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Notizie Varie

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Gragnano, tablet per scuola e centro d’aggregazione

tablet per la Didattica a distanza

Purtroppo la pandemia e le conseguenti misure restrittive rischiano di avere conseguenze negative anche sui ragazzi e sugli adolescenti. In particolare la necessità di utilizzare strumenti informativi e di collegarsi col mondo da remoto, rischia di acuire le disuguaglianze sociali e di fermare il processo di integrazione e socializzazione che le scuole normalmente svolgono all’interno delle tradizionali aule scolastiche. “La volontà di ridurre questi rischi - spiega il sindaco di Gragnano Patrizia Calza - sta alla base di due apparentemente diverse decisioni assunte dall’Amministrazione Comunale”.
In primis, grazie alla collaborazione con l’Istituto Scolastico che ha messo a disposizione tablet e personal computer, gli assessori all’istruzione Alessandra Tirelli e ai Lavori Pubblici Cristiano Schiavi hanno provveduto a far installare e a garantire per quattro mesi la connessione internet a 10 ragazzi delle scuole elementari e medie che altrimenti non avrebbero potuto partecipare alle attività didattiche a distanza. “In seguito abbiamo aderito - spiega l’assessore alle politiche giovanili Marco Caviati - si è aderito all’iniziativa Arcontest, il contest ideato dagli educatori di L’Arco, la cooperativa a cui è affidato il Centro aggregativo Comunale «Quasi C’entro».
Si tratta di una serie di giochi che vedono scontrarsi 16 squadre di sette Comuni della Provincia sulla base del tema della trilogia cinematografica «Ritorno al futuro»”. Praticamente mediante l’utilizzo di elementi mutuati dai giochi e dalle tecniche di game-design, i ragazzi entrano online in musei, usano strumenti come Google Maps ed imparano ad utilizzare strumenti nuovi, con la consapevolezza di poterli o doverli usare anche in futuro. Lo scopo è ovviamente didattico attraverso l’uso di modalità intriganti e divertenti. Si ricorda invece che il personale dei Servizi Sociali ha curato la distribuzione dei tablet, messi a disposizione dalle Scuole Secondarie di secondo grado, grazie a appositi fondi nazionali, agli studenti delle scuole superiori del nostro territorio comunale.

Pubblicato il 7 maggio 2020

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Un bando per comprare o ristrutturare la prima casa in montagna

Bonaccini Lori


Mettere su casa in montagna: un‘opportunità per coppie o nuclei familiari che vogliono scegliere di vivere in borghi e paesi dell’appennino. Arriva dalla Regione un aiuto concreto destinato a chi compra o ristruttura immobili nelle aree montane, attraverso un bando, approvato dalla Giunta e appena pubblicato, che mette a disposizione 10 milioni di euro per contributi a fondo perduto in 119 comuni appenninici dell’Emilia-Romagna.

La linea di Bonaccini
“Il sostegno alle famiglie - afferma il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, presentando l’iniziativa in videoconferenza – è parte vitale del pacchetto che abbiamo messo a punto per una reale ripresa delle attività economiche e della vita quotidiana dei cittadini. Dopo i forti investimenti realizzati a favore della montagna tra il 2015 e il 2019 - oltre 1 miliardo di euro tra fondi regionali, statali ed europei -, confermiamo e rilanciamo il nostro impegno per uno sviluppo equilibrato e di qualità di questi territori, sostenibile da un punto di vista ambientale e vicino ai bisogni delle comunità locali. In particolare, rispettiamo l’impegno che avevamo preso di sostenere concretamente chi vive o va a vivere in un comune montano, contrastando l’abbandono e lo spopolamento dei paesi e dei borghi dell’appennino. Comuni, lo ricordo, che in ogni bando regionale cerchiamo di sostenere con criteri di premialità per chi vi abita e lavora, nei quali abbiamo dimezzato l’Irap per imprese, commercianti, artigiani e lavoratori autonomi, azzerandola per le nuove aziende e le startup, e che rappresentano un valore aggiunto in termini di cultura e storia del territorio”. Il contributo, che va da un minimo di 10 mila a un massimo di 30 mila euro è finalizzato all’acquisto della casa in proprietà (limitatamente ad alloggi o immobili già esistenti, senza consumo di suolo ulteriore), o al recupero di patrimonio edilizio esistente adibito o da adibire a prima casa, o per un mix di acquisto e recupero. Le domande potranno essere presentate dal 15 settembre al 15 ottobre prossimi, avendo prima il tempo di definire scelte e decisioni di acquisto o ristrutturazione. Il bando è pubblicato al seguente link: https://bit.ly/2yAxIrh .

