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Notizie Varie

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Il comitato piacentino «Donna, vita, libertà» contro la violenza sulle donne

iranpiacenza 

Corpi distesi, coperti da tuniche bianche imbrattate di sangue. Sono i tanti, troppi giovani iraniani senza vita: un cartello colorato, ma anonimo appeso al collo di ciascuno, ragazze e ragazzi picchiati, incarcerati, torturati, violati, uccisi per aver avuto il coraggio di ribellarsi ad un regime di Stato dittatoriale e patriarcale, che nega sopratutto alle donne ogni libertà di espressione.
Il Comitato “Donna, vita, libertà” per l'Iran di Piacenza li ha voluti commemorare uno per uno con un flash mob in Piazzetta San Francesco il pomeriggio del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

“In una giornata così importante “Donna, vita, libertà” doveva essere presente e far sentire forte la propria voce – ha detto una delle principali attiviste del comitato -, per testimoniare il messaggio universale di solidarietà alle donne che la protesta iraniana ci ha fatto conoscere e per altri due motivi che tengo a sottolineare. Prima di tutto essere donna in Iran vuol dire nascere in un Paese che da 44 anni impone strettissime limitazioni: per cui, se la condizione femminile è difficile in tutto il mondo, in Iran è quasi impossibile. Una bambina iraniana impara fin da piccola a capire quello che può dire, come deve vestirsi, quello che può studiare e quello che potrà o non potrà fare da grande”.
“Colpisce poi la grandissima partecipazione dei ragazzi alle proteste iraniane a sostegno della libertà delle donne – continua l'attivista - . Dopo l'uccisione della giovane Mahsa Amini che 424 giorni fa ha scatenato l'ondata di ribellione al regime islamico, a scendere in pizza non sono soltanto le donne: dietro alle ragazze che hanno il coraggio di protestare perdendo la vita, c'è il supporto di fratelli, amici, padri che si espongono per i diritti delle donne e molto spesso vengono ammazzati. Per questo nel nostro flash mob abbiamo dato molto spazio ai ragazzi”.
“Come fiori raccolti da terra perché non vengano calpestati, non a caso in Iran figlie e figli defunti vengono spesso chiamati fiori dell'Iran”- ha spiegato l'attivista -, i corpi esanimi distesi sulla piazza vengono fatti alzare uno dopo l'altro. Rinati dalla terra per continuare a vivere nelle nostre coscienze e nelle voci di protesta del mondo libero, i protagonisti del flash mob sono di nuovo in piedi: ciascuno alzandosi gira il suo cartello, che smette di essere silenzioso per mostrare la propria fotografia. Finalmente ognuno può gridare il suo nome. Per ogni iraniano ricordato, una voce legge poi la breve storia di vita della giovane o del ragazzo: passioni, aspirazioni, battaglie per i diritti, violenze subite che la morte non è riuscita a cancellare e a mettere a tacere.

