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Notizie Varie

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La capacità di resilienza delle imprese compensa i vincoli strutturali allo sviluppo del sistema Piacenza

Lintervento di saluto del presidente della Banca di Piacenza Giuseppe Nenna

 

E’ «positivo» il quadro che emerge dal Report 2023 sull’economia locale, presentato oggi al PalabancaEventi di via Mazzini in una Sala Corrado Sforza Fogliani (già dei depositanti) gremita di autorità civili e militari (tra gli altri, il prefetto Daniela Lupo, il sindaco Katia Tarasconi e il questore Ivo Morelli) e addetti ai lavori (i rappresentanti delle Associazioni di categoria piacentine e il presidente nazionale della Cna, Dario Costantini) e aperta con un applauso di sostegno per gli alluvionati della Romagna.

Dopo sette anni di interruzione, dallo scorso anno - su iniziativa della Banca di Piacenza, dell’Università Cattolica e della Camera di Commercio - è dunque ripresa la pubblicazione del Rapporto annuale sul sistema economico piacentino, distribuito a tutti gli intervenuti al termine dell’incontro. Rapporto dove si legge che «a fronte dei principali vincoli strutturali allo sviluppo, come la debolezza della demografia, la scarsa presenza di grandi imprese, la decrescente propensione imprenditoriale, la perdita di importanti centri direzionali e di proprietà di rilevanti realtà industriali locali, la capacità di “resilienza” delle imprese si è confermata diffusa e significativa, al pari delle prestazioni positive dei territori della regione Emilia Romagna e del Nord Italia in generale. In termini di qualità della vita l’aspetto negativo preoccupante rimane lo squilibrio ambientale, che colpisce da anni anche le altre province confinanti, sia per il tipo di struttura produttiva presente che per le particolare condizioni geomorfologiche della pianura padana. La velocità del cambiamento sociale ed economico richiede risposte calibrate e condivise dagli operatori economici e dalle istituzioni locali. Di qui il monitoraggio permanente dell’evoluzione del tessuto produttivo locale e più in generale del sistema socioeconomico territoriale, insieme ad una lettura condivisa degli scenari economici, sembrano sempre più urgenti per individuare risposte collettive coerenti ed evolute da parte sia degli operatori economici sia delle istituzioni sociali e politiche del territorio».

Il saluto del presidente Nenna
Il presidente della Banca Giuseppe Nenna (autore della prefazione al Report) ha portato i saluti dell’Istituto di credito. «Essere qui oggi - ha sottolineato, ricordando che la Banca ha chiuso il primo trimestre di quest’anno con risultati molto positivi - in questa Sala di recente intitolata a Corrado Sforza Fogliani, alla seconda edizione della Giornata dell’economia piacentina, porta il nostro pensiero al compianto presidente esecutivo di questa Banca: è stata sua, infatti, l’idea di riprendere a celebrare questa Giornata per presentare il Rapporto del sistema economico piacentino curato dal Laboratorio di Economia Locale-LEL (Centro di ricerca dell’Università Cattolica) sotto la responsabilità scientifica del prof. Paolo Rizzi. Un’iniziativa che era diventata tradizione per il territorio a partire dagli Anni ’80 del secolo scorso, ma che si era interrotta ormai da quasi un decennio».

Gli interventi
Il direttore dell’Ufficio studi di Unioncamere Emilia Romagna, Guido Caselli ha “giocato” con i numeri per dimostrare che «Piacenza va meglio dell’Italia», mentre Lorenzo Turci, ricercatore del LEL, ha passato in rassegna alcuni dati significativi del sistema Piacenza riguardo l’andamento della popolazione (le nascite sono in aumento ma il tasso di invecchiamento cresce), l’anagrafe delle imprese, con una debole crescita di quelle attive nell’ultimo anno, l’export (in calo), l’ambiente (non bene l’inquinamento, con il livello dell’ozono troppo alto). Il prof. Rizzi ha preso in esame i due settori sui quali il Report ha posto maggiore attenzione, il commercio e i servizi alla persona, illustrandone punti di forza e debolezza e ha chiuso il suo intervento ricordando una frase ripetuta spesso dal presidente Sforza: “Dopo aver perso negli anni tanti centri decisionali, bisogna invertire questa tendenza. Piacenza deve tornare a contare di più, molto di più. Soprattutto, deve sveltirsi a tenere a Piacenza le risorse che Piacenza produce”.

