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Notizie Varie

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Gli over 65 di San Giorgio e Gossolengo al mare insieme

anziani al mare

Sta per concludersi il soggiorno marino climatico estivo per gli “over 65” organizzato dal Comune di San Giorgio Piacentino dal 27 agosto al 10 settembre presso l’Hotel Europa di Gatteo a Mare (Forlì-Cesena). Sono presenti 21 sangiorgini, accompagnati, come ormai da tradizione, dal volontario Claudio Devoti (e dalla moglie Gaetana), storico milite della pubblica assistenza di San Giorgio che mette a disposizione il suo tempo e la sua esperienza nei due soggiorni annuali organizzati dal Comune.
Per quest’anno, il gruppo è numericamente raddoppiato (partecipanti complessivi 41) vista la condivisione dell’esperienza e del viaggio in pullman (con trasporto gratuito per i residenti offerto dai due enti) con altri 20 “senior” del Comune di Gossolengo che hanno soggiornato nella stessa struttura alberghiera nei quindici giorni all’insegna di mare, buon cibo, la tipica accoglienza romagnola e tante risate.
Il soggiorno si concluderà con un “arrivederci” a fine gennaio 2023 quando il gruppo si trasferirà sulla riviera ligure per il soggiorno climatico invernale, con la speranza che si aggreghino altri partecipanti per rendere l’esperienza sempre più inclusiva. Ha portato un saluto e fatto una visita anche il sindaco di San Giorgio, Donatella Alberoni, che ha trascorso un paio di giorno con i concittadini.

Pubblicato l'8 settembre 2023

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Micro e nanoplastiche, dal suolo al piatto: dal 10 al 12 settembre convegno in Cattolica

cattolica Piacenza

Ogni anno si depositano sui terreni agricoli 63000 tonnellate di micro e nanoplastiche in Europa e 44000 tonnellate nel Nord America. Ciò avviene principalmente tramite la contaminazione di acque, compost, fanghi, materiali plastici usati in agricoltura e deposizioni atmosferiche. Anche se non vi sono dati certi, molte di queste invisibili particelle finiscono nei nostri piatti e l’OMS stima che ingeriamo fino a 6900 particelle di microplastiche per litro di acqua potabile, fino a 10040 in birre e latte, oltre una per grammo nel pesce, fino a 317  microgrammi  per grammo nel riso, e concentrazioni variabili nei sali da cucina. L’OMS stima anche un introito complessivo giornaliero variabile fino a un massimo di 1395 particelle di plastiche ingerite con il cibo, 20,8 tramite l’acqua e di 170 al giorno per semplice inalazione.

Sono alcuni dei dati riferiti dai ricercatori dell’Università Cattolica, campus di Piacenza che saranno protagonisti di AGRIFOODPLAST, la prima Conferenza internazionale sulle micro e nano-plastiche nelle catene agroalimentari che si terrà dal 10 al 12 settembre presso la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Ateneo.
Organizzato con il contributo di FAO e EFSA e coordinato dal Professor Edoardo Puglisi della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica, il convegno è suddiviso in 4 sessioni che si occuperanno rispettivamente di destino delle micro e nanoplastiche negli ambienti terrestri, di processi di degradazione e impatto sulle funzionalità ecologiche nei suoli agricoli, di valutazione ed implementazione di metodi analitici per la quantificazione negli alimenti, e di effetti tossicologici ed ecotossicologici lungo le catene alimentari.

BACKGROUND

Nella maggior parte dei casi, i materiali plastici sono noti per la loro elevata resistenza ai processi di degradazione, che ne determina l'accumulo nell'ambiente L'identificazione e la quantificazione delle micro e nanoplastiche in matrici complesse come il suolo, le piante, gli alimenti e i tessuti umani è incerta, il che aumenta la difficoltà di comprendere i loro potenziali rischi. Mentre la contaminazione da plastica negli ambienti acquatici è stata studiata per decenni, solo recentemente la comunità scientifica ha spostato l'attenzione sugli ambienti terrestri. La contaminazione da plastiche e bioplastiche in agricoltura influisce sulle funzioni fisiche, chimiche e microbiologiche del suolo.
“Le colture – sottolinea il professor Puglisi - possono assorbire particelle di plastica ed entrare nella catena alimentare, provocando effetti tossicologici che sono ancora in fase di studio. Poiché la plastica è una componente inevitabile delle catene agroalimentari, è fondamentale comprendere i rischi e sviluppare strategie di mitigazione”.
È anche per raccogliere questa richiesta che l’Università Cattolica ha organizzato il primo convegno internazionale sulle micro e nano plastiche nelle catene agroalimentari, sottolinea l’esperto.