Le ultime due vittime del braccio di ferro islamico in ordine di tempo sono state Armita Garavand e Milad Zohrevand, gli attivisti di “Donna, vita, libertà” hanno vestito anche i loro panni. Lei, 17 anni di origine curda, uccisa il 1 ottobre del 2023 perché non indossava il velo all'interno di un treno della metropolitana di Teheran. Le autorità ufficiali negano l'accaduto e sostengono che la morte sia avvenuta per svenimento, ma anche la madre della ragazza è stata minacciata e arrestata e l'avvocata e attivista per i diritti umani Nasrin Sotoudeh è stata incarcerata solo per aver partecipato ai funerali vietati della giovane.
Milad è stato impaccato lo scorso giovedì, dopo essere già stato arrestato l'anno scorso per aver partecipato ad una protesta. Accusato in modo falso di aver attaccato e ucciso un poliziotto, è morto senza processo o avvocato e senza la possibilità di rivedere la famiglia, come tutti gli altri che prima di lui hanno avuto la stessa sorte.
Aida Rostami, Hadis Nagiafi, Kian Pirfalak, Mehrsciad Shahidi, Nika Shakarami, Parmise Hamnava, Sarina Esmailzadeh, Yalda Agafazli e Hamidreza Roohi, tutti ricordati nel flash mob, sono martiri di una strenua lotta per la libertà repressa nel sangue, ma mai interrotta. Roohi, 19 anni, appassionato motociclista, studente universitario e modello, scrive nel suo ultimo post su Instagram: “Se internet dovesse interrompersi per sempre, voglio che questo sia il mio ultimo messaggio: Viva le donne, Viva la libertà, Viva l’Iran!!”
Scorrono i nomi, insieme ai nomi le vite, e a renderli immortali ci pensa anche l'arte di Mahnaz Ekhtiary, artista, illustratrice e attivista milanese di origine iraniana del gruppo “Iran Liberal Students”. Ispirata da una serie di fotografie che le scorrono davanti, Mahnaz in Piazza San Francesco disegna per quattro ore i volti simbolo della rivoluzione iraniana, in una performance artistica appositamente dedicata alla giornata del 25 novembre. Tra quei volti spicca non a caso Giulia Cecchet
tin, vittima del brutale femminicidio che negli ultimi giorni ha sconvolto l'Italia intera. La presenza tra il popolo iraniano della giovane italiana uccisa diventa quindi un potente simbolo di unione interculturale nella lotta contro la violenza sulle donne e nella difesa della libertà.

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Vicino all'artista ci sono anche cartoline già disegnate e pronte per essere spedite, manca solo il destinatario. Su una cartolina la foto di Mahsa Jina Amini, su un'altra Narges Mohammadi, Premio Nobel per la Pace 2023 attualmente in carcere, alla quale a inizio mese è stato negato il trasporto in ospedale per visite e cure mediche a causa del rifiuto di indossare l'hijab. Insieme a loro tanti altri volti noti dell'Iran. L'elenco di personalità eminenti a cui indirizzare queste cartoline è lungo, proprio per cercare di sensibilizzare il mondo politico italiano ed europeo alla condizione del popolo iraniano e spingerlo a reagire con determinazione. Un appello, che è anche atto d'accusa nelle parole di un altro degli attivisti di
“Iran Liberal Students”: “Siamo oggi a Piacenza anche per denunciare l’indifferenza e la negligenza del Governo Italiano, dell’Unione Europea e di chi ne rappresenta la politica estera”. E poi, rivolto a cittadine e cittadini italiani, l'attivista invita a non lasciare soli gli iraniani.
Il popolo iraniano e il Comitato “Donna, vita, libertà” insegnano che non esistono genere o cittadinanza nella lotta contro la violenza. La battaglia per la difesa dei diritti e della libertà si può combattere solo uniti.

Micaela Ghisoni

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Nelle foto, l'iniziativa promossa dal comitato piacentino "Donna, vita, libertà”.

Pubblicato il 30 novembre 2023

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Giornata mondiale contro l'Aids. Negli ultimi 17 anni dimezzate le infezioni da Hiv

