Immagini Spezzate: studenti testimonial del rispetto in Rete
«In un mondo in cui si parla tanto ma si ascolta poco, il rispetto è essenziale». «Ogni immagine lascia una traccia». «Quando la fiducia viene tradita, è come quando crolla un ponte: la relazione non si ricostruisce». «Non farsi condizionare quando siamo sui social è difficile, ma così perdiamo in originalità». Al Laboratorio Aperto nell’ex chiesa del Carmine questa mattina, all’indomani della Giornata contro la pedofilia e la pedopornografia, sono stati gli studenti i protagonisti dell’evento che ha concluso il percorso 3R - rispetto, responsabilità, relazioni - proposto in sette classi di liceo Gioia, liceo San Benedetto ed ISII Marconi (in tutto 130 ragazzi e ragazze) dal Servizio Tutela minori e adulti vulnerabili e dall’Ufficio per la Pastorale della scuola della diocesi di Piacenza-Bobbio. L'obiettivo: promuovere una comunicazione digitale responsabile e rispettosa.
Fiducia, responsabilità, giustizia, rispetto, autenticità, emozioni, affetti sono le parole-chiave che gli studenti hanno declinato in formato video al termine del percorso, che ha preso spunto dalla serie tv “Nudes”, prodotta da Rai Fiction con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e trasmessa su RaiPlay nel 2021.
Alla mattinata hanno partecipato gli studenti coinvolti nel percorso con i rispettivi dirigenti scolastici Cristina Capra (liceo Gioia), Adriana Santoro (ISII Marconi) e Fabrizio Bertamoni (liceo San Benedetto) e gli insegnanti di religione che hanno seguito il progetto: Martina Subacchi (liceo Gioia), Giuseppe Bussandri (ISII Marconi) e Andrea Coldani (liceo San Benedetto). Sul palco - invitati dai conduttori Andrea Carretti e Chiara Francese - si sono alternati gli studenti con le autorità invitate, in dialogo sulle parole-chiave scelte da ogni classe e rappresentate nei video realizzati a scuola (e proiettati nel corso dell’evento). E anche il gruppo musicale degli Hopesingers che ha allietato l’evento.
Erano presenti inoltre la dott.ssa Chiara Griffini, presidente del Servizio nazionale tutela minori Cei e referente diocesana di Piacenza-Bobbio per lo stesso servizio, e il prof. Claudio Ferrari, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della scuola.
Il Vescovo: la fiducia siamo noi, in relazione
Il primo a salire sul palco, sul tema della «fiducia», è stato mons. Adriano Cevolotto, vescovo di Piacenza-Bobbio, con la 3ª Manutenzione dell’ISII Marconi e la 4ª C del liceo San Benedetto. «La fiducia è una cosa molto seria. Ci sono due canali: la fiducia ricevuta, abbiamo bisogno che qualcuno abbia fiducia di noi. E poi quello della fiducia data che è un investimento che facciamo di noi stessi presso qualcuno. Ed è una fiducia non è qualcosa, ma siamo noi stessi. Se mi affido a te, ti consegno ciò che sono. Perché tu mi puoi accogliere, capire, amare. Allora comprendiamo che la fiducia è sinonimo del nostro valore. La fiducia va vissuta, gustata con grande delicatezza, con grande serietà. La fiducia ci dice che ciò che si accorda o ci viene accordata dentro a una relazione. Sinonimo di fiducia siamo noi, è un noi in una relazione», le parole del Vescovo.
Il Vescovo durante il suo intervento, insieme al conduttore Andrea Carretti.
La nuova frontiera dell'Intelligenza Artificiale
È stata quindi la volta della dott.ssa Domizia Mazzola (nella foto in alto, con i colleghi della Polizia Postale di Piacenza), Commissario capo del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia postale e delle comunicazioni dell’Emilia-Romagna, sul tema della «responsabilità», con la 4ª A del liceo San Benedetto. «Si sta sviluppando una nuova tendenza di questi contenuti sensibili attraverso l’intelligenza artificiale, anche se il video non rappresenta un fatto realmente accaduto, può essere comunque un reato. Può essere punito sia l’autore sia chi diffonde il video. Sono state introdotte nuove misure di prevenzione, come l’ammonizione del Questore, una sorta di “cartellino giallo” per chi denuncia», le parole della dirigente di Polizia di Bologna.