Il convegno sarà aperto da una relazione inaugurale dal titolo “Protocolli analitici, rischi e soluzioni sostenibili per le microplastiche nell’ambiente”, tenuta dal Professor Damia Barcelo dell’Istituto Catalano per la Ricerca sulle Acque, uno degli scienziati più citati al mondo e massimi esperti nel settore dell’analisi ambientale delle plastiche.
Sul piano scientifico vi saranno poi relazioni a invito da parte del Professor Luca Nizzetto dell’Istituto Norvegese per la Ricerca sulle Acque con il titolo “Incertezza dei modelli per il rilascio il destino ed il trasporto delle plastiche”, mentre il Professor Moritz Bigalke della Technical University di Darmstad Germany affronterà il tema delle “Difficoltà analitiche nella quantificazione delle microplastiche nei suoli agricoli”.
Passando agli alimenti e ai rischi per l’uomo, la Professoressa Gea Oliveri Conti terrà una relazione dal titolo “Microplastiche: il rischio invisibile e sottostimato nelle catene alimentari”, la Professoressa Esperanza Huerta Lwanga dell’Università di Wagenigen, Olanda introdurrà il tema della “Valutazione del rischio delle microplastiche nelle catene agro-alimentari” e infine la Professoressa Joana Correira Prata dell’Università Portoghese di Aveiro terrà una lezione sul “Rischio delle microplastiche presenti nell’aria e nei cibi per la salute umana”, ambito per il quale ha pubblicato alcuni degli studi più importanti negli ultimi anni.
FAO ed EFSA saranno inoltre presenti con due relazioni sugli aspetti maggiormente legati allo sviluppo di politiche di valutazione e mitigazione del rischio. La Dottoressa Giulia Carcasci, responsabile presso la FAO di Roma per la gestione sostenibile delle plastiche parlerà del “Lavoro della FAO nel migliorare la sostenibilità delle plastiche usate in agricoltura e delle loro alternative”, mentre la dottoressa Elena Rovesti, scientific officer dell’unità alimenti e contaminanti dell’EFSA relazionerà sul “Ruolo dell’EFSA nella valutazione del rischio delle micro e nanoplastiche negli alimenti”.

Pubblicato il 7 settembre 2023

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Dal 13 al 16 settembre a Piacenza Expo l’edizione record di Geofluid

geofluid 2

La 24esima edizione di GEOFLUID – il più importante e qualificato evento fieristico internazionale dedicato alle attrezzature e alle tecnologie per la ricerca, l’estrazione e il trasporto dei fluidi sotterranei e ai comparti della perforazione, dei lavori nel sottosuolo, della geotecnica e della geotermia – in programma a Piacenza Expo dal 13 al 16 settembre, vanta numeri da record mai realizzati finora.
Il dato più significativo riguarda il numero degli espositori, saliti quest’anno a quota 385 (+45% rispetto all’edizione 2021, parzialmente limitata dall’emergenza sanitaria, e +10% rispetto al 2018), provenienti da 26 Paesi esteri:
Austria, Belgio, Canada, Cina, Corea Del Sud, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, India, Kazakistan, Lussemburgo, Olanda, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria.Consistente anche la crescita dei visitatori preregistrati provenienti da 98 Paesi esteri (55 nel 2021), come quella relativa all’area espositiva, aumentata del 20% rispetto all’ultima edizione.

Numeri commenta il Presidente di Piacenza Expo, Giuseppe Cavalli – che evidenziano non solo il ritorno ai livelli pre-Covid, ma che confermano Geofluid come il più qualificato evento internazionale di questo importante settore. Un’informale certificazione di qualità che Piacenza Expo si è guadagnata nel tempo grazie all’alto livello tecnico delle aziende espositrici, alla collaborazione di università, associazioni di categoria e laboratori di ricerca, ma grazie anche alla capacità di portare sotto i riflettori a ogni edizione le principali novità in fatto di macchinari, attrezzature, progettazione, tecniche di lavorazione, con l’ulteriore valore aggiunto della salvaguardia ambientale”.
In piena transizione ecologica, infatti, Piacenza Expo ha saputo imprimere a Geofluid una concreta “svolta green”, con specifiche aree espositive ma anche con convegni e seminari tecnici espressamente dedicati alla gestione delle risorse energetiche, all’acqua, alla gestione degli inquinanti nel sottosuolo, alla tutela ambientale, alla prevenzione del rischio idrogeologico.
Tante, anche quest’anno, le sezioni tematiche che caratterizzano Geofluid: Geo Technology, con macchine e attrezzature per indagini geognostiche e fondazioni speciali; Nodig, dedicata aille macchine per perforazioni guidate e direzionali, trivellazione orizzontale, macchine spingitubo e microtunneling; Geo Tunnel, con macchine, attrezzature e strumentazioni per la costruzione di gallerie; Geo Green, tecnologie per dewatering e bonifiche, trattamenti inerti, macchinari e impianti ecosostenibili; Geo Termia, per le tecnologie relative alla produzione di energia elettrica con fluidi del sottosuolo; Geo Scambio, dedicata alle tecnologie per il risparmio energetico con scambio termico nel sottosuolo; Geo Gas, sul trasporto e stoccaggio meadstream, impianti per trattamenti di idrocarburi; Geo Water, con macchinari e tecnologie per il trattamento delle acque sotterranee.

