Giornata vita consacrata. Il Vescovo: siete una testimonianza vivente
“Siamo consapevoli che ogni itinerario di consacrazione nasce sempre da un incontro e da una chiamata, a cui ciascuno risponde per sostegno e accompagnamento della Chiesa”.
Sono le parole di padre Sandro Gazzola, vicario episcopale per la vita consacrata, in apertura della messa che si è svolta il 2 febbraio presso la cattedrale di Piacenza, in ricorrenza della Giornata per la vita consacrata nella festa della Presentazione di Gesù al tempio. La messa è stata celebrata dal vescovo, mons. Adriano Cevolotto, e concelebrata dai sacerdoti della diocesi. “Sebbene le nostre forze nel numero di vocazioni si siano dirotte e la stanchezza si faccia sentire - ha aggiunto padre Gazzola - intendiamo rinnovare il nostro sì al Signore, senza se e senza ma, chiedendogli la grazia di essere fedeli e gioiosi nel rispondere ogni giorno alla nostra vocazione affinché la presenza in diocesi sia davvero significativa e fruttuosa. Per noi oggi è anche l’occasione per ringraziare padre Sisto Caccia (già vicario episcopale per la vita consacrata) per il suo lungo e qualificato servizio ai consacrati della nostra diocesi, per lui chiediamo al Signore che gli conceda serenità e di conservare quella giovinezza dello spirito che lo ha sempre contraddistinto”.
L'abbraccio della chiesa madre, la nostra cattedrale
Il Vescovo si è unito ai ringraziamenti per il lavoro svolto in tutti questi anni da padre Sisto Caccia, nella volontà di consegnare il suo momento di conclusione di servizio alla benedizione del Signore. “Vorrei far parlare questa cattedrale stasera - afferma il Vescovo durante l’omelia- la chiesa madre, titolo che ricorda il carattere materno e generativo della Chiesa. Richiama il grembo dal quale siamo stati generati dalla fede e nella fede. Questo richiamo parla di una storia che ci riguarda ed è benedizione per noi: storia di fedeltà, storia di braccia come quelle di Simeone che accolgono e in quell’abbraccio ciascuno di noi diventa motivo di benedizione”.
Prosegue mons. Cevolotto: “L’incontro tra Gesù e il popolo di Israele avviene nel tempio mediato da due figure, un uomo e una donna, che lo accolgono e lo riconoscono, prima di ogni sua parola, prima di ogni suo gesto. Dio si lascia abbracciare in un gesto di tenerezza e di fede. Ma quelle braccia che accolgono Gesù non lo trattengono, lo passano ad altre braccia, indicando il modo in cui va trattato il Signore: con la delicata accoglienza di trasmettere ad altri il desiderio di tendersi e riceve la gioia del Bambino. Prevale in ciascuno di noi il sentimento di gratitudine per la materna vicinanza della Chiesa, e per la presenza della vostra testimonianza vivente, cari consacrate e consacrati”.
Paola Lafratta
Nelle foto di Mauro Del Papa, la messa in catterale in occasione della Giornata per la vita consacrata.
Pubblicato il 4 febbraio 2022
Ascolta l'audio