Roberto Ruozi, professore emerito della Bocconi, ha posto l’accento sulla «buona capacità di resilienza» del sistema Piacenza e sulla difficoltà a trovare margini di ulteriore crescita. Secondo l’illustre ospite «occorre puntare sull’internazionalizzazione e sulla “coltivazione” di talenti».

La situazione
Il 2022 ha consolidato la ripresa dell’anno precedente anche a Piacenza, dopo la crisi pandemica del 2020. Il valore aggiunto provinciale ha raggiunto i 9,6 miliardi di euro con una crescita del 3,9% a prezzi base, con un incremento relativo inferiore alla regione (+4,1%) e all’Italia (+3,9%), ma che ha compensato le perdite dell’anno terribile del Coronavirus. Allo stesso modo l’occupazione è cresciuta di oltre 1.000 unità, raggiungendo i 125.265 addetti nel 2022, migliorando ulteriormente il tasso di occupazione ormai prossimo al 70%. Anche il numero di imprese attive è salito di 55 unità, seppure con un trend di lungo periodo del tutto negativo, a parte la dinamica delle società di capitale, che salgono a 5.587 e contribuiscono a rafforzare il tessuto produttivo piacentino. Va tuttavia segnalato come il tasso di disoccupazione abbia ripreso a crescere (+6,5%) con oltre 8.600 disoccupati in provincia di Piacenza, trainato dall’aumento del tasso di disoccupazione femminile. Preoccupa soprattutto il costante aumento della quota di contratti a tempo determinato, che ha raggiunto nell’ultimo anno il 57,4% del totale delle attivazioni.

Sul fronte dei rapporti con l’estero, le esportazioni si riducono in modo drastico, scendendo a 5,8 miliardi di euro per un calo soprattutto delle vendite in Europa che rappresenta oltre il 75% del totale dell’export piacentino. Il contemporaneo incremento delle importazioni (7,6 miliardi di euro) ha determinato un peggioramento del deficit commerciale provinciale. Il quadro demografico presenta luci ed ombre: da un lato il totale dei residenti si riduce di oltre 300 unità con una popolazione provinciale che scende a 283.435 unità; dall’altro lato i nati sono risaliti a 1.986 unità (+140) per l’aumento del tasso di fecondità. Tuttavia il saldo migratorio sempre molto elevato (7,0) non è più sostenuto dalla crescita della popolazione straniera, che, dopo trenta anni di continuo aumento, scende a 42.124 unità (‐552), lasciando intravedere scenari demografici preoccupanti in termini di incremento degli indici di dipendenza strutturale e degli indici di vecchiaia, già oggi nettamente superiori ai livelli medi nazionali.

Se allarghiamo l’analisi alle componenti sociali ad ambientali dello sviluppo locale, come evidenziati dai rapporti sulla qualità della vita del Sole 24 Ore e sull’ecosistema di Legambiente, possiamo elencare gli indicatori in cui Piacenza registra posizionamenti negativi. In primis gli infortuni sul lavoro, per i quali il territorio si pone al 106° posto nella graduatoria nazionale, poi la qualità dell’aria, consolidato punto di debolezza dell’area (97°), la qualità ricettiva e la densità di posti letto (rispettivamente 98° e 95°). Emerge quindi una scarsa competitività dell’offerta del settore alloggi a fronte di una crescita notevole della domanda e dei flussi turistici in entrata. Ancora la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (eolico, idroelettrico, solare e geotermico) in cui il posizionamento di Piacenza è modesto (94°), così come il tasso di imprenditorialità giovanile (75°). Si conferma l’ambito ecologico come il più penalizzato in provincia di Piacenza, con i dati davvero negativi su emissioni di polveri sottili (82°), biossido di azoto (67°) e soprattutto ozono (90°), nonostante i netti miglioramenti nell’ultimo decennio. Ma anche la quantità di rifiuti urbani per abitante (105°), le vittime da incidenti stradali (90°), il tasso di motorizzazione (80°), i consumi idrici procapite (81°), a testimoniare un modello di sviluppo e consumo ancora poco orientato alla decarbonizzazione e alla transizione energetica. Il bicchiere mezzo pieno è al contrario legato ad alcuni indicatori sicuramente positivi. Dal punto di vista demografico il saldo migratorio e la quota di immigrati regolari sulla popolazione (2° posto in Italia), così come il numero di imprese straniere (16°), nonostante l’inversione di tendenza dell’ultimo anno. Nell’ambito economico si conferma la ricchezza del territorio, con il terzo posto nella graduatoria nazionale per i depositi bancari per abitante, l’elevato tasso di occupazione (11°), l’elevatissima propensione alle esportazioni (11°), nonostante il calo inatteso dell’ultimo anno.