“Quest’anno per la prima volta – precisa il Direttore di Piacenza Expo, Sergio Copelli – abbiamo realizzato un’area per le demo live. Un vero e proprio cantiere che ospiterà le innovazioni tecnologiche e i protocolli operativi, con la supervisione dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia Romagna. L’offerta di aggiornamento professionale per aziende e professionisti del settore, oltre che dalle prove in campo, sarà completata da seminari tecnici e da un ricco programma convegnistico in cui verranno approfondite e analizzate tematiche relative alle risorse del sottosuolo, all’analisi delle rocce, ai progetti europei sulla ricerca delle falde, sulla sismicità dei terreni”.

Pubblicato il 7 settembre 2023

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Gropparello tiene viva la memoria di don Borea

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“La fede e il sangue. Don Giuseppe Borea e il suo operato in Val d’Arda” è l'incontro previsto sabato 9 settembre alle ore 17 nella sala consiliare di Gropparello. L'evento apre la 67ª Festa dell'Uva, la manifestazione promossa dall'Amministrazione comunale in prgramma fino a lunedì 11 settembre.
Dopo il saluto di don Lodovico Groppi, parroco del paese, al dibattito, presentato da Giuseppe Borea, nipote omonimo del sacerdote ucciso dai nazifascisti il 9 febbraio del 1945, interverranno gli studiosi Alessandro Pigazzini e Iara Meloni. Dall’esperienza di don Borea si passerà alla riflessione sui cattolici nella Resistenza. Al termine sarà proiettato un video che raccoglie le testimonianze dei parrocchiani di Obolo; al  sindaco Armando Piazza saranno affidate le conclusioni.

Il prete di tutti
“Don Borea era il prete di tutti -ricorda il nipote - da pastore di anime, egli aiutava chiunque ne avesse bisogno, anche i fascisti”. La scelta di arruolarsi come cappellano militare nella 38esima Brigata della divisione partigiana Val d’Arda fu dettata, dunque, da ideali cristiani. “Obolo diventò, suo malgrado, un paese di guerra, stretto fra Bettola, Gropparello e Morfasso - dice Borea -; dunque, tanti partigiani erano figli di suoi parrocchiani. Arruolarsi, per don Borea, significava aiutare la sua gente, difendendo allo stesso tempo gli ideali antifascisti e di libertà in cui credeva”.
“A don Borea stava a cuore il proprio paese. Negli otto anni in cui fu parroco a Obolo - prosegue il nipote - più volte si batté per ottenere che nel comune arrivassero l’energia elettrica e l’acqua potabile, ma il podestà declinava le sue richieste per mancanza di fondi”.
È importante evitare che don Borea sia considerato una figura lontana nel tempo e ormai sepolta.

Nella foto, la chiesa di Obolo con l'immagine di don Giuseppe Borea: nella frazione di Gropparello il sacerdote fu parroco dal 1937 al 1945, anno del suo arresto.

Pubblicato il 7 settembre 2023

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Iren, il comitato di Piacenza apre a due associazioni

Iren associazioni



Il Comitato territoriale Iren di Piacenza, strumento di dialogo e confronto fra il Gruppo Iren e gli stakeholder locali, si rinnova per il suo quarto mandato e ha avviato la procedura per completare la sua composizione, aprendo un bando per estendere la partecipazione a due associazioni o organizzazioni della società civile, attive sul territorio provinciale.
Il bando, disponibile fino al 6 ottobre, è rivolto ad organizzazioni che rappresentano consumatori, categorie economiche, studenti di scuole superiori e universitari, o attive sui temi ambientali ed è finalizzato a raccogliere le candidature di due associazioni/organizzazioni che intendano a partecipare al Comitato Territoriale Iren di Piacenza. I soggetti interessati possono consultare il Regolamento e il Bando pubblicati sul sito del Gruppo Iren e presentare la propria candidatura inviandola all’indirizzo mail , utilizzando il fac-simile di lettera di candidatura presente sul sito.

Pubblicato il 6 settembre 2023

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