Lo scoutismo piacentino compie cento anni
Piano terra di Palazzo Fogliani, anno 1922: nella casa delle associazioni cattoliche piacentine muove i primi passi ufficiali l’Asci, l’Associazione scout cattolici italiani.
Ersilio Menzani, arrivato a Piacenza nel gennaio del 1921 da Bologna, dov’era vicario generale. Nel capoluogo emiliano aveva conosciuto quest’esperienza educativa e la volle anche nella Chiesa che era stato chiamato a guidare. Affidò l'incarico a don Carlo Maria Aphel, curato 23enne di San Francesco. L’oratorio era frequentato da molti giovani, anche di altre parrocchie. Fu la culla dello scoutismo piacentino, che si prepara a festeggiare i cento anni con una serie di iniziative.
Il Guidone del centenario
Domenica 27 febbraio è partito il cammino del Guidone del centenario. Il Guidone per uno scout è il simbolo della squadriglia, è l’identità e la storia di quella squadriglia perché passa negli anni di mano in mano. In questi mesi, passerà dunque ad ognuno dei dieci gruppi in cui si articola oggi l'Agesci diocesana, che coinvolge oltre 1.200 persone dagli 8 anni in su.
Tra i prossimi appuntamenti, la veglia scout in Cattedrale il 26 marzo, ma anche una mostra fotografica e un incontro a livello diocesano.
La prima uscita ufficiale nel 1923 a Bobbio per San Colombano
Che significato riveste la celebrazione del centenario? Cosa vuol dire oggi, in un contesto diversissimo dalle origini ma non meno privo di sfide educative, essere scout e proporre ai ragazzi il cammino nell'Agesci? Ne abbiamo parlato sul Primo Piano di questa settimana con i responsabili di Zona Cinzia Pagnanini ed Emanuele Valla. Le origini dello scoutismo a Piacenza: i protagonisti, la storia e le prime uscite. Il "debutto" fu a Bobbio nel 1923 per scortare le celebrazioni in onore di San Colombano.
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Pubblicato il 3 marzo 2022
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