La pandemia del 2020, le spinte inflattive precedenti e successive alla crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina hanno certamente acuito le pressioni sul lato debole del mercato del lavoro piacentino e sul tessuto sociale del sistema locale. Di qui l’urgenza di interventi condivisi da parte delle istituzioni locali e delle associazioni di categoria, sempre più consapevoli della necessità del coordinamento delle iniziative, come dimostrato nella progettazione legata al PNRR o nei nuovi progetti per l’attrazione di investimenti non solo nel settore logistico. Il nuovo Piano Territoriale di Area Vasta di Piacenza (PTAV 2021) propone come vision di sviluppo una “provincia attraente, snodo territoriale ed eccellenza nel sistema padano”, che cerchi quindi di superare il modello della “capitale della logistica”, e riconosca il valore strategico delle vocazioni storiche del territorio: la food valley fondata sui comparti della trasformazione della carne, del caseario, del vitivinicolo e del pomodoro; l’automation valley, che rappresenta un vero e proprio distretto attivo nei comparti delle macchine industriali, della raccorderia e della meccanica avanzata, con fortissima propensione internazionale e deciso orientamento all’innovazione tecnologica; il settore dei servizi alla persona, che offre una rappresentazione emblematica della partnership pubblico‐privato con realtà nel sanitario e nel sociale capaci di integrare efficienza economica, sensibilità solidale, risposta creativa ai bisogni crescenti di una popolazione sempre più vulnerabile.

Le nuove sfide del sistema piacentino sono quindi legate al consolidamento dei tradizionali fattori competitivi e cooperativi del tessuto locale, ma richiedono un ripensamento continuo dei modelli di consumo e produzione nell’ottica della sostenibilità, ovvero dell’equilibrio tra dimensione economica, sociale e ambientale della vita collettiva.

Il sistema del credito
Per quanto riguarda la dinamica dei depositi negli ultimi anni, Piacenza ha seguito il trend espansivo regionale e nazionale fino al 2021, per poi diminuire leggermente nel 2022. Dal 2011 al 2021 i depositi sono cresciuti del 70,7% a Piacenza, raggiungendo un picco di 10,8 miliardi di euro, per poi scendere dell’1.2% nell’ultimo anno a quota 10,7 miliardi. La crescita complessiva dal 2011 al 2022 è stata del 68,7% a Piacenza, 73,0% in Emilia‐Romagna e 66,1% in Italia. La dinamica dei prestiti è diversa rispetto a quella dei depositi. Il trend è inizialmente decrescente e poi stabile o in lieve crescita per tutti i territori analizzati. L’evoluzione dei prestiti nella provincia di Piacenza diminuisce del 18,2% fino al 2020 - toccando un minimo di 6.474 milioni - e negli ultimi due anni cresce del 3,3% (2021: +0,6%; 2022: +2,7%), un tasso di crescita secondo solo a quello regionale (+4,0%). A livello strutturale, si conferma un dato storico del territorio piacentino: uno scarto tra impieghi e raccolta molto più ampio di tutte le province limitrofe. Questo testimonia la forte propensione piacentina al risparmio, che però non è accompagnata da livelli altrettanto elevati di investimenti produttivi sul territorio. La provincia di Piacenza è stata la prima, nel 2014, a scendere sotto al livello di parità fra prestiti e depositi. Il numero di sportelli bancari è in diminuzione in tutti i territori analizzati. Questa decrescita è spiegata dai diversi cambiamenti intervenuti negli ultimi anni nell’ambito del settore creditizio (avvento del digitale, dell’home banking, riduzione dell’uso del contante…). A livello nazionale la riduzione dal 2011 è stata del 37,6%, a livello regionale del 38,4%. In provincia di Piacenza questa decrescita è stata molto più lenta, assestandosi a - 27,1% nel 2022. A Piacenza il calo degli sportelli è stato minore, arrivando a 56,1 sportelli ogni 100.000 abitanti nel 2022, risultato che deriva anche dalla politica di sostegno al territorio portata avanti dalla banca locale, Banca di Piacenza. Il calo maggiore si è registrato invece a Parma (-39,5%), dove nel 2022 si contano 48,1 sportelli ogni 100.000 abitanti.