La fase 2 per la Regione

“In questa fase - spiega l’assessore regionale alla Montagna e pianificazione territoriale, Barbara Lori - questa misura s’inserisce a pieno titolo tra quelle messe in campo dalla Regione nell’ambito della fase 2. Mettiamo a disposizione dei nuclei familiari, anche composti da una sola persona, e del territorio 10 milioni di euro da investire nell’acquisto e nella ristrutturazione di un’abitazione nei comuni di montagna con l’obiettivo di favorire il ripopolamento del nostro Appennino e il recupero del patrimonio edilizio dei borghi. Lo facciamo rivolgendo un’attenzione particolare alle giovani coppie con contributi che, sommandosi alle detrazioni fiscali previste dalla legge, rappresentano un volano per il rilancio dell’economia a partire da uno dei settori più colpiti, quello immobiliare e dell’edilizia. Anche per questa ragione abbiamo voluto riservare una premialità agli interventi affidati e realizzati da imprese locali.  Il bando che presentiamo oggi è il primo tassello di una più generale e rinnovata strategia regionale per il rilancio della montagna sulla quale stiamo avviando un confronto con gli enti locali e le associazioni interessate”. Nel Piacentino sono interessati dal provvedimento i comuni di Bobbio e Travo (fascia 2) e quelli di Alta Val Tidone (ma solo il territorio di Pecorara), Bettola, Gropparello, Coli, Cerignale, Corte Brugnatella, Farini, Ferriere, Morfasso, Ottone, Zerba, Piozzano, Vernasca (fascia 1). 

Pubblicato il 6 maggio 2020

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Ai medici di famiglia un kit antivirus dalla Banca di Piacenza

fotobanca



La Banca di Piacenza ha fornito kit antivirus ai medici di famiglia per l’impiego durante la loro preziosa attività domiciliare. I dispositivi sono stati consegnati dal Condirettore della Banca dott. Pietro Coppelli al dott. Michele Argenti del Sindacato Federazione dei Medici di medicina generale (FIGMM). L’iniziativa - con il patrocinio della Scuola Primaria Sant’Orsola - ha portato a dotare di uno strumento importante di protezione i medici del nostro territorio che si recano al domicilio dei malati e pertanto tra i più esposti al contagio. Un aiuto per l'impeccabile opera di contenimento della pandemia che essi stanno svolgendo per la comunità piacentina, oltreché per l’opera di alleggerimento del carico di lavoro degli ospedali così posta in essere.
L’atto - come ha ricordato il dott. Coppelli - è assimilabile a quello realizzato da Maria Luigia, duchessa degli Stati di Parma e di Piacenza che, nel lontano 1835 durante un’epidemia di colera, mise a disposizione i medicinali mediante "spezierie volanti" e i dispositivi sanitari - "vesti cerate" - per i medici piacentini che non avevano la possibilità di accedere ai dispositivi di protezione individuale da utilizzare in occasione delle visite ai colerosi.
I kit antivirus (che sono in distribuzione presso l'ambulatorio del dott. Giovanni Maria Centenaro a quanti ne hanno necessità) sono stati predisposti dalla Sartoria Schiavi, ditta di Vigolzone leader nella produzione di abbigliamento tecnico destinato alle forze di polizia, militari e di protezione civile. Comprendono una tuta isolante anti-epidemica (evoluzione moderna della veste cerata di Maria Luigia d’Austria), 2 paia di occhiali per protezione biologica, una confezione da 100 di guanti monouso, una confezione da 50 pezzi di mascherine chirurgiche, una mascherina lavabile e gel igienizzante, tutto materiale certificato quale presidio medico chirurgico.
Il dott. Argenti, referente dei medici generali presso l'AUSL per vaccinazioni e campagne vaccinali, nel ringraziare la Banca di Piacenza anche per il significato dell’importante donazione, ha sottolineato nel suo intervento che il lavoro dei medici di medicina generale sarà tanto più importante nella Fase 2 poiché - ha detto - l'anello debole di questa emergenza è la mancanza e la disponibilità immediata di presidi.

Nella foto, Il Condirettore generale dott. Coppelli alla consegna dei kit di dott. Giovanni Maria Centenaro e Michele Argenti. A sinistra Marica Montanari, titolare Sartoria Schiavi

Pubblicato il 6 maggio 2020

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Piacenza, riparte il mercato contadino

