole del vicario generale - che dopo una notte di pesca infruttuosa sono invitati da Gesù a gettare le reti di nuovo, bisogna raccogliere l’invito a non lasciare spazio alla sfiducia e alla delusione. Il gesto di rilanciare le reti simboleggia la possibilità di una "pesca abbondante" e l'importanza della fede nel Risorto”.
Don Basini ha concluso esortando a cercare un cambiamento verso un mondo più giusto e umano, e diventare artefici di pace e giustizia per il futuro dell'Italia, anche attraverso la preghiera.



La preghiera del ribelle

Al termine della messa, è stata letta la preghiera per la patria e la “Preghiera del Ribelle” di Teresio Olivelli, che ha ulteriormente evidenziato i temi di resistenza e speranza. La figura di Olivelli, un testimone coraggioso e un martire della libertà, ha aiutato a comprendere i valori di giustizia e verità per cui egli ha dato la vita.
La celebrazione del 25 aprile a Piacenza ha dunque rappresentato un omaggio alla storia italiana e un invito a guardare al futuro con rinnovata determinazione e unità.  

Riccardo Tonna

Nelle foto, la celebrazione del 25 aprile nella basilica di San Francesco a Piacenza.

Pubblicato il 26 aprile 2025

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