Ringraziamenti
Al termine della relazione l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza, “ringrazia il presidente del Consiglio di amministrazione della Banca di Piacenza, Giuseppe Nenna, per aver confermato la Giornata dell’economia piacentina ed i componenti del Comitato di indirizzo e di coordinamento, Eduardo Paradiso, Domenico Capra, Alessandro Saguatti, segretario generale della Camera di Commercio di Piacenza, per il prezioso lavoro di accompagnamento nel percorso di analisi e di ricerca. Un sincero ringraziamento anche agli imprenditori e agli operatori che hanno partecipato ai diversi focus group di approfondimento, in ordine alfabetico: Corrado Albertin, Ulisse Belluomini, Roberta Bonini, Stefano Borotti, Eleonora Corsalini, Francesca Cavozzi, Alessandro De Santis, Cristian Gaiani, Michela Gandolfi, Paola Gemmi, Simona Lavelli, Cristian Lertora, Claudio Oltremonti, Gianluca Menozzi, Martina Platè, Fabrizio Samuelli, Vittorio Sanna. Grazie a loro il rapporto sul sistema economico piacentino si è arricchito anche di valutazioni e previsioni difficilmente ricavabili dalle statistiche ufficiali. Ancora un riconoscimento anche ai direttori e referenti delle Associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Confapi, Libera Artigiani, Unione Provinciale Artigiani, Lega Cooperative e Confcooperative, per aver facilitato l’incontro con gli operatori economici soci delle loro organizzazioni. Infine, ma non ultimo, segnaliamo il contributo dell’Ufficio Studi di Unioncamere Emilia Romagna nelle persone del suo direttore Guido Caselli e di Mauro Guaitoli, per aver condiviso dati, ricerche e analisi e così arricchito in modo significativo il presente rapporto”.

Sala Corrado Sforza Fogliani gremita


Nelle foto, in alto, l'intervento del presidente Nenna; sopra, la sala “Corrado Sforza Fogliani” gremita.

Pubblicato il 26 maggio 2023

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A Grondone di Ferriere torna la «Madonna degli Amici»

Madonna degli Amici Grondone 3

Dina Bergamini invita tutti a partecipare al momento di devozione nel suo paese natio

Torna la “Madonna degli Amici” di Grondone di Ferriere. Dina Bergamini, maestra e già direttrice della “Casa del Fanciullo”, nonché Antonino d’Oro 2008, invita tutti nel suo paese natio, Grondone, in alta val Nure, per celebrare in modo condiviso la “Madonna degli Amici”. Sul sagrato della chiesa dedicata a San Giorgio, quindici anni fa è stato collocato un sacello frutto delle mani sapienti del parrocchiano Giorgio Calamari. Ogni anno, fino alla pandemia, tanti ferrieresi e piacentini si ritrovano qui come manifestazione di devozione e anche occasione per festeggiare tutte le mamme. Un raduno in amicizia alla quale tutti si devono sentire partecipi e protagonisti.
Domenica 28 maggio, alle ore 16, è previsto l’appuntamento di quest’anno, con la messa. Poi, un pensiero a tutte le mamme, quelle che ancora possiamo abbracciare e quelle in cielo. Davanti alla Madonnina del sacello la benedizione, poi canti e musiche, prima della tradizionale merenda condivisa.

