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Arte e fede a Piacenza e in provincia nel libro strenna della Banca di Piacenza

 Marco Stucchi Giuseppe Nenna Valeria Poli

La Banca di Piacenza, fedele alla sua tradizione di promotrice della conoscenza e valorizzazione del patrimonio artistico, inaugura una collana di volumi tematici a partire da quello dedicato al rapporto tra arte e fede (Arte e fede a Piacenza e provincia, libro strenna 2025, stampa Ediprima, presentato alla Sala convegni della Veggioletta davanti a un numeroso pubblico di autorità e invitati). L’incarico è stato affidato a due professionisti attivi, ormai da lungo tempo, sul fronte della comunicazione e divulgazione: Valeria Poli, presidente della sezione di Piacenza della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi e dottore di ricerca in Tempi e Luoghi della Città e del Territorio; all’attività di ricerca, e alla collaborazione alle iniziative culturali della Banca di Piacenza (dal 1994), ha sempre affiancato l’insegnamento di storia dell’arte al Liceo Artistico “Cassinari”; Marco Stucchi, curatore di progetti multimediali dedicati alla valorizzazione del patrimonio artistico culturale italiano, da oltre 15 anni si dedica alla ricerca dell’eccellenza della progettazione e fruizione di contenuti digitali per offrire esperienze di visita innovative e non convenzionali, alle quali unisce l’altissima qualità nelle riproduzioni fotografiche digitali.

Valeria Poli curatrice del progetto scientifico, ha proposto nel volume strenna della Banca una lettura inedita del patrimonio artistico, a lungo indagato a livello storico-scientifico, identificando alcune tematiche, senza alcuna pretesa di esaustività, capaci di testimoniare la complessità del tema religioso in stretto legame con la cultura del tempo.
La trattazione affronta, grazie alle immagini ad altissima risoluzione di Marco Stucchi, il rapporto tra la cultura pagana e quella cristiana a partire dalla concezione del tempo, passando poi alla narrazione di storie sacre che vengono, progressivamente, attualizzate nel tempo e nel contesto locale documentando affascinanti dettagli architettonici ben riconoscibili. La produzione artistica del nostro territorio permette anche di testimoniare differenti tipologie come paliotti, polittici e dossali, ma anche la trasformazione della pala d’altare che, dalla Madonna in Maestà cuore del polittico, si trasforma nella Sacra Conversazione e infine nella Sacra apparizione che, progressivamente, coinvolge cupole e volte divenendo occasione per chiedere l’intercessione per la città e il territorio.

La copertiva del libro strenna. Fotoservizio Mauro Del Papa

Particolare fortuna hanno avuto i culti di alcuni santi come San Rocco, legati al nostro territorio, o altri pellegrini come San Giacomo o il santo guerriero San Giorgio. Scelto per la copertina è, non a caso, il santo patrono Sant’Antonino del quale il dossale ligneo racconta gli episodi salienti della vicenda biografica legando la città e il territorio. L’identificazione della località del martirio, presso il tempio della dea Minerva Medica a Caverzago (Travo), testimonia l’esigenza di riconnotare in chiave cristiana il precedente culto pagano. Per comprendere meglio il carattere della produzione artistica, oltre a ricostruire il ruolo di libro in pietra, attraverso i secoli è possibile ricostruirne anche la natura politica e sociale. La testimonianza eloquente è costituita dalle formelle dei paratici delle arti e mestieri, ma soprattutto dalle cappelle di patronato solo in parte sopravvissute dopo la proibizione delle sepolture in chiesa (Editto di Saint-Cloud 1806) e i successivi restauri stilistici alla ricerca dell’originario splendore.

Questa pubblicazione della Banca di Piacenza, per la prima volta, estende il contenuto cartaceo con un supporto digitale multimediale di approfondimento che sarà costantemente aggiornato con ulteriori testi, immagini e percorsi immersivi.

Inquadrando il QrCode dal proprio smartphone o tablet, oppure utilizzando il link https://www.marcostucchi.com/articoli/librostrenna/index.html, il lettore potrà accedere ad una sezione digitale del libro nel quale sono inseriti i contenuti. In un processo inarrestabile di digitalizzazione e condivisione dei contenuti culturali, questa modalità permette di connettere questa pubblicazione, e quelle future, in un sistema integrato e digitale con i numerosi progetti che la Banca ha sostenuto e realizzato negli ultimi anni per offrire una piattaforma comune di visita. In occasione della presentazione al pubblico, sono già state anticipate le prossime tappe di questo affascinante percorso storico artistico che permetterà di affrontare la ricchezza del patrimonio architettonico dei castelli e dei palazzi del nostro territorio.
Gli interventi degli autori Valeria Poli e Marco Stucchi (che ha accompagnato il pubblico nella fruizione virtuale dei contenuti del volume) sono stati preceduti dai saluti del p
residente della Banca Giuseppe Nenna, che ha sottolineato la perfetta sovrapposizione tra il modus operandi adottato per la realizzazione del libro strenna e «il nostro modo di fare banca: coniugare tradizione e innovazione».

Al termine, a tutti i presenti è stata consegnata copia del volume.

Nelle foto, dall'alto, i relatori, Marco Stucchi, Valeia Poli e Giuseppe Nenna e la copertina del libro strenna della Banca di Piacenza. (foto Del Papa)

Pubblicato il 2 dicembre 2025

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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