 Diagnosi Hiv

Informare e informarsi può fare la differenza, soprattutto quando si parla di infezione da Hiv. In Emilia-Romagna, negli ultimi 17 anni, si è registrato un calo costante del numero di persone che la contraggono: nel 2022 i casi registrati sono stati 162, contro i 368 del 2006, circa il 56% in meno. Un dimezzamento che interessa sia gli uomini che le donne e che rappresenta, complessivamente, un risultato importante. Resta però alta - nel 2022 il 56% dei casi - la percentuale di coloro che giungono a una diagnosi Hiv tardiva, cioè persone diagnosticate sieropositive che presentavano già la sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) o con un numero di linfociti CD4 - i globuli bianchi responsabili della risposta immunitaria dell’organismo - basso, inferiore a 350 cellule/mm (una persona sana ha un numero medio di CD4 che oscilla tra i 500 e i 1.200). Per questo motivo anche quest’anno, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, il 1 dicembre, la Regione Emilia-Romagna, assieme al Servizio sanitario regionale e a HelpAids e in collaborazione con Arcigay, Gruppo Trans APS e Plus Odv, promuove la campagna di sensibilizzazione e comunicazione “Il lato positivo” (https://www.helpaids.it/il-lato-positivo). Con un messaggio importante: “Amo la mia vita anche con l’Hiv. Grazie al test sono in terapia e non trasmetto l’infezione”. Per bandire stereotipi o pregiudizi, per informare sull’importanza di sottoporsi al test - anonimo, semplice e gratuito - e per giungere, nell’eventualità, a una diagnosi precoce e a una presa in carico tempestiva che, attraverso la terapia antiretrovirale, non solo può salvare la vita, ma può tutelare la qualità stessa della vita che è possibile condurre. L’iniziativa dà continuità al messaggio U equal U (U=U), che letteralmente significa "Undetectable=Untrasmittable", ovvero "Non rilevabile = Non trasmissibile": le persone in terapia antiretrovirale che hanno raggiunto una soppressione virologica stabile non trasmettono il virus dell'Hiv. È lo slogan internazionale, basato su evidenze scientifiche, adottato per la difesa dei diritti delle persone con Hiv in terapia antiretrovirale.

Le iniziative

Test day nelle piazze e nelle sedi ospedaliere, incontri aperti alla cittadinanza, formazione per operatori delle associazioni che assistono le persone sieropositive. In occasione della Giornata mondiale contro l’Aids sono numerose le iniziative promosse su tutto il territorio regionale dalle Aziende sanitarie e ospedaliere anche in collaborazione con associazioni, enti locali, istituti scolastici e farmacie. L’obiettivo è quello di informare i cittadini sulla malattia e sensibilizzare rispetto all’adozione di buone pratiche utili a scongiurare il rischio di contagio e all’importanza, per le persone che hanno una vita sessualmente attiva, di fare periodicamente il test 

L’Hiv in Emilia Romagna

In Emilia-Romagna nel 2022, secondo i dati forniti dal Settore prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione, sono state registrate 162 nuove diagnosi di infezioni da Hiv in persone residenti, con un’incidenza pari a 3,6 casi ogni 100mila abitanti. L’incidenza si mantiene più alta nelle persone di sesso maschile (5,7 rispetto al 1,7 del sesso femminile). Nel periodo 2006-2022 l’incidenza media è risultata pari a 6,9 casi per 100mila abitanti, con un trend complessivamente in calo in entrambi i sessi, anche se più marcato in quello maschile.
Nell’intero periodo considerato, le persone sieropositive diagnosticate sono prevalentemente di sesso maschile (74%), nella fascia di età 30-39 anni (30%) e di nazionalità italiana (68%). La modalità di trasmissione principale risulta essere, nell’87% dei casi, quella sessuale (51% eterosessuale e 36% omo-bisessuale); in particolare nel 2022 la trasmissione omo-bisessuale risulta quasi equivalente rispetto a quella eterosessuale (rispettivamente 42% e 41%). In quasi un quinto dei casi (19%) di sesso femminile, la sieropositività è stata scoperta in corso di gravidanza; si tratta principalmente di donne straniere (84%). L’incidenza per classi di età mostra come la fascia più colpita sia quella tra i 20 e 49 anni: il fenomeno è appena rilevabile per i giovanissimi sotto i 20 anni e di minor impatto negli ultracinquantenni. Le persone straniere con diagnosi di infezione da Hiv rappresentano poco meno di un terzo (32%) del totale: sono sensibilmente più giovani rispetto agli italiani e prevalentemente di sesso femminile. L’incidenza degli stranieri presenta un andamento costantemente più alto rispetto a quello degli italiani, anche se la differenza si è ridotta nel tempo.