Nella foto, il sacello della Madonna degli Amici.

Pubblicato il 26 maggio 2023

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Un'aula multimediale alla Casa del Fanciullo grazie ai Rotary

casa fanciullo

Un'aula multimediale alla Casa del Fanciullo grazie ai Rotary: è un sogno che si avvera il nuovo spazio didattico, ufficialmente inaugurato il 24 maggio dal presidente della Fondazione Casa del Fanciullo, l'ing. Francesco Scaravaggi, insieme a Catia Ruggiero, Coordinatrice Pedagogica della Scuola Primaria Paritaria Casa del Fanciullo.
Ospiti d'onore gli artefici che hanno permesso di realizzare il progetto: il presidente del Rotaract Club Piacenza PHF Edoardo Zaffignani e il suo collaboratore Lorenzo Pancini, il presidente del Rotary Valli Nure e Trebbia Carlo Caltagirone, e l'ing. Christian Sartori della ditta Inside Information Technology, presso cui sono stati acquistati i materiali per l'aula multimediale (nella foto sopra).

Una Lim e 24 banchi modulari

L’aula è stata equipaggiata con una lavagna interattiva multimediale (LIM) e 24 banchi modulari, forniti dalla ditta Inside Information Technology, che si è occupata anche del montaggio delle apparecchiature senza alcun costo aggiuntivo. Le associazioni hanno donato anche una seconda LIM che è stata collocata in una delle classi dell’istituto de Ivaccari.
A chiusura dell’inaugurazione, i cori “Voci Bianche di Padre Gherardo” e “Piccoli Cantori”, composti dagli alunni della scuola e diretti dall’insegnante Giorgia Maggi, hanno salutato e ringraziato tutti i presenti eseguendo alcuni brani del loro repertorio.

cantori casa fanciullo

I cantori della Casa del Fanciullo diretti dall'insegnante Giorgia Maggi.

La collaborazione con i Rotary
I presidenti delle associazioni Rotary hanno sottolineato che questa donazione rappresenta un momento significativo per loro e costituisce la più importante dell'anno. La collaborazione per questo progetto è iniziata nel maggio del 2022, con le associazioni che si sono impegnate nella raccolta fondi per l'acquisto dei materiali necessari.
Non è la prima volta che il Rotaract (che in particolare punta al coinvolgimento dei giovani dai 18 ai 30 anni per promuovere idee e progetti di aiuto e sostegno di tante realtà del territorio) e la Casa del Fanciullo collaborano insieme. Quest'anno, però, la partnership si è rinnovata con l'obiettivo di offrire agli alunni della scuola le più recenti innovazioni tecnologiche e promuovere un approccio didattico collaborativo e multidisciplinare.

tavolo

Nella foto, da sinistra, l'ing. Christian Sartori della ditta Inside Information Technology, il presidente della Fondazione Casa del Fanciullo Francesco Scaravaggi, la coordinatrice della scuola primaria paritaria de Ivaccari Catia Ruggiero, Lorenzo Pancini del Rotaract insieme al presidente Edoardo Zaffignani, il presidente del Rotary Valli Nure e Trebbia Carlo Caltagirone.

L'aula multimediale rappresenta un'importante risorsa per gli insegnanti e gli studenti, offrendo nuove opportunità per un apprendimento coinvolgente e interattivo. Le tecnologie all'avanguardia consentiranno agli alunni di esplorare e sperimentare in modo innovativo, aprendo le porte a una formazione più completa e adatta alle sfide del mondo moderno.
La Scuola Primaria Paritaria Casa del Fanciullo e le associazioni Rotary coinvolte sono grati al Rotaract Club Piacenza PHF e a tutti i sostenitori che hanno contribuito a realizzare questo progetto. La donazione dell'aula multimediale è un esempio tangibile dell'impegno della comunità nel fornire ai giovani gli strumenti necessari per crescere e affrontare il futuro con fiducia.

