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Notizie Varie

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Automotive & Mobility: Il futuro è un ecosistema di serizi personalizzati

MyVertical Automotive vs Mobility 2


 
Obiettivo del format? Immergersi in un settore economico e progettare il futuro
Non solo auto, ma un sistema integrato di servizi personalizzati, costruiti intorno alle esigenze di ciascun utente. È questa la direzione verso cui si muove il settore della mobilità, spinto dall’innovazione tecnologica, dalla transizione energetica e da nuovi modelli di consumo.
E se in paesi come Cina e Stati Uniti la crescita del comparto sta accelerando, in Europa il cambiamento procede più lentamente, richiedendo nuove competenze e una visione aggiornata per restare competitivi.
È da qui che ha preso avvio la giornata dedicata al mondo Automotive & Mobility, Edizione 0 del format “MyVertical. Studiare, Incontrare, Crescere” della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ideato dai professori Franca Cantoni, Francesco Timpano ed Elena Zuffada.
«MyVertical » spiega Franca Cantoni «è un approccio sistemico, che nasce per offrire ai nostri studenti della Laurea magistrale in Gestione d’Azienda un’esperienza immersiva nei comparti che muovono l’economia, aiutandoli a comprenderne la complessità e le interconnessioni».
Ogni edizione di MyVertical – due appuntamenti all’anno – sarà dedicata a un diverso ambito produttivo. «Con MyVertical » sottolinea Timpano «vogliamo rafforzare il legame tra didattica, impresa e innovazione, creando uno spazio in cui gli studenti possano dialogare con i protagonisti dei settori e proporre idee concrete attraverso project work e lavori di gruppo».
Video Preside Allena Cantoni Timpano
Format al via con il comparto Automotive & Mobility, al centro di una profonda trasformazione tra digitalizzazione, sostenibilità e nuovi modelli di business.
La giornata si è aperta con la lectio introduttiva di Enrico Giovannini, già ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e oggi direttore scientifico dell’ASviS, Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Giovannini ha sottolineato come la transizione verso una mobilità sostenibile non sia più una prospettiva ma un processo in corso: «Quando ero ministro si discuteva se il futuro sarebbe stato elettrico o a idrogeno. Oggi è evidente che l’elettrico ha prevalso. Il vero nodo è capire come tutelare, allo stesso tempo, ambiente, industria e occupazione. Ciò che non possiamo permetterci» ha concluso «è compiere scelte di retroguardia mentre il mondo corre».  
Considerazioni confermata dai dati snocciolati dai rappresentanti di Roland Berger, Dekra, Mawdy, Aniasa, Unrae e altre aziende del settore, che in un dialogo serrato con studenti e docenti, hanno delineato le caratteristiche di un comparto che vede come strada obbligata la spinta all’innovazione: «Ci troviamo di fronte a una sfida epocale» è stato ribadito: «l’automotive attraversa una fase complessa, ma allargando lo sguardo a un sistema più ampio emergono molte opportunità. Oggi non si parla più solo di automotive, ma di mobility: cambiano i confini, cambia la prospettiva».
E se la produzione e la vendita di auto tradizionali mostrano un rallentamento, il valore complessivo della mobilità è in forte crescita: un mercato fatto di servizi e prodotti integrati, sempre più personalizzati e costruiti su misura per le esigenze del cliente.
Nel cuore della motor valley che vede raggruppate in 80 km le eccellenze della velocità sportiva italiana nel mondo, non potevano mancare le voci di Maserati e Dallara, ma anche quella di Lepas Italia, del gruppo cinese Chery

Video 3 testimonial

La giornata, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Stage e Placement dell’Ateneo, si è chiusa con un momento di confronto e networking dedicato agli studenti. «L’incontro di oggi ha evidenziato quanto sia centrale il management dei servizi in un settore in costante trasformazione come quello dell’automotive» ha osservato la professoressa Elena Zuffada: «MyVertical ha offerto agli studenti della magistrale un’occasione concreta per orientare e arricchire il proprio percorso di crescita personale e professionale, non solo “studiando” un settore, ma imparando a viverlo dall’esperienza dei suoi protagonisti».