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A Piacenza riparte venerdì 8 maggio il mercato contadino, sempre all’ombra della Cattedrale ma non più nella tradizionale collocazione di piazza Duomo, bensì nella piazzetta dei Chiostri del Duomo. A seguito dell’ordinanza regionale n. 66 del 22 aprile scorso, che autorizza la riapertura dei mercati all’aperto in spazi pubblici perimetrati, nei quali sia possibile monitorare gli accessi, l’Amministrazione comunale ha condiviso con le associazioni di categoria tutte le valutazioni in materia, nonché le rigorose disposizioni cui gli operatori saranno chiamati ad adempiere, nel pieno rispetto delle normative in vigore per la tutela della salute.
“L’Amministrazione in seguito ad attenta valutazione – sottolinea l’assessore al Commercio, Stefano Cavalli -, ha ritenuto che l’area maggiormente idonea per contingentare gli ingressi sia quella dei Chiostri di piazza Duomo, in quanto naturalmente delimitata dagli edifici circostanti. Confidiamo nel senso di responsabilità e nella professionalità di cittadini ed esercenti, la cui collaborazione è fondamentale per garantire che il mercato possa svolgersi in sicurezza: sarà a cura degli operatori, ad esempio, provvedere a delimitare l’area di mercato e inibire il passaggio verso via Prevostura (dove non sarà situato alcuno stand), creando un varco di ingresso lungo la strettoia di collegamento tra Chiostri e Chiostrini, nonché un’uscita sul lato opposto, con un corridoio centrale che consenta il presidio costante da parte di un solo addetto, incaricato dai commercianti stessi”.
Per quanto concerne l’ingresso dei clienti, sarà consentito in numero non superiore al doppio dei posteggi presenti, invitando le persone eventualmente in attesa a mantenere il necessario distanziamento. Ogni banco dovrà essere provvisto di adeguati cartelli informativi – riguardanti anche il divieto assoluto di toccare la merce e di stazionare all’interno dell’area, se non per fare acquisti – prevedendo l’obbligo di dispositivi di protezione (mascherina e guanti monouso) per gli operatori, che dovranno mettere a disposizione anche disinfettanti per le mani e provvedere a una regolare pulizia e sanificazione del proprio stand.
“L’auspicio – conclude l’assessore – è che questo sia il primo passo verso un progressivo ritorno alla normalità e che, grazie anche all’attenzione e al rispetto da parte di tutti delle misure a tutela della salute della cittadinanza, il mercato possa svolgersi in totale sicurezza e in piena conformità con le regole previste”.
Per quanto riguarda i provvedimenti alla viabilità, il Servizio Mobilità del Comune di Piacenza ha stabilito, a partire dall’8 maggio, nei giorni di lunedì e venerdì, dalle ore 6 alle ore 16, il divieto di circolazione e quello di sosta con rimozione forzata su tutta l’area dei Chiostri del Duomo (ad esclusione dei mezzi di servizio di Iren per le operazioni ambientali e di pulizia), nonché nei Chiostrini del Duomo la possibilità di parcheggio per i mezzi degli operatori del mercato.

Pubblicato il 6 maggio 2020

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Prosegue a Piacenza il progetto "La solidarietà va spesa"

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Sono state consegnate il 5 maggio, a oltre 30 nuclei familiari in condizioni di difficoltà, non beneficiari di altre forme di sostegno economico, le prime borse viveri riempite dalla generosità dei piacentini che hanno aderito al progetto “La solidarietà va spesa”, attivato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con diversi punti vendita della grande distribuzione e con il fondamentale supporto di numerose realtà di volontariato: dalla Protezione Civile – i cui operatori si occupano di recuperare le donazioni alimentari presso i supermercati – alla Caritas Diocesana, da Csv Emilia alla Croce Rossa (impegnata anche nella consegna a domicilio della spesa donata), sino all’Emporio Solidale, designato come punto di stoccaggio e visitato, stamani, dall’assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbati insieme alla presidente di Emporio Solidale Laura Bocciarelli.
Dal 9 aprile, data di avvio dell’iniziativa, sono stati raccolti oltre 593 kg di viveri: 250 kg di pasta, più di 26 kg di legumi e altrettanti di riso, oltre 40 kg di biscotti, 24 litri d’olio e più di 50 kg di passata di pomodoro, cui si aggiungono prodotti per l’igiene della casa e della persona, nonché per la cura dei bambini. Attualmente, i supermercati aderenti sono i quattro punti vendita Conad di via XX Settembre, via Deledda, via Atleti Azzurri d’Italia e via Modonesi, Md in via Emilia Pavese e Galassia.
“Numeri importanti – sottolinea l’assessore Sgorbati – che confermano la grande sensibilità e attenzione della nostra comunità. Oggi, con la distribuzione delle prime borse in supporto ai nuclei familiari individuati dal Comune insieme a Caritas e Croce Rossa (con controlli incrociati tesi a evitare sovrapposizioni con altre modalità di aiuto), abbiamo l’occasione di dire ancora una volta grazie a coloro che hanno reso possibile questo traguardo: i cittadini che hanno scelto di fare la spesa anche per altre persone, i supermercati che si sono resi disponibili ad accogliere questa colletta alimentare prolungata e tutti i volontari che, in costante relazione con gli uffici comunali, si occupano dei diversi passaggi, dalla raccolta dei prodotti donati al confezionamento delle borse, dal trasporto alla distribuzione dei viveri. Una vera e propria catena della solidarietà, che non si ferma ma proseguirà sino a quando sarà necessario per superare, insieme, le conseguenze di questa crisi”.
La collaborazione con la Caritas Diocesana, inoltre, consente di integrare la consegna degli alimenti con gli altri servizi dedicati alle situazioni di indigenza, dal guardaroba solidale per la distribuzione di vestiario alla mensa della fraternità, ad oggi ricollocata presso il centro “Il Samaritano”.
Chi volesse contribuire all’iniziativa, può consultare le modalità e l’elenco dei punti vendita aderenti sul sito web comunale, accedendo direttamente al link seguente: www.comune.piacenza.it/spesasolidale .
È indicato anche l’elenco dei prodotti che si rendono maggiormente necessari: alimenti per l’infanzia, riso, olio d’oliva, biscotti, legumi, sughi e pelati, tonno in scatola, zucchero, caffè, prodotti per l’igiene della casa e per la pulizia personale.

Pubblicato il 5 maggio 2020

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