Pubblicato il 25 maggio 2023

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Lilt Day alla «Don Minzoni»

Don Minzoni lilt day

L'educazione alla salute inizia già da piccoli: in occasione della Giornata Internazionale contro il Fumo, la Scuola primaria "Don Minzoni" di Piacenza, che fa parte dell'8° Circolo didattico, dedica per il terzo anno consecutivo un progetto finalizzato alla diffusione di stili di vita sani.

Gli alunni delle classi quinte hanno lavorato, guidati dalle loro maestre, su cosa significhi vivere in salute: il loro elaborato verrà presentato sabato 27 maggio dalle ore 9.30 nel parco della scuola (in caso di maltempo, ci si sposterà all'interno - clicca qui per la locandina).


Gli studenti di 5ª A, 5ª B e 5ª C parleranno di cibi salutari, presentando la loro esposizione sia in italiano che in lingua inglese, mentre gli allievi della 5ª D proporranno un piccolo spettacolo teatrale incentrato sui danni provocati dal fumo di sigaretta.

Al termine della mattinata, i bambini passeranno il testimone ai "colleghi" di quarta elementare, che saranno chiamati a proseguire questa missione il prossimo anno.

L'iniziativa è promossa dalla Lega Italiana Lotta ai Tumori di Piacenza in collaborazione con la dirigente scolastica Paola Vincenti, vicepresidente dell'associazione, e supportata da tutte le maestre, che hanno accolto e sviluppato con entusiasmo il progetto sull’educazione alla salute.

Si tratta di un percorso che acquista ancor più significato, visto che proprio quest’anno la Lilt piacentina celebra il 40° anno di instancabile attività di promozione della salute sul territorio.

Pubblicato il 26 maggio 2023.

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La Giornata nazionale del sollievo per promuovere le cure palliative

 Terapia del dolore

Quando la cura non può condurre alla guarigione, può comunque rendere degni di essere vissuti gli ultimi giorni di vita. La Giornata Nazionale del Sollievo, che quest’anno cade il 28 maggio, è un evento organizzato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome insieme al Ministero della Salute e alla Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti per promuovere e testimoniare la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che sono giunti all’ultima fase della vita. Non solo loro: negli anni infatti la giornata ha ampliato i suoi orizzonti abbracciando quasi tutte le condizioni esistenziali o di malattia caratterizzate dal dolore cronico.
Grazie anche al traguardo importante rappresentato dalla legge 38 del 2010 oggi è possibile informare l’opinione pubblica sulle cure palliative e sulle terapie del dolore disponibili, e sensibilizzare sull’umanizzazione delle cure necessaria per questi percorsi. Si tratta di terapie che garantiscono la tutela della dignità di ogni persona, affinché ognuno possa essere assistito bene e accompagnato. Inoltre è ora possibile rispettare le scelte libere e consapevoli dei pazienti sui propri percorsi di malattia e morte grazie alle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT). In previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, oggi ogni persona maggiorenne capace di intendere e di volere può esprimere il proprio consenso o rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche singoli trattamenti sanitari.

I DATI 2022 IN EMILIA-ROMAGNA

Nel 2022 sono stati oltre 1.500 i ricoveri nei reparti ospedalieri dedicati alla terapia antalgica nelle strutture pubbliche dell’Emilia-Romagna che garantiscono anche attività di consulenza per il trattamento del dolore acuto presso altri reparti ospedalieri. Gli ambulatori pubblici del territorio lo scorso anno hanno effettuato oltre 23.000 prime visite e più di 7.000 pazienti hanno effettuato visite di controllo; a queste si sommano circa 46.000 prestazioni per il trattamento del dolore. A livello regionale sono disponibili di 312 posti letto negli hospice e 45 equipe per le cure palliative a domicilio. Da anni in Regione Emilia-Romagna è attivo il Coordinamento di rete di Terapia del Dolore che punta a curare il paziente quanto più vicino possibile a casa con un approccio multidisciplinare. Già dal 2001 la Regione promuove il progetto Ospedale senza dolore, per cambiare le attitudini di operatori sanitari e di cittadini nei confronti del dolore. Ciò nonostante, circa il 70% dei cittadini non conosce la Legge 38 e il 40% non è a conoscenza delle cure attuabili, anche se la quasi totalità delle sindromi dolorose sono trattabili. In quest’ottica sono numerose le iniziative che sono state organizzate da Piacenza a Rimini durante tutto il mese di maggio dalle Aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Emilia-Romagna, altre ancora sono in previsione tra gli ultimi giorni di maggio e l’inizio di giugno, sia per formare personale e volontari, sia per comunicare ai cittadini le novità su questi temi e renderli consapevoli della possibilità offerte.