Pubblicato il 15 novembre 2025

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Le imprese straniere sempre più un fattore nel Piacentino

 Nuovo aumento imprese straniere

Mentre scende leggermente (-0,2%) il numero complessivo delle imprese attive a Piacenza (25.649 al 30 settembre scorso), le unità produttive e di servizio guidate da stranieri segnano un significativo aumento. I primi nove mesi del 2025, infatti, hanno visto salire la loro consistenza a 4.133 unità, con una crescita del 3,8% che, tradotta in altri termini, significa 153 in più nell’arco di un anno. La rilevanza di questa presenza imprenditoriale viene confermata anche dall’incidenza delle aziende a guida straniera sul territorio piacentino, oggi attestata al 16,1% e, pertanto, largamente superiore a quella che si registra a livello nazionale (12%) e in Emilia-Romagna (14,6%). Il numero più consistente di imprese guidate da stranieri si riscontra nell’edilizia, con 1.737 unità attive (il 42% del totale), seguito a distanza dal commercio con 741 unità (il 17,9% delle aziende a guida straniera). L’ultimo settore che oltrepassa la soglia del 10%, è quello dei servizi alle imprese, con 542 realtà imprenditoriali straniere e incidenza al 13,1%. In graduatoria seguono, poi, le attività di alloggio e ristorazione con 398 imprese attive (incidenza al 9,6% sul totale delle imprese guidate da cittadini stranieri), i servizi alla persona (318 e incidenza al 7,7%), il manifatturiero (292 e 7,1%) e, per finire, il primario (103 e 2,5%). Passando, poi, ad un’osservazione della natura giuridica delle imprese oggetto di studio, si evidenzia la presenza predominante delle ditte individuali che, con un’incidenza dell’80,3%, si portano a quota 3.320, incrementando così del 2,8% il dato dei primi nove mesi del 2024. Anche le società di capitali, che adesso contano 607 unità, crescono rispetto al periodo di confronto (+10,8%) e incidono sul totale per il 14,7%. Un’altra classe di natura giuridica nella quale la presenza straniera assume una certa rilevanza, è data dalle società di persone, che, al 30 settembre di quest’anno, sono 182 e in aumento del 2,8%, con un’incidenza del 4,4%. L’Ufficio Studi e Statistica ha poi focalizzato le sue analisi sulle sole imprese individuali a guida straniera, le sole per le quali si possono ricavare notizie sui paesi di provenienza dei singoli imprenditori. E’ così emerso che l’Albania è il Paese di provenienza della parte più consistente degli imprenditori stranieri attivi a Piacenza, con 590 imprese attive e un’incidenza sul totale al 17,8%. Il secondo posto, invece, è occupato dal Marocco, con 381 unità, che pesano per l’11,5%, mentre il terzo spetta alla Romania, dalla quale provengono cittadini che gestiscono 328 attività (9,9%). Quanto alla distribuzione territoriale delle imprese piacentine a guida straniera, il primato numerico spetta al comune capoluogo, nel quale sono presenti 2.100 unità, vale a dire il 22,1% del numero complessivo delle imprese locali. Presenze molto significative si registrano anche a Rottofreno (152 imprese straniere e incidenza al 21,5% sul totale) e a Castel San Giovanni, con 227 unità che incidono per il 21% sul numero complessivo delle imprese insediate nel comune.

Pubblicato il 13 novembre 2025

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Escursione Veleia-Val Tolla, un viaggio tra storia e paesaggi magici

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Tantissimi  i partecipanti all’escursione tra gli scavi archeologici di Veleia e quelli dell’abbazia di Val di Tolla realizzata nella giornata di sabato 8 novembre. Sul sagrato della chiesa di Veleia, ad attendere i trenta escursionisti c’erano Manuel Ferrari, direttore dell'Ufficio Beni culturali ed ecclesiastici della diocesi  con il parroco don Germano Gregori. La manifestazione era organizzata nell’ambito della mostra delle chiese dell’Appennino piacentino, in corso alla Galleria Biffi Arte di Piacenza fino al 24 gennaio 2026. Lo scopo di queste iniziative, altre si faranno nella prossima primavera, è di far conoscere direttamente i luoghi di fede dell’Appennino durante le escursioni in natura.