Pubblicato il 30 novembre 2023

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A Travo inaugurata una panchina rossa

Panchina rossa Travo

La Pubblica Assistenza e Soccorso Valtrebbia, con il patrocinio del comune di Travo, ha invitato l’intera cittadinanza presso la propria sede per un momento di celebrazione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, lo scorso 25 novembre. Nell’occasione il sindaco di Travo, Lodovico Albasi, ha inaugurato una panchina rossa, che rimarrà stabilmente di fronte alla Pubblica Assistenza a monito e testimonianza. Tutto il personale della Pubblica Assistenza ha indossato una spilla con drappo rosso.
Ai presenti è stato fatto omaggio di una riflessione scritta, diversa per uomini e donne, e al termine è stato offerto a tutti un aperitivo. Il sindaco di Travo, nel lodare l’iniziativa, ha sottolineato la grave piaga sociale della violenza sulle donne e il presidente della Pubblica Assistenza Fiorenzo Bonetti ha evidenziato la grande attenzione dell’associazione travese sul tema e ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile l’evento.
Oltre ai volontari impegnati nell’organizzazione e nella colorazione della panchina, Bonetti ha voluto citare il Conad di Rivergaro che ha offerto il proprio contributo per la preparazione dell’aperitivo, mostrandosi come in altre occasioni sensibile alle iniziative sociali.

Pubblicato il 30 novembre 2023

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A Gragnano il 3 dicembre inizia la stagione natalizia

 Natale a Gragnano

Si aprirà ufficialmente domenica 3 dicembre a Gragnano, in concomitanza con l'avvio dell'Avvento, il periodo di attesa del Natale. Dopo gli anni  bui del Covid e della crisi anche energetica, torneranno, fortemente volute dal comitato commercianti che ne ha curato l'installazione, le luminarie natalizie.
Alle ore 18 di domenica 3 dunque davanti alla chiesa di San Michele Arcangelo, si procederà, con il tradizionale conto alla rovescia, all'accensione dell'albero e nel contempo via Roma si illuminerà a festa. Anche quest'anno il bellissimo albero, al cui allestimento hanno contribuito Proloco e Avis. è stato predisposto dal personale del comune, utilizzando una pianta destinata a essere tagliata dai proprietari e offerta dunque all'amministrazione.
A seguire, a cura della Proloco si potranno gustare i tradizionali vin brulé, cioccolata e biscotti.
“Quest'anno però – spiegano il sindaco Patrizia Calza e l'assessore Marco Caviati – ci saranno altre gradite novità. Per meglio evidenziare il senso di comunità e di unione abbiamo proposto di coinvolgere anche le frazioni e le diverse parrocchie nell'organizzazione di alcuni momenti e l'idea è stata accolta con entusiasmo”. Così, già dalla mattinata, si susseguiranno gli eventi. In primis la 40esima Festa del Ringraziamento organizzata dalla parrocchia e dal Movimento Cristiano Lavoratori. Le macchine agricole verranno posizionate in piazza già alle ore 10.
Seguirà presso la Sala Don Beotti una breve presentazione del messaggio della Cei "Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell'agricoltura" e alle ore 10.30 la celebrazione della messa. Quindi, alle ore 12.45 presso l'oratorio, chi vorrà e si sarà prenotato, potrà partecipare alla "Polentata in famiglia". Nel pomeriggio invece a partire dalle 15.45 da Casaliggio, Campremoldo e Gragnanino, sfruttando anche le piste ciclopedonali esistenti, chi vorrà, dando vita a tante diverse camminate di Babbi Natale, potrà raggiungere a piedi la piazza della chiesa e ricongiungersi con i diversi gruppi. Qui si potrà assistere, grazie alla Proloco, alle ore 17 allo spettacolo inscenato da Tadam - Scuola di Circo.