Una consapevolezza da far crescere
L’assessore del Comune di Piacenza alle Politiche giovanili, Francesco Brianzi, è intervenuto sul tema delle «emozioni» e degli «affetti» insieme alla 4ª C Classico del liceo Gioia. «Tre parole per una relazione sana: verità, perché in un modo come quello odierno è indispensabile; reciprocità: perché bisogna capirsi, conoscersi, riconoscersi; la terza parola è scelta», le dichiarazioni dell’assessore Brianzi.
Il Ten. Col. Michele Laghi, comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Piacenza, con la 3ª Chimici dell’ISII Marconi, ha commentato il tema della «giustizia». «Talvolta chi commette questi reati - ha esordito il militare dei carabinieri - non ha la consapevolezza di quello che fa. Quindi ruolo importante è quello dei genitori che devono dare loro la misura della dimensione dell’errore. Tutti noi, nel quotidiano, dobbiamo fare quello che serve perché si possa realizzare la giustizia nella società».
In prima fila, le autorità che hanno partecipato alla mattinata, chiamati a commentare le parole-chiave individuate dai ragazzi.
Internet accorcia le distanze? Non sempre
A seguire l’ispettore della Polizia postale e delle comunicazioni di Piacenza, Claudio Pocci, con la 4ª D Linguistico del liceo Gioia, sul tema «rispetto». «I ragazzi devono avere prima di tutto rispetto di se stessi, sempre e ancor di più quando sono in Internet. Devono amarsi e proteggersi quando utilizzano la rete. Proteggere i propri account, chattare con la consapevolezza di non sapere mai chi ci può essere dall'altra parte. E rispettare gli altri. Internet diminuisce le distanze tra le persone, è vero, ma crea anche una sorta di filtro che innesca meccanismi che distorcono la realtà. Dico ai ragazzi di usare internet con intelligenza, consapevolezza, giudizio».
L’ultima parola-chiave «autenticità» è toccata alla dott.ssa Manuela Rossi dell’Ufficio scolastico provinciale, con la 4ª B del liceo San Benedetto. «Essere autentici vuol dire essere se stessi. Non è facile e non lo è mai stato. Vuol dire guardarsi dentro. Vuol dire evitare l’omologazione e non facile perché si vuole far parte di un gruppo e non sentirsi esclusi», le parole di Rossi.
Il prefetto Paolo Ponta all'evento "Immagini Spezzate”.
Convivenza civile: ognuno può fare la sua parte
Per le conclusioni è salita sul palco il prefetto, dott. Paolo Ponta: «Avete declinato in modo efficacissimo tante parole, grazie. Parto dalla regola aurea “Non fate agli altri quello che non volete fosse fatto a te”, dobbiamo rispettare noi stessi, essere autentici, distinguerci dal gregge. Autenticità vuol dire ragionare con la propria testa, abbiamo appena festeggiato il 25 Aprile, i “Ribelli del Gioia” sono un esempio di coraggio come quei giovani che ottant’anni fa si ribellarono al fascismo. Non dobbiamo confondere autoritarismo e autorevolezza che noi adulti dobbiamo trasmettere con l’esempio, dimostrando che ci crediamo davvero. Non dobbiamo fare le prediche a questi ragazzi. Convivenza civile vuol dire formare una società in cui rispetto l’altro per quello che è e non per come vorrei che fosse. Tutto questo dobbiamo fare anche nel mondo virtuale. Amare vuol dire volere il bene dell’altro, non devo mettere l’altro sotto una campana di vetro. Rispetto, responsabilità, convivenza civile».
Pubblicato il 6 maggio 2025
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