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Il percorso attraverso il Parco Provinciale

Alla fine della presentazione della prima iniziativa prevista, il parroco ha benedetto i partecipanti che hanno risalito l’antica carrareccia che collegata Veleia con l’Abbazia di Tolla, transitando per i magici ambienti naturali del Parco del Monte Moria, ricchi di grandi castagni, querce e faggi, con esemplari ultrasecolari. L’intero “viaggio” è stato animato dalle informazioni e dai racconti degli accompagnatori nelle località “Pietra del Diavolo”, “Prato delle Lame” e “Madonna del Monte”.
Le notizie relative alle leggende popolari locali sono state narrate da Sergio Efosi, fotografo e blogger; il gruppo era guidato da Stefano Pagani del Cineclub, Aldo Scorsoglio e Antonio Vaccari del CAI.

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L'arrivo ai Rabbini

Dopo una breve sosta nelle radure sommitali del Parco, presso la chiesa dedicata alla Madonna e a San Rocco, gli escursionisti hanno raggiunto il piccolo borgo di Rabbini, visitando l’ottocentesca “nuova” chiesa abbaziale di Tolla, realizzata con materiale recuperato nella ormai abbandonata antica Abbazia di Val Tolla. Organizzata dalla diocesi di Piacenza, dal Nuovo Giornale, dal CAI di Piacenza e dal Cineclub di Piacenza, l’escursione è terminata presso il sito archeologico di Val Tolla.
Con interesse i partecipanti hanno seguito le spiegazioni di Manuel Ferrari sui ritrovamenti, effettuati dai tecnici incaricati dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali dell’Emilia Romagna, con la partecipazione dell’Università di Verona, presso i luoghi dov’era stata elevata nel secolo VII l’antica abbazia benedettina dei frati di Val di Tolla, che dispiegarono le loro energie per compiere una grande opera di ruralizzazione e civilizzazione cristiana in questa parte dell’Appennino (quasi in contemporanea con le medesima opera portata avanti dai frati di San Colombano di Bobbio).
Le prossime iniziative sono programmate per la primavera 2026.

Sergio Efosi

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Pubblicato il 12 novembre 2025

Nella foto, l'escursione Veleia -Val Tolla.

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Al rifugio “Vincenzo Stoto” la tradizionale festa dei soci Gaep

Rifugio Gaep festa Vincenzo Stoto

Domenica 9 novembre, complice una splendida giornata autunnale, oltre un centinaio tra soci, amici e simpatizzanti del Gaep – Gruppo Alpinisti Escursionisti Piacentini Aps si sono ritrovati presso il Rifugio “Vincenzo Stoto”, a Selva di Ferriere, per la tradizionale Festa degli Escursionisti, appuntamento che segna simbolicamente la chiusura delle attività annuali dell’associazione.

Il ritrovo, ormai parte integrante della storia del Gaep, è stato un momento di incontro e condivisione, dove generazioni di appassionati di montagna si sono ritrovate per celebrare insieme i valori di amicizia, volontariato e amore per la natura che da oltre novant’anni caratterizzano l’associazione. Tra i presenti anche Fausto Rossi, socio storico da oltre cinquant’anni, che ha trascorso la giornata tra chiacchiere e ricordi con i tanti amici presenti, godendosi l’atmosfera e respirando ancora una volta l’aria del rifugio, frutto del lavoro e della passione di tanti soci – tra cui lui stesso – che contribuirono al suo recupero dai ruderi della vecchia dogana del Ducato di Parma e Piacenza. Negli anni Rossi ha dato un contributo significativo alla vita associativa, conducendo numerose gite e partecipando attivamente ai lavori di ristrutturazione del rifugio, a cui è profondamente legato. Durante la giornata non sono mancati momenti di ricordo per chi, negli anni, ha contribuito alla crescita dell’associazione e non è più tra noi, in un clima di sincera partecipazione e affetto condiviso. “Mantenere vivi i ricordi, le tradizioni e i valori del Gaep è il modo migliore per onorare chi ci ha preceduti - ha sottolineato Monica Rebessi, presidente del Gaep -. Ogni incontro al rifugio non è solo un momento di festa, ma un’occasione per rinnovare lo spirito di amicizia, solidarietà e rispetto per la montagna che ci unisce da sempre”. La presidente ha inoltre aggiunto: “Chiudiamo un anno positivo per le attività dell’associazione e siamo fiduciosi che anche le ultime due uscite in programma – sul Sentiero Verde Azzurro da Chiavari a Sestri Levante il 23 novembre e ai Mercatini di Natale di Merano il 14 dicembre – avranno un bel riscontro da parte dei nostri soci”.   