La giornata di chiuderà sempre in piazza con l'interpretazione di canti natalizi da parte dei tre cori di Gragnano, Casaliggio e Campremoldo Sopra, eccezionalmente insieme. Per tutta la giornata inoltre i negozi resteranno aperti per chi volesse portarsi avanti con i regali natalizi.

Pubblicato il 30 novembre 2023

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Quel prestito che ridona dignità

 regattieri

È stata rinnovata per ulteriori tre anni la Convenzione sul Prestito di soccorso tra la Fondazione San Matteo Apostolo Onlus, Banca Mediolanum e Fondazione Mediolanum per facilitare l’erogazione di finanziamenti a favore di persone con difficoltà di accesso al credito e in condizioni di sovraindebitamento. Banca Mediolanum mette così a disposizione della Fondazione San Matteo Apostolo Onlus una linea di credito rotativa con plafond di 150.000 euro che verrà utilizzata per accordare prestiti con rimborso rateale a soggetti in difficoltà, individuati grazie all’attento lavoro della Fondazione San Matteo in stretta collaborazione soprattutto con i Centri di ascolto presenti nelle diocesi della regione ecclesiastica e si impegna ad erogare prestiti rateali a soggetti considerati non bancabili.

L’accordo è stato firmato nel Seminario di Bologna mercoledì scorso da monsignor Douglas Regattieri, Vescovo delegato della Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna (Ceer) per il Servizio della Carità e Vescovo di Cesena-Sarsina, Maurizio Rivola, Presidente della Fondazione San Matteo Apostolo, e Giovanni Pirovano, Presidente di Banca Mediolanum. «Esprimo il mio compiacimento per la firma di questo importante accordo – afferma monsignor Regattieri – che vuole ribadire e garantire la collaborazione fra la realtà ecclesiale e quella di un Istituto di credito che si rende disponibile per venire incontro ai bisogni delle persone più povere e sofferenti che hanno immediatamente bisogno      di un aiuto economico per uscire da situazioni di sovraindebitamento. I dati ci dicono un aumento di famiglie bisognose, anche in una regione come la nostra, colpita recentemente da terremoto e alluvione».

«L’accordo di oggi – dichiara Rivola, Presidente della Fondazione San Matteo – consente alla Fondazione di proseguire nella sua attività di sostegno a persone in difficoltà economica tramite operazioni di microcredito erogate da Banca Mediolanum e che noi garantiamo. Si tratta di interventi che contribuiscono anche alla coesione sociale, perché i singoli e le famiglie in emergenza economica sono perciò più esposte all’emarginazione sociale. Il sostegno di Mediolanum per noi rappresenta una marcia in più. Grazie alla Convenzione, firmata nel 2016, sono state aiutate le famiglie del territorio regionale». 
«Nel contesto attuale - spiega Pirovano, Presidente di Banca Mediolanum – è necessario che le banche tornino a svolgere il loro ruolo sociale ascoltando il territorio. Con questa responsabilità Banca Mediolanum ha deciso di facilitare l’inclusione finanziaria di famiglie perbene, ma definite non bancabili, rinnovando l’impegno in Emilia-Romagna con la odierna convenzione e riconoscendo l’importanza di farsi carico di una parte delle disuguaglianze economiche della comunità. Definiamo il “prestito di soccorso” un processo di indebitamento responsabile che può aiutare il soggetto a rientrare a pieno titolo nel circolo virtuoso della vita, restituendogli la dignità civica e sociale».  
La Fondazione San Matteo Apostolo Onlus, costituita nel 2006 su iniziativa dei Vescovi della Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna, è un ente del Terzo Settore che opera per aiutare e tutelare le persone vittime di situazioni di sovraindebitamento che potrebbero portare anche a fenomeni di usura.​​​​​​​

Luca Tentori

Nella foto, il momento della firma di mercoledì scorso in Seminario a Bologna. Da sinistra:​ Maurizio Rivola, monsignor Douglas Regattieri e Giovanni Pirovano.

Pubblicato il 28 novembre 2023

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