LA TERAPIA DEL DOLORE IN EMILIA-ROMAGNA

Il Servizio sanitario regionale ha promosso l’applicazione del progetto Ospedale senza dolore, nato dall'accordo Stato - Regioni del 24 maggio 2001, con l’obiettivo di cambiare attitudini e comportamenti degli operatori sanitari e dei cittadini nei confronti del dolore, spesso sottovalutato e considerato un evento ineluttabile. Inizialmente nati come “Comitati ospedali senza dolore”, con il compito di coordinare la formazione continua del personale medico e infermieristico, di promuovere la disponibilità dei farmaci di derivazione oppiacea, di facilitare l'applicazione di protocolli di trattamento del dolore, sono diventati negli anni seguenti “Comitati ospedale-territorio senza dolore”, come indicato dalla legge 38/2010. Questi comitati sono attivi anche nelle case di cura accreditate.
Da anni in Regione Emilia-Romagna è poi attivo il Coordinamento di rete di Terapia del Dolore, rinnovato nei mesi scorsi. Il modello organizzativo di terapia del dolore si basa sull’integrazione ospedale-territorio e sulla prossimità delle cure al domicilio del paziente, facendo ricorso anche ala telemedicina per garantire la continuità assistenziale. Diverse progettualità terapeutiche in ambito territoriale sono partite proprio durante la pandemia. La rete si basa su due pilastri: il primo è un approccio multidisciplinare alle patologie che coinvolge professionisti non solo del settore ma anche di altre discipline come gli oncologi, i neurologi, i medici di medicina generale, il secondo è la possibilità di erogare prestazioni quanto più vicine al domicilio dei pazienti, per limitarne gli spostamenti. Numerose sono poi le attività formative sviluppate dalle Aziende sanitarie sia per gli studenti di Medicina che per i medici di medicina generale e gli specialisti. Sul fronte pediatrico, la rete delle Cure Palliative Pediatriche si compone di 3 nodi: Ospedale, Territorio e Hospice, cui si aggiungono 2 strutture funzionali, la Unità di Valutazione Multidimensionale Pediatrica (UVMP) e il Punto Unico di Accesso Pediatrico (PUAP), che rappresentano le connessioni tra i nodi. Poiché la maggior parte dei pazienti complessi richiede valutazioni cliniche multidisciplinari, e l’ospedale è la sede dove insistono la maggior parte delle consulenze specialistiche necessarie, l’UVMP è situata all’interno di un presidio ospedaliero. L’UVMP valuta se adottare le cure palliative per il bambino, effettua la stesura del Piano Assistenziale Individuale (PAI) ed avvia la presa in carico stabilendo il percorso più appropriato: assistenza territoriale, ricovero ospedaliero, hospice pediatrico. Compito del PUAP è quello di partecipare alla UVMP, organizzare l’assistenza territoriale e garantire l’erogazione dei dispositivi medici necessari.

A PIACENZA

Due gli appuntamenti nel Piacentino, entrambi previsti per il pomeriggio di sabato 27 maggio, caratterizzati da un contesto conviviale. Presso l’Hospice di Borgonovo nel pomeriggio gli operatori della Rete Locale di cure palliative e dell’hospice saranno presenti e disponibili per rispondere alle domande della cittadinanza. A Piacenza presso l’Hospice La Casa di Iris l’incontro di informazione e sensibilizzazione sarà a cura degli operatori dell’Hospice, dei volontari dell'associazione Insieme per l'Hospice ETS oltre che degli operatori della Rete Locale di cure palliative.

Pubblicato il 25 maggio 2023

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