Pubblicato il 13 novembre 2025       

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Francesco Giangregorio a Roma con tre studi firmati Ausl Piacenza

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Francesco Giangregorio, direttore della Medicina interna dell’ospedale di Castel San Giovanni, presenterà al Congresso nazionale di ecografia tre lavori di ricerca che hanno coinvolto i professionisti del dipartimento delle Medicine dell’Azienda Usl di Piacenza, diretto da Lucio Luchetti.
L’appuntamento, in programma a Roma dal 16 al 18 novembre, è l’evento biennale di riferimento per la comunità scientifica italiana nel campo della diagnostica per immagini.
Tutti e tre gli studi piacentini sono stati selezionati come comunicazioni orali, riconoscimento riservato ai contributi di maggiore rilievo scientifico. Un risultato che valorizza la qualità della ricerca clinica e la capacità del Dipartimento di fare rete tra i diversi reparti, trasformando la pratica quotidiana in innovazione.
Le ricerche portano la firma, oltre che di Giangregorio, di Davide Imberti, direttore della Medicina Interna di Piacenza, di Luca Zanlari, direttore della Medicina Interna della Val d’Arda, di Antonio Manucra, direttore Medicina e lungodegenza ospedale di montagna e processi di integrazione territoriale a valenza provinciale, e di Lucio Luchetti, già citato come direttore del Dipartimento delle Medicine.
«La ricerca scientifica è un lavoro di squadra – sottolinea Giangregorio –. Collaborare tra professionisti e reparti diversi ci permette di crescere e di offrire ai pazienti cure sempre più efficaci e personalizzate».
Il filo conduttore dei tre studi è l’impiego dell’ecografia al letto del malato, con particolare attenzione agli ecografi palmari, strumenti leggeri e maneggevoli che consentono diagnosi rapide e non invasive direttamente accanto al paziente.
Il primo studio, condotto su oltre duemila pazienti in quattro anni, ha confrontato l’ecografia delle anse intestinali con quella addominale nella diagnosi dei dolori addominali. I risultati mostrano che l’eco intestinale identifica la causa del dolore nel 42% dei casi, contro il 21% dell’eco tradizionale, individuando con maggiore precisione condizioni come ristagni fecali o diverticoli.
Il secondo lavoro riguarda l’impiego dell’ecografo palmare nella diagnosi di polmonite, soprattutto nei pazienti anziani. Rispetto alla lastra toracica, che riconosceva la patologia nel 54% dei casi, l’ecografia al letto del paziente ha raggiunto una precisione diagnostica del 93%, su un campione di 570 persone, in linea con la TAC.
Il terzo studio esplora le potenzialità dell’ecografia con mezzo di contrasto portatile, che consente di effettuare l’esame direttamente al letto del malato, evitando spostamenti complessi per pazienti fragili. Su 250 casi analizzati, la metodica ha permesso di osservare con maggiore dettaglio la microvascolarizzazione dei tessuti, fornendo informazioni aggiuntive rispetto all’ecografia tradizionale e contribuendo a diagnosi più mirate.
Tre lavori diversi, ma un unico obiettivo: rendere la diagnostica sempre più vicina alla persona, grazie all’impegno congiunto dei professionisti del Dipartimento delle Medicine dell’Ausl di Piacenza, che trasformano la collaborazione quotidiana in conoscenza scientifica e progresso per i pazienti.

Nella foto, Francesco Giangregorio con Paola Bardasi.

Pubblicato il 12 novembre 2025

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